Come la pioggia.

Odo la pioggia e il suono dei clacson, la pioggia che, con noncuranza, cade giù. A lei non importa di come vadano le cose, se è un ospite gradita o indesiderata. Lei va, scende comunque perché così dev'essere e nessuno, ripeto, nessuno può infrangere il suo naturale corso. Così gli alberi si rinfrescano, le piante si rianimano, le strade vengono bagnate e l'aria si riempiono di umiditá.

Sembra un quadretto triste, o forse no, ma tutto ciò che non si può fermare, come la pioggia, mi ricorda te. Tu dove sei mentre tutto questo accade? Tu dove sei e perché sei così imperterrito, benché non riesca a trovarti, a rimanere? Quando hai deciso di ammantare il mio cuore per poi lasciarlo solo e rigido? Chiuso completamente a ciò che di altro potrebbe incantarlo perché tu lo sai e lo so anch'io, che niente potrei desiderare di meglio che te.

Ma cosa pretendi? Sai cosa significa essere ospiti ad una cena ed essere trattati come ladri? Sai cosa vuol dire prendere in braccio un cuore e lasciarlo cadere con veemenza e indifferenza per terra? Come fosse un oggetto qualsiasi, come se fosse semplice, forse lo è stato per te, come se fosse inequivocabile.

Ed io mi perdo in questa pioggia, tra questi consueti rumori ma penso a te... irraggiungibile come il vento che si innalza dopo le prime gocce.