Together
KillerQueen86
Note dell'autore: Era giorni che avevo in testa una storia sui CS
legata alla settima stagione, ma solo dopo aver visto la 7x01 mi è venuta in
mente questa, spero vi piaccia, e dopo le foto rilasciate la scorsa settimana
non potevo non postare questa storia, e sì amo l'idea dei gemelli Jones.
Beta: Paolettazza
Disclaimer: OUAT e tutti i suoi personaggi non sono di mia
proprietà (altrimenti sarebbe stato un prodotto HBO), tutti i diritti sono dei
legittimi proprietari, il mio è solo un divertimento
Per chi
vuole su Facebook trovate la mia pagina:
KillerQueen86 e il mio blog con recensioni e altro Attraverso lo Specchio-Blog
Si leccò le labbra e prese un respiro profondo, era
chiusa nel bagno padronale della sua casa, Killian era fuori o con Smee o con
David, ultimamente non ascoltava molto i suoi discorsi, in realtà ultimamente
le cose non andavano per niente bene. Guardò davanti cercando di concentrarsi,
chiuse le mani a pugno lungo i fianchi per riaprirli subito, si concentrò sulla
sua magia e l'energia che scorreva nelle vene proprio come aveva imparato a
fare con Regina, ma l'unica cosa che sentì fu il crepitio e lo scoppio delle
lampadine dei punti luce della stanza.
"Maledizione" disse appoggiando le mani sul
lavello; abbassò la testa per respirare, piccoli e lenti respiri cercando di
calmare il terrore di aver nuovamente perso il controllo dei suoi poteri, conosceva
la causa, lo sapeva da settimane, ma non ne aveva fatto parola con nessuno, non
era pronta ad affrontare tutto quello. Killian come sempre aveva capito che
qualcosa non andava, e dopo una discussione lui le aveva assicurato che sarebbe
stato sempre lì ad aspettare. Doveva parlare con lui, lo sapeva, lui meritava
di sapere, ma non sapeva come affrontare il discorso, soprattutto non era
pronta ad affrontarlo.
Alzò lo sguardo sullo specchio, stentò a riconoscersi,
occhi rossi lucidi dalle lacrime, occhiaie profonde, viso pallido e capelli più
indisciplinati che mai, aveva bisogno solo di una persona per adesso, aveva
bisogno di parlare con Henry, erano circa due settimane che non si sentivano, e
soprattutto aveva saltato il suo appuntamento per rientrare, non era la prima
volta, ma una sensazione le diceva che qualcosa era successo, il suo ragazzo
aveva bisogno di lei, ma non poteva aiutarlo se non riprendeva il controllo dei
suoi poteri.
Sentì la porta dell'ingresso aprirsi e chiudersi al piano
di sotto, si raddrizzò, sapendo che poteva essere solo una persona.
"Swan" Killian la chiamò a gran voce, scattò
subito, si bagno il viso con l'acqua fredda, doveva sistemare le lampadine del
bagno, ma non aveva tempo, Killian sicuramente sarebbe arrivato subito, uscì
dal bagno e chiuse la porta a chiave.
Raggiunse il suo pirata in cucina, gli diede un bacio
veloce sulla guancia, fingendosi tranquilla per nulla tormentata.
"Com'è andata la giornata?" chiese ingoiando il
senso di colpa per non dirgli la verità.
"Tutto bene, abbiamo portato il piccolo principe al
suo primo giro a cavallo" disse soddisfatto, iniziando a raccontarle delle
avventure di suo fratello con il piccolo pony, delle discussioni del padre e
del marito sul metodo migliore per insegnare. Cercava davvero di ascoltare
tutto, ma non riusciva a fermare un attimo il cervello e godersi per pochi
attimi di tranquillità, sapeva che poteva risolvere la cosa, ma doveva farsi
aiutare.
"Emma!" la voce di Killian la riportò al
presente.
"Stai bene?" chiese con tono preoccupato avvicinandosi
a lei.
"Sì, tranquillo, mi sono solo ricordata che devo prendere
delle cose in ufficio" disse di fretta allontanandosi per prendere la
giacca.
"Emma?" chiese con un tono che conosceva fin
troppo bene, aveva capito che gli aveva appena mentito.
"Tranquillo è tutto a posto" disse
sorridendogli un’ ultima volta per poi uscire da
casa. Si fermò un attimo sul portico
chiuse gli occhi e cercò di calmarsi sentendo la sua magia crescere senza
controllo.
Si mise sulla macchina e raggiunse i suoi, non si sentiva
pronta a usare la magia senza causare altri problemi.
Arrivò a destinazione, si asciugò le mani sudate contro i
pantaloni, non sapeva perché ma tutta quella situazione la rendeva nervosa, si
sentiva come la ragazzina persa che era tanto tempo fa, mandò un messaggio alla
madre chiedendole di vedersi da sole, dovette aspettare ancora un pò, ma dopo
Snow le rispose di entrare dalla porta sul retro.
Emma guardò la struttura davanti a lei, la luce della
camera di suo fratello si spense, per poi vedere quella del bagno principale
accendersi, sicuramente suo padre era lì. Entrò dalla porta sul retro che dava
sulla cucina sua madre, le fece trovare una tazza di cioccolata calda e una
fettina di torta sul tavolo, lei con la testa inclinata sui compiti dei suoi
alunni.
"Mamma" disse con voce roca e bassa, la donna
alzò lo sguardo verso la figlia e per Emma fu la fine, tutta la tensione
accumulata in quei giorni scoppio’ in quel momento,
Snow non perse tempo e andò ad abbracciare la figlia mormorando frasi di conforto,
la lasciò piangere senza chiedere nulla, Emma voleva aggrapparsi alla madre ma
aveva paura che con le sue mani potesse ferirla in qualche modo, le sue
emozioni erano troppo fuori controllo.
Pianse sulla spalla della madre per un bel pò non si rese
conto del tempo che passava, poi Snow la fece sedere davanti alla sua tazza di
cioccolato, parlarono tranquillamente, prima sua madre le disse quanto Neal si
era divertito nel pomeriggio, che aveva incontrato Belle con il piccolo Gideon,
poi parlarono di Henry.
"Sono giorni che non si fa sentire, ha mancato l'appuntamente
e non so che pensare" disse infine liberandosi di quel peso.
"Emma ..." tentò di intervenire
la madre.
"Il mio maledetto istinto mi dice che è successo
qualcosa, ma non so che fare, non riesco a controllare
neanche i miei poteri ormai" disse tutto d'un fiato senza permettere a sua
madre di fermarla, Snow le prese la mano costringendola a guardarla.
"Emma, tesoro, respira" le disse con il suo
dolce tono da mamma.
"Sei terrorizzata, lo so, ma credo che ci sia
qualcos'altro che non mi hai detto, e non hai detto
neanche a Killian" disse con calma.
"Tu sai perché la tua magia per adesso è fuori
controllo, lo sappiamo entrambe" continuò.
"Come ...?" chiese con
voce tremante.
"Ti prego riconosco tutti i segni, la tua magia è
solo un indizio finale" le rispose sorseggiando la sua cioccolata.
"Parla con Killian, tesoro è preoccupato per te e
non sa come aiutarti, ed è disperato di farlo, lo sai" disse ancora con
dolcezza, le sorrise per poi alzarsi.
"Resta qui se vuoi, la tua camera è sempre a
disposizione, sei sempre la benvenuta" disse dandole un bacio sulla
fronte.
"Ti prego avverti Killian o impazzirà nel capire
dove sei" disse infine con ironia per poi andare via.
Sorprendentemente parlare con sua madre aveva aiutato
davvero molto, sapeva che aveva ragione, doveva parlare con Killian, doveva
affrontare la cosa insieme a lui.
Guardò ancora una volta l'orologio sul caminetto, per poi
tornare a guardare il libro che aveva in mano, stava leggendo quella maledetta
pagina da almeno mezz'ora, ma non riusciva a concentrarsi, era preoccupato per
Emma, la sua Swan era tormentata da qualcosa lo aveva capito, ma lei si
ostinava a non parlare, si era chiusa nuovamente dietro la sua armatura, una
cosa che detestava, ma l'aveva rispettata, le aveva dato tutto il tempo che le
serviva per elaborare qualsiasi cosa che le passasse per testa, sapeva che una
di quelle cose era Henry.
Il ragazzo non si era fatto sentire e aveva mancato
l'appuntamento, era preoccupato per lui, gli aveva insegnato tutto quello che
poteva, ma la paura di perderlo era tremenda, per lui era sempre stato come il
figlio che non aveva mai avuto, ed era fin troppo consapevole che Emma viveva
male questa assenza di notizie, ma aveva notato che
c'era qualcosa che gli stava nascondendo.
Sentì la macchina di Emma fermarsi davanti casa, chiuse
il libro e si alzò subito, era stata via per quasi tre ore, era molto
preoccupato ma le avrebbe dato il suo tempo, come sempre.
La donna attraversò la porta d'ingresso e si voltò subito
verso di lui che era rimasto vicino al camino.
"Mi hai aspettato" disse con voce dolce ma
stanca.
"Ero preoccupato" rispose avvicinandosi a lei,
voleva accarezzarla, abbracciarla ma nelle ultime settimane era diventata
reticente al suo tocco, cosa che lo feriva molto.
"Scusa, avevo bisogno di parlare con mamma per
schiarirmi le idee" disse abbassando un attimo lo sguardo, una strana e
nuova paura lo attanagliò al cuore.
"Ti ha aiutato?" chiese
preoccupato, Emma alzò lo sguardo su di lui, ora che erano vicini poteva
vedere che aveva pianto e pure tanto, alzò la mano per accarezzarle il viso ma
si fermò a mezz'aria non volendo forzarla a qualcosa che non voleva.
"Dobbiamo parlare" disse con voce grave,
Killian ingoiò pensando agli scenari peggiori.
Si sedettero, lei sulla poltrona che aveva occupato
prima, e lui si mise sul poggia piedi che portò
davanti a lei. La vide prendere una respirò profondo e tormentarsi le mani.
"Mi dispiace Killian, avevamo promesso niente
segreti, niente più muri, ma ci sono ricascata" disse con voce tremante.
"Puoi dirmi qualsiasi cosa, Love, io sono qui per te"
disse con tutto l'amore che potesse trasmetterle, la vide sorridere
tristemente.
"Sono molto preoccupata per Henry, non si è fatto
sentire e qualcosa mi dice che è successo qualcosa" disse tutto d'un fiato
lasciando qualche lacrime cadere.
"Love, lo so, anche io sono preoccupato, ma il tuo ragazzo è
forte e intelligente, qualsiasi cosa sia accaduta sono sicuro che tornerà da
te" disse con calma.
"E se vuoi, possiamo pur sempre farci dare un
fagiolo da Anton e raggiungerlo, tutto quello che vuoi" continuò per
tranquillizzarla.
La vide annuire, tentò di prenderle le mani, ma lei le
ritirò subito, un gesto che lo ferì molto, ma cercò di non darlo a vedere.
"Mi dispiace" disse lei.
"Non devi Swan, ..."
"Non voglio farti male" disse interrompendolo,
una frase che senza dubbio non si aspettava, la guardò senza capire.
"Non ho più controllo sulla mia magia, proprio come
quando c'era Ingrid" disse guardandosi le mani.
"Come mai?" chiese preoccupato che potesse
esser qualcosa come la visione con Gideon.
Lo guardò intensamente e vide in lei molta paura, si
stava preoccupando sempre di più, non capiva che stava succedendo, la vide
prendere qualcosa dalla tasca interna della giacca, non riuscì a veder cos'era.
Emma lo stringeva gelosamente, prese un respiro profondo
e con mani tremanti gli passò l'oggetto, non capiva cos'era, sembrava un
bastoncino bianco, un cerchietto al centro con due linee, per Emma quest'oggetto
doveva significare qualcosa, ma a lui non diceva nulla, poi vide accanto al
cerchietto due scritte e delle linee
| not pregnant
|| pregnant
Il suo cuore perse un colpo, alzò lo sguardo su Emma che
lo guardava con timore.
"Emma ..." cercò le
parole ma non sapeva cosa chiedere, come chiedere, abbassò lo sguardo sul
bastoncino bianco ancora senza parole.
"L’ho scoperto una settimana fa, ho fatto anche un esame all'ospedale per essere
sicura"disse.
"Aspettiamo un bambino" disse realizzando la
grandezza della cosa, e capendo la sua paura, alzò lo sguardo verso Emma e le
sorrise, le accarezzò la guancia.
"Sei ... ne sei felice?" chiese lei
"Oh Emma, non potevi rendermi più felice di così"
disse appoggiando la fronte alla sua.
"Ho così tanta paura, non so come fare, non so come
controllare i miei poteri" disse piangendo, Killian l'abbracciò
con dolcezza.
"Lo capiremo insieme amore, tranquilla
non sei sola in questo" la tranquillizzò baciandole la fronte.
"Vorrei che Henry fosse qui" disse nascondendo
il viso nel suo collo.
"Lo so, amore, e faremo il possibile per riportarlo
da noi" continuò a tranquillizzarla.
Restarono abbracciati per un altro poco, per poi salire
in camera, Emma dopo molte notti agitate si addormentò tra le sue braccia.
Killian non riusciva a dormire, troppi pensieri per la testa, non avrebbe mai
pensato di diventare padre, per lui crescere Henry, fare parte della sua vita
era abbastanza, ma adesso doveva pensare a Emma e al figlio che sarebbe
arrivato di lì a poco, ma prima doveva assicurarsi che Henry fosse con loro
quando il nuovo membro della famiglia arrivasse. Si addormentò senza rendersene
davvero conto, sognò di due splendidi ragazzi, una ragazza dai capelli neri e
occhi verdi, e un ragazzo dai capelli biondi e occhi blu, due ragazzi forti,
coraggiosi e intelligenti.
Fine