Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: KillerQueen86    13/10/2017    1 recensioni
Rating Verde Cap 7-The Queen is Dead (AU)
(What-if) E se Emma non avesse lasciato Uncino a New York, dopo che il pirata ha pugnalato Gold?
Un brivido le percorse la schiena nel ricordare il momento in cui Uncino aveva trafitto Gold: non aveva mai avuto tanta paura di lui come in quel momento. Da quando lo aveva incontrato nella Foresta Incantata, aveva avuto modo di scoprire le sue innumerevoli sfaccettature
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

Together

KillerQueen86

 

Note dell'autore: Era giorni che avevo in testa una storia sui CS legata alla settima stagione, ma solo dopo aver visto la 7x01 mi è venuta in mente questa, spero vi piaccia, e dopo le foto rilasciate la scorsa settimana non potevo non postare questa storia, e sì amo l'idea dei gemelli Jones.

                    

Beta: Paolettazza

Disclaimer: OUAT e tutti i suoi personaggi non sono di mia proprietà (altrimenti sarebbe stato un prodotto HBO), tutti i diritti sono dei legittimi proprietari, il mio è solo un divertimento

Per chi vuole su Facebook trovate la mia pagina: KillerQueen86 e il mio blog con recensioni e altro Attraverso lo Specchio-Blog

 

Si leccò le labbra e prese un respiro profondo, era chiusa nel bagno padronale della sua casa, Killian era fuori o con Smee o con David, ultimamente non ascoltava molto i suoi discorsi, in realtà ultimamente le cose non andavano per niente bene. Guardò davanti cercando di concentrarsi, chiuse le mani a pugno lungo i fianchi per riaprirli subito, si concentrò sulla sua magia e l'energia che scorreva nelle vene proprio come aveva imparato a fare con Regina, ma l'unica cosa che sentì fu il crepitio e lo scoppio delle lampadine dei punti luce della stanza.

"Maledizione" disse appoggiando le mani sul lavello; abbassò la testa per respirare, piccoli e lenti respiri cercando di calmare il terrore di aver nuovamente perso il controllo dei suoi poteri, conosceva la causa, lo sapeva da settimane, ma non ne aveva fatto parola con nessuno, non era pronta ad affrontare tutto quello. Killian come sempre aveva capito che qualcosa non andava, e dopo una discussione lui le aveva assicurato che sarebbe stato sempre lì ad aspettare. Doveva parlare con lui, lo sapeva, lui meritava di sapere, ma non sapeva come affrontare il discorso, soprattutto non era pronta ad affrontarlo.

Alzò lo sguardo sullo specchio, stentò a riconoscersi, occhi rossi lucidi dalle lacrime, occhiaie profonde, viso pallido e capelli più indisciplinati che mai, aveva bisogno solo di una persona per adesso, aveva bisogno di parlare con Henry, erano circa due settimane che non si sentivano, e soprattutto aveva saltato il suo appuntamento per rientrare, non era la prima volta, ma una sensazione le diceva che qualcosa era successo, il suo ragazzo aveva bisogno di lei, ma non poteva aiutarlo se non riprendeva il controllo dei suoi poteri.

Sentì la porta dell'ingresso aprirsi e chiudersi al piano di sotto, si raddrizzò, sapendo che poteva essere solo una persona.

"Swan" Killian la chiamò a gran voce, scattò subito, si bagno il viso con l'acqua fredda, doveva sistemare le lampadine del bagno, ma non aveva tempo, Killian sicuramente sarebbe arrivato subito, uscì dal bagno e chiuse la porta a chiave.

Raggiunse il suo pirata in cucina, gli diede un bacio veloce sulla guancia, fingendosi tranquilla per nulla tormentata.

"Com'è andata la giornata?" chiese ingoiando il senso di colpa per non dirgli la verità.

"Tutto bene, abbiamo portato il piccolo principe al suo primo giro a cavallo" disse soddisfatto, iniziando a raccontarle delle avventure di suo fratello con il piccolo pony, delle discussioni del padre e del marito sul metodo migliore per insegnare. Cercava davvero di ascoltare tutto, ma non riusciva a fermare un attimo il cervello e godersi per pochi attimi di tranquillità, sapeva che poteva risolvere la cosa, ma doveva farsi aiutare.

"Emma!" la voce di Killian la riportò al presente.

"Stai bene?" chiese con tono preoccupato avvicinandosi a lei.

"Sì, tranquillo, mi sono solo ricordata che devo prendere delle cose in ufficio" disse di fretta allontanandosi per prendere la giacca.

"Emma?" chiese con un tono che conosceva fin troppo bene, aveva capito che gli aveva appena mentito.

"Tranquillo è tutto a posto" disse sorridendogli un’ ultima volta per poi uscire da casa.  Si fermò un attimo sul portico chiuse gli occhi e cercò di calmarsi sentendo la sua magia crescere senza controllo.

Si mise sulla macchina e raggiunse i suoi, non si sentiva pronta a usare la magia senza causare altri problemi. 

Arrivò a destinazione, si asciugò le mani sudate contro i pantaloni, non sapeva perché ma tutta quella situazione la rendeva nervosa, si sentiva come la ragazzina persa che era tanto tempo fa, mandò un messaggio alla madre chiedendole di vedersi da sole, dovette aspettare ancora un pò, ma dopo Snow le rispose di entrare dalla porta sul retro.

Emma guardò la struttura davanti a lei, la luce della camera di suo fratello si spense, per poi vedere quella del bagno principale accendersi, sicuramente suo padre era lì. Entrò dalla porta sul retro che dava sulla cucina sua madre, le fece trovare una tazza di cioccolata calda e una fettina di torta sul tavolo, lei con la testa inclinata sui compiti dei suoi alunni.

"Mamma" disse con voce roca e bassa, la donna alzò lo sguardo verso la figlia e per Emma fu la fine, tutta la tensione accumulata in quei giorni scoppio’ in quel momento, Snow non perse tempo e andò ad abbracciare la figlia mormorando frasi di conforto, la lasciò piangere senza chiedere nulla, Emma voleva aggrapparsi alla madre ma aveva paura che con le sue mani potesse ferirla in qualche modo, le sue emozioni erano troppo fuori controllo.

Pianse sulla spalla della madre per un bel pò non si rese conto del tempo che passava, poi Snow la fece sedere davanti alla sua tazza di cioccolato, parlarono tranquillamente, prima sua madre le disse quanto Neal si era divertito nel pomeriggio, che aveva incontrato Belle con il piccolo Gideon, poi parlarono di Henry.

"Sono giorni che non si fa sentire, ha mancato l'appuntamente e non so che pensare" disse infine liberandosi di quel peso.

"Emma ..." tentò di intervenire la madre.

"Il mio maledetto istinto mi dice che è successo qualcosa, ma non so che fare, non riesco a controllare neanche i miei poteri ormai" disse tutto d'un fiato senza permettere a sua madre di fermarla, Snow le prese la mano costringendola a guardarla.

"Emma, tesoro, respira" le disse con il suo dolce tono da mamma.

"Sei terrorizzata, lo so, ma credo che ci sia qualcos'altro che non mi hai detto, e non hai detto neanche a Killian" disse con calma.

"Tu sai perché la tua magia per adesso è fuori controllo, lo sappiamo entrambe" continuò.

"Come ...?" chiese con voce tremante.

"Ti prego riconosco tutti i segni, la tua magia è solo un indizio finale" le rispose sorseggiando la sua cioccolata.

"Parla con Killian, tesoro è preoccupato per te e non sa come aiutarti, ed è disperato di farlo, lo sai" disse ancora con dolcezza, le sorrise per poi alzarsi.

"Resta qui se vuoi, la tua camera è sempre a disposizione, sei sempre la benvenuta" disse dandole un bacio sulla fronte.

"Ti prego avverti Killian o impazzirà nel capire dove sei" disse infine con ironia per poi andare via.

Sorprendentemente parlare con sua madre aveva aiutato davvero molto, sapeva che aveva ragione, doveva parlare con Killian, doveva affrontare la cosa insieme a lui.

 

Guardò ancora una volta l'orologio sul caminetto, per poi tornare a guardare il libro che aveva in mano, stava leggendo quella maledetta pagina da almeno mezz'ora, ma non riusciva a concentrarsi, era preoccupato per Emma, la sua Swan era tormentata da qualcosa lo aveva capito, ma lei si ostinava a non parlare, si era chiusa nuovamente dietro la sua armatura, una cosa che detestava, ma l'aveva rispettata, le aveva dato tutto il tempo che le serviva per elaborare qualsiasi cosa che le passasse per testa, sapeva che una di quelle cose era Henry.

Il ragazzo non si era fatto sentire e aveva mancato l'appuntamento, era preoccupato per lui, gli aveva insegnato tutto quello che poteva, ma la paura di perderlo era tremenda, per lui era sempre stato come il figlio che non aveva mai avuto, ed era fin troppo consapevole che Emma viveva male questa assenza di notizie, ma aveva notato che c'era qualcosa che gli stava nascondendo.

Sentì la macchina di Emma fermarsi davanti casa, chiuse il libro e si alzò subito, era stata via per quasi tre ore, era molto preoccupato ma le avrebbe dato il suo tempo, come sempre.

La donna attraversò la porta d'ingresso e si voltò subito verso di lui che era rimasto vicino al camino.

"Mi hai aspettato" disse con voce dolce ma stanca.

"Ero preoccupato" rispose avvicinandosi a lei, voleva accarezzarla, abbracciarla ma nelle ultime settimane era diventata reticente al suo tocco, cosa che lo feriva molto.

"Scusa, avevo bisogno di parlare con mamma per schiarirmi le idee" disse abbassando un attimo lo sguardo, una strana e nuova paura lo attanagliò al cuore.

"Ti ha aiutato?" chiese preoccupato, Emma alzò lo sguardo su di lui, ora che erano vicini poteva vedere che aveva pianto e pure tanto, alzò la mano per accarezzarle il viso ma si fermò a mezz'aria non volendo forzarla a qualcosa che non voleva.

"Dobbiamo parlare" disse con voce grave, Killian ingoiò pensando agli scenari peggiori. 

Si sedettero, lei sulla poltrona che aveva occupato prima, e lui si mise sul poggia piedi che portò davanti a lei. La vide prendere una respirò profondo e tormentarsi le mani.

"Mi dispiace Killian, avevamo promesso niente segreti, niente più muri, ma ci sono ricascata" disse con voce tremante.

"Puoi dirmi qualsiasi cosa, Love, io sono qui per te" disse con tutto l'amore che potesse trasmetterle, la vide sorridere tristemente.

"Sono molto preoccupata per Henry, non si è fatto sentire e qualcosa mi dice che è successo qualcosa" disse tutto d'un fiato lasciando qualche lacrime cadere.

"Love, lo so, anche io sono preoccupato, ma il tuo ragazzo è forte e intelligente, qualsiasi cosa sia accaduta sono sicuro che tornerà da te" disse con calma.

"E se vuoi, possiamo pur sempre farci dare un fagiolo da Anton e raggiungerlo, tutto quello che vuoi" continuò per tranquillizzarla.

La vide annuire, tentò di prenderle le mani, ma lei le ritirò subito, un gesto che lo ferì molto, ma cercò di non darlo a vedere.

"Mi dispiace" disse lei.

"Non devi Swan, ..."

"Non voglio farti male" disse interrompendolo, una frase che senza dubbio non si aspettava, la guardò senza capire.

"Non ho più controllo sulla mia magia, proprio come quando c'era Ingrid" disse guardandosi le mani.

"Come mai?" chiese preoccupato che potesse esser qualcosa come la visione con Gideon.

Lo guardò intensamente e vide in lei molta paura, si stava preoccupando sempre di più, non capiva che stava succedendo, la vide prendere qualcosa dalla tasca interna della giacca, non riuscì a veder cos'era.

Emma lo stringeva gelosamente, prese un respiro profondo e con mani tremanti gli passò l'oggetto, non capiva cos'era, sembrava un bastoncino bianco, un cerchietto al centro con due linee, per Emma quest'oggetto doveva significare qualcosa, ma a lui non diceva nulla, poi vide accanto al cerchietto due scritte e delle linee

 

| not pregnant

|| pregnant

 

Il suo cuore perse un colpo, alzò lo sguardo su Emma che lo guardava con timore.

"Emma ..." cercò le parole ma non sapeva cosa chiedere, come chiedere, abbassò lo sguardo sul bastoncino bianco ancora senza parole.

"L’ho scoperto una settimana fa, ho fatto anche un esame all'ospedale per essere sicura"disse.

"Aspettiamo un bambino" disse realizzando la grandezza della cosa, e capendo la sua paura, alzò lo sguardo verso Emma e le sorrise, le accarezzò la guancia.

"Sei ... ne sei felice?" chiese lei

"Oh Emma, non potevi rendermi più felice di così" disse appoggiando la fronte alla sua.

"Ho così tanta paura, non so come fare, non so come controllare i miei poteri" disse piangendo, Killian l'abbracciò con dolcezza.

"Lo capiremo insieme amore, tranquilla non sei sola in questo" la tranquillizzò baciandole la fronte.

"Vorrei che Henry fosse qui" disse nascondendo il viso nel suo collo.

"Lo so, amore, e faremo il possibile per riportarlo da noi" continuò a tranquillizzarla.

 

Restarono abbracciati per un altro poco, per poi salire in camera, Emma dopo molte notti agitate si addormentò tra le sue braccia. Killian non riusciva a dormire, troppi pensieri per la testa, non avrebbe mai pensato di diventare padre, per lui crescere Henry, fare parte della sua vita era abbastanza, ma adesso doveva pensare a Emma e al figlio che sarebbe arrivato di lì a poco, ma prima doveva assicurarsi che Henry fosse con loro quando il nuovo membro della famiglia arrivasse. Si addormentò senza rendersene davvero conto, sognò di due splendidi ragazzi, una ragazza dai capelli neri e occhi verdi, e un ragazzo dai capelli biondi e occhi blu, due ragazzi forti, coraggiosi e intelligenti.

 

Fine

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: KillerQueen86