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Autore: crige    17/10/2017    3 recensioni
Non si è mai pronti ad un distacco e ognuno lo affronta a modo suo.
Devi solo capire quando è il momento di rialzarsi e lasciar perdere.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti svegli di colpo come se ti strappassero dall' oltretomba.
Gli occhi ancora socchiusi, incapaci di mettere a fuoco quello che ti sta intorno.
La testa che gira e vaga per la stanza alla ricerca di un po' di pace.

Ti ritrovi sul pavimento, in mutande.
Una maglietta lunga che adesso profuma di tutto tranne che di ammorbidente.
I piedi scalzi che percepiscono il freddo delle mattonelle, facendoti rabbrividere.

Avevi giurato a te stessa che non lo avresti più fatto.
Che quella dell' altra sera sarebbe stata l' ultima volta.
Cazzo.
Avevi detto "succeda quel che succeda, ora basta".
E invece, 'sti cazzi!

Pian piano ti tiri su.
Ti reggi il capo con una mano, mentre con l' altra fai leva sul divano per rimetterti in piedi.
Ti sembra ancora di vedere unicorni e draghi danzare a braccetto per la sala.
Ed è in quel momento che ti rendi conto di essere più fatta del Brucaliffo.
Della serie "Fattone di merda spostati che non sei nessuno".

Peccato che questo non sia esattamente il "Mondo delle meraviglie".
Non ci sono dolcetti che ti fanno diventare Cannavacciuolo o Bilbo Baggins.
Fatta sei e fatta rimani.

Lentamente ti trascini fino al bagno.
Arrivi manco sai come al lavandino.
Fai scorrere l' acqua fredda, cercando di ridare un qualche decoro al tuo viso.
Poi apri gli occhi, ti specchi e ti rendi conto che è un' impresa impossibile.
Sei un cesso.

Com'è che ancora non sai affrontare le cose da persona matura?!
Ti devi spaccare ammmerda convinta che qualche ora di pace vinca sul mezzo.
Quand'è che tutto è diventato così buio?

Dove sono le sfumature?
Dove si nascondono le gioie?
Perché non potrei almeno inciamparci ogni tanto?!
Non mi sembra di chiedere molto.

Quei pochi neuroni che ti sono rimasti richiedono del caffé.
Perciò ti dirigi in cucina come se tu stessi gareggiando ad una gara di sci slalom.
Prendendo tutti i mobili con il mignolo del piede.
Venendo catapultata così ad un incontro di "Bestemmiatori anonimi".

Quando finalmente riesci a mettere la moka sul fornello e a sederti al tavolo, le cose iniziano a migliorare.
Gli unicorni e i draghi spariscono.
La nebbia alla "The Walking Dead" si dilata, permettendoti di mettere le cose a fuoco.

Non doveva andare così.
Non lo avevi previsto.
Non di nuovo.

Avevi giurato che non avresti permesso mai più a nessuno di ridurti così.
Che non avresti lasciato che qualcuno ti prosciugasse fino a questo punto.
Dio, quanto sei ipocrita.

Dici a tutti che non dovrebbero lasciarsi influenzare.
Che in un certo momento bisogna mettersi al primo posto.
Che non si può andare avanti ad accontentare gli altri.
Perché siamo più importanti di qualsiasi altra persona sulla faccia della Terra.
Che non puoi far star bene gli altri, se prima non stai bene te.

E poi?
Poi fai esattamente tutto il contrario.
Ti riduci ad uno straccio perché le cose non vanno come volevi.
Affoghi i dispiaceri in cannoni e negroni.
Ma dopo cosa ti resta?

Nauesa, mal di testa e un senso di vuoto che sai già che non riuscirai a colmare.
Quello che non ammetti, però, è che quel senso di vuoto lo avevi da prima.
E che hai cercato di mettere a tacere stordendo i tuoi sensi.
Ma non ha funzionato granché, non è vero?

Avanti.
Continua a bere, continua a fumare, alza la musica e balla fino allo sfinimento.
Ma arriverà un momento in cui dovrai dire basta.
In cui capirai che non è stata colpa tua.

L' Amore è rivoluzionario, forte, imprevedibile, testardo.
Non lo abbiamo mai davvero in pugno.
Basta una folata di vento più forte delle altre a strappartelo via.
Sta a noi capire quando vale la pena piantare le radici oppure lasciarlo andare.

Spaccati a merda quanto vuoi.
Ma fai un piacere a te stessa.
Mentre ti versi quel caffè e piano piano lo mandi giù.
Chiediti se vale la pena soffrire così.
Vedrai che basterà ascoltare quel gran mal di testa che ti ritrovi per risponderti.

Non sei sola.
Io sono qui.
Molte altre persone sono qui.
Basta chiedere, sai?
Basta solamente chiedere.
E ora beviti quel caffè e riprendi in mano la tua vita.






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ANGOLO AUTRICE:

Prendetevi sta cosa così com'è.
Interpretatevela come meglio credete o potete.
Autobiografica? Può darsi.
Del tutto scazzata? Molto probabile.
Non ho neanche idea se abbia un senso o meno.
Ma tant'è.

Grazie a chi ha speso tempo a leggere sto scarabocchio.
Un bacio,

Crige.


Ps: per chi segue le mie storie, che dire, un fondo di verità i miei personaggi la devono pur avere, no?!


  
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