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Autore: Nene_92    22/10/2017    4 recensioni
Tante piccole scene di vita quotidiana con un unico grande filo conduttore: la vita insieme di Lyra e Antares Black.
E magari anche di qualche loro discendente.
.
(le OS si ricollegano alla serie "Una nuova generazione di Black" ma sono leggibili anche in autonomia)
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'La nuova dinastia dei Black'
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3 - Red or Black?

Black or... Red?





1987, Villa Black



Antares Black quel pomeriggio tornò a casa esausto.

Nonostante avesse ormai raggiunto la soglia dei sessant'anni infatti, aveva continuato a prestare la sua attività di giudice del Winzengamont presso il Ministero della Magia Inglese, ritenendo di avere le energie adatte per proseguire tale compito ancora per un po' di tempo.

Non aveva però fatto i conti con sua nipote Cassiopea. Quella adorabile bambina che sembrava risucchiare tutte le energie che aveva a disposizione peggio di un dissennatore.


Forse, anche se non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce, era venuto il momento per lui di appendere la tunica al chiodo e mettersi a fare al 100% il nonno.



Mentre era immerso in tali valutazioni, intento ad attraversare il corridoio d'ingresso dopo essersi smaterializzato dentro casa, notò con la coda dell'occhio la sua migliore elfa domestica, Bessy, rannicchiata in un angolo del corridoio, intenta a tormentarsi le mani e a dondolare sul posto.

"Bessy?" La chiamò perciò inarcando un sopracciglio "E' successo qualcosa?" Domandò allarmato, mentre il pensiero volava immediatamente a Cassiopea "Dov'è mia nipote?"
Dondolando la testa con aria sconsolata, l'elfa emise un sospiro affranto "Io non ha potuto evitarlo padrone." Gli comunicò terrorizzata "Bessy essere desolata per questa cosa, ma Bessy non potere evitare tutto ciò." Tentò di giustificarsi, ottenendo come unico risultato quello di aumentare la preoccupazione di Antares.
"Non hai potuto evitare cosa esattamente?" Domandò il giudice, ripetendo mentalmente a se stesso di cercare di restare calmo.


In fondo Bessy aveva reagito in quel modo anche quando Cassiopea, volendo mostrare al mondo per la prima volta la sua vena artistica, aveva passato l'intero pomeriggio a disegnare con i pennarelli sul muro del salotto.
Niente che un semplice incantesimo non riuscisse a sistemare.
Anzi, alla fine l'uomo aveva addirittura deciso di lasciare i disegni lì dove stavano: sua nipote era obiettivamente una pessima artista, tuttavia, ciò che rendeva quei disegni preziosi agli occhi di Antares, era proprio il fatto che li avesse realizzati lei.


"La padroncina... lei ha... chiamato i rossi!" Sbiascicò Bessy, lasciando Antares più confuso che mai. "E poi ha cambiato in rosso anche lei!" Continuò agitando le braccine.
"Perdonami Bessy, ma temo di non aver compreso." Commentò l'uomo lentamente.


Probabilmente l'elfa avrebbe aggiunto anche qualcos'altro, ma una voce allegra li interruppe entrambi.

Una voce che il giudice conosceva molto bene.



"NONNO!"

Beh, almeno così Antares aveva la certezza che Cassiopea stesse bene.

Peccato che, quando si voltò verso la fonte di provenienza della voce della nipote, faticò parecchio a riconoscerla.
E la frase sui 'rossi' di Bessy iniziò ad assumere significato.


Davanti a lui, infatti, non si trovava più la bambina che aveva cresciuto negli ultimi sette anni, ma una Cassiopea con una folta chioma rosso fiamma.

Non fece in tempo a chiedere nulla in merito però, perchè sua nipote gli saltò immediatamente in braccio - costringendolo ad acchiapparla al volo per non farla cadere - rivolgendogli poi un sorriso smagliante.
"Andiamo in salotto?" Gli domandò allegramente "Però così come sei non vai bene!" Aggiunse scrutandolo attentamente.

"Si può sapere cos'hai combinato in mezza giornata in cui sono stato via Cassy?" Domandò a quel punto Antares, inarcando un sopracciglio incuriosito "E in che senso 'non vado bene'?"
"Non vai bene perchè non hai i capelli rossi!" Replicò la bambina con tono ovvio "Li abbiamo tutti rossi di là!" Aggiunse incrociando le braccia "Quindi devi averli anche tu." Concluse il discorso, imponendogli la cosa come un ordine.

"Ehm... Cassy... chi sarebbero questi 'tutti'?" Chiese il giudice a quel punto, con una leggera nota di preoccupazione nella voce, rallentando contemporaneamente il passo.

Rivolgendogli un sorriso innocente - quello che di solito usava per scusarsi delle sue marachelle - Cassiopea gli rispose "Oggi mi stavo annoiando in casa da sola, quindi mi sono fatta accendere il camino da Bessy. Volevo chiedere a zia Berenike se lei e Miranda volevano venire qui a giocare con me, ma a casa loro c'erano anche zio Markus, Castor, Pollux, zia Cara, zio Edgar, Cecilia e Kleeia... così li ho invitati tutti!" Gli spiegò allegramente, mentre Antares arrestava letteralmente il passo davanti ai nomi di figlie e nipoti - ma soprattutto all'idea di ritrovarseli tutti quanti radunati nel suo salotto.

"Però poi, quando sono venuti qui, mi sono accorta che avevano tutti quanti i capelli rossi." Continuò a spiegare Cassiopea, senza rendersi effettivamente conto dell'effetto scatenato nel nonno con il suo discorso "Insomma, a parte io e zia Cara." Specificò "Perciò ho detto che li volevo rossi anche io, così zia Berenike ha tirato fuori la bacchetta e ce li ha cambiati!" Concluse soddisfatta, sfoggiando un sorriso enorme. "Ti piacciono?"


Per qualche secondo, Antares rimase imbambolato a fissarla, non riuscendo neanche a capire fino in fondo la domanda.
Il suo cervello si era fermato molto prima, alla lista infinita dei vari parenti che avrebbe trovato - tutti insieme per la prima volta - radunati nel suo salotto.

Poi si accorse che la bambina stava aspettando una risposta, arricciandosi nel frattempo le ciocche in attesa di un suo responso.
"Ma certo Cassy" Sospirò alla fine sconfitto, rimettendosi anche a camminare per raggiungere quella maledetta stanza - via il dente, via il dolore - "Tu sei sempre bellissima."



Dopo aver respirato a fondo, Antares entrò infine nel salotto, cercando di usare il corpo della bambina come scudo per evitare gli sguardi delle sue figlie, che inevitabilmente si catalizzarono su di lui.

Per qualche secondo l'atmosfera della stanza - fino a quel momento allegra e giocosa - cambiò.

Almeno finchè Cassiopea, ancora in braccio al giudice, che nel frattempo si era sistemato sull'unica poltrona libera, non decise di parlare di nuovo.
"Nonno, sei l'unico nella stanza che non ha i capelli rossi!" Gli fece notare "Perchè non te li cambi con la magia anche tu? Se non sai l'incantesimo fattelo dire dalla zia Berenike!" Si raccomandò. "Lei lo sa visto che li ha cambiati anche a me!"


"Hai ragione Cassy, sono l'unico nella stanza senza capelli rossi: non va bene." Proclamò Antares.

E davanti ad una Berenike e Cara alquanto spaesate, convintissime che l'uomo avrebbe approfittato della situazione per abbandonare la stanza, l'ex Serpeverde tirò fuori la bacchetta, puntandola contro i propri capelli.

"Rimedio subito."


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Ebbene sì, Cassiopea è riuscita anche in questo miracolo!

Alla prossima! (?)

  
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