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Autore: WibblyVale    25/10/2017    1 recensioni
Una neonata nell'ospedale di Konoha viene sottoposta ad un esperimento genetico e strappata alla sua innocenza. Crescendo diventerà un abile ninja solitaria, finchè un giorno non verrà inserita in un nuovo team. Il capitano della squadra è Kakashi Atake, un ninja con un passato triste alle spalle che fatica ad affezionarsi agli altri esseri umani. La giovane ninja sarà in grado di affrontare questa nuova sfida?
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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1° Angolo dell’autrice
Salve a tutti! Sono una che pensa che uno mentre legge dovrebbe ascoltare la musica che gli pare o non ascoltare nulla (come faccio io del resto), ma mentre pensavo alle scene con Kakashi e Shiori di questo capitolo spesso mi veniva in mente una canzone in particolare: I’ll Follow You degli Shinedown. E niente, visto che mi ha dato un po’ di ispirazione credevo che meritasse di venir menzionata. Se vi venisse voglia di ascoltarla, prima, dopo, nel mentre, merita :)

 
 
Kakashi stava ballando con Yuri, così Shiori decise di ballare con Darui. Il ninja della Nuvola la stava facendo volteggiare. L’Hokage notò che le sue mani stavano appoggiate troppo in basso sui fianchi della madre dei suoi figli, magari gliele avrebbe potute tagliare.
“Ehi, ho detto che è una bella festa…” gli fece notare Yuri, riportandolo alla realtà.
“Già, e Naruto si sta divertendo. Credo che sia il primo compleanno che passa in tranquillità…” spiegò Kakashi.
“Sono felice che tu mi abbia chiamato,” disse lei sorridendogli dolce e lui la strinse a sé. Aveva appena notato che Shiori lo stava guardando.
“Dovevo trovare un modo per chiederti scusa. Non sono stato affatto corretto nei tuoi confronti.”
Nel frattempo, Shiori volteggiava insieme a Darui.
“Credi che si stia ingelosendo?” chiese lo shinobi.
“Ti vuole uccidere,” commentò lei ridendo. “Ma dovresti smetterla, hai una ragazza.”
“Lo so, ma voglio aiutarti, poi non capisco perché non stiate ancora insieme.”
“Paura, credo,” sospirò lei.
La danza finì e i due ninja di Konoha si separarono dai loro compagni. Evitarono lo sguardo dell’altro e fu in quel momento che Shiori sentì Gai spazientirsi. Il ninja verde si avvicinò a loro insieme a Tenzo e Genma con le rispettive dame e a Raido.
Il ninja moro fece un cenno con la testa e Lady Akemi sorrise.
“Gen dice che voi due siete dei ballerini provetti,” cominciò la signora rivolta a Kakashi e Shiori. “Sarebbe bello vedervi danzare insieme.”
“Oh, Aki, loro non ballano…” spiegò il ninja con il senbon.
“Già, dopo l’ultima missione in cui l’abbiamo fatto…” cominciò Shiori.
“Ci hanno fatto quasi uccidere,” terminò Tenzo.
“Secondo me non sono poi così bravi,” commentò Raido alzando le spalle.
“In fondo, non sarebbe chissà che spettacolo,” minimizzò Kakashi.
“Sì, Shiori dopotutto ha ballato magnificamente con Darui. Non credo che con te potrebbe fare di meglio,” lo punzecchiò Gai, vedendo l’amico stringere i pugni.
L’Hokage e la Nara si guardarono: avevano capito cosa stava succedendo, ma loro non avrebbero ceduto.
“Sapete non fa una bella impressione sulle altre nazioni che voi non abbiate nemmeno danzato,” spiegò Shizune in modo diplomatico.
“In effetti…” cedette Kakashi.
“Non può succedere nulla di male, dopotutto.”
I loro amici si guardarono soddisfatti. I due shinobi sospirarono.
“Andiamo, Nara,” la invitò Kakashi allungando la mano verso di lei.
Lei fece un passo verso di lui e prese la sua mano. Così, insieme camminarono verso la pista.
“Non so se ti divertirai come con…” cominciò lei.
“Non parlare. Balliamo.”
La musica cominciò e Kakashi la strinse a sé. Lei pose la mano sulla sua spalla e cominciarono a volteggiare. Lui la fece girare e la schiena di lei si appoggiò sul suo petto, Shiori sentì il respiro di lui sul suo collo. Un altro giro e tornarono a guardarsi in volto. La kunoichi risalì la gamba dello shinobi con la propria. Gli occhi di lui riflettevano il calore che lei gli sentiva dentro.
Shiori andò indietro con la schiena, mentre Kakashi le teneva la mano sul petto e poi risalì, il loro volti tremendamente vicini. Ripresero a volteggiare, si separarono tenendosi per le mani, poi lui la ritirò a sé con un gesto delicato e deciso.
La musica finì, i loro sguardi erano intrecciati, i loro petti si alzavano e si abbassavano. Non sentivano gli applausi della sala che si era fermata per guardarli. Si sorrisero.
“Shiori…” mormorò lui.
“Fermi tutti!”
Quattro uomini apparvero di fronte a loro, quello che evidentemente era il capo puntava un kunai alla gola di Yuri. L’intera sala si fermò, Kakashi fece un passo avanti.
“Non ti muovere,” gridò il capo, un giovane dalla testa rasata e il corpo massiccio.
“Kakashi, non li sento,” affermò Shiori.
Il ragazzo fece un sorrisetto compiaciuto. “Abbiamo saccheggiato uno dei covi di Orochimaru abbandonati e abbiamo trovato questa sostanza miracolosa.”
“Cosa volete?” domandò la donna.
“Vogliamo dimostrare che la pace non è possibile. Voi… vi ricordate quel paesino saccheggiato sei anni fa, vicino al villaggio dell’erba?”
I ninja della sala si scambiarono delle occhiate preoccupate. Certo che se lo ricordavano. Era opera della Kumori e nessuno dei grandi villaggi aveva mosso un dito per aiutarlo. Era troppo pericoloso. Shiori fece un passo avanti.
“Io c’ero quel giorno. Sono l’ultima rimasta di coloro che vi hanno attaccato. Prendi me, non lei…”
“No…” sussurrò Kakashi.
Il ragazzo rise ancora. “Vuoi aiutare la persona che ci ha fatto entrare?”
L’Hokage come tutta la sala sbarrò gli occhi. Shiori l’aveva capito sentendo i sentimenti di lei.
“Yuri non sapeva cosa avreste fatto…”
“Yuri sapeva che ti avremmo denunciata all’Hokage.”
La pasticcera abbassò gli occhi.
“Non importa. Kakashi sa quello che ho fatto. Sono pronta a pagarne le conseguenze.”
Il ragazzo si guardò attorno confuso. Shiori non poteva sentire i suoi sentimenti, ma capiva che era combattuto: avere la kunoichi come ostaggio sarebbe stato molto più utile alla sua vendetta, ma anche molto più rischioso. Alla fine prese una decisione. Fece segno a uno dei suoi compagni e gli ordinò di legarla.
Kakashi si mosse per fermarlo, così come buona parte della sala, ma Shiori li fermò con lo sguardo.
“Va tutto bene. Mi farò legare, ma ho delle condizioni: ce ne andremo da qui e farete di me ciò che volete. Diventerò un esempio, ma lasciate in pace gli altri. E liberate Yuri.”
“Noi non stiamo alle tue condizioni.”
“Allora uccidila.” Tutti trattennero il respiro.
“Cosa?”
“Se vuoi davvero creare scompiglio, uccidila. Lei non ha fatto nulla di male nella vita. È una brava persona. Sai cosa si prova a uccidere qualcuno di buono? Io sì. Quel giorno ho ucciso delle brave persone. Quel giorno ho tolto la vita a ninja che stavano cercando di proteggere le loro famiglie, perché così richiedeva la mia copertura. Credi che sia un peso facile da portare? Non lo è. Io non sono priva di colpe, lei sì. Se devi uccidere qualcuno uccidi me.”
“D’accordo,” disse il ragazzo.
Shiori si lasciò legare e lo scambio fu fatto. Kakashi strinse Yuri tra le sue braccia e guardò la donna che amava farsi puntare un kunai alla gola.
“Ora noi ce ne andiamo, ma ci rivedremo. E… giusto perché lo sappiate, abbiamo messo una bomba sotto il palazzo. Seguiteci e la faremo saltare prima che possiate evacuare la zona. Avete venti minuti.”
Kakashi fece un passo avanti, ma il kunai fu premuto più forte sulla gola di Shiori.
“Va tutto bene.” Gli inviò le sue sensazioni e lui fece in modo che lei si riempisse delle sue. Poi, i nemici sparirono.
“Dobbiamo seguirli!” esclamò il Raikage.
L’Hokage si guardò intorno, Gai era sparito. Scosse la testa. “Ten e io cercheremo la bomba. Non succederà nulla, continuate a festeggiare. Yuri, con noi. Naruto, Sasuke, credete di riuscire a creare un campo di forza se necessario per proteggere tutti se per caso fallissimo?”
I due ragazzi annuirono.
 
Shiori veniva tirata per le strade di Konoha, e sommessa seguiva i quattro giovani. Si era concentrata su Kakashi e da lontano sentiva le sue sensazioni. Non si era arresa solo attendeva il momento più giusto per agire. E sentiva che si stava avvicinando.
 
Kakashi, Tenzo e Yuri scesero nelle segrete. Quello era il luogo migliore per far saltare in aria l’intero palazzo. Correndo per gli oscuri corridoi, li trovarono costellati di carte bomba, in fondo c’era una specie un ricevitore a distanza.
“Molto moderno…” commentò il ninja dell’Arte del legno. “Credi di…”
“Dammi due minuti,” spiegò Kakashi, avvicinandosi al ricevitore e analizzando i fili che lo collegavano alle carte bomba.
“Potremmo non averli.”
“Perché li hai fatti entrare?” chiese il Copia-ninja mentre studiava una strategia.
Yuri si strinse nelle braccia. “Non so se hai visto, ma hanno cercato di uccidere anche me. Shiori glielo ha chiesto.”
“Shiori ti ha salvato!” sbottò Tenzo.
“Non è la domanda che ti ho fatto…” rispose più tranquillo l’Hokage. Doveva mantenere la calma.
“Loro avevano detto che avevano informazioni su Shiori, su quello che aveva fatto… Loro… Credevo che tu avresti capito…” Scoppiò a piangere.
Kakashi scosse la testa. Sapeva bene cosa Shiori aveva fatto. Sperava solo che ora non ne pagasse le conseguenze.
 
Il momento giusto di Shiori arrivò seduto su una sedia a rotelle.
“Scusate,” disse Gai. “Dove state andando?”
“Senti, amico. Fatti da parte.” Il ragazzo lo doveva credere innocuo.
“Non sono il genere di persona che si fa da parte.”
I giovani scoppiarono a ridere. “E cosa vorresti fare?”
Gai premette con le mani sui braccioli della sedia a rotelle, dandosi la spinta necessaria per saltare giù e mettersi in verticale sugli arti superiori.
“Un ninja di Konoha resta tale, non importa quali siano le sue condizioni.”
Roteò e colpì il capo della banda, che cadde a terra insieme a Shiori. Certo non era in forma e i ragazzi lo attaccarono, ma cercò di tenerli occupati, mentre Shiori si occupava del capobanda. Questo, capendo di essere stato ingannato, attivò il detonatore. La kunoichi gridò.
 
Kakashi sentì una scossa. Shiori gli aveva mandato sensazioni di fretta.
“Ten, usa l’Arte del legno e taglia questo…” indicò il filo e lo shinobi eseguì. “No!” gridò l’Hokage, facendolo bloccare. “Scusa… Questo.”
“Amico, sei sicuro?”
“Stavolta sì.” Ten tagliò e l’energia che percorreva i fili si dissolse.
Il Copia-ninja si sedette a terra. “Ce l’abbiamo fatta.”
“E Shiori?” chiese l’atro shinobi.
“Sta bene,” sorrise Kakashi dopo qualche secondo.
 
Shiori e Gai avevano messo fuori gioco i ragazzi in poche mosse. Poi, lei sorresse il ninja verde e lo aiutò a sedersi sulla sedia a rotelle.
“Grazie per essere venuto.”
“Stai scherzando? Perdermi tutto il divertimento sarebbe stato imperdonabile,” scherzò lui.
“Sei ancora molto forte, lo sai?”
Gai arrossì. “Faccio del mio meglio…” borbottò in imbarazzo.
Quando raggiunsero il Palazzo del Fuoco erano tutti fuori ad acclamarli. Shiori incrociò lo sguardo di Kakashi e lui le fece un leggero cenno con la testa. Andava tutto bene.
 
Portarono i ragazzi in cella e fecero in modo di riportare allegria alla festa. In fondo, la torta non era ancora arrivata. Yuri la portò dentro alla grande sala, ancora in imbarazzo per l’accaduto, ma Kakashi l’accolse tra le sue braccia. Shiori gli aveva detto di perdonarla, era solo gelosa e aveva agito senza pensare.
Naruto soffiò sulle candeline e tutti lo applaudirono.
L’Hokage si avvicinò a lui e gli sussurrò: “Sono fiero di te, Naruto. Tanti auguri.”
“Grazie, Kakashi-sensei.”
Compiuto il suo dovere, portò fuori Yuri per interrogarla. Le fece le domande di rito, ma lei scoppiò a piangere. Lui la strinse tra le braccia e cercò di consolarla.
“Senti, non è colpa tua.” Una parte di lui però era infuriata, quella sera avrebbe potuto perdere Shiori e la cosa lo stava tormentando.
Gli ci vollero ore perché tutti i Kage e Yuri se ne andassero a dormire. Quegli eventi avevano creato il caos e tutti volevano dire la loro. Kakashi rimase da solo nella grande sala riunioni al piano di sotto, pensando che l’unica cosa che voleva in quel momento era vedere Shiori.
 
Nel frattempo, Tenzo e Shizune erano usciti dal palazzo e stavano tornando a casa. Il ninja dell’Arte del legno era deluso per come la serata era finita. Aveva programmato qualcosa di speciale, invece era andato tutto all’aria.
Shizune percepiva il suo nervosismo e si strinse di più al suo braccio. “Che succede, amore?”
“Niente, solo… Lo sai che ti amo?”
Lei gli diede un bacio sulla guancia. “Certo che lo so. E anche io ti amo. Tanto.”
Tenzo si bloccò nel bel mezzo della strada e la guardò negli occhi.
“Avevo un piano, ma chi se ne frega!” esclamò. “Oggi potevamo saltare in aria, domani potremmo venire attaccati o io potrei essere chiamato per controllare Orochimaru… Abbiamo una vita complicata, Shizu. Ma sai cosa? Non importa. Non importa finché tu mi sei accanto, finché…” Si inginocchiò davanti a lei. La donna si portò le mani davanti alla bocca.
Tenzo si frugò in tasca e ne tirò fuori una piccola scatolina marrone. “Vuoi sposarmi, amore mio?”
Le lacrime cominciarono a scendere dagli occhi della donna. Non era in grado di parlare, perciò si limitò a fare sì con la testa.
Lo shinobi scattò in piedi, la prese tra le sue braccia e la baciò con dolcezza. La rimise a terra e le asciugò le lacrime.
“Posso metterti l’anello?”
“Sì, assolutamente!” disse lei finalmente, scoppiando a ridere per la felicità.
 
Ci volle un po’ prima che Kakashi decidesse di entrare nel suo ufficio. Sapeva che lì dentro c’era Shiori intenta a scrivere il suo rapporto. Le aveva detto che poteva farlo il giorno dopo, ma lei aveva insistito.
Il Copia-ninja non sapeva come si sarebbe comportato quando finalmente sarebbero rimasti soli. Quella sera le cose sarebbero potute andare peggio di com’erano andate. Lui però doveva vederla, doveva parlarle.
Quando entrò nel suo ufficio, Shiori era in piedi dietro la scrivania dell’Hokage. e guardava fuori dalla grande vetrata.
“Ho finito il rapporto,” lo informò.
“Non m’importa,” disse lui.
“Penserai a quanto sia cambiata, vero?” chiese. “Quei ragazzi… è colpa mia…”
“Non stavo affatto pensando a questo,” rivelò Kakashi posandole una mano sulla spalla. “Pensavo che stasera avrei potuto perderti.”
Lei si voltò a guardarlo. “Kak…”
“Dico sul serio, Shiori. Possiamo parlarne per ore. Abbiamo parlato per ore…” Prese la mano di lei e l’appoggiò sul proprio cuore. “Cosa senti?”
“Lo sai, cosa sento, ma ciò… Kakashi e se fosse tutto un errore? Non siamo più dei bambini.”
“Basta,” sospirò lui. I suoi occhi scuri la osservavano con intensità. “Basta parlarle, basta discorsi…”
“E cosa vuoi fa…”
La zittì con un bacio pieno di passione. Lei gli gettò le braccia al collo e lui la strinse per i fianchi, avvicinandola a sé.
“Questo,” sussurrò lui quando si separarono. Poi, andò a baciarle il collo. “E questo… e molto altro… Solo…” Le sorrise birichino. “Meglio sfruttare la mia stanza.”
Lei annuì, per paura che parlando avrebbe tradito la sua agitazione. Si tennero per mano e, quasi correndo, andarono verso la stanza dell’Hokage. Kakashi non fece in tempo a chiudersi la porta dietro le spalle che Shiori aveva preso a sbottonargli la camicia.
“Hai fretta?” le chiese divertito.
Lei lo baciò con passione, poi gli diede le spalle. Lui le scostò i capelli e baciandole il collo, tirò giù la lampo del vestito. Lasciandola con solo l’intimo. L’abbracciò da dietro e le mordicchiò un orecchio.
“Voglio sentire ciò che senti,” sussurrò.
Lei si girò verso di lui confusa. “Ma…”
“Ti prego.”
“Sdraiati!” gli ordinò lei. Lui non se lo fece ripetere.
Shiori si sedette a cavalcioni sopra di lui e aprì le porte. In quel momento, Kakashi sentì tutto. Sentì quello che lei provava e sentì quello che lei sentiva provenire da lui, era magnifico. Poi, Shiori cominciò a sbottonargli la camicia, mentre baciava e leccava il suo petto. Sentì ogni singola sensazione, ogni sua risposta riverberare tra di loro.
Partendo dalle ginocchia, Kakashi risalì le cosce di lei, assaporando ogni momento. Si gustò quelle sensazioni d’aspettativa, finché non raggiunse la sua meta e Shiori gemette. Ma quella non fu l’unica risposta che sentì. Anche le sensazioni di lei lo riempirono, togliendogli il fiato, facendogli quasi perdere la presa sulla realtà. Ad un tratto tutto sparì.
Si mise a sedere, Shiori ancora a cavalcioni su di lui, i loro volti vicini.
“Cos’è stato?”
“Mi hai sentita. Senza alcuna schermatura. Era troppo.” Gli baciò la guancia e scese verso il collo.
“Era stupendo.”
“Non sei abituato a questo,” spiegò lei, capendo dove volesse arrivare.
Lui le prese il volto e le intimò di guardarlo. “Ti voglio, Shiori. Ogni parte di te.”
“Se riapro le porte, potrebbe essere più difficile…”
Kakashi intrecciò le sue mani con quelle di lei. “Io voglio tutto e mi fido di te. Poi…” Le accarezzò il volto sorridendo. “Quando mai è stato facile?”
“Sei un bambino viziato, lo sai?” commentò, mentre riapriva le porte e le sensazioni fluivano dentro e fuori di lei.
La mano di lui percorse la gamba di lei dal basso verso l’alto, riempiendosi della sensazione che ciò sollecitava in Shiori. Stavolta era preparato, stavolta non sentì avvicinarsi il blackout, stavolta si riempì di quell’eccitazione.
“Mmmm… A te piace viziarmi…” sussurrò.
“Non farci l’abitudine.”
Finirono di svestirsi, mentre continuavano ad esplorare quelle nuove sensazioni. Ora non era solo Shiori a sentire, anche Kakashi percepiva. E la risposta a un suo tocco o a un suo bacio, non era più fatta solo di gemiti e sospiri, ma da una colorata tavolozza di emozioni che a volte rischiavano di sovrastarlo, ma Shiori era sempre pronta a riportarlo alla realtà.
La kunoichi dal ciuffo rosso mai si era sentita così capita, mai si era sentita così desiderosa di lui, impegnato a esplorarla come se fosse un terreno sconosciuto. Quando finalmente si unirono, lo fecero anima e corpo, letteralmente.
Era difficile resistere, far andare le cose lentamente, quando ogni parte del loro corpo era divenuta estremamente sensibile, ma si godettero il momento. Assaporarono ogni sensazione, ogni carezza. Shiori fu la prima a raggiungere l’apice, e quando Kakashi sentì le sue sensazioni ci mise poco a seguirla. Le sensazioni di lui riverberarono in lei, facendola gridare di piacere una volta di più. E come se rimbalzasse su uno specchio quella sensazione tornò in dietro su di lui.
Shiori non seppe quanto tempo ci volle, prima che lei prendesse la decisione di chiudere le porte. Si aggrappò alla testiera del letto con una mano, cercando di bloccare le sensazioni. Sentì la mano bruciare, ma si sforzo di non farci caso e si concentrò a chiudere le porte. Quado ci riuscì Kakashi si accasciò su di lei con un sospiro.
Ansimante staccò la mano dalla testiera, mentre lui le posava stanchi baci sul collo. Si guardarono a lungo, Shiori aveva riaperto le porte e le sensazioni di soddisfatto torpore viaggiavano tra di loro. All’improvviso Kakashi si separò di fretta da lei e scattò a sedere.
Aveva visto la testiera andare a fuoco e con un paio di gesti delle mani la spense con la tecnica dell’acqua. Poi, tornò a sdraiarsi accanto a lei ridendo. Shiori appoggiò la testa sul suo petto e sospirò felice.
Rimasero in silenzio ad ascoltare i loro cuori e le loro anime. Ci sarebbe stato tempo per parlare e cominciarono a lasciarsi cullare dal sonno. Quando si addormentarono, lo fecero che erano ancora abbracciati, l’uno perso nei sogni dell’altro.
 
 

2° Angolo dell’autrice.
Ciao a tutti!
Ecco il capitolo. Non l’ultimo ma ci siamo. Credo che ce ne saranno altri due. Ok, sto tardando la fine perché devo dire che un po’ mi dispiace. È stato difficile mantenere sotto il rosso questi due capitoli di festa. Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto, anche perché vi giuro che ormai non so quante volte l’ho riscritto!
Ora vi lascio e, come sempre, vi ringrazio di cuore (soprattutto per la pazienza)! 
  
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