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Autore: Vanessa1995    06/11/2017    2 recensioni
Un mese dopo essere fuggita da Azkaban, Bellatrix si reca nella vecchia casa dei suoi genitori e ,mentre si trova lì, fa una scoperta che cambierà per sempre la sua vita e farà crollare tutte le sue certezze.
Nel frattempo ad Hogwarts, la Serpeverde Clarisse nasconde un segreto destinato a distruggere tutto quello che ha creato se mai saltasse fuori e dentro di lei comincia a chiedersi se sia sbagliato quello che è diventata.
Genere: Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
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Le feste del Ministero della Magia si tenevano normalmente nella sede. Quel giorno la stanza più grande del ministero era gremita di maghi e streghe con i loro cappelli colorati a punta. Alcuni dei presenti erano seduti e altri in piedi. La maggior parte di loro era intenta a chiacchierare e discuteva di Quidditch, degli articoli della Gazzetta del Profeta, delle ultime novità del mondo magico, della moda, ecc.
In prima fila, davanti al palco allestito per l’occasione, su delle sedie erano seduti due ragazzi dai capelli scuri. I riccioli della giovane le arrivavano fino alla vita e indossava un abito viola attillato, senza maniche e lucido. Sulle lunghe unghie portava uno smalto di colore rosso rubino. Il mago accanto a lei aveva i capelli lunghi fino a poco sotto le spalle, tenuti legati in una coda di cavallo mediante un elastico nero. Indossava un elegante smoking, però non aveva la cravatta e la parte iniziale della camicia era sbottonata, lasciando così intravedere la parte superiore del petto.
« Dovrebbe iniziare tra poco. » osservò impaziente Cassandra, muovendosi sulla sedia.
« Il Ministro della Magia è laggiù, sta discutendo con Harry Potter. » disse suo fratello, indicando Kingsley con un gesto discreto del dito. La sorella si voltò nella direzione che stava indicando e infatti vide i due uomini che conversavano tra di loro.
Subito dopo il mago più importante del mondo magico britannico si incamminò sul palco e raggiunse il microfono, che si trovava nel mezzo di esso, vicino al bordo.
« Come ben sapete, il Viceministro inglese ha dato qualche mese fa le dimissioni. » disse e il silenzio cadde tra la folla. « Due giorni fa siete stati chiamati a votare e quest’oggi sono arrivati i risultati delle elezioni. È con immenso piacere che chiamo sul palco il nuovo Viceministro inglese: Clarisse Black. » i gemelli si unirono alla gente che applaudiva. Si poteva benissimo dire che il loro fosse l'applauso più entusiasta e fragoroso. Clarisse salì sul palco e raggiunse Kingsley, che le strinse la mano e poi la spalla destra. Chinò il capo, sussurrandole qualcosa all'orecchio, e poi se ne andò lasciandole la scena. La bruna sorrise.
« Mi piace pensare che abbia vinto unicamente per le mie capacità e che la mia bellezza non abbia in alcun modo influenzato la popolazione, soprattutto quella maschile. » scherzò, provocando una risata da parte del pubblico. « Voi non avete idea di quanta pressione - per così dire - mi abbia fatto il nostro caro Ministro della Magia per cercare di convincermi a fare carriera. Però capirete che essendo da sola, con due figli, non era proprio semplice. » aggiunse. Non era l’unica strega che aveva perso il marito durante la Seconda Guerra Magica, purtroppo.
« Mamma è stata troppo altruista. » commentò Regulus.
« Avrebbe dovuto pensare anche a se stessa e non solo a noi. » confermò Cassandra. Avrebbero preferito che la madre si fosse dedicata di più al lavoro, oltre che a loro. Aveva atteso che avessero compiuto quattordici anni prima e da allora erano passati due anni.
« Farò del mio meglio per non tradire la vostra fiducia. » esclamò la bruna con determinazione. « Sono felice di lavorare a stretto contatto con un grande mago come Shacklebolt. » continuò sorridendo. Il Ministro della Magia la raggiunse.
« Sono sicuro che formeremo un’ottima squadra. Non vedo l’ora di cominciare a lavorare con lei, signora Black. » appariva felice all'idea. I fratelli sapevano che la madre provava una sincera ammirazione per l’uomo e ne era la prova il fatto che fosse così contenta di lavorare al fianco di Shacklebolt. Pure ai suoi figli piaceva.

Un anno dopo

L’ufficio del Ministro della Magia era il più grande dell’edificio e si trovava all’ultimo piano del palazzo. Kingsley era seduto alla sua scrivania, intento a leggere un documento. Sopra alla scrivania c’era un’alta pila di fogli. Si prospettava una lunga e dura giornata di lavoro. Sentì bussare alla porta e alzò gli occhi dal documento.
« Avanti. » disse, abbassando nuovamente lo sguardo. Clarisse entrò dentro all'ufficio con in mano altre pergamene e si piazzò dinanzi al mobile.
« Ti ho portato il resto dei documenti. » disse, posandoli sul tavolo. L’uomo tirò un sospiro e appoggiò la schiena contro lo schienale con aria rassegnata.
« Mi aspetta proprio una pessima giornata. » notò rassegnato, scuotendo leggermente il capo. L’altra sorrise divertita e fece il giro della scrivania, mettendosi alle sue spalle. Gli strinse le spalle con le mani, incominciò a massaggiargliele e chinò il capo verso il suo orecchio.
« Se vuoi posso aiutarti. » si offrì.
« No, preferisco di no. » rispose e la strega levò le mani.
« Come preferisci. » rispose, dirigendosi verso la porta.
« Clarisse. » aveva già poggiato la mano sulla maniglia della porta e si girò verso di lui perplessa.
« Si? » domandò.
« Grazie, non so come farei senza di te. » la Black sorrise divertita e uscì fuori dalla stanza, lasciandolo al suo lavoro.

Qualche ora dopo

Clarisse era ancora nel suo ufficio, nonostante fossero le otto di sera, per colpa di alcune cose da sistemare e non vedeva l'ora di tornare a casa dai suoi figli. Ormai avevano diciassette anni ed erano perfettamente in grado di badare a loro stessi, eppure si sentiva lo stesso in colpa nel lasciarli a lungo da soli in casa. Udì bussare alla porta e intravide una figura scura dietro al vetro.
« Avanti. » invitò e la porta si aprì, mostrando Kingsley con in mano alcune pergamene. Gliele posò sulla scrivania.
« Questi devi guardarli pure tu. » disse. Lei prese in mano i documenti, leggendoli con attenzione. Si accorse che il ministro aveva fatto il giro solo quando avvertì le mani sulle sue spalle. « Quando vieni a cena con me? » chiese con tono seducente. Tra loro non c'era una vera e propria relazione. La bruna chinò il capo per poterlo guardare in faccia.
« Non so, magari sabato. » propose. La baciò e acconsentì, dandole appuntamento per sabato.

Due anni dopo

Harry Potter era alla stazione di King's cross con la moglie e i suoi tre figli. Lui, Ginevra e i bambini erano vicini all'Espresso di Hogwarts, dalla cui locomotiva usciva un denso fumo grigio. In mezzo alla folla vide spuntare i gemelli, che si avvicinarono con passo deciso e un sorriso raggiante.
« Buongiorno. » salutarono all'unisono. Regulus doveva aver notato la brutta espressione sul volto del figlio minore, ovvero Albus, perché si rivolse a lui. « Oh, cos'è quella faccia? » chiese, sfregandogli il capo e scompigliandogli i capelli.
« Ho paura di finire a Serpeverde. » sul volto del diciannovenne apparve un'espressione quasi offesa.
« E quindi? Anche noi eravamo di Serpeverde. » esclamò Cassandra, scompigliandogli a sua volta i capelli. « Se per questo pure la mamma. » aggiunse. Il ragazzino parve tranquillizzarsi un po' a quelle parole.
« A proposito, come sta Clarisse? » chiese Ginevra. La strega infilò le mani nelle tasche dei pantaloni.
« Oh, sta bene. È solo arrabbiata con Kingsley per averle dato la maternità anticipata. Tuttavia non aveva altra scelta, in quanto il medimago le ha imposto di stare a riposo dopo che ha rischiato di perdere il bambino. » rispose. La coppia si era sposata un anno prima e la donna era incinta di quasi quattro mesi; da qualche settimana era costretta a un riposo forzato.
« L'ha costretta ad andarci. » precisò suo fratello, ridacchiando. « In fondo le fa bene un un po' di riposo e non dovrà restarci per tutta la gravidanza, forse. » affermò. Harry cambiò discorso.
« Dunque Regulus, come sta andando l'addestramento? » chiese. Il mago desiderava entrare a far parte degli Auror e per questo stava facendo l'addestramento. Sua sorella, invece, studiava i draghi, in modo da potersi trasferire in Romania e lavorare con Charlie Weasley. Le bestie sputafuoco la appassionavano, sebbene sua madre non fosse tanto decisa a lasciarla andare via da lei.
« Bene, non vedo l'ora di essere un Auror. » disse con tono fiero. Per fortuna aveva ereditato il talento di sua madre in Pozioni e in quello aveva avuto meno difficoltà rispetto al figlioccio di suo padre.
« Io, invece, ancora un mese e poi potrò andare in Romania. » esclamò eccitata la sua gemella, sbattendo le mani. « Charlie ha detto che c'è un sacco di lavoro da fare e tante cose da imparare. » aggiunse. Ricordava vagamente Hagrid quando parlava in quel modo del suo futuro lavoro, siccome anche il guardiacaccia amava quelle bestie sputafuoco con le scaglie. Il diciannovenne alzò gli occhi al cielo, proprio non riusciva a capire la sua passione per quelle specie di lucertole troppo cresciute.
« Ti troverai bene alla riserva. » disse Ginny, più tranquilla del Black. « Non penso sia tanto male come lavoro, anzi. » Regulus dovette fare appello a tutto il proprio autocontrollo per non gridare la propria disapprovazione.
« Non scordarti di scriverci. » intervenne James, il figlio maggiore dei Potter. « Voglio sapere tutto sui draghi. Dev'essere davvero figo come lavoro! » strillò al settimo cielo.
« Abbastanza. » confermò la bruna.
« Adesso sarà meglio che andiate. Il treno sta per partire. » osservò Ginny, adducendo al vagone più vicino. I suoi due figli annuirono e, dopo averli abbracciati e baciati, tutti salirono. Poco dopo li videro spuntare da uno scompartimento e agitare le mani verso di loro.
« Ciao! » urlarono all'unisono, felici di partire per la scuola.
« Ciao. » risposero in coro, agitando le mani. Si sarebbero rivisti per le vacanze di Natale, sempre se non avessero deciso di fermarsi a scuola per le ferie.
« Io devo andare al ministero. » esclamò Regulus, guardando il quadrante dell'orologio che portava legato al polso e che sua madre gli aveva regalato per i diciassette anni. A quanto pareva, in base ad una tradizione, bisognava donarne uno quando un mago diventava maggiorenne.
« Io vado a casa dalla mamma. » disse Cassandra. Dopo aver salutato Harry e sua moglie, si smaterializzarono. Giunta a casa, si diresse in salotto e vide sua madre seduta sul divano intenta a leggere la Gazzetta del Profeta. Le diede un bacio sulla guancia e le mise una mano sulla pancia. « Come stai mami? » chiese con tono smielato. La strega sorrise.
« Starei meglio se potessi uscire e non mi trattassero tutti come una malata. » rispose contrariata. L'altra tirò un sospiro esasperata e si sedette vicino a lei.
« Oh mamma, ti prego, non ricominciare. » non ne poteva più dei suoi capricci.
« Ti ricordo che ho avuto due figli, se te ne fossi dimenticata. » le rammentò con aria di sfida.
« Ma l'altra volta non rischiavi un aborto spontaneo. » strillò, stufa del suo comportamento che considerava decisamente infantile.
« Mi arrendo. Pensi che potrò camminare fino in camera mia o perderò il bambino? » domandò ironica e la figlia alzò gli occhi al cielo, preferendo non risponderle. Ragionare con lei era una vera e propria impresa. Clarisse sapeva essere molto testarda a volte. Ancora non erano a conoscenza del sesso del nascituro perché era timido e si nascondeva ogni volta che provavano a scoprirlo. Temeva che andando avanti così l'avrebbero scoperto alla nascita e l'idea alla fine non le dispiaceva.
La bambina nacque il diciotto febbraio, circa cinque mesi dopo. Paula aveva la pelle di un bel cioccolato al latte e su questo particolare Regulus adorava riderci sopra. I gemelli non avevano mai pensato alla possibilità di avere o meno un fratellino o una sorella. Sinceramente, si poteva dire che non ne avessero mai sentito la necessità, del resto erano già in due. Al contrario di loro, Paula avrebbe avuto entrambi i genitori e Kingsley piaceva parecchio ai due giovani. Lo consideravano il miglior patrigno del mondo e poi faceva felice la loro mamma, il che era un grosso punto a suo favore.

Qualche anno dopo Cassandra divenne la signora Weasley sposando Charlie e suo fratello, invece, sposò una ragazza Babbana di nome Christine. La piccola Paula venne smistata a Serpeverde e ci sarebbe voluto parecchio tempo prima di sposarsi a sua volta.
   
 
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