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Autore: Nimiunee    09/11/2017    1 recensioni
Dopo la morte dei genitori, Thrain trovò Isil e si prese cura di lei; crescendo e vivendo insieme ai nani, divenne una brava guerriera. Viveva felicemente a Erebor ma la calma fu squarciata dall'arrivo di Smaug. Ella accompagnerà Thorin alla riconquista della montagna solitaria insieme a Gandaf, Bilbo e la compagnia di Thorin scudo di quercia.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Capitolo settimo: Ery Galen

 

“Tuttavia dietro l'angolo ci può aspettare, una strada nuova o un cancello da varcare”.

Il mattino seguente, di comune accordo, Thorin e Gandalf decisero di avviarsi verso Ery Galen, considerata la via elfica più sicura; Beorn offrì i suoi pony, con la promessa, che li avrebbero liberati quando sarebbero arrivati di fronte a bosco atro.

Il viaggio fu tranquillo e vi arrivarono nel tardo pomeriggio. Il bosco atro era una ricca foresta di alberi sempre verdi con una vegetazione fitta e rigogliosa, ma Gandalf notò che il bosco era totalmente diverso da come lo conosceva; qualcosa di maligno dimorava al suo interno e si raccomando di non bere nei suoi fiumi e di non smarrire mai il sentiero o non sarebbero più riusciti ad uscirvene.

Domande attendevano risposte e Gandalf dovette allontanarsi, momentaneamente, dalla compagnia con la promessa di rincontrarsi sulla soglia della montagna solitaria.

Più si avventurarono nel bosco e più il senso di oppressione e confusione influiva nella compagnia; l'aria stessa era pesante e strani rumori provenivano dalla fitta vegetazione.

“Non perdiamo il sentiero!!” raccomandò Balin.

Sentivano che qualcosa non andava, ma erano troppo sopraffatti dal senso di confusione per poter reagire.

Passarono la notte tra gli grandi alberi silenziosi, alternando turni di guardia. Il freddo calò tempestivamente e Isil, difficilmente, riusciva a riposare: i suoi piedi erano totalmente gelati e il suo cappotto leggero non la riscaldava in nessun modo quindi si rialzò e saltando sopra i nani, andò verso Thorin.

“Ho freddo.. posso dormire con te?”

Lui aprì gli occhi guardando il fogliame degli alberi, con un cenno la fece accomodare accanto a se, riscaldandola con il suo corpo.

“Come riusciremo ad uscire da qui?”

“Un modo lo troveremo.. domani mattina, di buon ora, riproveremo a cercare il sentiero.. ora dobbiamo riposare, domani sarà una dura giornata!”

Il giorno dopo, il senso di confusione aumentava sempre più, provocando delle allucinazioni nella compagnia; durante il cammino, Fili notò che aveva visto gli stessi alberi poco prima.

“Non può essere! Ci siamo già passati da qui!” disse Fili.

“Non può essere.. stiamo girando intorno!! dobbiamo ritrovare immediatamente il sentiero!!” ordinò Thorin.

“Dobbiamo vedere dov'è il sole! Salirò su un albero, cosi potrò darvi le giuste indicazioni!” disse Bilbo scalando un enorme albero.

Da lontano, Isil vide degli esseri dirigersi verso di loro; non ebbe il tempo di avvertirli il gruppo che venne attaccato e imprigionato da dei grossi ragni.

Bilbo fu l'unico a salvarsi ed aspettò il momento giusto, per intervenire, con la sua spada, tagliò i bozzoli dove li avevano rinchiusi liberandosi dalle ragnatele; I ragni, che li sentirono, li attaccarono ma un gruppo di elfi intervenne per sterminarli.

Quando ucciderò l'ultimo ragno, Legolas, ordinò ai suoi soldati di sequestrare ogni arma, che i nani, avevano con se; successivamente, vennero condotti nel regno di Thranduil, padre di Legolas.

Isil vide, durante il cammino, che qualcosa di strano incombeva nel bosco: un velo di oscurità circondava la natura verde, nessun albero si muoveva ed aveva la continua sensazione di esser osservata da un'ombra oscura; più volte gli capitò di fermarsi per capire cosa era, ma veniva puntualmente spinta da una delle guardie reali.

“Vacci piano con lei o ti farò vedere cosa sa fare un nano anche senza le sue armi, spilungone!”.

“Tranquillo Thorin.. sto bene..” si avvicinò a lui bisbigliando “Qui c'è qualcosa che non va.. qualcuno ci osserva!”.

“Ne sei sicura?”

“Si!” concentrando il suo sguardo altrove.

Thorin si insospettì, pensava che un gruppo di orchi si fosse avventurato nel bosco per tendergli un imboscata, ma in quel momento non potè considerare l'idea di fuggire, sopratutto senza le loro armi.

Vennero condotti davanti ad un enorme portone che si apri al comando di Legolas; tutti furono rinchiusi nelle celle sotterranee tranne Thorin, che venne richiamato al cospetto di re Thranduil.

Ritornò, pochi minuti dopo, con aria di disapprovazione e rabbia.

“Voleva fare un accordo.. il loro aiuto per ciò che gli abbiamo privato anni orsono, ma io non ho accettato.. per quello che ha sofferto il mio popolo a causa sua.”

Un lungo silenzio aleggiava tra le celle il quale vennee interrotto da Balin.

“Bene ragazzo.. dunque.. siamo arrivati alla fine del viaggio!”.

“No!! Abbiamo ancora un'altra possibilità! il mezzuomo!” disse Thorin afferrando, con le mani, le fredde sbarre della cella.

“Come farà ad arrivare qui? È impossibile!” domando Isil, rinchiusa nella cella di fronte.

“Ci riuscirà, ne sono convinto!”.

“Bene... grazie per la fiducia che mi stai donando mio caro Thorin” disse Bilbo sbucando, di nuovo, all'improvviso.

“Mastrobaggins, come fai ad apparire cosi dal nulla?” domandò Kili sorpreso.

“Anche io ho i miei segreti.. mio giovane amico!” sorrise “Ascoltatemi, so come uscire da qui ma mi dovete seguire senza far rumore”.

Difficilmente la compagnia ascoltava Bilbo ma, in quella occasione, fu inevitabile.

“Guidaci!” acconsenti Thorin liberando Isil.

Raggiungendo le cantine videro delle botti, vuote, accuratamente sistemate una sopra l'altra.

“ Ecco qui! Entrerete qui dentro!” disse Bilbo, indicando le botti., sorridendo.

“STAI SCHERZANDO VERO!! COME FAREMO AD USCIRE DA QUI, CON QUESTE COSE?!” chiese Dwalin arrabbiato.

Ma il suo sorriso scomparve immediatamente “Voi fate ciò che vi dico se vi è cara la vostra libertà!”.

Thorin non era molto d'accordo del suo piano ma alla fine dovette cedere, non avendo altre via di fuga “Entrate nelle botti!”.

Senza discutere lo fecero; quando Bilbo li vide tutti all'interno delle botti, azionò una leva facendole scivolare nel fiume, sottostante.

All'uscita dal castello Legolas diede l'allarme, avviandosi a riprendersi i prigionieri ma il suono di un'altro corno presagi un imboscata degli orchi.

“ISIL!! AVEVI RAGIONE!” gridò Thorin.

“ODIO AVERE RAGIONE!!”

 

Il fiume agitato, sballottava le botti in ogni lato; gli orchi scoccavo le loro frecce ma la forte corrente dava la possibilità ai nani di schivarle, proteggendosi con il legno delle botti, ma quando gli orchi incominciarono a saltare sopra di loro, gli elfi, intervennero, contrattaccandoli e uccidendoli. Un orco saltando sopra a Dwalin, che con un colpo di testa lo gettò in acqua, gli diede la possibilità di prendersi la sua ascia che venne usata, a turno, da tutti loro.

Quando Isil si accorse che il nemico stava aumentando velocemente di numero, uscì fuori dalla sua botte e saltando nella sfonda del fiume ruppe il collo ad un orco, sflilandogli arco e frecce.. Thorin da lontano gli gridava di non farlo e di stare attenta ma lei già sapeva cosa faceva.

Lei non era solo brava con le spade, ma era anche un abile arciera; Balin, osservando lei e l'elfo biondo, non notò nulla di diverso tra loro, erano entrambi incredibilmente bravi ed agili.

Quando le guardie li videro arrivare da lontano, di fronte al ponte, sbarrarono l'unico passaggio per poter scappare da li, facendo scontrare le botti nel cancello chiuso.

“NOOOO!!” Thorin vide ogni speranza sfumarsi davanti ai suoi ocvhi ma non si arrese “DOBBIAMO TROVARE IL MODO PER APRIRLO!”.

Kili notò, da lontano, la leva del cancello ed uscendo fuori dalla sua botte risalì gli scalini ma gli orchi lo bloccarono; Fili richiamò il fratello lanciandogli un bastone chiodato e con esso incominciò a colpirli facendoli cadere in acqua, ma uno di quei esseri gli scagliò una freccia avvelenata facendolo gridare.

Isil, sentendo il grido Kili, si girò di scatto senza accorgersi che un orco la stava attaccando ma Legolas intervenne immediatamente; Thorin notò subito quel gesto e ne fu davvero sopreso, perché non se lo aspettava. Nel frattempo Isil incominciò a saltare per le rocce, raggiungendo gli orchi che avevano circondato Kili.

“AZIONA LA LEVAA!! CI PENSO IO A LORO! FAI VELOCEEE!”

Kili non se lo fece ripetere due volte e cercò, con difficoltà, di raggiungerla.

Quando l'azionò, il cancello si aprì ma quando Kili si accasciò, a terra, a causa del forte veleno, intriso nella freccia, tese a rotolare verso la botte ed entrandoci la freccia spezzo, provocandogli una fitta insopportabile nella coscia.

“ISIL... VELOCE!! SALTA NELLA BOTTE!!!” gridò Thorin preoccupato.

Girandosi, vide che le botti che stavano scendendo giù per la cascata; sentì Thorin chiamare il suo nome ma gli orchi non gli davano nessuna tregua. Quando Legolas si avvicinò al cancello, Thorin afferrò l'ascia lanciandola ad un orco dietro di lui, ripagandolo di aver aiutato la sua amata. L'elfo biondo si avvicinò a Isil che si arrampico sopra il ponticello; non era certa se la lasciava libera o no meno ma notando che lui non fece nulla per fermarla, saltò nell'ultima botte rimasta con un sorriso di ringraziamento.

Poco più lontano i nani trovarono la riva e vi fermarono lì; Kili uscì fuori dalla botte con fatica, ed aiutato dal fratello, venne disteso a terra e visitato; Thorin, dopo essersi assicurato che il nipote era in grado di camminare, lo lasciò riposare ancora un po tornando a osservare il fiume.

“Balin! non la vedo arrivare.. non abbiamo più molto tempo..” disse Thorin camminando su e giù.

“Tranquillo ragazzo.. lo vista saltare!”

“E se non era lei? Io non lascerò nelle loro grinfie Balin!! andrò a riprendermela!”

“ E io verrò con te, figliolo! Ma aspettiamo che scorri la corrente e vediamo se arriva!”.

Lui acconsentì, senza staccare i suoi occhi da quelle acque.

Stavano per quasi perdere ogni speranza e Balin era già pronto a ritornare nel bosco atro, ma una piccola botte sbucò dal fiume. Thorin si alzò velocemente chiamando il suo nome; non ottenendo riposta, si immerse nell'acqua raggiungendola e vi guardò dentro.

“Ti sei preoccupato?” Thorin scorse un enorme sorriso che non spariva neanche nelle difficoltà.

“Isil, mi hai fatto spaventare!” rispose con gli occhi rossi, allungando la sua mano per aiutarla ad uscire.

L'abbraccio forte lasciandola senza fiato, ma a lui non gli importava! era li, tra le sue braccia e nient'altro aveva importanza, in quel momento.

Lasciando l'abbraccio di Thorin si avvicino alla riva e Fili l'accolse a braccia aperte.

“Ma sei fatta di ferro, zietta?” domandò lui sorridendo, nascondendogli il dolore che provava.

“Non mi sento cosi vecchia da essere chiamata zia.. dov'è Kili?”

“Isil, non devi preocc..” non lo lasciò finire la frase che capii che era grave e raggiunse Kili che era disteso a terra.

“Kili!! come ti senti?”

“Come se mille troll mi avessero schiacciato!”.

“Il tuo senso dell'umorismo non vacilla mai ehh...”

“Ancora non lo hai capito! Lo faccio per te ammazzatroll!”.

Lei controllò la ferita, assicurandosi che fosse pulita e medicata bene; Kili soffocò una smorfia di dolore e il suo corpo incominciò a scottare.

“Isil..” la richiamò Thorin, facendogli odorare la punta della freccia.

“Qualche sostanza velenosa.. ma ignoro le sue origini..”.

“Posso camminare zio, tranquillo”.

Lui gli appoggiò la mano nella fronte, rassicurandolo “Non ti agitare.. riposa e risparmia le tue forze.. fra poco dobbiamo avviarci!”.

Aiutò Isil a rialzarsi portandola distante dal nipote.

“Cosa facciamo?”.

“Thorin, dobbiamo portarlo a Dale.. è grave!!”

“Hai qualche altro coltello?”.

“Si...ma pochi!”

Un rumore dietro le spalle di Dwalin, fece scattare in allerta la compagnia; velocemente Isil tese il suo arco mirando ad un umano arciere.

Dwalin e Kili cercarono di attaccare ma furono privati delle loro armi da due frecce che aveva scoccato lo sconosciuto.

“Fatelo di nuovo e vi ucciderò..” disse lui puntando l'arco su Ori “ Parlo anche per te elfa!”.

“Vuoi tentare la sorte umano?” domandò Isil fissandolo in cerca di un movimento brusco.

“Non siamo qui per crearvi problemi.. quindi che ne dite di abbassare le armi?” intervenne Balin per calmare gli animi, ma Isil non intendeva fidarsi di quell'umano.

“Isil per favore abbassa l'arco!” Bilbo cercò di convincerla.

“Isil..” Thorin si avvicinò lei con tono brusco.

Tentennò ma alla fine lo fece “A quanto pare la sorte è dalla tua parte..”.

Balin vide la barca dello sconosciuto e ne approfittò immediatamente “Sei di ponte lagolungo? È tua quella chiatta? È possibile noleggiarla?”.

Dwalin intervenne spazientito “Avanti.. basta!”.

“Perchè tanta fretta?” chiese lo sconosciuto.

“Perchè ti interessa?” ribatte Dwalin.

“Ci occorrono cibo, armi.. puoi aiutarci?” domandò Thorin avanzando verso di lui.

“Un nostro compagno è ferito ed ha bisogno di cure!” Isil cercò di persuaderlo.

“Il sovraintendente ha emanato delle regole!”

“Ci sarà un modo per entrare!” chiese Balin.

“Ma per quello ci vorrebbe un contrabbandiere..”.

“E per quello pagheremo il doppio..!” concluse Balin.

Lo sconosciuto accetto facendoli salire nella sua barca; Isil aiutò Kili a camminare appoggiando il suo braccio nella spalla.

“C'è la faccio, Isil..”

“Orsù!! fatti coccolare una volta ogni tanto, nipotino!” lo sguardo di lei si rallegro vedendo quello di Kili diventare rosso dall'imbarazzo.

Attraversando il fiume una fitta nebbia calò, celando il loro passaggio.

Bilbo si informò sul conto del barchiere e scoprì che si chiamava Bard; nel frattempo Balin chiese ognuno di loro i soldi per poterlo pagare. Pian piano la nebbia, si dissolse volgendo il loro sguardo verso le montagne e ciò che videro li fece rialzare stupiti; il loro cuori furono sollevati nel rivedere la loro amata montagna solitaria.

Isil appoggiò la testa sulla spalla di Thorin, ammirando quei luoghi in cui era cresciuta.

“Siamo a casa!” rispose lui con un enorme sorriso.

“I soldi su forza.. se apprezzate ciò che vi dico, rientrerete nelle botti!”.

L'attesa era straziante ma un carico di pesci avvolse i loro corpi.

“Ci siamo.. stiamo arrivando alla barriera del pedaggio.. ora fate silenzio e non muovetevi” informò Bard.

“Come se fosse possibile!” replico Dwalin con tono aspro.

 

Dopo alcuni problemi, arrivarono al villaggio; seguirono Bard fino a casa sua ma essendo sorvegliata furono obbligati a passare per le fognature; A loro mal grado, uscirono dal gabinetto salendo e percorrendo degli scalini videro una delle figlie femmine di Bard incuriosita da Isil.

“Pa.. che ci fa un elfa qui? e i nani?”.

“Aiutatela.. dategli una coperta e dei vestiti asciutti agli altri ci penserò io!” disse Bard rientrando in una stanza con il figlio, uscendovi con degli indumenti asciutti.

Thorin adagiò la sua coperta sulle spalle di Isil e guardando fuori vide una lancia del vento nanica.

“Sembra che tu abbia visto un fantasma!” disse Bilbo.

“È cosi.. l'ultima volta che abbiamo visto quell'arma fu quando arrivò il drago.. Gilian adoperò una freccia nera contro di lui ma la pelle di un drago è spessa” rispose Balin.

“Se la mira degli uomini fosse andata a segno, molte cose sarebbero cambiate” ammise Thorin.

Il figlio di Bard intervenne alzando leggermente la sua voce “Allora saprai che Gilian, con quel colpo, allentò in una delle squame facendola cadere!!”.

Nessuno, dei presenti, gli credette a parte Bilbo.

Isil, udendo quel racconto incominciò ad avere paura, non poteva immaginare come sarebbe andata a finire e sperava, in cuor suo, che Gandalf ritornasse il prima possibile. La profezia si stava compiendo e momenti oscuri li stavano aspettando, incapaci di poterli cambiare.

Bard se ne andò di fretta e furia e Thorin ne approfittò per convincere la compagnia di recuperare le armi necessarie nell'armeria; A notte inoltrata, vi si intrufolarono ma al dolore della ferita, Kili lasciò cadere le armi e di pesò si accasciò a terra cadendo dalle scale, facendosi scoprire.

Furono portati davanti al sovraintendente; Bard li raggiunse, cercando di annullare qualsiasi impresa che avevano progettato i nani di Erebor e il re sotto la montagna.

L'animo di Thorin divenne impaziente, il suo unico obiettivo era ritrovare l'arkengemma e riunire gli eserciti ma Bard lo ostacolava con le sue parole.

“Sono l'unico ad avere del buon senso qui?” domandò Bard guardando la popolazione e Thorin.

“Io.. sono l'unico ad aver il diritto ad entrare in quella montagna... VOLETE VEDERE LA PROFEZIA REALIZZATA?” gridò verso la folla “Vuoi condividere la grande ricchezza del nostro popolo?” chiese girandosi verso il sovraintendente “Cosa rispondi?”

Il silenzio cadde nel villaggio per pochi lunghissimi secondi.

“Io rispondo... BEVENUTO, BEVENUTO E TRE VOLTE BEVENUTO, RE SOTTO LA MONTAGNA” rispose lui.

Grida e applausi di felicità esplosero in quel momento.

Thorin si avvicinò a Isil stringendogli la mano “Ci siamo quasi!!”.

“Thorin forse dovremmo aspettare che arrivi Gandalf..”

“Non c'è di bisogno.. ci riusciremo da soli!”.

Gli occhi di Thorin si trasformarono divenendo avidi e intensi; diversi da quelli che conosceva e amava.

Lei sapeva che stava arrivando il momento di affrontare il drago Smaug ma una domanda assillava i suoi pensieri: come sarebbe riuscita ad affrontare ciò che comportava, rientrare in quelle mura? Come sarebbe riuscità a non far perdere la giusta via a Thorin?.

I pensieri divennero timore e tutto ciò che professava di non affrontare stava arrivando come un uragano improvviso intenzionato a sterminare, tutto, al suo passaggio.

 

 

 

Nota dell'autrice:

Salve a tutti!! grazie per le visualizzazioni ma vorrei tanto sapere se vi piaccia o meno il mio racconto!
Ultimamente sono impegna su un'altra storia, che ha per titolo “Ciò che ci lega” ed è ambientato sulla serie di The walking Dead (amo da morire gli zombie xD); Se volete, andatelo a leggere!! ne sarei contenta anche se non scrivete una recensione ( ma sarebbe gradita perchè ammetto di non saper scrivere bene e vorrei migliorare...).
Mmmm a parte questo.. non ho aspettato le tre settimane perchè, già so, che sarò impegnata!! quindi non so rispetterò i tempi di pubblicazione però spero di si.. perchè sto dedicando anima e corpo nelle mie storie ed è difficile scrivere in due ambientazioni diverse ( ma io collego gli zombie ai troll e goblin e sono apposto).

Comunque.. spero che vi piaccia e buona lettura.

 

   
 
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