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Autore: Sarnie    10/11/2017    1 recensioni
Ci sono quei momenti di solitudine, magari quelli notturni che anticipano il sonno, in cui pensiamo tutto ciò che vorremmo dire. Ma sono troppe parole, troppe persone, troppe emozioni.
Così, certe notti, mi alzo e accendo la luce. Prendo il quaderno, la penna. E comincio a scrivere lettere. Lettere piene di parole, di odio, di amore, di rabbia, di tristezza, di malinconia o di ringraziamenti. Lettere che non verranno lette.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A coloro che mi amano e che amo.
 
Ma se io morissi? Oggi. Stanotte. O anche domattina. Perché me lo chiedo? Perché, come faccio a saperlo, quando davvero accadrà? Come potete saperlo voi? Come possiamo sapere che non sono già morta?
E se fossi morta? Quante cose non vi avrei detto? Che vi voglio bene, vi amo, siete importanti, voi valete e avrei voluto vedervi e magari rendervi felici.
Quante cose non avrei vissuto? Le risate, la compagnia, le parole. Come possiamo sapere che siamo vivi, ora? Ditemi, vi prego, che anche voi siete angosciati, che anche voi avete paura ma che comunque siete o volete esser felici. Ditemi che dopo aver letto queste mie parole non direte "Va be', c'è tempo". Perché non c'è. No, non lo possiamo sapere.
E allora basta, ridiamo, amiamo, viviamo. E se davvero domattina sarò morta, ridete, amate e vivete. E soprattutto, non credete al tempo.
   
 
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