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Autore: DarkViolet92    10/11/2017    6 recensioni
Descrizione della storia:
Storia partecipante al contest facebookiano”Dolcetto o scherzetto?” indetto dal seguente gruppo di fb: ”Efp: discussioni, recensioni, consigli”.
Prompt scelto n°4: ”Un testimone che vede ciò che non dovrebbe”.
È quasi la fine della lunga notte di Halloween, bambini, ragazzi, genitori apprensivi, oppure nonni o altri parenti giocherelloni, sono tutti quanti in giro per le strade della città travestiti e con dei secchielli di plastica a forma di zucca a chiedere dei dolciumi o a combinare gli ultimi scherzetti prima di tornare a casa quando… all’improvviso si sentono le sirene a volume crescente delle macchine della polizia e delle ambulanze.
Il giorno dopo, il primo novembre, tutti i telegiornali parlano del ritrovamento dei corpi senza vita di due sorelle gemelle in un canale, incastrati tra una barca di legno incagliata piena di dolci, alcol e attrezzi vari per fare uno scherzo e le pale di un mulino ad acqua abbandonato.
Tutto fa pensare a uno scherzo finito in tragedia, ma la presenza di un testimone potrebbe svelare altro, dietro a quest’apparente fatalità del caso…
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Dolcetto, scherzo innocuo finito in tragedia durante Halloween, o si tratta di un omicidio?

 
NOTE D’AUTRICE:
Questa storia non è scritta a scopo di lucro, partecipa semplicemente al contest facebookiano”Dolcetto o scherzetto?” indetto dal seguente gruppo di fb: ”Efp: discussioni, recensioni, consigli”.
Prompt scelto n°4: ”Un testimone che vede ciò che non dovrebbe”.
Livello scelto: ”Alfa”.
Genere: ”Horror o thriller”.
Tema: ”Halloween”.
Buona lettura!


Tutta la gente travestita che cammina in mezzo alla strada, all’udire improvvisamente il suono delle sirene delle macchine di noi poliziotti e di quelle delle ambulanze dietro di noi, si limita a risalire sui marciapiedi e ad agitare leggermente i secchielli a forma di zucca ripieni di dolciumi al nostro passaggio, penso tra me e me, mentre sono concentrato sulla guida per raggiungere in fretta il luogo del ritrovamento delle sfortunate vittime di questa notte di festa giunta ormai alla sua fine.
Quando finalmente vi giungiamo, vi troviamo anche la giovane donna che ci ha fatto la segnalazione e, che è in un comprensibile stato di shock.
Mentre i nostri colleghi della scientifica fotografano il luogo del ritrovamento e le due vittime, prima di accingersi a prelevarle delicatamente in modo da poterle avvolgerle nelle sacche apposite, trasportarle in tutta sicurezza alla caserma per poter quindi iniziare l’autopsia e scoprire le cause della morte, oltre che per stabilire l’ora esatta del loro decesso, io delimito con attenzione il perimetro dell’intera area coinvolta con il nastro giallo e un altro agente si occupa d’interrogare la giovane donna al riguardo.
L’indomani mattina, dopo essere prima passato in posta a pagare le bollette e a spedire un pacco, quando entro in caserma mi dirigo immediatamente nella sala riunioni.
La giovane donna che ci ha fatto la segnalazione, Mrs Maya May, si è rivelata essersi semplicemente trovata lì per caso a causa della propria macchina in panne, in cerca dell’aiuto di qualcuno per poterla portare da un meccanico, oppure di un telefono pubblico per chiamare un carro attrezzi, poiché il suo telefono cellulare aveva quasi esaurito del tutto la batteria. L’agente che l’ha interrogata, per verificare la solidità del suo alibi, le ha chiesto una descrizione sommaria della propria vettura e una distanza approssimativa da dove l’ha lasciata al luogo del ritrovamento delle due vittime, poi l’ha riaccompagnata a casa e prima di congedarsi ha annotato sul proprio taccuino il numero del suo telefono cellulare.
Quanto alle due vittime, si tratta delle sorelle gemelle Molly e Mariah Blood, le figlie secondogenite del ginecologo Richard Blood, rimaste orfane di madre due anni fa, a causa di un incidente stradale. Quest’ultimo ha un alibi di ferro, poiché è rimasto per tutta la notte all’ospedale ad assistere diverse donne partorienti, mentre il loro fratello maggiore, Maximilian Blood, non si può assolutamente includere nella lista dei sospettati, perché è in gita scolastica in montagna da circa una settimana e dovrebbe ritornare a casa domani sera.
In attesa di vedere il referto dettagliato dell’autopsia dei cadaveri delle due giovani per avere qualche elemento in più su cui lavorare, sto controllando attentamente le registrazioni delle videocamere nei paraggi e anche quelle delle telecamere dell’impianto di videosorveglianza della loro dimora, (sotto previa autorizzazione del padre delle vittime, naturalmente), alcuni colleghi sono pure andati sul posto armati di un mandato perquisizione, per controllare anche le loro stanze, alla ricerca di altri possibili indizi che possano essere d’aiuto nelle indagini in corso.
Apparentemente, sembra semplicemente un caso di uno scherzo finito in tragedia, infatti, da quanto vedo dalle riprese delle telecamere poste nell’area del ritrovamento dei loro cadaveri, le due vittime si sono ubriacate con delle bottiglie di alcolici e armate di registratori e cellulari per riprendersi durante la loro scorribanda, sono salite su una vecchia barca di legno ormeggiata lungo il canale e mentre si divertivano a spaventare alcuni animaletti notturni e alcuni ragazzini più piccoli, le due giovani hanno perso il controllo dell’imbarcazione a causa del troppo alcool in corpo e poi, non sono riuscite a salvarsi a nuoto e perciò, sono rimaste intrappolate in mezzo tra la barca di legno e le pale del vecchio mulino ad acqua abbandonato.
Ho controllato le riprese dell’intera giornata di ieri e quelle di due settimane fa, ho scoperto che il luogo del ritrovamento delle due vittime era ed è tuttora meta sia dei giovani temerari, sia dei giovani innamorati.
Sempre da tali videoregistrazioni poi, la versione di Mrs Maya May traballa leggermente, poiché la sua macchina era effettivamente in panne, ma il suo cellulare non era affatto con la batteria quasi del tutto esaurita come lei invece aveva riferito al mio giovane collega.
A giudicare poi dai tabulati telefonici che ho in mano in questo momento, infatti, la batteria era al massimo, altrimenti lei non avrebbe potuto intrattenere in nessun modo tutte le venti chiamate che ha fatto, prima di quell’ultima che ha eseguito per chiamare la caserma e segnalarci il ritrovamento dei cadaveri di Molly e Mariah Blood.
Due ore dopo la pausa pranzo, poco prima di riprendere l’analisi delle ultime videoregistrazioni, finalmente posso vedere il referto dell’autopsia redatto dal coroner e leggerlo con molta attenzione.
Le due sorelle gemelle non erano per nulla ubriache quella sera, come invece avevamo ipotizzato inizialmente per via della grande quantità di bottiglie di alcolici ritrovate nella loro imbarcazione, i colleghi della scientifica hanno analizzato in proposito dei campioni delle bevande e hanno riscontrato che tutte le bottiglie contenevano delle semplici bibite gassate, semmai qualcuno le aveva drogate, perché entrambe presentano dei fori da siringa sugli avambracci destri e inoltre, dall’esame tossicologico effettuato sui loro cadaveri risulta che entrambe le ragazze avevano in corpo della cocaina mista a ecstasy e a LSD.
Fatto che è molto insolito, poiché entrambe le sorelle non frequentavano cattive compagnie, né avevano mai mostrato comportamenti che potessero far presuporre un loro interesse a iniziare l’uso di sostanze stupefacenti.
Insomma, se inizialmente la loro morte era apparsa a tutti quanti come uno scherzo innocuo di Halloween finito in tragedia, adesso dopo aver letto i risultati riportati nero su bianco sul referto redatto dal coroner e i risultati degli esami effettuati dai nostri colleghi della scientifica, ci stiamo tutti seriamente ricredendo.
All’improvviso lo schiarirsi la gola di una giovane recluta e il suo battere le nocche sulla porta leggermente socchiusa della sala riunione, richiama l’attenzione di tutti noi veterani.
“C’è un testimone… per il caso delle sorelle Blood… dice che deve parlare urgentemente con i poliziotti che dirigono le indagini… di che è importante, perché… perché lo stanno cercando…” la recluta parla con un tono di voce molto sottile, ma essendo noi tutti in silenzio assoluto, recepiamo perfettamente anche il messaggio implicito che si cela dietro alle sue parole: si tratta di un testimone che quella sera ha visto quello che non avrebbe dovuto vedere, in altre parole coloro che hanno causato la morte di Molly e Mariah Blood.
Dopo una breve discussione con i miei colleghi e con il nostro capo, alla fine sono io il prescelto per parlare con quest’innaspettato supertestimone… l’ultima cosa che mi aspettavo però, prima di entrare nella sala interrogatori, è che il supertestimone è il fratello maggiore delle due vittime, Maximilian Blood, il quale teoricamente dovrebbe essere ancora fuori città, poiché il suo ritorno in città e quindi anche a casa era previsto per domani sera, non per oggi nel primo pomeriggio.
Il ragazzo è visibilmente agitato e pallido in volto, sembra quietarsi un poco non appena chiudo la porta della stanza e mi siedo davanti a lui.
… due ore e mezzo più tardi…
“Mrs Maya May, la donna che ha trovato i cadaveri di Molly e Mariah Blood, è la madre biologica delle tue sorelle minori, quindi?” chiedo a Maximilian Blood.
“Sì… le ha date in adozione immediatamente dopo la loro nascita ai miei genitori, perché lei aveva dei problemi… dei debiti per via della sua dipendenza dal gioco d’azzardo e dall’alcool” afferma lentamente il ragazzo.
È perché credi che siano proprio i suoi strozzini, i mandanti della morte di Molly e Mariah Blood?” gli chiedo… c’è qualcosa che ancora non mi torna in questa faccenda.
“Mrs Maya May, grazie all’aiuto di una collega psicologa di mia madre, è riuscita seppur a fatica a uscire dall’alcolismo due anni fa e, a trovarsi un lavoro stabile, con cui stava a poco a poco pagando tutti i propri debiti dal gioco d’azzardo… i suoi strozzini erano contrari a ciò, perché per loro lei era ed è una grosse fonte di denaro, e questo avrebbe portato a una grossa perdita per loro…”.
“E vostro padre, Richard Blood, lui cosa c’entra in questa faccenda?” chiedo a Maximilian Blood.
“Lui ha aiutato Mrs Maya May a partorire le mie sorelle minori Molly e Mariah, e ha accettato in accordo con mamma e in presenza di un avvocato di adottarle, ma assicurandole al tempo stesso, che se lei fosse riuscita a superare la propria dipendenza dall’alcool e dai debiti dal gioco d’azzardo, le avrebbero permesso di poterle vedere e anche crescere… con la morte di mamma, due anni fa, gradualmente papà e Mrs Maya si sono avvicinati… per gli strozzini delle mie sorelle minori questo non era assolutamente posibile, perché avrebbe significato perdere per sempre ogni controllo su di lei”. 
   
 
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