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Autore: _Bri_    15/11/2017    1 recensioni
Tempi bui corrono ad ostacolare le vivide menti dei fan di Harry Potter, specialmente le menti delle delicate creature che amano sbizzarrirsi con l’assemblaggio delle coppie più variopinte che mente babbana potesse mai escogitare. Fra l’idiozia ed il grottesco, vi verranno servite le versioni più bizzarre delle coppie più amate che si celano nelle povere mura di Hogwarts.
"Nessuno è così grande che non si possa ridere di lui!" - C. Kluckhohn
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry, Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Severus, Hermione/Severus
Note: Lime, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
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INTERNO GIORNO – SCENA 2 – STANZA DELLE NECESSITÀ
 
Harry appare nel teatro e si inginocchia a terra. Alza i pugni al cielo con attinente gesto teatralmente forzato
 
-Oh Godric, grazie di avermi dato la forza per andare avanti!-
 
Dietro di lui Draco. Ha gli occhi sgranati ed il volto accartocciato da un’espressione di collera frenetica impossibile da reprimere
 
-Siamo seri?! La mia migliore performance riguarderebbe una sessione di dissenteria incontrollata?-
 
Draco spalanca le braccia e guarda in alto come a ricercare una risposta da un punto a caso. Risposta che ovviamente non arriva.
Alle sue spalle appare Fred, con un numero non meglio precisato di ragazzine attaccate con tenacia al suo corpo. Fred cerca inutilmente di scrollarsele di dosso, una di loro tenta di strappargli un ciuffo di capelli con un intento oscuro a chiunque. Fred le scaccia puntando la bacchetta contro di loro. Le ragazze si ritirano nell’ombra soffiando come fiere davanti al fuoco
 
-Oh andiamo!-
 
Fred guarda Draco
 
-Amico sei più pallido del solito, anche se non capisco come sia possibile-
 
-Non ti ci mettere pure tu!-
 
Draco si massaggia la pancia dolorante. Appare dal nulla anche Hermione, con il copione in mano intenta a studiare diligentemente la parte. Guarda i tre ragazzi
 
-Ciao ragazzi. Harry per l’amor del cielo alzati-
 
Harry, ancora inginocchiato a terra, grato per non essere finito in una storia slash spinta, si alza spolverandosi i pantaloni
 
-Fred cosa ci fai qui? Guarda che ora tocca a me e Draco-
 
Fred sembra intontito e si gratta la testa
 
-Maledizione-
 
-Il solito sbadato-
 
Hermione e Fred si lanciano uno sguardo d’intesa. Draco li guarda basito
 
-Piantatela di essere così sfacciati! Se vi vedesse Ron-
 
Hermione inizia a tossire
 
-Va bene, andiamo Draco, prima iniziamo prima finiamo-
 
Hermione si smaterializza lasciando solo il copione a svolazzare nell’aria. Un provato Draco sospira e subito dopo si smaterializza dietro Hermione.

 
Dramione: l’improbabile coppia che manda in frenesia da fungirl
 
-Piccolo verme schifofo! Lurido ftupido imbefille!-
Il suo più grande incubo si era avverato: dopo aver passato un’infanzia difficile per colpa dei due incisivi particolarmente sviluppati, Hermione aveva posto rimedio a quel complesso fisico appena ebbe la facoltà di usare la magia, per cui con un colpo di bacchetta ben studiato aveva ridotto la lunghezza dei denti di qualche millimetro e da quel momento, soddisfatta e piena di sé, non l’aveva smessa di sorridere a qualsiasi essere umano, babbano o mago che fosse; persino una volta, durante una pausa dalle lezioni, Harry e Ron scovarono l’amica a fare delle smorfie ad un terrorizzato coniglietto che si era schiacciato in un angolo del chiostro della scuola, incapace di trovare una via di fuga da quell’essere umano che lo torturava da ore. Eppure non aveva fatto i conti con la malvagità in persona, con colui che Hermione riteneva essere, senza ombra di dubbio, il figlio legittimo del demonio, venuto sulla terra con il solo compito di tormentarla. Per cui quando durante una delle sue ronde da prefetto si era sentita colpire la nuca da una scossa violenta, che l’aveva scagliata al suolo come un sacco di patate, quando si tastò la bocca capì immediatamente chi fosse il fautore dell’infido incantesimo.
Li sentiva, quei due maledetti incisivi sporgere dalla bocca e sovrastare il labbro inferiore rendendola una copia fedele di Bugs Bunny; con la mente sconvolta da quel terrore atavico che si era presto fatto realtà, la giovane e terrorizzata grifondoro passò le dita tremanti su quei due lunghi e squadrati dentoni.
La sua ricerca furiosa ebbe inizio, avrebbe ridotto in polvere sottilissima quel vigliacco di Draco Malfoy, a costo di mandare all’aria la sua reputazione di Perfetto Prefetto, rubata a Percy Weasley una volta che il ragazzo ebbe lasciato Hogwarts, ma non poteva permettere che quel perfido serpeverde borioso la passasse liscia, non questa volta. Quando il biondo slavato l’aveva riempita di pustole maleodoranti c’era passata sopra, invocando tutto il suo buon senso da grifondoro e sperando con tutta se stessa che quello non fosse che un innocuo giochetto adolescenziale; quando l’aveva aggredita con un sectum sempra, per cui Hermione quasi attraversò la lunga galleria bianca che l’avrebbe condotta al riposo eterno, si era detta che tutto sommato può succedere di perdere un po’ la lucidità ed esagerare con la bacchetta. Ma quello no, su quello non poteva assolutamente soprassedere.
Dopo aver aperto a calci tutte le stanze di Hogwarts non le restò che un’ultima possibilità: arrivò al corridoio del settimo piano, davanti all’arazzo di Barnaba il Babbeo bastonato dai troll e pregò con tutta se stessa che la stanza si aprisse a lei per scovare quel lurido abominio.
Quando la porta si presentò ad Hermione, la ragazza non perse tempo ed entrò con la furia di un uragano, puntando la bacchetta intorno a sé con veemenza
-Malffoy!!! Vieni fuori raffa di vigliacco!-
-Carota?-
In un angolo della stanza Draco era seduto su una grande poltrona di velluto verde e con una mano carezzava Grattastinchi, mentre con l’altra porgeva una carota alla ragazza.
-Grattaftinchi! Laffa stare il mio gatto!-
Il gatto, alla vista della padrona ridotta in quel modo, cominciò a soffiare
-La sua lealtà è mutata, Granger. Ora da brava siediti qui- con la carota indicò il pavimento vicino a lui
-Raffa di lurido pervertito!- Hermione si avvicinò a Draco con ampie e pesanti falcate, ma questo sventolò la carota davanti a lei
-A-a-a-, stai buona Granger e fai come ti ho detto se non vuoi ritrovarti anche le orecchie e la codina. Buona su, obbedisci-
Un’ondata d’ira travolse la giovane grifondoro, ma la sua intelligenza prevalse sull’irrazionalità e si rese conto che forse sarebbe stato meglio assecondare quell’inutile vermicolo. Con la mano rigida a coprirsi la bocca e tanta forza di volontà, Hermione fece come le era stato detto e sedette sotto di Draco, non risparmiando occhiate di fuoco a quest’ultimo, con l’idea di scagliarlo contro la più prossima parete appena ne avrebbe avuto l’occasione.
-Bene bene- Draco tornò a carezzare Grattastinchi, puntando però le iridi di ghiaccio in quelle della povera ragazza
-Ora parliamo, Granger-
Hermione si chiese per quale motivo stesse acconsentendo a quella farsa. Il suo istinto primordiale pretendeva che la bestia si scatenasse in lei, dando vita al massacro che avrebbe devastato l’allampanato ragazzo che, non solo si stava prendendo gioco di lei, ma che stava infilando ben volentieri la bacchetta nella piaga, coccolando il suo gatto davanti ai suoi occhi. Ma ancora una volta prese un gran respiro e tacque, nella speranza che presto tutto sarebbe finito.
-Devi sapere, cara la mia sanguemarcio, che sovente con i mei fidati amici ci dilettiamo a fare delle scommesse. Purtroppo questa scuola si rivela troppo spesso di una noia mortale, per cui abbiamo necessità di ingannare il tempo in altro modo, in attesa che presto arrivi il giorno del diploma a salvarci dal tedio. Rimetti la manina sulle ginocchia Granger, non farmi compiere sforzi inutili-
Hermione che stava cercando di recuperare la sua bacchetta nella tasca, abbandonò la mano sconfitta.
-Ora: convinto io di vincere la scommessa con Blaise non ho esitato ad accettare la sfida del mio perfido amico, che avrebbe previsto, mio malgrado, il tuo coinvolgimento. Lo sai perché ero convinto di vincere questa scommessa che, purtroppo, ho perduto miseramente?-
Un’imbarazzata Hermione che era tornata a coprirsi la bocca negò col capo.
-Qualcosa che la mia mente non aveva mai voluto prendere in considerazione si è drammaticamente avverata, Granger. I miei occhi sono stati deturpati alla vista di un atto abominevole . Il mio stomaco si è raccapricciato. Io non volevo vedere, io non volevo accettare che una tale possibilità potesse, un giorno, farsi realtà. Eppure tutte le mie rosee aspettative sono state mandate a farsi benedire.-
Draco creò volutamente una suspance di cui ad Hermione non poteva fregare di meno, per tutti i più peccaminosi slip di Merlino, eppure rimase inchiodata ad ascoltare la patetica storia del serpeverde.
-Maledetto sia Zabini, ho scommesso con lui che mai e poi mai Gregory Goyle avrebbe baciato una ragazza, quantomeno non dentro le mura di Hogwarts. Capisci Granger quanto questa possibilità potesse pareggiare un numero negativo? Chi mai, in fondo, avrebbe mai voluto anche solo sfiorare le labbra di quel disgustoso essere umano? Chi, se non un puro masochista, si sarebbe spinto a tanto?-
Alla sola idea Hermione si contrasse in una smorfia di disgusto e sentì lo stomaco smuoversi in movimenti dolorosi.
-Capirai quindi che ero ben certo che non avrei mai perso questa scommessa- Draco sospirò con teatralità innata –Purtroppo per me sono stato punito ben 3 volte-
Il giovane Malfoy socchiuse gli occhi come per raccogliere coraggio nel rimembrare qualcosa che la mente avrebbe preferito seppellire per sempre.
-Non solo questa cosa è avvenuta davanti ai miei occhi, ebbene si Granger, qualcuno ha avuto il coraggio di ficcare la propria lingua nella fauci ferine di Goyle e questa è stata la mia prima, dolorosa, punizione. D’altronde non avevo fatto i conti con la disperazione, chi è disperato arriva a compiere atti che mai mente umana potrebbe immaginare. Vuoi sapere chi ha osato commettere tale scempio al buongusto?-
Hermione, a quel punto con una mano a coprire la bocca e con l’altra a trattenersi sullo stomaco che sembrava intenzionato a rigettare fuori la colazione, d’istinto negò col capo, per poi ricordarsi che non sarebbe andata lontano se non avesse assecondato Malfoy, quindi dotandosi di coraggio alla fine acconsentì ad ascoltare quel nome.
-Millicent…Bulstrode, la mia seconda punizione.- Sussurrò Draco, con voce tetra
La giovane grifondoro sentì la colazione risalirle su per la trachea e dovette appellarsi a tutto il suo autocontrollo per non rigettarla sulle scarpe nuove di zecca di Draco, nonostante l’idea di imbrattarlo non le dispiacesse affatto.
-Ora purtroppo arriviamo a noi. Alla mia terza, terribile punizione. Non sai perché sei qui, vero Granger? Bene, sono qui per sopperire alla tua curiosità-
Draco si alzò permettendo così a Grattastinchi di sgattaiolare via e prese a camminare con le mani dietro la schiena
-Purtroppo per me, la scommessa persa prevede di baciarti, Granger, insozzando così in maniera indelebile la mia lista a cui solo degne sanguepuro sono iscritte-
Hermione si alzò in un moto di rabbia
-Mai! Te lo puoi sfcordare Malffoy!-
-Placati sanguemarcio, sappiamo entrambi che acconsentirai, oppure vuoi rimanere per sempre con quei due bei dentoni? Tu lo farai, dopodiché muoverai il tuo bel culetto nella mia direzione e così dichiarerai: “Sono il tuo coniglietto tutto matto, Draco”. – Draco piroettò su se stesso e tornò a guardare impassibile il viso sconvolto di Hermione -Lo farai perché il tuo stupido onore da Grifondoro ti impone di rispettare i patti, quindi io ti farò tornare i denti come prima e poi tu rispetterai gli accordi-
Hermione sentì ogni vena del suo corpo pulsare di rabbia. Se si fosse rifiutata avrebbe dovuto passare giornate intere a trovare un controincantesimo per far tornare i suoi denti alla normalità, ma se avesse accettato non si sarebbe più potuta guardare allo specchio.
-Ti lascio qualche minuto per riflettere, coniglietto. Stupiscimi te ne prego-
Dopo aver soppesato una miriade di infinite fallimentari possibilità, alla fine Hermione annuì desolata
-Va bene Malffoy. Ma prima i denti-
Un ghigno vittorioso colorì il volto di Draco
-Ebbene sia-
Il ragazzo sfoderò la bacchetta e, dopo essersi avvicinato ad Hermione, puntò il legno sulla sua faccia e con due semplici parole ed un movimento leggero, i denti tornarono come prima. Hermione sentì i denti ritrarsi immediatamente, ma l’orrore e la rabbia la fecero rabbrividire
-Finite Incantatem?! Vuoi dirmi che bastava questo?!-
Stava per saltargli alla gola, ma Draco alzò una mano nella sua direzione
-Non ti ho mai detto sarebbe stato complicato rompere l’incantesimo, anche se avrei proprio voluto vederti farfugliare con tutte quelle f di troppo. Ora che vuoi fare, rimangiarti la parola?-
Hermione tremava di rabbia. Lo avrebbe ucciso se avesse potuto
-Le condizioni Granger: niente morsi, niente colpi bassi, solo un normale bacio e poi il balletto- Sentenziò pervaso dall’estasi della vittoria lui
Sarebbe finito tutto molto presto, cercò di convincersi la ragazza. Doveva solo sbrigarsi. Così raccolse un grande quantitativo d’aria nei polmoni e chiuse gli occhi
-Va bene, sbrighiamoci!-
Draco ghignò ancora e pianissimo accostò il proprio volto a quello della grifondoro. Hermione percepì l’alito fresco accarezzarle le labbra, cosa che le costò un brivido d’eccitazione che avrebbe volentieri represso, se ne fosse stata in grado. Quando le labbra del ragazzo si posarono sulle sue, tuttavia, una piacevole sensazione accelerò il battito cardiaco, per caso le piaceva baciare quel figlio del demonio?
Le labbra si schiusero e con stupore di entrambi si ritrovarono catturati in un bacio decisamente passionale, che portò perfino Draco ad attirare a sé la ragazza e a rivelarle l’eccitazione che si era fatta spazio nei suoi pantaloni. A quella percezione Draco rinvenne, la scostò inorridito da se stesso e cercò di dissimulare l’evidente erezione che si era scontrata con il corpicino della Granger, ormai tutta rossa in viso.
-Che c’è, ti è piaciuto un po’ troppo?- Si prese la sua rivincita, lei
-Non dire assurdità sanguemarcio! Stavo solo concentrando tutte le mie attenzioni mentali sulle tette sode della Greengrass, lei si che ci sa fare, te lo assicuro-
In qualche modo Hermione percepì la bugia bella e buona di Draco, ma non infierì, rammentando la sensazione piacevole che lei stessa aveva provato nel baciare il ragazzo, di cui già si era sufficientemente pentita.
-Ora il balletto, come da accordi-
Draco si mosse rapidamente verso la poltrona e sedette rigido, ancora sconvolto dalla reazione che aveva avuto il suo corpo pochi attimi prima. Hermione si appellò a tutti i grandi maghi della storia e si ritrovò a pensare che per sopravvivere bisognava, certe volte, giungere a compromessi. Per cui si trascinò verso Draco e gli dette le spalle. Con rigidità incurvò la schiena e piegò le gambe e, velocemente, mosse i fianchi da una parte all’altra, per poi bisbigliare
-Sono il tuo coniglietto tutto matto, Draco-
-Non ti ho sentito bene Granger- disse lui con le mani dietro la nuca
-Sono il tuo…coniglietto tutto matto- si trovò a ripetere lei mentre ondeggiava il sedere davanti alla faccia di Draco. In quell’istante Blaise Zabini saltò fuori da dietro un armadio vicino alla poltrona e scattò una foto
-Bella performance Granger!- gridò soddisfatto Blaise, mentre riponeva la macchina fotografica. A quel punto, prima che l’ira funesta si potesse scatenare sui due, Draco spintonò Hermione ancora ricurva, facendola cadere di faccia a terra e scappò via con l’amico.
Correndo lungo il corridoio un grido raggiunse le orecchie dei due serpeverde che non riuscivano a trattenere le risate.
-MALFOYYYY! CHE TU SIA DANNATO!-
Mentre correva, Draco ancora su di giri per aver umiliato la sua peggior nemica, cominciò a sentire delle fitte fastidiose alla pancia. Non fece in tempo a raggiugere la sala comune e si limitò a gridare a Blaise di scappare e mettersi in salvo. Lui avrebbe dovuto sostare nel bagno più vicino, nella speranza che Hermione Granger non lo scovasse.
 
Dopo una lunga giornata di studio, Hermione tornò distrutta nel proprio dormitorio; l’unica cosa di cui aveva bisogno era gettarsi sul letto e dimenticare, per un momento, i difficili compiti di Aritmanzia che avrebbe dovuto completare l’indomani. Dopo essersi infilata il suo castissimo pigiama di lana si avvicinò al letto, ma i suoi occhi notarono con orrore un quadratino posto sopra il cuscino: era lei che sbatteva il sedere davanti a quella faccia di figlio di una buona strega di Draco.
   
 
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