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Autore: ballerina 89    04/12/2017    1 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicata ai nostri capitan Swan. Le storie tratteranno come tema principale scene di vita famigliare che tutti noi vorremmo vedere nella serie ma che purtroppo ci sono state negate. I personaggi che troverete all'interno di questa raccolta sono gli stessi delle mie due opere precedenti ( Happy Begining e l'amore vince ogni cosa). Buona lettura a tutti voi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV KILLIAN

Una nuova giornata sta per iniziare. Mi sono svegliato presto questa mattina, sono solamente le sette e in casa c’è un silenzio e una tranquillità surreale. Hanry è da Regina mentre le bambine e la mia dolce metà stanno ancora dormendo beate. Senza fare il ben che minimo rumore esco dal letto e mi recò in cucina a preparare la colazione alle mie donne. Apparecchio la tavola per Leila dopodiché prendo parte della colazione destinata a Emma e con un grande vassoio la porto in camera nostra. Poggio il tutto sul comodino dopodiché quatto quatto mi avvicino a lei e iniziò ad accarezzarle il viso e a darle teneri baci, prima sulle guance, poi pian piano scendo lungo il suo collo. La sento gemere e mi accorgo che a poco a poco si sta svegliando.
- Ma buongiorno amore mio! - le dico incontrando i suoi smeraldi verdi
- Wow! Che bel buongiorno! - risponde per poi abbracciarmi e farmi cadere su di lei! - Come mai così coccoloso questa mattina?
- Nessun motivo in particolare, mi andava di farlo!
- Lo sai che ti amo vero? - mi bacia
- Lo spero! Anche perché altrimenti avrei preparato tutto questo ben di Dio per nulla! - Le indico il vassoio sul comodino che ancora non ha notato.
- O mio Dio killian!ma...
- E' per te!
- Sono senza parole amore grazieee! - mi bacia
- Ho preparato anche la colazione alle bimbe, è di sotto ed è solamente da scaldare
- Ma che bravo papà che abbiamo qui! 
- Modestamente! Avanti, che stai aspettando, mangia!
- Mmmm.... veramente io in questo momento non avrei proprio.... fame! - mi provoca. conosco bene quell' espressione, so già dove vuole andare a parare.
- A no? Chiedo stando al suo gioco
- Mmm no no! Avrei voglia di altro - dice per poi avvicinarsi ancora e iniziare a baciarmi con più passione. Ricambio immediatamente e nel giro di poco ci ritrovammo entrambi sotto le coperte a coccolarci. Stiamo per intraprendere lo step successivo  quando una signorina di nostra conoscenza irrompe nella nostra stanza iniziando a saltellare sul nostro letto!
- Buongiornoooo!!!! -  dice allegramente per poi, con un salto,  mettersi tra di noi! - Perché siete ancora a letto? Io voglio uscire!
- Non c'è che dire, ha preso da tua madre! - dico ad Emma in un orecchio per non farmi sentire da mia figlia -E'  bravissima ad interromperci.
- Ma stai zitto! - Mi risponde lei dandomi un pizzico da sotto le coperte - Amore di mamma e dove che vorresti andare?
- Non lo so ma è una be­lla giornata, c’è il sole, voglio giocare fuori!
- Fammi pensare: Vogliamo andare al parco? - le propone ma proprio in quel momento mi viene un lampo di genio. 
- Che ne pensate di una bella gita sulla Jolly Rogers? E' una bella giornata, il mare sarà sicuramente calmo e Chloè non c'è ancora mai stata, potrebbe essere un’occasione no? Che dite?
- Si sì siiiiiiii!!!!  Papy sei un genioooooooooooo! - Nel sentire quella vocetta così felice per quella mia proposta mi si riempe il cuore di gioia. Ormai è passato molto tempo dal suo rapimento e finalmente tutte le sue paure sono state sparite, anche  quella della nave!
- Tu che ne pensi amore? - dico rivolto ad Emma
- Perché no! Speriamo solo che a  tua figlia piaccia la barca e non soffra il mal di mare!
- C’è solo un modo per scoprirlo! Vado a svegliarla. Leila vieni a papà, andiamo a fare colazione ok?
- Si!  Mamma preparati così usciamo subito!
Il tempo di prepararci e di prendere qualcosa per il pranzo ed eccoci  già in macchina in direzione del porto.
- Mamma ecco la nave!  La vedo la vedo! E' LIIIIIIIII!!!!! - Disse tutto ad un tratto la mia piccola - Hai visto chloè? Oggi ti portiamo sulla nave di papà sei contenta?
- Eia! - esclamò quella birbantella prendo  i capelli di sua sorella e tirandoglieli
- MAMMAAAAAAAA!!!!! Chloè mi tira i capelli! Falla smettereeeeee! - era troppo strano che ancora non fosse successo nulla.
- Non iniziate! -  risponde Emma allungando il braccio verso la manina di Chloè per liberare Leila da quella salda presa!
- Non vi bastavo io? Dovevano prenderla per forza questa qui?!?! 
 ritiro tutto ciò che ho detto poco fa sulla tranquillità.  - Leila non essere cattiva! Le dico  - Chloè ti vuole bene!
- Ma mi ha fatto male! - si imbroncia 
- È piccola, non voleva fartene, voleva solo giocare. Ok?
La sento sbuffare - Ok... sei perdonata, ma impara a parlare che io non ti capisco.
- Mie belle ragazzuole - dico cambiando argomento - eccoci giunti a destinazione. -  parcheggiamo, prendiamo le borse con il necessario per la giornata, le bambine e ci imbarchiamo sulla mia adorata nave. Fa strano pensare che questa sia stata la mia casa, il mio amore, il mio tutto per centinaia di anni. Guardò la mi mia vita adesso è mi chiedo come ho fatto ad essere felice prima? Non lo ero questo è certo ma non mi capacito come io sia riuscito a vivere senza loro, la mia vera famiglia,l La cosa migliore che io abbia mai fatto. Le grida felici di Leila mi fanno destare dai miei pensieri, non ha fatto neanche in tempo a salire a bordo che già si è seduta sul ponte e ha tirato fuori dal suo zaino tutte le sue tazzine e pentoline di plastica.
- Mamma vieni a giocare con me? Sto preparando il THE.... - le dice tutta euforica. Vedo Emma, con in braccio la piccola Chloè sorriderle
- con molto piacere amore! È invitata anche tua sorella?
- Si! Basta non mi rompe nulla! - non è più gelosa come un tempo ma devo ammettere che un po' di rivalità nei confronti della sua sorellina è rimasta. Speriamo che con il tempo svanisca del tutto e imparino a contare l'una sull'altra. 
- Tranquilla, si comporterà come una vera principessa vero Chloè? 
- Gagagagag.... EIAAAAA!!!! 
Mi siedo su uno dei miei vecchi bauli e comodamene mi metto ad ammirarle. Che cosa dire... non posso di chiedere di meglio dalla vita. Emma è una persona fantastica e una mamma con la M maiuscola. Ricordo ancora tutte le preoccupazioni quando abbiamo saputo dell’arrivo di Leila. Aveva paura di non essere all’altezza ma si sbagliava, ci sa fare davvero con loro e sono sicura che se in passato avesse deciso di tenere Henry con se sarebbe stata eccezionale anche con lui. Sono talmente immerso nei miei pensieri che non mi rendo conto che Emma mi si è avvicinata!
- Sei tra noi tesoro? - Mi chiede sorridendo 
- Emm si scusa ero soprapensiero. Mi hai forse detto qualcosa?
- Guarda li.-  Mi dice indicandomi un punto alle mie spalle. Segui con lo sguardo la sua mano e i miei occhi si imbattono in Chloè che gattona tutta curiosa per la nave. 
- Ormai va da sola! - dico ridendo mentre la osservo ispezionare ogni minimo particolare della Jolly.
- E' si! Sta crescendo anche lei!
- Che c’è amore! Sei già malinconica? - le domano in base al tono di voce poco prima utilizzato
- Ma no figurati, anzi... - ride - Più cresce e più potrò dormire la notte! Non ricordavo mica fosse così faticoso fare le ore piccole. Non vedo l'ora di poter dormire otto ore di fila.
- Sicura di riuscire a dormire otto ore una volta che sarà cresciuta? No perché più cresce e più il suo caro papà potrà riprendersi ciò che gli spetta di diritto, ovvero sua mamma! - la provoco
- Sempre e solo a quello pensi! - Mi risponde dandomi una spinta
- Sono pur sempre un uomo tesoro e tu sei pur sempre mia moglie... mi manchi! - le accarezzo una guancia per poi posarle un tenero bacio
- Parli come se fossi un uomo in astinenza! - esclama melodrammatica
- Ma no... È che...
- È che prima avevamo casa libera ventiquattro ore su ventiquattro e ora non più!
- Dici che Non li prendono a quest’età all'asilo? -  dico scherzando stringendola ancora di più a me fino ad annullare ogni distanza
- Ma io dico, di tanti uomini che dovevano capitare sul mio cammino proprio un pirata doveva cap....
- Emma! - La interrompo bruscamente posando il mio sguardo in una direzione differente dalla sua
- No caro mio!  Oggi la ramanzina te la becchi tutta hai capito?  mi dice ridendo convinta che voglio solamente interromperla per gioco. Non capisce che in realtà sono serio
- EMMA! - dico questa volta guardandola negli occhi e poi voltandola nella direzione dove il mio sguardo si era soffermato un attimo prima.
- O mio Dio! - Riesce a dire portandosi una mano davanti alla bocca.
Mentre mamma e papà erano immersi nel loro flirtante battibecco, la piccola Chloè ha deciso, gattonando gattonando di saltare, non so come, due gradini della nave e ad avvicinarsi al timone. Una volta raggiunto come se non bastasse si è tenuta con le manine a quella grande struttura e si è tirata su in piedi da sola. Era la prima volta che si alzava in piedi e io e Emma siamo rimasti senza parole.
- Chloè amore! - La chiama Emma evidentemente emozionata. La bambina si gira nella sua direzione gridando  - MA... MY ! - Per il troppo entusiasmo perde l’equilibrio e cade di sedere a terra. Non si è fatta nulla, il pannolino ha attudito la caduta. Vedo Emma correrle in contro tutta euforica e prenderla in braccio - Amore mio ti sei alzata!!! Brava! - non credo che abbia capito quello che le sta dicendo sua madre, ma la parola brava l'ha capita eccome perché inizia a ridere e a battere le manine.
- Perché batti le mani se sei caduta? - Ed ecco che interviene lei, miss "Eleganza" , alias Leila. 
- Noto con piacere che somigli giorno dopo giorno a tua zia Regina tesoro. -  Le fa notare Emma
- Grazie mamma! -  sorride e continuava a giocare con le sue tazzine
- Non credo che mamma ti stesse facendo un complimento amore! - le dico io
- Perché no? Io sono una principessa e voglio diventare la regina di Storybrooke un giorno.  Zia Regina mi sta insegnando come fare.
- Posso immaginare... -  commento mentre mi avvicino ad Emma per prendere in braccio Chloè - Vai dalla principessa/Regina di Storybrooke,  a questa piccolina ci pensa il suo papà, vero tesorooo? - non appena Emma si libera dalla presa di Chloè viene trascinata da Leila a giocare in cabina alle principesse.
- Amore di papà siamo rimasti solo noi! Che vogliamo fare è? - la vedo allungare le manine verso il timore così la sistemo meglio sul fianco e inizio a muoverlo facendomi aiutare da lei. Nel vedere quella grande ruota girare il suo sorriso si illumina più di quanto già non fosse e dalla sua bocca ora escono moltissimi versetti di gioia. E' lo spettacolo più bello del mondo vederla così felice. Rimaniamo lì a giocare per un po’ dopodichè, vedendo l’orario, decido di portarla sotto coperta  in modo che Emma potesse darle da mangiare. Abbiamo iniziato a svezzarla e da quel giorno l’ora del pranzo è diventato un trauma per tutt noi. Solitamente, se il pasto è di suo gradimento  la ritroviamo sporca fino a sopra i capell,i se inviene non le piace apriti cielo... ci ritroviamo tutta la pappa sparsa per la cucina contornata da pianti disumani.  Speriamo solo che oggi sia tutto di suo gradimento. Consapevole già della risposta, mi avvio quatto quatto insieme a questa birbantella verso la piccola cucina. Non siamo ancora entrati che eccola che inizia a piangere.  la porto ugualmente dentro e trovo Emma già intenta a prepararle il pranzo mentre Leila continua a giocare, questa volta con i vestiti da principessa che le ha regalato sua zia. Quella donna deve smettere di viziare così mia figlia.
- Che c'è? Ha già sentito la puzza? - Mi chiede Emma riferendosi a Chloè
- Credo proprio di sì!
- Le cose sono due: o cucino malissimo, ma non mi sembra che voi due vi siate mai lamentati, oppure è strana lei!
- Vedrai che si abituerà! - la rassicuro mentre sistemo quel piccolo antifurto urlante di mia figlia nel suo seggiolone. Non so cosa le sia preso oggi ma  è inconsolabile. Neanche mettendomi a giocare con lei le cose vanno meglio. Strano, non ha mai fatto così. Emma si siede davanti a lei e inizia la sfida. Prova numerose volte a farle assaggiare la nuova pappa ma niente, è tutto inutile. La bambina continua a piangere allontanando con le manine il cucchiaio da lei.
- Almeno assaggiala no? - Prova a dirle dolcemente Emma accarezzandole il viso e asciugandole contemporaneamente qualche lacrima, ma non c’è verso, anzi... il pianto si fa più insistente e lamentoso. - Possibile che faccia così solo per il pranzo? - mi chiede.
- Pensi che si sia stranita? 
- Non lo so killian ma non credo che in queste condizioni ci sia verso di convincerla. - ritenta un'ultima volta ma niente. - Facciamo così, aspettiamo un po. Prova a distrarla nel mentre io preparo qualcosa anche per voi due -  indica Leila e me. Prendo Chloè dal suo seggiolone e provo a consolarla camminando avanti e indietro per la nave, non sembra voler smettere, è rossa in viso per lo sforzo di piangere. Mi si sta spezzando il cuore nel vederla così. Salgo sul ponte per farle prendere un po’ d’aria ed ecco che improvvisamente si calma.
- Era ora signorina! - le dico baciandole la bionda testolina ma lei inizia a scalciare con le gambe in modo da farsi mettere a terra. Assecondo la sua volontà e la metto giù convinto che magari facendola svagare un po’ non farà altre storie per mangiare. Gattona tutta felice avanti e indietro,senza sosta, per la nave, mi viene da ridere perchè lei non è solita scatenarsi così.  L’area del mare evidentemente la agita. Tutto il contrario di sua sorella. Leila per i primi due anni della sua vita non ha fatto altro che dormire non appena saliti a bordo. Incredibile come siano diverse.
- Ei ei ei! Dove credi di andare signorina è? - le dico vedendola direzionarti nuovamente verso i due gradini di questa mattina. - Se cadi chi la vuole sentire la mamma! - le faccio cambiare direzione di marcia.
- Perché devi sempre dipingermi come quella cattiva? - Protesta mia moglie raggiungendoci
- Beh da quel piattino e da quel cucchiaio che hai in mano non sono di certo io il cattivo della situazione. -  la prendo in giro
- È ora che inizi anche tu! la scusa della mano sola non regge più! Dai papy datti da fare, Vero chlo.... CHLOE'E'E'E'! - esclama Emma. Mentre io e lei stavamo scherzando la bimba gran furbetta qual'è ha ripreso la scalata verso quei due gradini.
- Piccola amante del pericolo vieni da mamma avanti! - le dice ma la bambina inizia a strillare non appena messa tra le braccia. - Ma... è oraaa?? - mi guarda confusa per quello strano comportamento. Osservo meglio mia figlia e noto che allunga le manine verso una parte precisa della nave. 
- Credo le piacciano le scale! - dico con convinzione - Credo che sia ora di mettere un bel cancelletto davanti le scale di casa, vorrei evitare spiacvoli situazioni. - annuisce esasperata
- Sediamoci sui gradini e vediamo se mangia dai. - Ci sediamo e sistemiamo la piccola tra di noi ma la vedo che continua a scalciare con le sue gambine.
- Ho capito, ho capito! Vai, fammi vedere dove vuoi andare! - Le dice Emma lasciandola gattonare beata. Ora sono più tranquillo,  ci siamo noi sui gradini,  possiamo recuperarla evitando che si faccia male in qualsiasi momento. Mentre gattona mi accorgo che forse non sono tanto i gradini ad attirare la sua attenzione quanto qualcos'altro. Quatta quatta la vediamo arrivare al timone e cerca di rimettersi in piedi. Non appena ci riesce inizia a chiacchierare tutta felice, in una lingua incomprensibile,  rivolta verso noi.
- Non ci credo.... non ci posso credere! - Sorrido come un imbecille. Ha fatto tutta questa tragedia per mettersi al timone? Ha dell'incredibile...
- Ecco svelato il mistero! -  dice Emma ridendo e dandomi una pacca sulla spalla. - Tale padre tale figlia direi.
Ha ragione! Mi alzo di scatto per andare dalla mia piccola piratessa e riempirla di baci ma appena mi avvicino a lei inizia a strillare convinta che voglio allontanarla da lì. Non sa ancora reggersi in piedi da sola senza appigli così riesco a prenderla con facilità prima che si faccia male cercando di scappare. La riempio di baci nonostante cerchi in tutti i modi di liberarsi dalla mia presa dopodichè le prendo le manine e con il mio aiuto l'aiuto a tenere il timone. le urla e i pianti svaniscono immediatamente lasciando spazio solo a gridolini di gioia. Vedo Emma avvicinarsi a noi
- Proviamo? - Mi dice mostrandomi la pappa di Chloe. Prende il cucchiaio e lo avvicina alla bocca della bambina. Senza nessun lamento inizia a mangiare! Non un cucchiaio, non due ma ben tutto il pasto. Un vero record. - Credo proprio che pranzeremo e ceneremo tutti i giorni sulla Jolly amore! Questa piccolina ci sta facendo capire la sua vera natura. Tutta il papà!! - Non posso non darle ragione, sono troppo felice.
- Mammina mamminaaaaa ti piace? - Ecco Leila che esce da sottocoperta con un vestito da principessa e il viso completamente disegnato.
- Ma... Che hai fatto al viso? 
- Ho usato i tuoi trucchi per farmi bella! - sorride con il rossetto tutto sbavato
Emma e io cerchiamo di trattenere una risata ma ci riusciamo a malapena - Sei... sei meravigliosa Amore. - le dice
- Speriamo che anche il mio principe dica la stessa cosa!
- Come come come? Quale principe? Perché un principe? - no no no non ci siamo questo gioco non mi piace più. 
- Sono una principessa papà! Sto aspettando il mio principe, il mio vero amore.
- Io sono il tuo vero amore!
- No tu sei il vero amore della mamma, io ne voglio uno solo mio!
- Io non sono dacc....
-  Vado a farmi bella per luiii! - senza neanche sentire la mia risposta la vedo correre di sotto ridendo.
- Oi tesoroooo, ti sei incantatato? - mi chiede Emma sapendo già il mitovivo della mia reazione
- Tu lo sai che questa cosa non mi piace vero?
- E' una bambina Killian lasciala divertire.
- Se inizia adesso per gioco quando sarà grande che farà? - le chiedo agitato e geloso marcio. - Lei è mia! Solo mia. 
- Che ti devo dire caro.... sai già che non sarà così, rassegnati.  Accontentati di Chloe e concentra i tuoi insegnamenti di vita navale su di lei  perché l’altra non ha proprio il tuo spirito piratesco.
- Leila è come te. Ha ragione a dire che è una principessa. 
- Io non sono una principessa.
- Di natura lo sei eccome!  Principessa o no lei è comunque come te! Mi farà passare i guai come tu li hai fatti passare a David già lo so.
- Non ci pensare ora, ne abbiamo di strada da fare.
- Pa...po! - esclama la mia piccola cucciola facendomi tornare il sorriso.
- Bella la piratessa di papà! - le do un sonoro bacio sulla guancia facendola ridere. - Visto che a quanto pare ti piace tanto, da oggi inizia il tuo addesstramento da pirata. Ti insegnerò a navigare e a respingere ogni tipo di avance che qualche bell'imbusto ti farà. Dopo aver imparato tutto questo  Il tuo compito sarà quello di impedire a tutti questi bell'imbusti di avvicinarsi sia a te che a tua sorella. Tutto chiaro?
- Gagagaga eheheheheeh!
- Mi scusi signor capitano, non è mia intenzione interromperla ma ho bisogno del suo primo ufficiale per una missione urgente. Missione nanna!
- Lo vedo che ti stai trattenendo dal ridere ma non temere tesoro vincerò io! - ridiamo insieme.
 Provo a passarle Chloè ma non c'è verso di farla staccare dal timone. E' un peccato farla piangere di nuovo. Di comune accordo con mia moglie decidiamo di aspettare che Chloè dia dei segni di cedimento, che non tardano ad arricare, con l'aiuto delle onde del mare. Una volta addormentata Emma la prende per poi sistemarla sottocoperta.
- Ben fatto capitano! Ottimo lavoro - mi dice una volta risalita sul ponte. Inizialmente non riesco a capire a cosa si stia riferendo ma poi continua... -  Abbiamo pareggiato. 1 a 1.  Una principessa e una piratessa!
Ma come le vengono in mente queste battute? Ridendo mi avvicino a lei 
- Leila?
- Si è addormentata anche lei.
- Quindi siamo soli... - dico malizioso - Mi piacerebbe riprendere l'attività che abbiamo dovuto interrompere questa mattina. - la bacio.
- Qui! Ora! Sul ponte? E se la piccola guastafeste si sveglia di nuovo?
- Possiamo andare in cabina e chiudere la porta a chiave! Se si sveglia ci verrà a bussare. - Non attendo la sua risposta, la prendo in braccio e la porto nella nostra cabina. Mi assicuro che le piccole stiano dormendo beate dopodichè dopo aver chiuso la porta mi dedico esclusivamente a mia moglie. Iniziamo a coccolarci e baciarci con trasporto quando improvvisamente mi stacco volontariamente dalle sue labbra per guardarla negli occhi.
- Che c'è? - mi chiede confusa per quell'interruzione
- Pensavo! Una principessa e un pirata... Il terzo che cosa sarà?
- Non sarà caro il mio bel capitano! Mettiti l'anima in pace, il pareggio è un ottimo risultato. Accontentati. - rimaniamo una decina di secondi in silenzio a fissarci dritti negli occhi dopodiche scoppiamo a ridere come dei matti. 
- Ti amo! - questa è l'ultima cosa che riesco a dirle prima di essere finalmente avvolti nel vortice della passione. 
  
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