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Autore: fiore di girasole    04/12/2017    5 recensioni
La disillusione e l'amarezza per un tradimento. Perdonare è difficile, ma sarà possibile?
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lealtà… solo ora mi accorgo di averla sempre involontariamente confusa con fedeltà.
Perché ti sono sempre stato accanto e non ti ho mai tradito.
Soprattutto, perché ti ho sempre rispettato ed ho cercato di non violare le poche semplici regole che mutamente avevamo creato per noi, per il nostro stare insieme.

Solo adesso finalmente comprendo quale sia la verità, e la grande differenza tra queste due semplicissime parole! Dopo mesi nel corso dei quali ti ho sempre cercato, ti ho sempre atteso, e tu… ti sei sempre fatto attendere, in effetti. Pensavo che sul serio non avessi molto tempo da dedicarmi e per questo ancora di più apprezzavo i tuoi sforzi per stare insieme anche se per poco tempo; lo vedevo come il segno del fatto che a me tenessi davvero. È triste pensare che, molto più semplicemente, tu non avessi tempo per me.
Eppure io, ottuso come sono – come ero – continuavo a sentirti mio.

Mi chiedo ancora cosa mi abbia dato oggi quest’improvvisa consapevolezza, cosa mi abbia all’improvviso sbattuto in faccia la verità, svegliandomi dal torpore come una freccia capace di squartarmi il cuore in mille pezzi: un attimo di dolore lancinante per poi capire che è tutto finito, che la nostra storia è stata tutta illusione.

Avrei dovuto capirlo dal tuo odore, che da tempo non era più lo stesso, e di chi fosse non me l’hai detto. Forse è stato il tuo abbigliamento degli ultimi giorni; forse il tuo aver cambiato marca di sigarette dopo anni di “fedeltà” allo stesso marchio.
Forse la cravatta che ti scivola giù dalla tasca della giacca e che subito riconosco non essere una delle tue… È un oggetto concreto, che stavolta non posso fingere di ignorare, un segno tangibile del fatto che per te sono solo una valvola di sfogo e non un eventuale altro amante.
‘Mi facevi sentire unico’ ho pensato mentre vedevo l’azzurro metallizzato della stoffa serica sbiadirsi davanti agli occhi per via delle lacrime. Lascio che cada a terra, nel toccarla provo uno strano disagio, quasi avessi preso la scossa. Non ho neanche la forza di recuperarla, più tardi se vuoi la raccoglierai tu, e chissà se mi darai qualche spiegazione! Oppure ancora una volta mi nasconderai l’evidenza con una bugia… e pretenderai che io ti dia ragione. Ma ormai non mi farò più prendere in giro, stavolta sono preparato alle tue menzogne e non ho alcuna intenzione di sbagliare di nuovo.

Prendo la nostra penna preferita per scriverti, quella che tante volte abbiamo usato per pasticciare i nostri corpi, ridendo per il solletico.

“Tanto a lungo ho cercato le parole, ma a volte è così difficile comprendere ed ancora più difficile parlare…
Vorrei iniziare questa lettera dicendoti
Ti amo e invece mi ritrovo a scrivere tutto ciò che non avrei mai voluto pensare di un amante… di un amore… di te…”

Impugno ancora la penna tra le mani, troppo grossa per non provare una sensazione di disagio che m’impedisce la concentrazione, problema che non avrei invece con una semplicissima bic; troppo colorata per poterne ricavare un minimo suggerimento, un punto di partenza; troppo trasparente all’esterno per poter evitare di guardarci attraverso.
Eppure non riesco a staccarne gli occhi di dosso, quasi in questo momento fosse una parte di te, l’unica che posso stringere tra le mie mani mentre ti penso, perché a volte succede che persino un banalissimo oggetto divenga un ricordo.
Devo sbrigarmi a scrivere, a trovare le giuste parole, la giusta intonazione. Devo approfittarne finché non ci sei, finché sei al lavoro, dove ti ho conosciuto.
E quando tornerai io non sarò più qui con te perché non lo meriti e non lo merito io.
Piango, e mentre scrivo non m’importa più di cosa penserai di queste poche righe, scritte con la penna colorata che tu stesso mi donasti “perché è allegra e solare come te”. Cerco di lavar via le lacrime ma l’inchiostro si mescola e tutto ciò che rimane di questo sfogo sono tanti segni incomprensibili, sborrate d’inchiostro su quel foglio prima immacolato. E mando ogni buon proposito a farsi benedire.



Lealtà. Ho sempre fatto affidamento su di lei, sperando ed illudendomi che tutti facessero altrettanto. La lealtà, una piccola parola spesso confusa con fiducia reciproca. Errore di tanti, errore soprattutto mio. Mi ha fatto male concretizzare che il mio punto di riferimento è un concetto così semplice da aver bisogno solo di tre sillabe per essere pronunciato, e ancor di più mi ha ferito rendermi conto che per te tutto ciò non avrà mai importanza in quanto fa parte del mio mondo e del mio modo di vedere le cose e di gestire i rapporti con le persone che amo, mentre per te non è altro che una cosa come un’altra; un sinonimo in più di cui faresti a meno delle sfumature perché, nonostante i tuoi lodevoli discorsi, a te piace vivere guardando tutto in bianco e nero.

Fedeltà. Era ciò che pretendevi da me, la nostra “prima regola” che credevo avresti rispettato anche tu.
Falsità. Quanto sei riuscito a darmi in tanti mesi.
Ingenuità. L’unica parola adatta a descrivermi fino ad ora.
Lealtà, ciò che di più prezioso ho voluto donarti assieme al mio cuore, ed ora tutto ciò che mi sembra è una sola, striminzita parola, rima perfetta per la mia Stupidità.


FINE

  
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