Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: AnonymousBashful    04/12/2017    1 recensioni
Questa storia parla di una giovane ragazza che, su commissione, si ritrova ad intraprendere un lungo viaggio per risolvere il mistero di una cittadina cupa ed abbandonata. Nella quale però, accadono fatti molto misteriosi, tra cui sparizioni dei viaggiatori che vi attraversano ed avvistamenti di strane creature.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Il mio viaggio è iniziato già da tempo nonostante io sia molto giovane. Mi sento più matura dei ragazzi/e della mia età, sarà perché di umano ho ben poco, sarà perché non vengo mai accettata da nessuno, per come mi comporto, per come mi vesto o magari influisce più che altro il mio orientamento religioso. In più sono una persona molto cupa e forse problematica. Non saprei dire, non riesco a giudicarmi, lo fanno solo gli altri...Fatto sta che ero diretta in una cittadina dispersa nei meandri dell'America (Dio da quanto non mettevo piede in questo paese), della quale non conoscevo nemmeno l'esistenza. Mi stavo dirigendo ad Amarok perché sono stata informata di strani avvenimenti e sparizioni in quel luogo, che risultava "A detta del mio informatore" abbandonato da tutti, da secoli. Arrivai dopo ore ed ore di viaggio in cui assetai la mia (chiamiamola ansia da viaggio), con delle letture alquanto insolite. Giunta sul luogo notai quel che già sapevo, cioè era veramente abbandonato da tutti, forse anche da Dio. Mi misi ad esplorare un po' in giro in cerca "Ovviamente" di qualche forma di vita, possibilmente umana. Vidi un bambino in un cimitero, non lo trovai strano, perciò mi diressi verso di lui ma i miei sensi mi dicevano di stare all'erta. Quando fui vicino al bambino gli misi una mano sulla spalla per chiamarlo e lui si girò. Quello che vidi mi fece infuriare. Era stato trasformato in una specie di zombie assetato di carne e sangue. Quando si fu girato completamente mi attaccò senza alcuna esitazione, però, io non volevo lottare contro un bambino, anche se non era più un essere umano ma un completo mostro. Perciò mi limitai a schivare i colpi per qualche minuto. Non potevo andare avanti così all'infinito.

"Non c'è possibilità alcuna di riportare allo stato originale questo povero bambino. Non ho altra scelta."
"Rrrrrghaaaaah" Versi che produceva il bambino ormai non più in grado di comunicare normalmente.

"Arte divina, purificazione definitiva!!" Esclamai mentre gli facevo il segno della croce sulla fronte.

Con velocità io fui pronta a prenderlo in braccio prima che potesse cadere a terra. Era lì definitivamente morto tra le mie braccia, quando in un lasso di poco tempo divenne luce e poi sparì, nel nulla. Tutto quello a cui mi venne da pensare era che almeno avevo fatto cessare la sua sofferenza, anche se ha dovuto pagare con la vita ben due volte. Ero in quel luogo da solo un paio d'ore e già avevo dovuto uccidere qualcuno. La cosa non mi faceva impazzire un granché. Mi rimisi ad indagare sul luogo fino a ritrovarmi d'avanti ad una chiesa, molto bella esteticamente nonostante l'apparente abbandono.

"Non voglio entrare in questa chiesa, non ce la faccio. Ma se la chiave di tutto fosse li dentro? Che faccio?"

A mio malgrado entrai, non potevo fare la schizzinosa. Odorava di chiesa vecchia e tante stronzate, mi sentivo male a stare lì dentro quindi mi diedi una mossa per guardare il suo interno il più in fretta possibile. Nel bel mezzo della chiesa mi bloccai. Sentivo una presenza che non sapevo definire se fosse oscura o divina, ma molto potente. In quell’istante fece la sua comparsa l'Arcangelo Ezechiele, lo riconobbi per via dello studio e altre motivazioni. Iniziai a sudare freddo avevo di fronte uno degli arcangeli più potenti di tutti i secoli. Dovevo mantenere la calma ed il sangue freddo.

"Ma guarda un po’ chi si vede!!" Esclamai.

"Non fare la presuntuosa, chi ti credi di essere!?!" Mi rispose con voce calma e regale.

"Nessuno di tanto importante. Di certo non importante quanto te. Cosa ci fa un Arcangelo in questo posto?"

"Nulla che ti riguarda"

"Non fare il superiore con me" Dissi con aria infastidita.

"Vuoi che ti uccida senza che te ne accorga?"

"Preferirei evitare scontri inutili"

"Ti conviene" E sparì nel nulla.

<> Dissi tra me e me. Uscii dalla chiesa e mi addentrai in un bosco non molto lontano da li. Di solito nei boschi succedono tante cose perciò, perché non darci un’occhiata? Una visione che per altri sarebbe stata orrenda. In un punto non molto vicino all'inizio del bosco c'era sangue a palate. E non era stato un animale a causare ciò. In una frazione di secondo venni travolta da un essere e mentre ero per terra ne comparvero altri due. Erano fratelli ed erano tre demoni supremi, per niente buoni e parsimoniosi. Lo capii dalle loro espressioni, capii che non avevo scelta, dovevo combattere. Non c'era possibilità di trattare con tipi come loro, soprattutto se vicino c'è una mega pozza di sangue presumibilmente umano. Non aspettai, non esitai un secondo, mi scagliai su uno di loro ma in un attimo ce li ebbi tutti addosso contemporaneamente e mi fecero volare con un colpo contro un albero, che sfondai di schiena. Li sentii ridere, prendersi gioco di me e dirsi tra di loro che sarebbe anche bastato uno solo per freddarmi. Sapevo che anche uno solo per me sarebbe stato troppo. Però non avevo scelta.

"Dimmi come ti chiami?" Mi chiese uno dei fratelli.

"Mi chiamo Astorya. Perché vuoi saperlo?"

"Volevo solo sapere chi sto per uccidere" Fece una risata compiaciuta.

Mi sedetti per terra ed assunsi la posa della capra satanica ed incominciai a parlare in Satanico e loro lo sapevano che lingua fosse ma non capirono a che scopo la stessi parlando, perché non molti sanno maneggiare l'arte oscura. Con loro stupore sotto di me comparve un pentacolo luminoso e di fianco a me comparve Cerbero (il demone protettore), che appena ebbe finito di apparire assunse una forma umana. Non ci fu bisogno che parlassi, lui aveva già capito in che situazione mi trovassi ed era pronto a combattere al mio fianco. Eravamo ancora in svantaggio numerico, quindi invocai anche Kira (il demone che si invoca per uccidere qualcuno). Nemmeno lei esitò ad aggiungersi al mio fianco. Senza altri indugi iniziammo una battaglia stremante e duratura. Come previsto ci ritrovammo per terra senza fiato e senza forze, ricoperti di ferite ma non avevo intenzione di vedere nessun'altro a me caro morirmi d'avanti. Mi ritrasformai (si non sono umana, ma mezza demone) pronta per combattere di nuovo, nonostante sapessi avrei potuto fare ben poco. E fù un attimo prima che stessi per muovermi che fece la sua comparsa Satana.

"Che ci fai qui?" Gli chiesi.

"Sono qui per aiutarti. Anche se sei presumibilmente immortale non sopporterei di starmene in panchina e vederti morire lentamente"

"Non dirmi che ti sei affezionato a me veramente" Feci una smorfietta mentre lo dicevo.

"Si, anche se mai avrei pensato di riuscire ad affezionarmi a qualcuno. Ma tu mi hai riportato il vero me alla luce"

"Tu eri diventato ciò che Dio chiedeva e non quello di cui aveva bisogno"

Finito di farci i cavoli nostri di fronte ai tre fratelli, tornammo alla lotta. Non fu comunque facile ma li battemmo. Successivamente tornammo tutti insieme nella cittadina Amarok e lì ci ritrovammo ad aspettarci tutti i demoni che avevano invaso quel luogo insieme al loro capo, il padre di Satana, il Demonio, accompagnato da Ezechiele.

"E..Ezechiele!! Vuoi dirmi che hai tradito Dio?!?" Gli urlai contro.

"Anche se fosse? A te che importa? Sei una devota di Satana, lui è il tuo dio" Mi rispose tranquillo.

"Il mio orientamento religioso in questo momento non conta. Se tu senti di essere appartenente ad una religione ne devi essere fedele, pur mantenendo le tue idee"

"Ma guarda un po', sei pure intelligente" Fece un sorrisetto.

"A volte" Risposi con tono sarcastico.

"Bando alle ciance per voi è la fine"

Ezechiele si avventò su di me, ed il Demonio andò contro suo figlio. Non sono mai stati in buoni rapporti. Satana pur essendo un principe del regno oscuro, è buono, suo padre invece è malvagità allo stato puro. In che cavolo di casino mi ero andata ad intromettere? Basta mi ero stancata, dovevo cercare di fare sul serio ed improvvisamente venni avvolta da una luce e assunsi la mia forma suprema. Mi spuntarono due ali, quella sinistra nera e quella destra bianca. Un'armatura metà Satanica, metà Divina, i miei occhi divennero il sinistro rosso ed il destro bianco, infine i capelli divennero rossi scarlatti. Stupii tutti i presenti con quel gesto, non si aspettavano che, di una razza praticamente estinta, ci fosse ancora qualcuno (in realtà anche io ero senza parole quanto loro). Soprattutto così giovane. La mia razza è chiamata Demone Angelico, possediamo sia il potere Divino (cioè di luce) che il potere Oscuro. Assumendo questa forma oltre a rivelarmi stavo anche dimostrando di avere una forza superiore a quella che tutti pensavano.

"Non è possibile!! E' un Demone Angelico!!" Esclamarono Ezechiele ed il Demonio.

"Si lo è padre" Rispose Satana.

"Si caro Ezechiele appartengo ad una delle razze più temute e praticamente estinte. Ed ora ti farò

talmente male da supplicarmi di ucciderti in fretta"

La battaglia riprese da dove si era interrotta. Non ci misi molto a sterminare tutti i Demoni presenti della cittadina, mi lasciai andare senza farmi problemi della violenza con cui lottavo. Per una volta non mi dovevo trattenere, non dovevo preoccuparmi che qualcuno mi giudicasse un mostro, perché li lo eravamo tutti. Ora ero di nuovo a tu per tu con Ezechiele, solo che stavolta lui non era in netto vantaggio ma eravamo quasi alla pari. Mentre combattevamo una battaglia furiosa mi chiese perché un Demone estremamente devoto al mio signore come me era disposta a rischiare di essere massacrata. Io gli risposi che da piccola avevo fatto un giuramento. Giurai di proteggere gli esseri umani innocenti e se non lo avessi rispettato o io stessa avessi ucciso un innocente, la mia punizione sarebbe stata eterna e talmente dolorosa che nemmeno io (che ormai non provo più dolore) sarei riuscita a sopportare. In quel momento Ezechiele ebbe un attimo di esitazione, lo colpii e lui finì nella chiesa. Ne uscii barcollando con aria colma di stupore. Cerbero e Kira che ebbero sentito la nostra conversazione gli dissero che anche loro appoggiavano la mia causa, senza esitazione alcuna.

"Possibile che Dio era questo che voleva farmi capire. Possibile che stava tentando di dirmi che Demoni creati da lui insieme agli Angeli potevano coesistere con i Demoni di Satana, perché comunque devoti agli umani come noi" Disse tra sé e sé.

"Il mio udito è abbastanza buono Ezechiele. Ora dimmi se hai tradito Dio o è lui che ti ha chiesto di fare questa esperienza per farti comprendere ciò che ti aveva comunicato" Gli chiesi.

"Sei proprio astuta Astorya. Hai presupposto giusto, non ho tradito Dio è lui che mi ha chiesto di far finta di allearmi con il Demonio per ritrovarmi a vedere le cose di persona. Credo che avesse calcolato che mi sarei imbattuto in te ed i tuoi amici del mondo infernale" Disse con faccia serena. "Credo, Astorya, che sia giunto il momento di rispedire il Demonio da dove è venuto"

"Si, sono decisamente d'accordo con te"

Andammo tutte e due contro il Demonio ed in men che non si dica lo facemmo ritornare negli inferi. Mentre Cerbero, Kyra e Satana sterminarono gli ultimi Demoni comparsi nel corso della battaglia. Fatta piazza pulita Ezechiele ci chiese scusa per averci aggrediti, per me non c'era problema ormai sono abituata a queste situazioni. Dato che aveva capito il messaggio che voleva trasmettergli il Signore, se ne tornò in paradiso, senza darci un vero e proprio addio. Eravamo abbastanza sicuri che ci saremo incontrati di nuovo un giorno o l'altro. Ci salutammo pure noi. Cerbero, Kira e Satana fecero ritorno anch’essi nel mondo sottostante ed io, invece, restai in quel luogo per la notte. Nel mentre mi accertai che non ci fossero effettivamente superstiti. Trovai il cadavere mutilato della ragazza per cui ero stata ingaggiata di ritrovare. Feci in modo che i resti fossero riportati alla famiglia. Ripartii il giorno dopo per tornare da dove ero venuta. Vi starete chiedendo chi mi mandò in quel luogo (quasi) dimenticato da Dio. Beh, ci andai per conto di una famiglia che aveva perso i contatti con la figlia Oara quando lei era partita per Amarok. Dovevo prepararmi a raccontare cosa fosse successo alla famiglia della ragazza. Tuttavia, non avevo intenzione di dir loro tutta la verità. Sarebbe stato un racconto troppo pensante. Decisi di dire una bugia a fin di bene.
  
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