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Autore: Circe    08/12/2017    4 recensioni
Il veleno del serpente ha effetti diversi a seconda delle persone che colpisce. Una sola cosa è certa: provoca incessantemente forte dolore e sofferenza ovunque si espanda. Quello di Lord Voldemort è un veleno potente e colpisce tutti i suoi più fedeli seguaci. Solo in una persona, quel dolore, non si scinde dall’amore.
Seguito de “Il maestro di arti oscure”.
Genere: Drammatico, Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Rabastan Lestrange, Rodolphus Lestrange, Voldemort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'Eclissi di sole: l'ascesa delle tenebre'
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Dal grimorio di Bellatrix: “Quel bacio cambiò tutto”


Quel bacio cambiò tutto nella mia vita.
Già conoscerlo, imparare la magia da lui, stare sempre al suo fianco mi aveva trasformata, ma quel momento, quel bacio, quelle parole, quella sera insieme, segnarono una svolta talmente grande che in quel momento non riuscivo nemmeno a quantificare.
“Ti sei innamorata di me?”
Mi aveva sussurrato quella domanda all’orecchio, come se volesse condividere un segreto, come se volesse invogliarmi a confidarmi con lui, mentre mi baciava incessantemente. La mente mi si confondeva sempre di più, ma sapevo che era una prova, mi stava semplicemente mettendo alla prova.
Io non avevo voglia di esami, volevo solo perdermi fra le sue braccia e nei suoi baci, ma lui insisteva.
“Rispondimi, Bellatrix…” 
Insisteva fra un bacio ed un sospiro, la sua voce sembrava un soffio di vento, suadente e delicata, ma fredda.
I suoi baci appassionati avevamo quel tipico sapore dolciastro che adoravo, sentivo quella sostanza dolce amara sulla sua lingua che sapeva di lui, e mi diceva quella frase dolce “ti sei innamorata di me?”, ma nascondeva qualcosa di amaro.
Non rispondevo ancora, continuavo ad indugiare, allora si è leggermente scostato da me, guardandomi negli occhi, pretendendo la sua prova.
Lo guardai anch’io, perdendomi in quello sguardo scuro, screziato di una tinta strana, avrei quasi potuto dire di rosso, forse erano i suoi occhi proprio di quel colore inusuale, o forse era il bagliore delle fiamme attorno a noi.
Voleva una prova d’amore, o una prova di fedeltà? 
Io avrei tanto desiderato dargli una prova d’amore.
Ma lui cosa desiderava?
Gli attimi passavano e i nostri sguardi rimanevano legati come se tutto attorno si fosse fermato.
Non mi decidevo.
Vedevo quelle pupille cambiare ad ogni secondo che passava, il suo sguardo rilassato e perso in tanti pensieri di poco prima lasciava lentamente posto a un lampo di sorpresa e delusione.
Fu in quell’attimo che gli lessi dentro, non con la magia, non con la legilimanzia, gli lessi dentro col mio amore. Vidi il perché di molte cose, sentii la sua paura e le sue insicurezze, il suo dolore innato, presente da sempre, ma che cercava di nascondere e soffocare.
Solo per un attimo, ma quell’attimo mi bastò, quella volta capii e scelsi la cosa giusta, fui abbastanza forte da scegliere lui e non me stessa.
Voleva una prova di fedeltà.
Di quello aveva bisogno e quello gli diedi.
Per amore.
“Mio Signore, voi mi avete insegnato più volte che ci sono solo tre regole fondamentali da cui non è possibile prescindere. La prima è impegnarsi sempre fino in fondo, al limite delle proprie capacità, per imparare tutti gli insegnamenti delle arti oscure. La seconda è non aver mai paura di oltrepassare, anzi, sbaragliare i limiti imposti alla magia normale. E la terza è innamorarsi mai …”
Feci una breve pausa, poi ripresi guardandolo negli occhi.
“Non innamorarsi mai… è una regola… Per questo motivo io non posso amarvi, non posso essermi innamorata di voi.”
Dissi solo questo, e questo bastò. Ci guardammo a lungo, alla fine mi sorrise in modo strano, come se anche lui avesse capito più a fondo di quanto era chiaro in superficie.
Non aggiungemmo altro.
I baci non finirono col termine della prova, ripresero con maggiore passione e desiderio di prima, anche da ciò capii di aver fatto la scelta giusta.
Ci spostammo poco lontano, in un vicolo buio e solitario, dove per lungo tempo consumammo avidamente lunghi baci e appassionate carezze. Mi addossò al muro di una vecchia casa, sentivo il suo caldo tocco e le sue labbra sulla mia pelle, sul viso e sul seno, dietro di me il freddo rigido della calce mezza scrostata che mi graffiava i vestiti e la pelle.
Era una cosa un po’ brutale e molto diversa da ciò a cui ero solitamente abituata. Anche Rod era rude, eravamo una coppia appassionata e non ci importavano i convenevoli, ma lì con lui, in quel vicolo buio, scuro, schiacciata addosso a quel muro freddo e doloroso, senza dire una parola, solo invasa dai suoi baci, lì era tutto davvero diverso, e io mi sentivo davvero viva. 
Mi bastava essere insieme a lui, nella sua oscurità.
Continuammo così a lungo, ma non andò fino in fondo, si fermò ad un certo momento di quella notte tumultuosa.
“La prova è superata, ora sei anche tu una Mangiamorte, come gli altri, ora i tuoi fratelli ti stanno aspettando.”
Annuii silenziosamente. 
Avevo raggiunto ciò che avevo sempre desiderato, ero diventata davvero una Mangiamorte. Ero diventata una strega oscura, potente e pericolosa.
Avrei avuto finalmente il Marchio Nero sul braccio.
Avevo ottenuto tutto, davvero tutto quello che avevo sempre desiderato. Eppure in quel momento non mi importava, la mia vita era già cambiata di nuovo e lo aveva fatto nel giro di pochi istanti, in quei pochi momenti con lui.
O forse era tutta una vita che mi preparavo a questo.
Io ora volevo e desideravo solo lui, nient’altro, nessun altro.
Il maestro di arti oscure.
Il mio Signore Oscuro.
Lord Voldemort.
Questo pensavo in quel vicolo buio, nel momento in cui i nostri volti vennero illuminati dal bagliore del suo incantesimo sul mio braccio sinistro, mentre ancora stringeva il mio corpo contro al suo, su quel muro freddo.
Non sentii quasi il dolore del tatuaggio.
Sentii solo che si portava il mio avambraccio alle labbra, e la sua lingua calda mi bruciava sulla ferita.
Lo amavo da impazzire.


………

Buona sera a tutti! Eccomi con una nuova storia! Proprio nuova in realtà non è… dovevo scriverla già anni fa, e non è altro che il seguito de “Il maestro di arti oscure”.



Ora alcune note importanti: la storia sarà comprensibilissima senza ovviamente andare a leggere le storie precedenti, non temete, forse qualche particolare resterà poco chiaro ma niente di più. 
Per coloro che invece vogliono leggerle o si ricordano la trama dagli anni passati, i cambiamenti si noteranno strada facendo, questo prologo invece si riallaccia precisamente (o quasi) all’ultimo capitolo de Il maestro di arti oscure (che aveva un finale aperto).
La narrazione continuerà come pagine di grimorio dei protagonisti secondo la modalità della storia precedente.
Nota dolente… ho sempre cercato di restare nel canon con le mie storie, però sinceramente in questa volevo rendere Voldie più umano e meno piatto rispetto al libro, il periodo che tratto in questa storia non è molto descritto nel libro della Rowling per cui mi prenderò parecchie libertà personali, e interpretazioni personali di ciò che è e che sarà… non vogliatemene. Penso che a seconda della piega che prenderà la storia potrei aggiungere un bell’ Ooc (ma si usa ancora metterlo?).
Direi che ho finito le note (mi sarò dimenticata di sicuro qualcosa), ora vado a pubblicare… è un’emozione che non provavo da anni quella di pubblicare una nuova storia… 😊
Grazie per aver letto fino qui!
Circe
   
 
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