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Autore: Arciere    09/12/2017    1 recensioni
Rick Grimes è il vicesceriffo della sua contea. In piena notte è stato svegliato dal suo migliore amico e collega Walsh a causa di una chiamata per una festa troppo movimentata.
Tutto si sarebbe aspettato tranne che il suo collega avesse trattenuto un ragazzino di 16 anni per interrogarlo.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Daryl Dixon, Rick Grimes, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
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"Papà,Papà! Svegliati dai" Rick si sentì investito e travolto nelle lenzuola. Suo figlio Carl adorava svegliarlo ogni domenica come se fosse stata la mattina di Natale. "Papà alzati, la colazione è pronta" informò con voce stridula e con la stessa velocità di come era salito, scese dal letto e corse giù in cucina.

Il sole era sorto da qualche ora, la forte luce del mattino illuminava tutta la camera e si posava sugli oggetti presenti. Aveva molto lavoro arretrato, una lunga fila di cartelle e fascicoli era disposta ordintamente sulla scrivania di legno. Ogni sera, dopo il lavoro, trascorreva almeno altre tre ore studiando i casi irrisolti. Tutto iniziò l'anno precedente, usava il lavoro come distrazione, una scusa per passare meno tempo con sua moglie ma poi è diventata un'abitudine dura a morire.

Lavato e vestito scese in cucina e si sedette sullo sgabello che di solito occupava. Ogni domenica Lori si ostinava a preparare i suoi terribili pancake , il modo migliore per iniziare una pessima mattinata.
"Buongiorno" disse sorridendo verso suo figlio. Era la cosa più preziosa che aveva, la sua migliore creazione, il suo orgoglio...la sua ragione di vita. Se qualcuno gli avesse chiesto se avesse fatto le stesse scelte pur conoscendo il futuro, lui avrebbe risposto di sì. Non si pentiva assolutamente di nulla, Lori l'aveva amata davvero e poi pensava al frutto del loro matrimonio.
"Sciroppo d'acero?" chiese Lori gentilmente. Erano persone adulte, sarebbero rimasti amici senza nessun sinistro  nei confronti dell'altro. "Sì,grazie" rispose l'uomo mentre si affrettava a recuperare il giornale per leggere le notizie.

"Shane ancora non si è visto, che strano, è domenica" aprì nuovamente la discussione la donna, si sedette e iniziò a mangiare titubante la sua porzione. Era vero che era lei a cucinare ma per quanto si impegnasse non le riusciva molto bene, ne era consapevole.
"Abbiamo discusso" la voce era chiara e pulita ma tenne volutamente il tono basso, non voleva sbandierarlo ai quattro venti, Carl si sarebbe preoccupato " Non è successo nulla di grave, modi diversi di agire e pensare " concluse, alzandole spalle. Lori gli era sembrata preoccupata, non c'era motivo...sarebbe passato e avrebbero chiarito presto.

Il campanello interruppe la conversazione "Vado io" urlò Carl che era già sgattaiolato verso l'ingresso " Papà, è Glenn " disse mentre tornava in compagnia con l'altro ragazzo.
"Glenn, che bella sorpresa. Come mai qui? Pensavamo di trovarti già in parrocchia" chiese Lori, la donna era sempre molto curiosa. Il giovane ventiduenne era il novellino affidato alla centrale di Rick, un bravo ragazzo che da sempre sognava di girovagare per la città in auto. Conosceva alla perfezione ogni strada, ogni scorciatoia e ogni piccolo viale... aver lavorato come fattorino delle pizze durante i suoi studi aveva dato buoni risultati, sviluppando il senso dell'orientamento.
"Ero di passaggio, ho recuperato Beth che ha dormito da un'amica,sai che Hershel ci tiene alla presenza di tutti, mi aspetta in auto. Volevo solo sapere se stavi bene, ho visto che tu e Shane eravate nervosi " sorrise leggermente, il berretto abbassato per nascondere l'imbarazzo "Non avrei potuto chiedertelo in chiesa, è sempre presente anche lui".
"Tutto bene Glenn, piccole incomprensioni" sorrise anche il vicesceriffo, lui considerava da sempre Shane suo fratello, nulla avrebbe potuto dividerli realmente, se lo ripetè mentalmente per convincersi.
"Bene. Allora vado, Beth mi aspetta... ci vediamo tra poco ok?" Carl si offrì per accompagnarlo alla porta ed il ragazzo gli scombinò i capelli in segno d'affetto.

"Siete pronti voi due? Non ci conviene far arrabbiare Hershel, sapete che potrebbe sottoporci ad una predica di tre ore " ridacchiò mentre afferrava il cappotto, lei adorava quell'uomo le ricordava suo padre e lo stimava molto. Le faceva molto piacere passare la domenica insieme alla famiglia Greene, in più Carl poteva apprezzare le bellezze della natura. Gli uomini di casa annuirono e si recarono silenziosi all'auto.
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La predica fu breve, fu lasciato molto più spazio ai canti e le loro orecchie potettero gioire della voce di Beth. La ragazza aveva un talento innato, proprio come sua madre. Come prevedibile Shane era in chiesa, seduto al solito poso e con un cenno ed un sorriso salutò i Grimes. Sembrava davvero tutto come doveva essere.
"Amico, posso parlarti un attimo?" chiese a Rick subito dopo essere arrivati alla fattoria. Rick annuì e si allontanarono abbastanza da avere un pò di privacy.
"Ti devo delle scuse, avevo avuto una brutta settimana e ho esagerato, lo so" sospirò esausto, le dita che premevano sugli occhi, sembrava non avesse dormito molto bene.
" Lo so amico, dovevo fermarti. Nessun rancore ok? Il lavoro è lavoro" con una pacca sulla spalla gli sorrise e lo invitò a tornare dagli altri.


In tavola erano presenti pietanze per ogni palato. La signora Green adorava avere ospiti ed era capace di cucinare per quarant'otto ore di fila. Tutti erano allegri e chiacchierarono spensierati.
"Allora Glenn, come ti tratta Rick?" chiese il fattore mentre riempiva il suo primo bicchiere di vino. L'uomo era cascato tempo addietro nel vizio dell'alcool e si era ripromesso che non sarebbe più accaduto.  "Come? Hu, bene direi. Il migliore esempio che potessi avere " disse con un leggero rossore sulle guance. In molti lo notarono e ci furono risatine trattenute fin quando Carl disse " Glenn sei rosso come il pesciolino che mi ha regalato la nonna" varie risate genuine riempirono la sala da pranzo.
"Maggie, come procede la tua specializzazione? " domandò Lori alla maggiore delle Green. La ragazza studiava psicologia e a breve avrebbe iniziato un nuovo tirocinio.
"Bene grazie. Lunedì inizio lo stage, avrò l'onore di seguire la dottoressa Peletier in alcune delle sue aule. Ho fatto domanda per la scuola di Beth, così posso tenerla d'occhio ma solo domani mi daranno la conferma"
"Hei! " disse indispettita e offesa la sorella minore " Non ho bisogno di essere controllata, sono grande Maggie" continuò mostrando un finto broncio.
"Dai sorellina, sarà divertente essere nella stessa classe per qualche ora" le fece l'occhiolino e sorrise esageratamente.

"Ricordo Maggie alla tua età,Beth" aprì cautamente il discorso "Noi non eravamo ancora fidanzati ma io già l'avevo notata e la guardavo sempre. Potrei raccontare molti pasticci che combinava con le sue amiche " rise schivando il finto schiaffo indignato che ricevette dalla fidanzta.
"Dai Glenn, per favore" lo pregarono Beth e Carl. Questo gli avrebbe potuto portare problemi ma lui non sapeva trattenere le bugie o i segreti.
Il ragazzo si guardò attorno, aveva gli occhi speranzosi di tutti puntanti addosso e con un'alzata di spalle si scusò con la sua ragazza. " Una volta beccai Maggie e una delle sue amiche nella sala professori, cercarono di mettere le mani sui catastrofici test di matematica lasciati incustoditi dai professori che si erano recati in mensa. Mentre la donzella qui presente cercava il suo, sbadatamente fece cadere tutta la pila di fogli a terra e un professore entrò e le beccò con le mani nel sacco"  un tumulto di risate seguì la confessione.
"E pensare che non sono riuscita neanche a modificare il voto, che figura" continuò Maggie divertita e imbarazzata ugualmente al ricordo "Ancora ricordo la faccia del profesore" si coprì il volto con le mani e si unì alle risate degli altri, fermate brevemente da alcuni colpi di tosse di Hershell che guardò accigliato i ragazzi per poi rilassarsi e sorridere.
"Ma aspetta un attimo" la giovane divenne seria e si voltò verso Glenn " Tu come hai fatto a vedere tutta la scena? Mi stavi mica spiando Glenn Rhee? " insinuò la ragazza sospettosa.
"Ehm..no..Io,io ecco, passavo lì per caso.."balbettò in preda al panico e lei si avvicinò  con aria investigativa fino ad arrivare così vicino da baciargli una guancia e ridere.


La giornata sembrava continuare nel migliore dei modi. I ragazzi erano impegnati con un gioco di  società mentre gli adulti si godevano un ottimo caffè.
"Domattina sei di pattuglia con noi Glenn, contento di evitare le scartoffie per una volta?" chiese Shane sghignazzante. Gli piaceva scherzare con il ragazzo, non ci andava mai davvero pesante.
Prima che il giovane potesse aprire bocca si sentì un rumore, come uno schianto. Shane e Rick si guardarono allarmati "Andiamo" il vicesceriffo scattò in piedi seguito dai sue due colleghi, Pochi metri indietro si affrettarono anche Hershel e Maggie, mentre Lori, Carl ed il resto della famiglia Green restarono in casa.

Oltre la staccionata che divideva la proprietà alcuni ragazzi facevano baccano, spingendosi e urlandosi contro. In pochi secondi divenne una propria e vera rissa dove i partecipanti erano a terra e le azioni divennero confuse. Il vicesceriffo poteva distinguere tre figure di diverse dimensioni ma era ancora troppo lontano.
"Dove sono i miei soldi?" ringhiò infuriato un ragazzo dai capelli lunghi e la faccia sfregiata da una bruciatura. Afferrò l'arma che portava il malcapitato sulle spalle e la gettò lontano.
"Non so di che diamine parli, non ti devo niente " soffiò tra i denti il ragazzino che veniva trattenuto sul terreno sdruccevole. "Tuo fratello mi deve dei soldi, ha preso parecchia roba ".
"Parlane con lui, io non c'entro" ringhiò cercando di liberarsi dalla stretta ma fu tutto inutile. Aveva poco ossigeno a disposizione e doveva cercare una via di fuga, quella gente non scherzava.
"Lo farei ma non lo trovo da nessuna parte" la frase fu seguita da alcuni colpi. Il ragazzino sputò del sangue che venne assorbito dal terreno arido. Era freddo ma non pioveva da molto, il normale ciclo invernale stravolse maggiormente il panorama naturale, le foglie tutte marroni, il terreno arido e privo di vegetazione sembrava proprio creare uno sfondo di morte in quel contesto.

"Fermi!" alla voce autoritaria i ragazzi si allarmarono e si precipitarono a voltarsi verso la loro moto e dare gas " Mi ripagherai in un modo o nell'altro, Dixon" disse con un ghigno che fece venire la pelle d'oca al minore.
Era consapevole di doversi muovere o sarebbe stato preso e proprio mentre cercava di recuperare la sua balestra, fu trattenuto da due braccia forti. Il primo istinto fu quello di combattere ma era già in trappola "Lasciami" gridò divincolandosi con tutta la forza che aveva.
"Daryl, sono Rick. Tranquillo, nessuno ti farà nulla" dalla padella alla brace pensò, cosa anrebbe detto allo sbirro ora ?
Si calmò, era meglio non mettere altra legna sul fuoco.
"Puoi lasciarmi ora" dissepiù sfuggente di come fosse normalmente. Andò subito a controllare la sua arma che per fortuna sembrava non aver riportato danni.
"Chi erano e cosavolevano date?" chiese calmo. Quando ilpiccolo Dixon si voltò, potè notare che non solo erano presenti i due sbirri ma anche alcuni Green che lo osservavano come fosse stato un animale dello zoo. Questo pensiero gli ricordò che per gli altri non era altro che spazzatura bianca da evitare, era pur sempre un Dixon.

"Lo spettacolo è finito" ringhiò con i pugni serrati talmente forteda far diventare bianche le nocche.
Grimes non potè costringerlo a parlare nè lo potè trattenere contro la sua volontà. Rassegnato dovette accontentarsi di poter solo osservare, impotente, la minuta figura che si allontanava dolorante e di sicuro, neanche quei lividi, già in fase di guarigione, sul volto passarono inosservati all'attento sguardo dell'uomo di legge.


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Volevo ringraziarvi per seguire questa FF, siete in tanti anche se silenziosi.
Vi piace questo capitolo? Fatemi sapere cosa ne pensate e se magari vorreste qualche scena in particolare :D
   
 
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