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Autore: imunfjxable    09/12/2017    3 recensioni
"Ho bisogno di dolore per la mia arte"
300 parole dove viene esplorato il sottile legame tra arte, artista e dolore.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Masochismo.

 

 

La diffusa infelicità del nostro tempo è causata da carenza di passioni felici. È dalle passioni che nasce il destino di una persona.

L’epoca delle passioni tristi, come spesso viene definito il nostro secolo ebbro di emozioni superficiali ma alla disperata ricerca di amori profondi, è esangue e spenta per la mancanza di destini tesi a diventare destinazioni.

Camminiamo a tentoni in un’oscurità che, come dice leopardi citando il vangelo di Giovanni all’inizio de “La ginestra” abbiamo scelto noi al posto della luce.

Dove sono finite in noi quelle passioni felici e durature? È ancora possibile risvegliare da un letargo sentimentale un’anima becera? Ci sono fuochi dentro di noi che aspettano solo di essere accesi, la scintilla che serve scaturisce dalla sofferenza.

Un dolore così forte che sconvolge, paralizza e fa sentire vivi.

Ed è dal bisogno di sfogare questo dolore che nasce l’arte. Baudlaire dice che la tristezza è compagna della bellezza. Come si può creare qualcosa di bello senza soffrire?

La felicità è il sassolino nella scarpa il cui fastidio ci distoglie dal goderci la corsa. Lei ci aspetta al traguardo, sorridendo sorniona, ma a quale scopo essere felici se poi non si prova più l’ebbrezza del vento tra i capelli, dei piedi che calpestano il terreno brullo e del fiato che manca?

Non è forse meglio allora, abbandonare la ricerca della felicità e imparare a convivere con la tristezza quasi fosse l’ombra che ci accompagna per tutto il nostro tragitto?

A me piace soffrire. Se il dolore è la scintilla necessaria affinché il mio fuoco si accenda, allora voglio soffrire per l’eternità e un giorno.

A me piace il dolore. Io sto bene nel mio dolore. Chi l’ha detto che il dolore è brutto e che bisogna trovare la felicità? La felicità si trova nell’arte generata dal dolore.

Soffrire non è il vizio dell’artista, ma il vigoroso realismo del fragile seme che accetta l’oscurità per farsi fiore.

 

 

 

 

 

AYEEEEE.

 

Un tema di italiano nel quale dovevamo parlare del rapporto tra arte, artista e dolore. Alla mia insegnate è piaciuto particolarmente, spero sia piaciuto anche a voi. Fatemi sapere cosa ne pensate c: 

   
 
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