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Autore: Nini1996    18/12/2017    2 recensioni
Mira Hader, giovane regina ribelle in fuga, viene abbattuta da un caccia imperiale e precipita sul pianeta Xirox.
Nonostante sopravviva all'impatto non riesce a mettersi in contatto con la ribellione e viene creduta morta.
Un anno e mezzo più tardi dopo un fortuito incontro con un gruppo di ribelli capitanato da Luke Skywalker e Wedge Antilles, viene salvata e portata alla base ribelle di Hoth.
Molti però non la considerano più una di loro ma una codarda che ha preferito scappare dal suo pianeta natale Jothe piuttosto che combattere. Mira però è decisa a riconquistare la loro fiducia provando a strappare Jothe e tutto il sistema di Huit dalla morsa dell'Impero, anche a costo della sua stessa vita. Ma non sarà sola...
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Han Solo, Luke Skywalker, Nuovo personaggio, Principessa Leia Organa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mira Hader: regina, ribelle e Jedi'
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Mira si alzò dal letto presto quella mattina.
Nith, il figlio di zia Agmid, zampettava allegramente per la casa.
Casa. Sì beh, forse era più giusto chiamarla catapecchia.
Una sottospecie di baracca di legno e resti della sua amatissima ma ormai inutilizzabile navicella Sun Drop.
Accanto al letto c'era una piccola bisaccia. Al suo interno un piccolo proiettore con all'interno diverse foto, una tiara viola e una spada laser gialla un tempo appartenuta a zia Agmid.
Uscì per vedere com'era la situazione.
Il cielo era terso e la fedele Twi'lek Misu era appena tornata dal villaggio di Dortun con la spesa.
Poco distante da lei un gruppo di allegri Romuridi, una specie di umanoidi piuttosto bassa dalla pelle bianchissima e con le orecchie a punta spesso decorate con bastoncini colorati.
La loro era una lingua piuttosto primitiva e di difficile interpretazione, ma per fortuna il vecchio droide protocollare Kit era in grado di capire quello strano dialetto e permettere alla giovane Mira Hader di aver un contatto con la popolazione locale.
Non erano aggressivi e si erano subito offerti di aiutarli.

Si erano talmente tanto affezionati a Mira da considerarla una di loro e molti la trattavano come una regina.

La giovane Hader era stata effettivamente una regina ma a causa del suo essersi schierata apertamente con i ribelli l'Impero aveva lanciato un attacco su larga scala contro il suo pianeta natale costringendola alla fuga.

Durante il suo rocambolesco tentativo di raggiungere la ribellione era stata abbattuta da alcuni caccia imperiali ed era precipitata su Xidor, pianeta principalmente boscoso e abitato da diverse creature miti e pacifiche come il pianeta stesso.

Tutti l'avevano dato per morta. La navicella si era schiantata al suolo, il trasmettitore era completamente distrutto e non aveva potuto lanciare un segnale di soccorso per farsi soccorrere dalla ribellione.

Ben presto aveva fatto la conoscenza dei Romuridi ma con uno sguardo si era accorta di quanto la loro tecnologia fosse primitiva.
Quindi era del tutto inutile cercare un trasmettitore nuovo su un pianeta dove gli abitanti ignoravano totalmente l'esistenza dei viaggi intergalattici.
< Oggi il tempo è davvero ottimo. > commentò Mira.
Misu annuì e continuò a sistemare nei rudimentali scaffali le scorte di cibo.
Nel mentre una giovane romuride le offriva un piccolo anello di legno colorato di rosso, un gesto di grande riconoscenza.
Mira accettò di buon grado e i romuridi si ritirarono parlottando fra loro.
< Si vedono molto bene le tre lune di Xidor. E persino Rodhia, anche se è solo un pallino all'orizzonte. > continuò.
La twi'lek sospirò:< Sì mia signora, oggi è davvero una splendida giornata. >
< In giornate come queste non avremmo problemi a mandare un messaggio alla ribellione. >
< Se solo avessimo un trasmettitore funzionante. >
Mira si intristí :< Se solo ne avessimo uno, già. >
La ragazza si girò verso la fedele amica:< La colazione è pronta? >
< Sì, altezza. Cioè no, altezza. Sta cuocendo ora, quei romuridi mi hanno fatto perdere tempo. > replicò lei un po' imbarazzata.
Mira sorrise a metà:< Non ce la fai proprio a chiamarmi Mira. Non è così? Anche dopo quasi un anno e mezzo di esilio. >
< Esilio forzato, mia signora. >
Mira asserì poi guardò ancora una volta verso il cielo e le sembrò di vedere diversi punti luminosi all'orizzonte.
Afferrò il binocolo da sopra il letto e guardò in quella direzione. Erano un grande incrociatore e diversi caccia ribelli che si davano battaglia.
< Cacciatori di taglie? > domandò Misu con un ringhio.
Mira scosse la testa. Due navicelle, troppo in lontananza per capire se fossero dei ribelli o dell'Impero, precipitarono a poca distanza da lì.
< Impero? > domandò allora Misu, preoccupatissima.
< Non lo so Misu, ma non mi piace. >
Misu corse verso un baule e tirò fuori un vecchio ma efficace blaster.
< Cosa stai facendo? > chiese Mira.
< Mi sembra ovvio mia signora. Vado ad affrontare quei criminali. >
Mira scosse la testa e con un cenno attirò la pistola a sé.
< Non saresti in grado di usarla. Ti faresti ammazzare in meno di due secondi. >
< Ma signora se quelli sono degli imperiali siete in pericolo! >
< Molto perspicace Misu. Grazie, ma so difendermi da sola. >
< Siete la mia regina. Ho il dovere di proteggervi. >
La ragazza disse di no.
< Una regina senza un regno non è una regina. E poi nessuno mi considera più tale, scommetto che l'Impero mi ha sostituito con un sovrano fantoccio, esattamente come mia madre. > commentò poi prendendo la sacca dal letto.
Nith allungò le braccia verso di lei per essere preso in braccio.
< Niente da fare Nith. Gioca con Misu. Ho una faccenda da sbrigare. > disse facendo volare Nith fra le braccia della twi'lek.
< Non vorrà usare QUELLA spada. >
< Mia zia mi ha addestrato per anni perché imparassi a maneggiare questa spada ed è morta davanti ai miei occhi perché io potessi continuare a usarla. Non mi nasconderò, non questa volta. >
< Se scoprono che siete viva manderanno un inquisitore! O peggio Darth Vader! >
< Non sono un Jedi. Uso una spada laser e la forza ma non sono un cavaliere Jedi, ho rinunciato ad esserlo quando due anni fa sono stata incoronata regina. Mia zia e gli altri maestri sopravvissuti all'ordine 66 erano cavalieri Jedi. Io sono solo una regina in esilio e ho bisogno della mia spada per difendermi. >
Detto così andò incontro alle due navi mentre Misu, angosciatissima, la osservava e teneva goffamente in braccio in piccolo Nith.

   
 
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