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Autore: tsukuyomi_    18/12/2017    2 recensioni
Le feste si avvicinano anche per loro.
Effie da una parte.
Haymitch dall'altra.
Un vischio in mezzo.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy
Note: Movieverse | Avvertimenti: Incompiuta
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La donna fece schioccare saccente la lingua nel palato, osservando perplessa la tavola piena di delizie per ogni singolo gusto e capriccio, dinanzi a lei ed ai suoi grandi occhi lucenti. 
Piegò appena la testa da un lato, assottigliando pian piano gli occhi, formando un'espressione talmente tesa da entrare in contrasto con il suo viso delicato; aprì appena la bocca, con l'intento di parlare, chiedere il motivo di tutto ciò, ma fu fermata dall'avvio di una musica pressoché Natalizia, a un volume troppo alto per il suo udito. 
L'uomo a meno di un metro da lei con grande fatica ed imbarazzo tentò per una manciata di secondi di abbassare il volume, senza però avere un grande successo. Preso dalla rabbia del momento chiuse con un gesto secco quell'oggetto preistorico, buttandolo in un angolo della stanza prima di prestare la sua più totale attenzione alla donna ancora in piedi sulla soglia della porta, occupata ad osservarlo tra il divertito e il confuso. 

« Cosa significa tutto ciò, Haymitch? » chiese alla fine la donna, inarcando un chiaro sopracciglio, con fare spiccato. 
« Una cena, no? » rispose lui con fare ovvio, indicando il tavolo con un cenno rapido della mano. 
La donna corruggò la fronte, schioccando nuovamente la lingua nel palato, trattenendosi il più possibile dal rispondere a tono per il bene dei suoi nervi tesi; le feste, soprattutto quelle natalizie, la mettevano sempre un'ansia estenuante, difficile dal mandar già. 
Trovare l'abito adatto, poi, per una donna della sua portata era un'impresa a dir poco assurda. 

« Ma davvero? » rispose la donna, visibilmente ironica. 
Era assurdo come Haymitch riuscisse a far spiccare quel lato del suo carattere così, senza troppi problemi.
Non era assolutamente da tutti!
Lui storse di colpo le labbra; alle sue orecchie, la frase ironica di lei, era giunta ben chiara.
E non la sopportava. 
In fin dei conti per un intero pomeriggio aveva sgobbato per preparare una bella sorpresa per la sua adorata e stramba donna, certamente però non si sarebbe mai immaginato una reazione così dura e gelida al suo gesto. 
Prese dal tavolo un bicchiere colmo di cubetti di ghiaccio, lasciandovi poi scivolare all'interno un liquido dall'intenso colore ambrato, dal marcato odore fruttato; se lo portò alle labbra, assaggiando quel dolce sapore che riusciva a tranquillizzare i suoi irrequieti pensieri e sensi, osservando con la coda dell'occhio la donna perdere quel cipiglio freddo. 

« Be', non mi inviti al tavolo? Sai che apprezzo i gentleman » disse lei, lasciando vagare sulle sottili labbra un lieve sorriso astuto e soddisfatto, mentre l'uomo, tra il divertito e il seccato, appoggiava il bicchiere sul tavolo dirigendosi dalla donna con passo lento.

La cena terminò dopo una lunga ora in cui, i due, avevano conversato del più e del meno, liberandosi varie volte in risate sincere e liberatorie, dove i loro reali caratteri, privi della loro solita maschera, uscivano alla luce del sole senza alcuna preoccupazione. 
Essa fu sfiziosa e cucinata a meraviglia, a detta della donna, che si era complimentata più e più volte con l'uomo per il suo perfetto lavoro, ringraziandolo per aver preparato tutto ciò unicamente per lei. 
Effie si alzò dalla comoda sedia, massaggiandosi il ventre con delicatezza, sospirando appena. 
« Grazie per la cena, Haymitch » disse, sorridendo compiaciuta, portandosi di seguito alle labbra del vino. 
Alla donna piaceva il vino, soprattutto nei tempi invernali; il modo in cui le riscaldava il corpo la compiaceva, la rendeva perfettamente conscia di come un po' d'alcool rendesse il rigido tempo invernale più piacevole, soprattutto quando al di fuori della propria abitazione dei leggeri fiocchi di neve calavano leggiadri dal cielo. 
L'uomo si avvicinò a lei con passo lento e calcolato, meditando sulle parole più giuste da rivolgere alla donna, ripensando al piano programmato con esatta cautela due giorni prima. Arrivato a pochi centimentri da lei, arricciò gli angoli delle labbra in un sorriso provocante, prima di dire, in un fil di voce: 
« Fossi in te, Effie, guarderei sopra la tua testa »

Effie, alzò il capo verso l'alto, facendo dondolare i lunghi capeli dorati sulle proprie spalle; accennò un nuovo sorriso, guardando divertita e con l'accenno di malizia l'uomo dinanzi a lei. 
« Vischio » sussurrò, portando i palmi delle mani sulle spalle dell'uomo, accorciando la lieve distanza tra di loro il più possibile e più in fretta che poteva. Non voleva attendere. 
E tra i due, inevitabilmente... 
























 
   
 
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