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Autore: Nini1996    23/12/2017    0 recensioni
"Il pomeriggio del 30 ottobre 1895 Londra era immersa in una nebbia più fitta del solito.
Le carrozze e gli omnibus attraversavano le strade della città con molta fatica.
Anche i treni viaggiavano a una velocità sostenuta per evitare incidenti.
Inoltre in giro c'era molta meno gente del solito a causa del freddo pungente degli ultimi giorni.
I londinesi preferivano stare al calduccio nelle loro case ed evitare di uscire, se non strettamente necessario.
Ad ogni modo la stazione dei treni era gremita lo stesso a causa di diversi convogli che per colpa della nebbia erano arrivati insieme.
Da uno di questi, proveniente dalla città portuale di Southampton, scese una giovane donna assieme a una bambina che doveva avere al massimo quattro anni..."
Genere: Azione, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Watson, Lestrade, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Watson rientrò a Baker Street verso le 18 e trovò il suo vecchio amico sulla poltrona a gambe incorniciate, in vestaglia e intento a fumare la pipa.
Sul tavolo c'erano ancora i resti del pranzo.
< Non ha praticamente toccato cibo. > notò il dottore con una certa disapprovazione.
< Watson questo caso è terribile, davvero terribile. > replicò lui:< Ha letto l'ultima edizione del Times? >
< Non ancora. >
Sherlock gli passò il giornale.
Watson sobbalzò.
< Per Giove Holmes! Lewis si è suicidato, ma com'è possibile? >
Holmes sospirò:< E Rocchi è stato obbligato al silenzio. Era terrorizzato quando sono andato a parlargli ieri. >
< Ah. > fece Watson sedendosi sulla poltrona di fronte all'investigatore.
< Immagino sia opera dell'unico membro della banda del porto riuscito a sfuggire alla cattura. >
< Probabile, anzi possibile. La mia visita deve aver indirettamente causato la sua prematura scomparsa. >
< Ma almeno è riuscito a scoprire qualcosa? > si informò il dottore.
Holmes scosse la testa:< Poco, troppo poco mio caro Watson. Lewis ha confermato che dietro a tutto questo c'è una grande organizzazione criminale ma non conosceva il nome del mandante. Lui era solo una pedina. >
< Che caso tremendamente complicato! >
Holmes sospirò di nuovo:< Finché Rocchi non parla è tutto inutile! Anche la pista dell'orologio senza la testimonianza di Lewis è inutile! Lestrade è inoltre troppo malato per testimoniare e l'udienza è dopodomani. >
< Che cosa possiamo fare? >
< Nulla. > replicò Sherlock:< È questo che mi tormenta Watson. La signorina Andrews verrà condannata di certo ed io non ho niente in mano per tentare anche solo di difenderla. >
< Ma ci sarà pure un modo! > insistette John.
< No, tutti i testimoni sono stati zittiti. Le prove cancellate. Se Forster fa davvero parte di quei criminali non abbiamo prove sufficienti per dimostrarlo. È tutto inutile. >
< Allora andiamo a investigare a casa di Forster! Ci saranno pure degli indizi! >
< Senza un mandato? Vuole per caso essere denunciato per effrazione? >
< No di certo, troviamo qualcuno che ci firmi un mandato! >
Holmes scosse la testa:< Watson il signor Forster, per quanto insopportabile possa essere, è pur sempre un ispettore di Scotland yard. E la sua condotta è stata impeccabile durante tutti questi anni di servizio. Nessun magistrato firmerebbe un mandato di perquisizione, soprattutto a causa di questa motivazione così infamante. Dobbiamo solo sperare che succeda qualcosa. >
Watson fece cenno di aver capito.
Passò qualche ora, poi la signora Hudson entrò nella stanza e porse a Holmes un biglietto da visita.
< Un signore desidera vederla signor Holmes. Ed è piuttosto impaziente. >
Sherlock balzò su appena notò sul foglietto il marchio dell'agenzia Pinkerton.
< Questo è davvero inaspettato Watson, quanto provvidenziale! > esclamò Sherlock mostrando il biglietto a Watson.
< Dico al signore di salire? >
< Certo signora Hudson. Lo riceverò subito. >
Poco dopo fece il suo ingresso a Baker Street un uomo sulla quarantina molto preoccupato.
< È un vero piacere rivederla signor Leverton. > disse lui stringendogli calorosamente la mano.
< Anche per me signor Holmes. > replicò Leverton felice di aver incontrato nuovamente il famoso investigatore.
Tuttavia nei suoi occhi si leggeva una certa agitazione.
< Si ricorda di Leverton Watson? >
< Ma certo, ma certo! Il caso del cerchio rosso, come potrei dimenticarlo! > fece John alzandosi in piedi.
< Cosa l'ha spinta a tornare nella vecchia Inghilterra? > domandò Holmes facendolo accomodare sul divano.
< Per quanto può sembrare assurdo la stessa motivazione di 10 anni fa. > replicò l'agente:< Gorgiano. >
< Ma Gorgiano è morto! > replicò Watson.
< Sì ma non suo fratello minore. È lui alla guida del cerchio rosso dopo la morte di Giuseppe Black Gorgiano. >
Sherlock annuì:< Il cerchio rosso quindi esiste ancora! >
< Sì. Non è mai morto. Molti membri della vecchia banda sono riusciti a sfuggire all'arresto e hanno continuato la loro attività illegale, senza destare il minimo sospetto. > spiegò Leverton, tirando fuori una fotografia.
< Conosce questa ragazza signor Holmes? >
Sherlock la prese in mano e sorrise:< Catherine Andrews. La conosco piuttosto bene, una giovane molto intelligente. >
< Esatto. La miglior agente della Pinkerton che io abbia mai incontrato. La degna erede di Kate Warne. >
< Addirittura. >
< So che è venuta da lei per un confronto e questo a causa della superficialità della nostra agenzia. >
Holmes lo fissò incuriosito:< Continui. >
< Ecco, immagino le abbia parlato del caso dei magazzini Turkson. >
< È così. >
< Questo è il fascicolo del caso. > fece l'agente mostrando a Sherlock Holmes un piccolo plico di fogli:< Ero solito affidare a Catherine i casi più difficili. Non so se ha avuto l'occasione di osservarla all'opera, è davvero capace. Ad ogni modo non è stata la prima ad investigare su questo caso. >
< Il padre e il fratello prima di lei. > confermò Watson.
< E non solo. Altri tre agenti erano stati incaricati ma erano giunti alla stessa conclusioni: semplice corruzione. Erano stati molto abili a nascondere le prove di un reato ben più grave. Tuttavia Catherine sentiva che c'era qualcos'altro e insistette perché si procedesse con le indagini. Così di comune accordo con il mio superiore affidai il caso al padre di Catherine, un uomo molto capace sebbene non più abile come un tempo. Dopo la sua tragica fine il caso passò al figlio Benjamin e poi a Catherine. >
John lo interruppe:< Ma il signor Benjamin Andrews era un incapace. Perché affidargli un caso del genere? >
Leverton si affrettò a spiegare:< Non era un granché come agente è vero, tuttavia era una spia eccellente e spesso collaborava con la sorella durante i casi più intricati. Catherine in quel momento era impegnata a risolvere il caso dell'omicidio del barbiere Rocchelli e lasciò il fratello ad investigare al posto suo. Quando entrambi morirono Catherine capì subito che non si trattava di morte naturale e cercò attraverso degli informatori di fare luce sulla vicenda. >
< E? >
< Ha aperto il vaso di Pandora Holmes! Ha scoperto che i magazzini erano la base di questa associazione segreta e che il proprietario Thomas Young ne era il capo. Inoltre ha intuito la correlazione fra i molti omicidi tra vecchio e nuovo continente. >
Holmes diede una rapida occhiata al fascicolo poi guardò stranito l'agente.
< Come mai non è stata ascoltata Leverton? Questo rapporto è praticamente completo anche se non dettagliato. >
< All'epoca mancavano le prove e il mio superiore si è rifiutato di credere alle parole di Catherine. Lui non apprezza molto le agenti donne. >
< È un fatto poco onorevole, almeno in questo caso. >
< Eppure è successo. Quando la nostra ragazza finì il suo breve resoconto io non ero in servizio. Mi ero appena sposato e avevo preso una settimana di vacanza. Tornato dalla breve pausa scoprì che il mio superiore aveva controllato al mio posto il resoconto della Andrews, giudicandolo però impreciso e poco credibile. Catherine si presentò nel mio ufficio poco dopo il mio arrivo.
Credevo volesse parlare del caso ma con mia grande sorpresa diede le dimissioni. >
< Che lei accettò. >
< No. > replicò Leverton:< Non le ho accettate. Non potevo farlo signor Holmes, Catherine doveva parlarne con il direttore non con me. Io non avevo alcun potere di sciogliere il contratto di agente che aveva stipulato anni prima. >
Sherlock e Watson si lanciarono uno sguardo d'intesa.
< Ma la signorina Andrews è convinta di sì. > replicò Watson.
< Non ho avuto il tempo di dirglielo! Mi ha lasciato una lettera in cui diceva di voler investigare da sola e che si sarebbe rivolta a lei. Le ho scritto due lettere ma non ho mai ricevuto risposta, poi dopo nemmeno due settimane di indagini a tappeto ho constatato la veridicità delle sue affermazioni e ho scoperto la vera identità di Young. Così rendendomi conto del pericolo che correva ho preso la prima nave per Londra e mi sono precipitato da lei sperando di poter evitare il peggio. >
Holmes rimase per qualche istante in silenzio.
< Forse non tutto è perduto Watson. > disse poi togliendosi la vestaglia color topo:< Andiamo Watson e anche lei signor Leverton. >
< E dove? > domandò Leverton confuso.
< A Scotland yard naturalmente. > fece lui afferrando cappello e bastone.
< Scotland yard? > ripeté l'agente.
< Non vuole rivedere la signorina Andrews? >
< Certo che sì, ma perché Scotland yard? >
< È una faccenda complicata Leverton, le spiegherò tutto strada facendo. > disse Holmes iniziando a scendere le scale seguito da Leverton e dall'amico Watson.

   
 
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