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Autore: Mary Black    23/12/2017    8 recensioni
Tom ha sempre amato la solitudine, ma ricorda la prima volta che ha visto Gellert e sa d'averlo desiderato in quell'istante – Gellert col viso devastato dalla collera, il potere che rendeva l'aria elettrica, la morte ch'era seguita.
Tom ricorda il terreno macchiato di sangue, le fiamme che faticavano a estinguersi, e l'espressione di Gellert quando gli s'era avvicinato senza alcuna paura.
La storia si è classificata prima e ha vinto il Premio Pathos al contest "Flashiamo! - III edizione" di _ Freya Crescent _.
Genere: Dark, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Gellert Grindelwald, Tom O. Riddle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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La storia si è classificata prima al contest “Flashiamo! - III edizione” di _ Freya Crescent _.
Ha inoltre vinto il Premio Pathos.

 

Scegliere di dimenticare



Gellert ritorna dalla battaglia con le mani imbrattate di sangue e gli occhi verdi squarciati.
Si sveste con gesti misurati che tradiscono il tremito delle dita – vorrebbe dimenticare, vorrebbe non sentire, ma le urla non cessano e nella sua testa tutto continua a precipitare.


Tom lo osserva con una vaga curiosità – lo stupisce sempre vedere il peso delle sue azioni incurvargli le spalle, Gellert si detesta e Tom non se ne capacita.
Tom salza senza un fruscio, lo raggiunge senza fretta. Gli sfiora la schiena con la punta delle dita gelide – Tom pregusta quei momenti con calma surreale, come quandera un bambino dal fascino incantato che osservava un coniglio candido penzolare impiccato.


Gellert sospira, gli occhi verdi persi nel vuoto. Sente le dita di Tom lungo la schiena e si volta a guardarlo – un brivido d’inquietudine lo scuote appena, Tom ha unespressione febbrile chè quasi disumana.
Gellert affonda le dita tra i suoi capelli corvini – le labbra fredde di Tom si schiantano sul suo collo ed è un attimo dimenticare.

 
Tom lo trascina con sé mentre crollano a terra sotto la passione dei suoi diciott’
anni, gli pianta le unghie nel costato e conficca i denti nella sua spalla – un morso dopo laltro lestasi monta inesorabile, Tom lo osserva nella penombra e prova un piacere lancinante come dolore.
Gellert ha ancora quellespressione infranta, ma Tom gliela strapperà via – è per questo che Gellert lha scelto, è per questo che Gellert non può fare a meno di lui.

Gellert recide un sospiro d’orrore tra i denti – cè qualcosa di morboso nel modo in cui Tom lo attende al ritorno da ogni massacro, cè qualcosa dosceno nellespressione che gli sfigura il viso quando le sue mani imbrattate di sangue gli si serrano addosso.
Gellert sa che Tom e la sua crudeltà sono lunica maniera per andare avanti, ora che la guerra è quasi finita e le stragi sono sempre più frequenti, sempre più necessarie.
Tom è lunico velo che lo separa dalla follia – ma, a volte, lassenza dumanità di Tom lo riempie di disgusto e, quando bacia le sue labbra dalabastro, Gellert non può fare a meno di ricordare e rimpiangere.

Tom ha sempre amato la solitudine, ma ricorda la prima volta che ha visto Gellert e sa d’averlo desiderato in quellistante – Gellert col viso devastato dalla collera, il potere che rendeva laria elettrica, la morte chera seguita.
Tom ricorda il terreno macchiato di sangue, le fiamme che faticavano a estinguersi, e lespressione di Gellert quando gli sera avvicinato senza alcuna paura.

Qualche volta, Gellert riesce a scorgere la belva negli occhi di Tom.
Qualche volta, passando la bocca sulla sua pelle fredda come il ghiaccio, ha l’
impressione che a Tom manchi qualcosa – Gellert matura le intuizioni giuste, quando vede Tom combattere senza mai temere di morire, Gellert capisce e sono crampi e spasmi di disgusto, ma Tom è anche il ragazzo che si morde le labbra nel guardarlo distruggere ogni cosa, che dopo ogni massacro gli si stringe addosso facendolo sentire un dio pagano.
Tom è un mostro, ma Tom capisce, e Gellert sceglie di dimenticare.



Note dell’Autrice
Questa è una flash un po’ particolare con cui ho voluto immortalare un momento inconsueto delle vite di entrambi. Ho descritto un Gellert alla fine della sua guerra, sfinito dalle atrocità, che sceglie volontariamente di scendere a compromessi con se stesso e di dimenticare chi sia davvero Tom. E abbiamo Tom ragazzo che, da psicopatico qual è, reagisce alla morte con un fremito quasi sessuale – Gellert incarna la morte e, soprattutto, è un suo pari.
Avrei voluto dire molto di più – sia sulla freddezza di Tom, sia sulla delusione che alla fine proverà per Gellert e la sua umanità – ma questo era uno spaccato che doveva essere molto specifico e volevo inquadrare i personaggi in un’ottica originale restando, come credo e spero, fedele alla caratterizzazione originale.

Mary

  
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