Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: Beeanca    24/12/2017    5 recensioni
[Clato, Alternative Universe, Auschwitz, One shot]
"Cato ha diciott'anni, ed è il perfetto ariano: alto, biondo, occhi chiari, un ottimo generale, freddo e apatico.
Clove è una quindicenne in parte tedesca, mora con le lentiggini, spietata e apparentemente insensibile.
Tra i due giovani scoppia una scintilla tanto intensa quanto pericolosa, sottile come un filo sempre pronto a spezzarsi..."
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cato, Clove, Lux, Presidente Snow
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cato si aggiustò il ciuffo biondo, inspirò profondamente ed entrò nell'ufficio del presidente Snow, seguito da una figura femminile ben nota.
Il capo salutò i due giovani e li invitò a sedersi, e Cato si accorse per caso della ragazza seduta nell'angolo a controllarsi le unghie: era minuta, con i capelli scuri raccolti in una coda alta e il volto pieno di lentiggini, e tutto sembrava fuorchè tedesca.
Snow, incurante della ragazzina, spiegò a Cato le sue mansioni: aveva 18 anni e ciò gli garantiva il posto di sergente, ma l'importanza del padre gli aveva permesso di diventare vice-capo di Snow nel lager di Auschwitz.
Lui e Glimmer, la bionda al suo fianco, si sarebbero occupati di Auschwitz Birkenau, ma non era quello l'unico motivo della convocazione: Snow conosceva da tempo i genitori dei due giovani, e il suo obbiettivo era quello di farli fidanzare...entrambi alti, biondi, con gli occhi chiari, il prototipo perfetto della razza ariana.
Terminata la conversazione i due ragazzi stavano per uscire quando Snow li fermò, e indicò loro la figura nell'angolo: “Lei è Clove, la figlia della generalessa Kentwell. Non è del tutto tedesca, ma proveremo a fidarci, quindi starà con voi a Birkenau...e sia chiaro, siete tenuti a riferirmi ogni comportamento sbagliato della signorina Kentwell, intesi?”
Glimmer annuì, e anche Cato fu costretto a imitarla, mentre Clove alzò le spalle, poi i tre giovani fecero il saluto nazista e uscirono, tutti con la testa piena di pensieri.
Se Glimmer gioiva all'idea di lavorare con Cato, per il suo compagno era l'opposto.
Sebbene conoscesse la bionda praticamente da sempre, non si era mai interessato a lei, neanche come amico, e le parole di Snow gli avevano quasi fatto venire i conati di vomito, non sarebbe mai riuscito ad amare una persona per la quale non nutriva il minimo affetto.
E poi c'era Clove, che aveva passato tutto il tempo a fissare gli occhi glaciali del ragazzo e non riusciva a pensare ad altro. Non esprimevano la minima emozione, erano freddi, come lei, come lui.
Rabbrividì pensando alla minaccia di Snow, e senza scacciare l'immagine le iridi di Cato dalla testa si diresse verso l'abitazione della madre.
*
I primi tre giorni furono meno terribili delle aspettative, almeno per Clove.
Per quanto Cato e Glimmer fossero più importanti di lei aveva imparato subito a farsi rispettare, e quando ferì con un coltello in fronte un'ebrea ribelle, una certa Johanna Mason, tutti capirono che non andava sottovalutata, nonostante la corporatura esile e la bassa statura.
Cato non aveva bisogno di armi per farsi rispettare, ma era un ottimo tiratore e questo lo rendeva ancora più temuto, mentre Glimmer era semplicemente il terzo incomodo, non faceva altro che ripetere gli ordini imposti dai suoi compagni.
In questa sua passività, la bionda si era concentrata sulla particolare alchimia tra Cato e Clove: non erano solo affini di carattere, entrambi apatici e sfrontati, ma c'era anche una scintilla unica tra loro, si capiva dalla luce nei loro occhi quando parlavano.
Clove, che le rivolgeva a stento la parola, non faceva altro che stare con Cato, per sfotterlo, per parlare anche di una qualsiasi cazzata o per discutere di qualcosa di più serio.
E per quanto questa cosa la facesse star male, Glimmer non disse nulla del comportamento sbagliato di Clove a Snow.
Era sicura che avrebbe trovato un modo per vendicarsi, e non si sbagliava...
*
La prima settimana era volata, e Cato aveva il compito ogni domenica di riportare il nome degli ebrei uccisi nelle camere a gas il sabato e la domenica.
Era questa la parte che odiava di più del suo incarico, ma sapere che avrebbe incontrato Clove il giorno seguente lo rese un po' meno pesante.
La mattina seguente arrivò con qualche minuto di ritardo, e notò che Clove stava osservando con disprezzo due nuovi arrivati, due ragazzi innamorati che non volevano separarsi nemmeno per i lavori, che richiedevano un lavoro maschile più pesante.
Fu Cato a intervenire, colpì la ragazza, una certa Katniss Everdeen, con la frusta e Clove la condusse nella zona femminile tra le urla del ragazzo, Peeta Mellark.
Glimmer si commosse vedendo il loro amore, illudendosi che un giorno anche Cato potesse provare gli stessi sentimenti per lei, mentre Clove era semplicemente schifata.
Clove odiava l'amore, e per quanto le costasse ammetterlo, odiava se stessa. Provava qualcosa per Cato, qualcosa di pericoloso, e per quanto conoscesse i rischi non riusciva a bloccare i sentimenti...
*
Sapevano quanto fosse rischioso, ma non riuscirono a fermarsi.
Erano entrambi perfettamente consapevoli dei loro errori, ma i tocchi delicati e i baci violenti di Cato facevano dimenticare a Clove, almeno temporaneamente, ogni dilemma.
Cato, dal canto suo, la stringeva mentre lei gli strappava dolcemente le labbra, mentre le loro lingue si intrecciavano e il suo collo stava diventando violaceo per il succhiotto.
Erano stretti l'uno nelle braccia dell'altro, per proteggersi dal freddo e da qualche nemico invisibile, e nessuno dei due aveva intenzione di staccarsi.
Le stelle rischiaravano l'ambiente, ma Cato non ne aveva bisogno, la stella più bella gli apparteneva e non aveva bisogno di altro. Clove, nel suo piccolo, era più speciale di tutte le ragazze con cui si era divertito in passato.
Erano complementari, e se singolarmente non erano che ragazzi pieni di difetti, insieme erano qualcosa di invincibile.
Sarebbe stato tutto perfetto, se non fosse che Glimmer, affacciandosi per caso, li aveva visti, e aveva deciso, mentre le lacrime le inumividivano gli occhi verdi e il cuore le si spezzava,di raccontare tutto a Snow.
*
Nessuno dei due si era accorto della presenza di Glimmer, ma dal giorno seguente qualcosa cambiò.
Se prima Snow si fidava pienamente di Cato, ora lo controllava molto di più, e se in precendenza si limitava ad ammonire Clove ora le lanciava continuamente sguardi di puro odio. Ma questo non cambiò le cose.
Il rischio costante, l'essere sempre in bilico non facevano che intensificare il loro amore, e ogni sera si trovavano l'uno nelle braccia dell'altro, senza pensare a nessuno, tantomeno a Snow.
Il presidente sembraba essersi dimenticato di loro, e i due ragazzi stavano tornando a incontrarsi con più regolarità, quando durante l'ennesimo bacio arrivò Snow.
Li squadrò, con un'espressione di rabbia e disgusto sul volto, e osservando Cato gli disse “si ricorda cosa avevo detto, signor Hadley, sul comportamento scorretto?”.
Il ragazzo non rispose, e Snow fissì un'ultima volta Clove con il suo sguardo da serpente, e se ne andò, lasciando i due giovani da soli, scioccati.
Continuarono a baciarsi. Baci disperati, carichi di rabbia, pieni di amore represso e sentimenti mai rivelati apertamente.
Sarebbe stata l'ultima volta che le loro labbra si sarebbero incontrate così, ma questo nessuno dei due lo sapeva...
*
Erano passati tre giorni dalla “visita” di Snow, e non c'era più stato nulla tra Cato e Clove, se non pochi dialoghi.
Avevano giocato col fuoco, ma la fiamma li aveva inghiottiti.
Era appena terminata la giornata lavorativa, Cato e Glimmer si erano già allontanati, mentre Clove si era fermata un attimo a raccogliere le sue cose, quando si sentì afferrata per i polsi.
Tappandole la bocca con la mano un soldato la trascinò su una panchina scheggiata, e riconobbe subito lo sguardo serpentino di Snow, che annuì al soldato e si concentrò sulla giovane.
Il militare si allontanò, e Snow prima di prendere la parola respirò e buttò per terra il sigaro acceso, e una scintilla divampò per pochi secondi, per poi spegnersi.
Clove non riuscì a pensare all'amore tra lei e Cato, tanto intenso quanto breve, e deglutì.
Snow disse qualcosa sugli amori proibiti, ma Clove non fece nemmeno caso alle sue parole fino a quando il presidente, stringendole i polsi con le unghie piccole e appuntite, le intimò di spogliarsi.
La ragazza non aveva coltelli né altro, e dal momento che non si tolse nulla fu Snow a strapparle la camicia, lasciandola in sottoveste e conducendola nelle camere a gas, e anche se Clove urlò il nome di Cato, non servì a nulla.
Prima di premere l'interruttore Snow disse “Mi dispiace, signorina Kentwell, ma pensavo che sapesse già le conseguenze”.
Poi cliccò il pulsante e si allontanò, scrivendo il nome della ragazza nel registro,e dopo pochi minuti di Clove non rimase altro che un mucchio di cenere.
*
Quando Cato gli chiese il motivo dell'assenza di Clove, che mancava da due giorni, Snow si limitò a dirgli che la ragazza era malata, e lui ci credette.
Ma la mancanza della brunetta lo rendeva ancora più spietato, non esitava a premere il grilletto anche quando non era necessario e la sua frusta era sempre piena di sangue, e nonostante Glimmer cercasse di calmarlo le sue parole lo rendevano ancora più nervoso.
Era domenica, e toccava a lui riportare i nomi delle vittime. Sfogliò velocemente il registro, e un nome gli saltò subito all'occhio. Clove Kentwell.
Si appoggiò a una colonna, credendo di aver letto male, sperando di aver letto male, ma dentro di sé sapeva che non era così.
Cerco di inspirare, ma era come se qualcosa gli avesse tolto il respiro, e rimase immobile per pochi minuti, sperando che fosse tutto un incubo, senza nemmeno asciugare le lacrime calde e salate.
Alla fine si calmò, e si diresse nella sua abitazione come se non fosse successo nulla, e trovo la tavola apparecchiata con due posti in più, e dopo pochi minuti arrivarono i due ospiti.
Cato riuscì a stento a non vomitare quando Glimmer e Snow entrarono in casa, e la cena non andò così male fino a quando, mentre mangiavano il dolce, Snow parlò di un eventuale matrimonio tra Cato e Glimmer.
Il ragazzo finse di star male e corse in camera sua, ignorando il presidente che lo invitava a tornare a tavola e il padre che bussava violentemente.
Aveva perso l'unica persona a cui avesse mai tenuto davvero, come avrebbe potuto provare gli stessi sentimenti per un'altra?
*
Snow aveva capito subito che Cato lo sapeva, e gli diede qualche giorno di tregua, ma decise di concedergli un'ultima possibilità.
Tre giorni dopo quella cena fermò il ragazzo dopo le ore lavorative, e lo invitò a sedersi su una panchina. La stessa sulla quale aveva bloccato Clove.
Aspettò che Cato si calmasse, ma il giovane era fin troppo nervoso, e Snow andò subito al sodo: “Hai un'ultima chance. Accetti di sposare Glimmer, e dimentichiamo tutta questa faccenda, oppure prenderò i dovuti provvedimenti. Cosa ne dici?”
Cato non ci pensò nemmeno a scuotere la testa, e Snow fu costretto a chiamare un soldato per bloccare il ragazzo.
Non avrebbe mai voluto farlo, Cato era uno dei suoi migliori generali, ma le circostanze lo imponevano. Il militare trascinò il ragazzo davanti alle camere di concentramento, ma Cato non si oppose nemmeno, il suo destino era ormai scontato.
Il soldato si allontanò, e mentre Cato si spogliava Snow disse: “Se ti consola, anche lei è morta così.”
Poi premette l'interruttore.

Le gioie violente hanno violenta fine, e muoiono nel loro trionfo, come il fuoco e la polvere da sparo, che si distruggono al primo bacio. Il più squisito miele diviene stucchevole per la sua stessa dolcezza, e basta assaggiarlo per levarsene la voglia. Perciò ama moderatamente: l'amore che dura fa così.
(W. Shakespeare, Romeo e Giulietta)


ANGOLO AUTRICE:
Ehy!
Non scrivevo da un po' su Hunger Games...ma in questi giorni, dovendo leggere "se questo è un uomo" di Primo Levi ho ideato questa fanfiction.
Ho scelto come titolo una canzone di Charlie Puth, e come storia ho pensato a Cato come perfetto ariano (alla fine il suo profilo è quello, soprattutto fisicamente) e a un amore proibito con Clove, essendo una grande shippatrice di questa coppia.
La frase finale mi è sempre piaciuta e la trovo perfetta per questa coppia, e spero che piaccia anche a voi.
Fatemi sapere cosa ne pensate, e non esitate a dirmi cosa migliorare, vi prego!
Buona vigilia, un abbraccio
Bianca


 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Beeanca