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Autore: Just a Shapeshifter    25/12/2017    2 recensioni
"Un carcere senza possibilità d'evasione.
Una via a senso unico con una sola destinazione: la morte.
Un gruppo pronto a tutto per sviare la corrente, cercando di aprirsi una strada.
Da una parte la luce, la salvezza, la grande fuga. Dall'altra, l'oblio.
E tu? Sei pronto a schierarti al nostro fianco?"
Genere: Azione, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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BUON NATALE!


***
<< Dimmi te se è possibile rincorrerla per ogni dove, solo per parlarle. >> Una Jo altamente irritata si buttò nella pista d'atletica, aumentando le falcate per raggiungere la castana che ci stava dando dentro con gli sprint... non faticava a credere che in passato fosse stata una piedipiatti perciò, si fidava ancora di meno.
Non fraintendiamoci, Jo per natura tendeva a non fidarsi... semplicemente, con gli sbirri accentuava questa sua ideologia, ecco. Nonostante ciò, oramai era quasi costretta a farlo, motivo per cui l'avvicinò sempre di più.
Si mise al suo passo, la guardò quasi con la coda dell'occhio e sogghignò delicata, aumentando e superandola. Se era come pensava, da li a poco si sarebbe aperta una sfida interessante. Così fu e sentì la castana non perdere il ritmo e partire con l'ennesimo scatto, superando ancora una volta Calamity.
Così era troppo facile, pensò Jo.
Continuarono con quella tacita sfida per un paio di giri, arrivando a tagliare entrambe il traguardo all'unisono, fermandosi subito dopo con un eccentuato fiatone celato sotto brevi sbuffi.
<< Finalmente qualcuna degna... >> fu la castana a parlare per prima, spostandosi un ciuffo sudato dalla fronte. << Solo il meglio, anche io stavo cercando un'avversaria da tempo. >> Jo sogghignò, allungando i muscoli per stiracchiarsi. C'era andata piano, nulla a che vedere con i fugoni che faceva solitamente ma, in ogni caso, l'altra non l'aveva delusa.
Allungarono quasi la mano all'unisono, stringendosela reciprocamente. << Courtney, tu saresti? >> Calamity evitò battutine del tipo “il tuo peggior incubo”, limitandosi ad un più sobrio << Jo, tanto piacere. >>
Nel mentre, sugli miseri spalti Zoey colloquiava con una minuta ragazza dai capelli così chiari da chiedersi se fossero naturali o meno.

<< Vediamo se ho capito. >> Courtney prese un grosso respiro e assimilò l'enorme catasta di informazioni appena ricevute. << Tu, altri Rakshas e chissà quale esercito volete soggiogare il sistema, mandare all'aria tutta l'organizzazione del penitenziario ed evadere? >> Jo la guardò da sopra la spalla, tornando a fissare l'edificio che le conteneva. << Esattamente. >> guardò poi Zoey, cercando di non digrignare i denti più del dovuto. << E, anche se d e t e s t o dover collaborare con qualcuno che è stato dalla loro sudicia parte anche per poco, preferisco averti come alleata, piuttosto che nemica. Poi da quel che so hai lavorato qui in passato, quindi teoricamente dovresti conoscere qualche punto debole del posto... no? >>
Courtney diede una veloce occhiata nella direzione di Zoey, puntando però le proprie iridi sull'altra ragazza. << Non ho nessuna intenzione di collaborare con assassini e mostri... Tuttavia, >> l'ispanica interruppe sul nascere la controbattuta di Jo con un semplice gesto della mano. << anche noi detestiamo questo posto, inoltre ho giurato che l'avrei protetta ad ogni costo e fatta uscire da qui. >> un veloce sospiro e la castana tornò a fissare le due ragazze. << Contate pure su di noi, meglio cercare tutti insieme un modo per uscire di qui che morire uno alla volta nella speranza di riuscirci... >>

***

<< Duncan, muoviti. Non possiamo attendere in eterno e, in ogni caso se non ci muoviamo possiamo perdere definitivamente il contatto. >> Alejandro sembrava più inquieto del solito.
<< Sentiamo come intendi uscire, Psycho. Siamo in cella e non vedo nessuna guardia all'orizzonte. >> Ah, la soddisfazione nello zittirlo: tiro il labbro da un lato in un sogghigno vittorioso, il quale però cessa poco dopo di esistere non appena il metallico rumore delle serrature che venivano aperte si fece vivo. << D'ah, fanculo. >> sibilo a denti stretti superando il latino e mettendomi all'ingresso della cella per farmi mettere le manette e scortare nel cortile all'esterno. PsychoAl mi segue senza alcuna esitazione, colmo di orgoglio per aver zittito ancora una volta questo “punk sputa ghiaccio”.
Arrivati nel sudicio spazio di terra che doveva fungere da giardino, ho finalmente la possibilità di scrutare i dintorni in cerca di quel segnale che avrebbe dato il via a tutto. Nell'attesa e per non destare sospetti i muscoli si sciolgono, le spalle ruotano e i polsi vengono massaggiati una volta liberi dalla sensazione del freddo metallo delle manette. Un ultimo stiracchiamento e percepisco una breve scossa sulla nuca. << Figlio di puttana. >> sibilo massaggiandomi il collo e salendo lungo la testa. Alejandro aveva detto che avrebbe mandato un segnale ma, un vero e proprio stupro ad una parte dei propri recettori nervosi proprio non me lo aspettavo. Le vertebre del collo furono le ultime a scrocchiare, dopodiché decisi di procedere verso la rete che delimitava i due bracci. Al con quell'acre pizzico sulla nuca mi ha stampato in mente l'immagine della donna in modo da distinguerla tra le altre, così non mi resta che procedere come se niente fosse lungo la recinzione senza farmi notare troppo dagli sbirri e trovarla. Un piano semplicissimo se non fosse per il fatto che sono pieno di quesiti, totalmente solo e che non conosco minimamente la mia avversaria.
<< Duncan. >> Quel sibilo mi ghacciò il sangue nelle vene: sposto le iridi lungo il circondario e la noto; perfetta come nell'immagine mentale. Okay, quel fottuto mangia burrito aveva proprio un signor potere, devo ammetterlo. << Courtney. >> sputo con un sogghigno in viso, avvicinandomi alla rete elettrificata e osservandola. << Da quando gli sbirri assumono sexy poliziotte? Ti tenevano per fare i calendari o scendevi anche in campo? >>
<< Sei qui per capire come evadere o preferisci un bel calcio dove non batte il sole? >> << Sentiamo, come intenderesti recapitarmi tale calcione, bellezza? >> Courtney sogghignò con fare malevolo, portandosi le braccia dietro la schiena e sollevandosi per un istante sulle punte dei piedi, tornando a poggiare tutta la superficie plantare sull'erba ingiallita del campo. << Ti trovi nel settore B, terzo ramo, cella 386, dico bene? >> come fa a conoscere tali cose? L'autocontrollo si affievolisce per un attimo, istante però fatale agli occhi di Courtney i quali captarono quell'incertezza.
<< Conosco ogni angolo di questa prigione quindi, se proprio vuoi metterti contro il nemico sbagliato fai pure: non sarò di certo io quella a perdere. >> Ah, finalmente qualcuno con le palle, ricambio compiaciuto quel sogghigno. << Va bene bambolina, ascolterò le tue preziose informazioni dopo ma ora dimmi: chi è quella deliziosa fata di porcellana alle tue spalle... vorrei, diciamo approfondire la sua conoscenza. >>
Giuro, solitamente sono abbastanza bravo a captare segnali o qualsiasi cosa che precede un attacco ma questa volta non avvertii nessun segno, nessuna azione o altro presentimento. Mi accorsi solo della scia rossa che dalla fronte mi colava sul sopracciglio, scivolando lungo la guancia destra e scendendo fino al mento. Le iridi di Courtney erano oscure più del dovuto, la pupilla dilatata e la mandibola contratta. Le dita andarono a sfiorare quel taglio netto sulla tempia, macchiandole di porpora. Solo dopo mi resi conto della lama che con un tintinno era finita tra i piedi. Guardo la ragazza, con calma mi abbasso a prendere l'arma e la faccio sparire nella mano. Un crepito simile al rumore del ghiaccio che sta per cedere sotto l'immenso peso e dal pugno semi chiuso uscirono solo candidi cristalli.
I due si guardarono a lungo senza distogliere il contatto visivo fino a quando la terza persona non intervenne. << Courtney, le vostre aure non hanno per niente un bel colore... potreste smetterla, gentilmente? >> perfino la voce di quella ragazzina era sottile, rispecchiando in tutto e per tutto il possibile carattere. << Non intendo cedere Dawn, non davanti a questi stronzi che si eleggono a Dio. >> sibilò di rimando l'ispanica, guardando in cagnesco l'uomo oltre la rete.
<< Va bene, va bene principessa, lascerò in pace la tua bambolina. >> La lascio vincere, con un ghigno alzo le mani in segno di resa e mi porto il pollice sulla tempia, ghiacciando la ferita e fermando lo scorrere del sangue. Il dito scivola giù lungo sopracciglio, guancia e mento, andando a pulire i residui di sangue e facendo tornare la pelle al suo aspetto originario. << Voglio davvero uscire di qui, il tuo aiuto mi serve e preferisco tenermi a freno ancora un poco piuttosto che perdere l'unica possibilità di fuga... >> strizzo l'occhio a Dawn, sogghignando. << Ma se vorresti provare qualcosa di differente, io ci sono, Raggio di Luna. >>
<< Ecco dov'eri finito! >> Alejandro comparve dal nulla sibilando. << Perdonalo Court, con lui ci sto ancora lavorando... detto questo, se accetti anche Duncan nel gruppo saremo a quota undici... detto ciò, potremmo seriamente iniziare a pensare a una rivoluzione interna, andando a movimentare un poco le cose. >> ma che cazzo sta blaterando ora questo? E da quando è così poco manipolatorio, il signorino? Sento ancora una volta le labbra serrarsi per colpa di Alejandro e vedo Courtney fissarmi, come se fossi un bel pezzo di manzo e lei l'acquirente. Ehi, mettiamo le cose in chiaro: mi piace stare al centro dell'attenzione quando serve ma non se chi guarda è il mio possibile macellaio.
<< Vedremo come si comporterà e, in caso contrario lo denuncerò a Scarlett.... di certo tra la mia parola e la sua saprà bene quale prendere per vera. >> Courtney mi regala un ghigno degno di un serial killer e, dopo un breve cenno ad Alejandro si allontana con quel bel culetto diafano.
<< Hai una sola chance per fartela amica e ci provi con la sua ragazza?! >> << Momento. >> provo a sibilare con ancora le labbra intorpidite. << Primo, che cazzo ne sapevo io. Secondo, non è colpa mia se i miei istinti mi guidano verso certe azioni... non so che genere di persone piacciano a te e non giudico ma ehi... ho pur sempre i miei bisogni, non so se mi spiego. >> Alejandro fece una smorfia e roteò gli occhi. <>

<< Un'ultima cosa, Al. >> non lo lascio rispondere e attacco a parlare non appena sono sicuro di avere la sua attenzione. << Prima hai parlato di undici persone ma all'appello ne mancano quattro... mi spiegheresti questa lacuna? >>
Alejandro alza le spalle e s'incammina verso il prato, dando le spalle al tramonto. << Ora come ora siamo io, te, Heather, Jo, Zoey, Courtney e Dawn. All'appello mancano quattro persone, hai ragione. >> si ferma e mi scruta, sogghignando poco dopo << Preferisci sapere i loro nomi o i loro poteri prima di conoscerli, domani sera? >>
<< Direi i poteri, almeno saprò con chi avere a che fare. >> << Peccato Hielo, avrai solo i nomi: Mike, Geoff, Gwen e Kitty. Lascerò a te l'onore di conoscerli di persona. >> Infimo bastardo, come dormirò io stanotte?


M's little Nook:

*va a vedere la data dell'ultimo aggiornamento e si tira una manata in faccia* è da agosto che non scrivo, 4 mesi e 21 giorni. 20 settimane e un giorno. CENTOQUARANTUNO GIORNI, PER DIO.
Potete ufficialmente odiarmi e, se siete arrivati qui e volete lasciare un commentino, giuro che avete il bonus ora io ti chiedo qualcosa e tu lo fai *sospira*
Tornando a noi, finalmente ho trovato il tempo tra lavoro, casa, traslochi vari, cavallo, cani e gatti, faccende domestiche eccetera per riprendere il pc, i vecchi appunti e scrivere... dai, almeno a Natale i miracoli si compiono *sospira e si da un altro facepalm* a questo punto direi che al 99% per il prossimo capitolo ci sentiamo l'anno prossimo *badumtsssk*
Scherzi a parte bimbi belli, mi siete mancati: auguro a ognuno di voi un Buon Natale :3

~M

  
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