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Autore: Shiro93    30/12/2017    0 recensioni
siamo nella Parigi medievale, la mattina il popolo si alzava presto, le donne si affacciavano dalle loro finestre per versare i pitali della notte lungo la strada.
L’igiene all’epoca era ben poco nota, quindi sudiciume ovunque ed un sacco di malattie.......
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Siamo nella Parigi medievale, la mattina il popolo si alzava presto, le donne si affacciavano dalle loro finestre per versare i pitali della notte lungo la strada.

L’igiene all’epoca era ben poco nota, quindi sudiciume ovunque ed un sacco di malattie, le quali venivano attribuite al demonio o più sinceramente si cercava un Caprio espiatorio  e quindi delle giovani ma anche donne sole erano arse al rogo con il nome di fattucchiere o streghe.

Che dirvi la criminalità come oggi anche all’ora era all’ordine del giorno, soldati ovunque ,ladri, tagliagole, borseggiatori, mercenari , stupratori ovunque uno si guardasse intorno , esistevano figure del genere, ma dove c’è il male ci sta anche il bene.

Il nostro paladino potremmo definirlo così era il giovane rampollo di una famiglia assai antica e ben vista dall’alta società, il ragazzo di 25 anni portav il nome del trisavolo ADRIAN AGRESTE III, nome con un certo peso oseremmo dire.

Bellissim giovane , alto e slanciato come il padre prima di lui, profondi occhi verdi smeraldo e biondi capelli simil all’oro di cui era fatta la pregiatissima corona che copriva il capo del loro re.

Giovane dedito al lavoro, stacanovista dove c’era bisogno della sua presenz, egli appariva, tutti vantavano le sue gesta un po’ di meno chi veniva arrestato, infatti tra le numerose segrete del castello i numerosi prigionieri meditavano vendetta prima o poi, ma c’è da dire che quasi mai nessun “ospite”, lasciava vivo la cella, ho detto quasi mai, tendo a precisare perché solo un fuori legge era riuscito per bene a gabbare il giovane sceriffo parigino.

Tutto il popolo ne raccontava la storia, su come un giovanissimo ladro sarebbe riuscito a scappare dalle segrete del castello, ancora in molti non capivano che genere di trucchetto questa persona avesse utilizzato, ma naturalmente solo il diretto interessato lo sapeva e non aveva nessun intenzione di dirlo apertamente.

Il giovane sceriffo ancora masticava amaro, sapeva il modus operandi del ladro ma ogni vola questi riusciva a scappare , fino a quando un giorno un piccolo ragazzetto, forse un giovane garzone di una qualche bottega li corse incontro consegnandoli un piccolo foglietto, dove con una calligrafia impeccabile vi era annotato un austero messaggio, ciò lo mandò in bestia ,ADRIEN non avrebbe permesso che il ladro toccasse minimamente la corona del re.

Consegnare messaggi fingendosi u  garzone era la sua specialità, era assurdo come quello sceriffo fosse così ingenuo, lei la ladra più furba che Parigi abbia mai avuto è stata sempre sotto i suoi occhi, ma lo sceriffo non la vedeva, ciò le dava potere e c’era anche da ammetterlo si divertiva un mondo.

La nostra ladra era una giovane ragazza di 23 anni, molto magra per lo standard di allora, Però a suo favore andava che deteneva una pelle molto bianca e ben curata, nonostante il lavoro che svolgesse, aveva una folta chioma corvina con piccoli riflessi blu notte che teneva abilmente legati in modo tale che non le dessero fastidio e un paio d’occhi blu come il cielo notturno, il tutto nascosto dietro una maschera bordò , per celare le sue sembianze femminili.Spesso era confusa per un ragazzo, non avendo il giusto spessore di rotondità che ci si aspetterebbe in una donna.

Ciò era dovuto ad una vita di stenti fin dalla nascita, sapeva solamente di essere data via poiché nella sua famiglia già c’erano troppe bocche da sfamare, le avevano detto che era l’ottava femmina e che il padre era convinto che ci fosse una qualche maledizione che gravava su di lui, quindi era ben felice di venderla a qualcuno.

La ragazza aveva passato l’infanzia nelle fogne del villaggio, era cresciuta come una randagia rachitica, era più paragonabile ad un animale , solo per puro caso quando era dovuta scappare a causa dei soldati aveva trovato un mentore.

Il mentore era maestro Fu, un uomo alto quanto un bambino, ma temutissimo assassino, aveva incontrato la bestiolina(Marinette sembrava quello), capì subito che aveva del potenziale, fu difficile all’inizio potersi avvicinare, la bimbetta era scaltra, tanto meno poterle dare un aspetto più umano, rifuggiva dal lavarsi come se avesse visto dei diavoli.

Gli anni passarono ed il mentore fece della bestiolina , un abile ladra, le diede anche un nome davvero delizioso MARINETTE, nel suo ambiente veniva chiamata anche ladra MAR, ma pochi erano quelli che ne parlavano se non volevano sparire nel nulla.

MARINETTE aveva appreso tutto dal maestro e quando questi se né andò via per sempre, non fu triste anzi si mise d’impegno per far saltare i nervi alla giustizia di ADRIEN AGRESTE, il suo gioco era appena iniziato.
 
  
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