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Autore: Vera_D_Winters    31/12/2017    3 recensioni
Sto per cimentarmi nell'ennesima Long (giuro che appena tornerà l'ispirazione ultimerò anche la kozaxbibi) e come sempre ringrazio i ragazzi del gdr onepiece caffè per la profonda ispirazione che mi regalano.
La storia come avrete intuito dal titolo è un crossover au, dove i nostri pirati preferiti saranno scolari alle prese con l'ultimo anno di liceo
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Yaoi | Personaggi: ASL, Ciurma di Barbabianca, Nami, Nefertari Bibi, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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𝓔𝓿𝒆𝓻𝔂𝓸𝓷𝒆 𝓲𝓼 𝓼𝓹𝒆𝓬𝓲𝓪𝓵 𝓲𝓷 𝓽𝓱𝒆𝓲𝓻 𝓸𝔀𝓷 𝔀𝓪𝔂 
𝓦𝒆 𝓶𝓪𝓴𝒆 𝒆𝓪𝓬𝓱 𝓸𝓽𝓱𝒆𝓻 𝓼𝓽𝓻𝓸𝓷𝓰 
𝓦𝒆'𝓻𝒆 𝓷𝓸𝓽 𝓽𝓱𝒆 𝓼𝓪𝓶𝒆 
𝓦𝒆'𝓻𝒆 𝓭𝓲𝒇𝒇𝒆𝓻𝒆𝓷𝓽 𝓲𝓷 𝓪 𝓰𝓸𝓸𝓭 𝔀𝓪𝔂 
𝓣𝓸𝓰𝒆𝓽𝓱𝒆𝓻'𝓼 𝔀𝓱𝒆𝓻𝒆 𝔀𝒆 𝓫𝒆𝓵𝓸𝓷𝓰 
𝓦𝒆'𝓻𝒆 𝓪𝓵𝓵 𝓲𝓷 𝓽𝓱𝓲𝓼 𝓽𝓸𝓰𝒆𝓽𝓱𝒆𝓻 
𝓞𝓷𝓬𝒆 𝔀𝒆 𝓴𝓷𝓸𝔀 
𝓣𝓱𝓪𝓽 𝔀𝒆 𝓪𝓻𝒆 
𝓦𝒆'𝓻𝒆 𝓪𝓵𝓵 𝓼𝓽𝓪𝓻𝓼 
𝓐𝓷𝓭 𝔀𝒆 𝓼𝒆𝒆 𝓽𝓱𝓪𝓽 
𝓦𝒆'𝓻𝒆 𝓪𝓵𝓵 𝓲𝓷 𝓽𝓱𝓲𝓼 𝓽𝓸𝓰𝒆𝓽𝓱𝒆𝓻 
𝓐𝓷𝓭 𝓲𝓽 𝓼𝓱𝓸𝔀𝓼 
𝓦𝓱𝒆𝓷 𝔀𝒆 𝓼𝓽𝓪𝓷𝓭 
ℋ𝓪𝓷𝓭 𝓲𝓷 𝓱𝓪𝓷𝓭 
ℳ𝓪𝓴𝒆 𝓸𝓾𝓻 𝓭𝓻𝒆𝓪𝓶𝓼 𝓬𝓸𝓶𝒆 𝓽𝓻𝓾𝒆
 

La cerimonia dei diplomi si sarebbe svolta il giorno seguente e Pudding si stava specchiando per decidere quale abito le stesse meglio sotto la divisa da diplomanda. Un abitino nero elegante era troppo serioso, ma un'ampia gonna avrebbe fatto troppo volume, rovinando la sua silouhette. Era una bella sfida, soprattutto perchè si rifiutava di sfigurare anche quel giorno, l'avevano già ridicolizzata fin troppo quell'ultimo anno.
Non si aspettava però di ricevere visite.
Non si aspettava quella visita in particolare.
Sanji era comparso sulla soglia di camera sua e la osservava attentamente, probabilmente era stata la madre della giovane a lasciarlo passare come sempre, non sapendo che le cose tra lui e l'adorata figlia erano ormai definitivamente perdute.
«Ciao.»  
«Sanji... Tesoro.» 
Fece per avvicinarsi a lui, ma il biondo per tutta risposta lanciò dei documenti sul letto, guardandola con assoluta serietà.
«Cosa...?»   
«Me li ha dati Law. Sono i tuoi esami.»   
Pudding assottigliò lo sguardo.
«Questo è illegale.»   
«Denunciami pure se ti va, mi prenderò la responsabilità di ogni cosa. Resta il fatto che quegli esami sono praticamente perfetti e tu non hai nessuna malattia.»   
A questo la giovane non potè ribattere. I suoi occhi si gonfiarono di lacrime, e tuttavia Sanji non vi badò. Non quella volta.
«Non ci sono scuse Pudding. E' inutile che ora scoppi a piangere. Mi hai tenuto legato a te con una menzogna approfittando del fatto che non ti avrei mai lasciata nei guai. Mi hai mentito volutamente e subdolamente, e mi viene da chiedermi quante volte tu l'abbia fatto. Ma in fondo non ha più importanza.»   
Non un solo fiato si levò dalla castana. Non poteva, non osava.
«Io mi trasferirò in Europa, Pudding. Voglia fare lo chef. D'ora in poi tu sentiti libera di vivere come meglio credi.»   
«Sanji????»   
Nessuna risposta.
«Sanjiii!!!!!»   
Il biondo le aveva già voltato le spalle, scendendo le scale verso il piano di sotto.
Pudding lo chiamò ancora, lo chiamò anche quando lui ebbe lasciato la casa, lo chiamò con tutta se stessa, ma ormai era troppo tardi.


La cerimonia dei diplomi fu una delle più commoventi che l'istituto Raftel avesse mai eseguito. Nessuno voleva realmente lasciare andare gli scavezzacollo di quell'anno, e perfino i professori si erano commossi come mai prima.
Izou aveva nascosto gli occhi dietro un fazzolettino bianco ricamato che Bay gli aveva gentilmente passato, e persino le iridi cerulee di Marco trovarono un vago luccichio.
Il discorso di fine anno era toccato a Sabo che era riuscito a toccare le corde del cuore di tutti con le sue parole, dopodichè la preside Hina aveva consegnato la pergamena ad ognuno degli studenti che uno ad uno avevano sfilato davanti all'intera scuola festante, chi incespicando nella tunica, chi cercando di nascondere le emozioni grazie al cappello da diplomando.
Gli applausi scrosciavano, il professor Emporio fece partire il coro della scuola che in quel momento era composto solo dagli studenti del primo anno, come se questo fosse il saluto finale, il cambio di testimone. 
I cappelli volarono in aria, ci furono abbracci, baci, urla, sorrisi e pianti, e le emozioni dolci e amare volarono su fino al cielo, mentre gli alunni finalmente spiegavano le ali per creare il loro futuro.


La scuola era deserta ormai, ma davanti al campo di basket si era radunato ancora un piccolo gruppo, un gruppo che non riusciva a dire addio a quelle mura che tanto avevano dato loro.
Allineati, le spalle poggiate alla ringhiera guardavano il tramonto in uno strano silenzio.
Ace si era addormentato sulla spalla di Sabo, mentre Koala si era poggiata all'altra libera. Nami e Robins i tenevano strette mentre la corvina accarezzava i capelli della compagna con fare materno. Perona aveva portato le ginocchia al petto e sembrava persa nei suoi pensieri, anche se Bonney cercava di farle i dispetti e Law provava a farla smettere. Anche Sanji e Violet si erano uniti al gruppo e finalmente si tenevano per mano.
«Dovremmo andare, tra poco chiuderanno i cancelli.»   
Mormorò il biondo mentre la gentile brezza di giugno scompigliava loro i capelli.
«Un minuto ancora.»   
Propose allora Perona, con una vocina che era ancora carica di emozione.
E nessuno ebbe nulla da ridire: volevano tutti godersi quell'ultimo caldo tramonto che dolce calava sull'istituto Raftel.


L'aeroporto pullulava di persone, gente che partiva, gente che tornava, abbracci che si spezzavano o si riunivano, voci festanti e voci meste.
Nami stringeva Rufy per le spalle, mentre il giovane commosso osservava l'aereo decollare.
«Il vostro legame non può essere distrutto da qualche miglio di distanza.»   
Rufy annuì e ricambiò la stretta della ragazza più grande prima di unirsi ad un abbraccio anche con Koala che finalmente si era decisa a lasciarsi andare alle lacrime.
Ace e Sabo avrebbero fatto sentire la loro mancanza, la loro forza, il loro carisma, il loro essere casinisti. Lasciavano un vuoto enorme.
Ma la consapevolezza che quei due stavano realizzando i propri desideri era abbastanza per far sbucare il sorriso sul volto dei tre che li avevano appena salutati.
«Allora... a chi va un gelato?»   
Domandò Nami allegra.
«Perona e quel musone di mio cugino ci aspettano!»   
«Non ci credo che Zoro si sia fatto davvero la ragazza.»   
Bofonchiò Rufy con un certo disappunto, facendo ridere le due ragazze che stavano lasciando l'aeroporto con lui.
«Manchi solo tu, Rufy.» 
Fece notare quindi Koala, continuando a ridacchiare amabilmente, notando tuttavia che sul volto del moro si era mostrata un'espressione perplessa.
«Ma come manco solo io? Io ho Nami!»   
Ci fu un minuto esatto di silenzio in cui nessuno osò dire nulla, mentre la diretta interessata di quella frase stava lentamente soffocando.
La risata di Koala si fece ancora più forte, tanto da tenersi la pancia e tanto da rischiare di piangere, intanto che Rufy voltava il viso da una parte all'altra senza capire.
«Non è divertente.»   
Protestò il moro che ora cominciava a imbronciarsi parecchio, almeno fino a che le braccia di Nami non gli finirono al collo, mentre lei gli dava dello stupido idiota.
E Koala rise ancora fino a farsi dolere le guance.
Andava tutto bene, il futuro sorrideva gioioso a tutti loro.

 

 

- The End -

 

 

// Ed eccoci qui, con questo capitoletto finale. Non volevo chiudere con qualcosa di eclatante, ed ammetto di essere presa da un nuovo progetto che mi sta agitando e non poco, dunque ho voluto regalare una conclusione semplice a questa long, la mia prima così effettivamente lunga.
Grazie a tutti per avermi seguita e buon anno nuovo <3
Un abbraccio speciale a Zomi e ThelviaBB che sono state carinissime con me, e ovviamente al mio tema del OnePiece caffè <3
A presto <3

 

   
 
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