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Autore: Rohchan    02/01/2018    0 recensioni
L'anno scorso, l'ultimo giorno dell'anno ero su un treno. Ho fatto una scommessa con me stessa: lasciare che il mio lettore mp3 scegliesse le canzoni per accompagnarmi nell'ultimo viaggio dell'anno, per poi scriverci su delle piccole storie.
Le regole che mi sono imposta sono semplici. Tutte le storie si svolgono l'ultimo giorno dell'anno, su un treno o in stazione, e il tempo atmosferico va dal pallido sole alla neve alla pioggia (cioè il clima durante il mio viaggio dell'ultimo giorno dell'anno scorso). Devono essere rispettate almeno due condizioni su tre.
Ne sono venute fuori 16 piccole storie, alcune tristi, altre melense, alcune allegre, altre arrabbiate. Sono quasi tutte romantiche, come me, e ve ne regalerò una al giorno fino all'ultimo giorno dell'anno.
Buona lettura. :)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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16- Ci incontreremo stasera, menta e rosmarino, ché ho preso a calci le notti per starti più vicino (Zucchero)

 

Erano anni che non metteva più piede in una discoteca.

Di solito festeggiava il capodanno a casa di amici, ma quell'anno erano tutti impazziti e avevano deciso di andare in un club alla moda a divertirsi senza il pensiero della casa da riordinare la mattina dopo.

Il nome del locale le aveva fatto storcere il naso; sembrava uno di quei posti con mille pretese, che poi però immancabilmente offrivano stuzzichini stantii e cocktails imbevibili.

La lista degli invitati invece le aveva provocato un tuffo al cuore, e senza farsi altre domande aveva dato la sua presenza senza nemmeno preoccuparsi di controllare il programma della serata.

Poi aveva passato i successivi dieci giorni a lambiccarsi il cervello in cerca di qualcosa da mettere.

 

Il “qualcosa” era risultato essere un abitino di pizzo blu notte lungo fino a metà coscia che le lasciava la schiena parzialmente scoperta, comprato on-line e spedito per posta prioritaria. Non che nell'armadio non avesse vestiti, ma almeno in questo era come tutte le altre ragazze: quando c'è un'occasione speciale, non c'è mai nulla di adatto da indossare. Tra le scarpe col tacco che aveva comprato e non indossava praticamente mai ne aveva trovato un paio nere, di velluto, che aveva ripreso ad usare solo per abituarsi ad averle nei piedi, e che erano risultate anche comode.

Un girocollo d'argento sottile, trucco leggero e chignon morbido con un pettine incrostato di brillantini completavano il tutto.

 

Il viaggio era stato traumatico. Aveva avuto freddo nonostante il cappotto pesante, la gente la guardava e lei si sentiva tremendamente in imbarazzo. Arrivare al locale era stato un sollievo, perchè parte della compagnia era già lì.

Lui era arrivato dopo, con altri amici. L'aveva visto riflesso nello specchio del bar, mentre aspettava la sua bibita. Aveva mangiato al buffet, chiacchierato, riso, ballato. L'aveva guardato, senza osare avvicinarsi, ma ogni volta che lui la guardava sorrideva e lei non poteva fare a meno di sorridere a sua volta, arrossendo.

 

Più tardi aveva ordinato qualcosa di alcolico. Menta e rosmarino, una cosa che non aveva mai assaggiato ma che era curiosa di provare. Sentiva caldo, adesso, e si era spostata verso l'uscita di sicurezza alla ricerca di aria fredda.

Fuori nevicava.

Senza pensarci due volte, aveva indossato il cappotto ed era uscita.

Stava osservando la danza lenta dei fiocchi, sorridendo persa nei suoi pensieri, quando la pesante porta alle sue spalle si era aperta riversando fuori una vampata di calore ed il rumore assordante della festa.

  • Non capita quasi mai che nevichi, sai?-

Il liquido nel bicchiere aveva oscillato pericolosamente. Imprecando tra sé e sé, aveva cercato di riprendere il controllo.

  • Allora sono fortunata.- aveva detto, mentre si voltava a guardarlo. La linea del collo spariva nel colletto della camicia che aveva il primo bottone slacciato, e il cappotto scuro era aperto sulla giacca blu notte. Aveva in mano un bicchiere pieno per metà, e l'aveva usato per indicare il cielo.

  • Molto, decisamente. Che io ricordi, l'ultima volta che ha nevicato andavo ancora a scuola.-

  • Nel Neolitico, praticamente...- rideva leggera mentre parlava, cercando di nascondere il tremito della voce.

Lui aveva riso. Non l'aveva mai sentito ridere, ma era un suono bellissimo.

  • Che cos'hai nel bicchiere?- si era avvicinato, appoggiandosi alla ringhiera del dehor. Il suo corpo la riparava parzialmente dal vento freddo che spingeva fiocchi di neve sul viso di entrambi.

  • Menta e rosmarino. Una cosa strana...vuoi assaggiare?- gli aveva porto il bicchiere, sorridendo.

Lui aveva fatto spallucce e si era sporto in avanti, mentre qualcuno alle loro spalle apriva la porta.

 

Lei aveva registrato la porta chiudersi con un tonfo secco, mentre lui assaggiava il cocktail direttamente dalle sue labbra. Presa in contropiede, aveva impiegato un secondo a rispondere al bacio.

Quando si erano separati, la neve cadeva più fitta che mai; nel dehor non c'era nessuno.

  • Che fatica...!- si era schernito lui, sorridendo a due dita dal suo naso mentre le accarezzava una guancia con la mano libera.

  • Fa...fatica?- aveva aggrottato le sopracciglia, piegando leggermente la testa di lato.

  • Sì, fatica. È tutta la sera che aspetto l'occasione buona.-

Le aveva tolto il bicchiere di mano e si era allontanato quel che bastava per poggiarlo su un tavolino lì accanto, già coperto di neve per metà.

  • Questo cocktail è tremendo. Assaggia il mio.-

  • Che cosa...?-

  • Su, assaggia...- le aveva avvicinato il bicchiere alle labbra, e lei aveva bevuto. Il suo aveva un gusto secco, deciso, con un retrogusto amarognolo appena mitigato dallo zucchero di canna. Non le piaceva granchè, ma non glie l'avrebbe detto per niente al mondo. - Allora?- le aveva chiesto, allontanando il bicchiere.

Lei aveva fatto una faccia buffa che gli aveva strappato una risata simile ad un colpo di tosse, poi l'aveva baciata di nuovo.

  • Decisamente meglio...- le aveva soffiato sulle labbra, quando l'aveva lasciata andare.

 

 

  
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