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Autore: LanceTheWolf    05/01/2018    2 recensioni
"La piccola isola a forma di artiglio non fu difficile da trovare e mentre si apriva la strada dall’unico punto di atterraggio nel profondo della fitta vegetazione ricca di mostri, Squall si sentiva vivo dopo mesi di riunioni e scartoffie. L’adrenalina pulsava nelle su vene insieme al suo istinto guerriero, mischiate all’anticipazione delle Gf che lo accompagnavano, anche loro bramose di quell’ azione. Il lavoro di ufficio e la pace idilliaca erano stati inizialmente i benvenuti, dopo i giorni caotici della guerra, ma pian piano si era sentito sempre più schiacciato e soffocato lontano dal campo di battaglia. Il colpo di grazia l’aveva ricevuto dall’ultima persona da cui si aspettava di essere ferito, dopo essersi finalmente aperto con qualcuno." - Mokuren -
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 01—Il cacciatore



By Mokuren


(7 mesi dopo la Seconda Guerra della Strega)

-Il cacciatore?- La domanda, seppur posta nel solito tono quasi atono che caratterizzava Squall Leonarth, apparve più che interessata alla sua interlocutrice che sorrise internamente sapendo di aver catturato la sua attenzione. Edea lo conosceva bene ed il lampo d’aspettativa che gli era balenato nello sguardo era per lei più che evidente. Sorbì un goccio del proprio the concedendosi per un attimo di vagare sul familiare paesaggio di Centra, coste frastagliate e mare, che si poteva ammirare dalla scogliera sulla quale sorgeva il vecchio orfanotrofio. –Conosci il nome. – Lui annuì. –Tra i cadetti di Balamb il nome del cacciatore di Gf è ben conosciuto, praticamente venerato. Shiva e Quetzacoatl sono state catturate da lui se non sbaglio.-  Fu Edea stavolta ad annuire. –Anche Cerberus, che sfuggì durante l’attacco del Garden di Galbadia, ed Alexander che era in mio possesso. Inoltre fu sempre Diarmaid Dianchect a consegnare a Cid la lampada in cui riposava Diablos.- Il giovane comandante del Garden di Balamb rimandò a memoria le informazioni risapute sul leggendario Cacciatore di Guardian Force. Addestrato nelle arti marziali, abile nelle armi da fuoco ed esperto di armi bianche, Gunblade in particolare. Il primo, e l’unico prima di Squall, ad aver raggiunto il rango A dalla creazione dei Garden. Punto. Di lui non si conosceva altro. Alcuni cadetti pensavano addirittura che, vista la mancanza di altre notizie certe e di immagini del Seed in questione, fosse solo un’invenzione dei ranghi alti per motivarli dando loro un modello da seguire. –Perché me ne stai parlando?- Lei gli sorrise incoraggiante. –Quando fui posseduta da Ultimecia Cid allontanò Diarmaid, preoccupato che, tramite me, la strega del futuro facesse del Cacciatore il suo cavaliere, Il che si è rivelato lungimirante da parte sua. Ultimecia ha cercato a lungo prima di ripiegare su qualcuno di più … vicino a me.   Credimi, Squall, in confronto Seifer è stato una passeggiata. – Nel parlare aveva passato al ragazzo una mappa e delle istruzioni scritte nella caotica ma leggibile calligrafia del marito. –Queste sono le coordinate del suo rifugio e questo …- Disse nel porgergli una lettera. -… è un messaggio personale mio e di Cid. – Il ragazzo annuì prima di congedarsi, la mente già concentrata su quel promettente incarico.
 
Edea rimase sola per poco prima che il marito la raggiungesse, sedendosi al posto prima occupato da Squall. -Perché gli hai tenuto nascosta una informazione così importante?- Le chiese lui perplesso facendo affiorare finalmente il sorriso della donna che assaporò un altro sorso di liquido ambrato prima di rispondergli. -So quello che faccio, amore mio.- Squall aveva bisogno di nuovi stimoli nella sua vita, dopo i mesi passati. Lo stress di essere al centro dell’attenzione dei media, la mancanza di incarichi stimolanti, il dover combattere con il peso del comando, scartoffie e burocrazia, l’avevano quasi schiacciato fino al punto critico: la discussione feroce con Rinoa al termine della quale la ragazza era uscita dal suo ufficio dalla sua vita sbattendosi la pota dietro le spalle accusandolo di essere troppo distaccato e che quando la fosse andata a cercare l’avrebbe dovuta implorare in ginocchio di riprenderlo. Edea strinse le labbra al pensiero di come fosse stato trattato uno dei suoi figli, forse quello che le era più caro, assieme a Seifer, i suoi piccoli più problematici, e forse per questo più vicini al suo cuore. Dopo dieci giorni a guardare impotenti il loro “fratellino” richiudersi in se stesso, gli altri si erano disperati così tanto che Irvine aveva affrontato il ragazzo trascinandolo via per un week end soli loro due. Nessuno sa dove fossero stati o cosa si fossero detti ma lo Squall che era tornato, pur rimanendo triste dei fatti successi, era stato decisamente più rilassato e si era addirittura scusato con gli altri per averli fatti preoccupare. Che non avesse mal reagito quando Selphie e Zell, da emotivi quali erano, l’avevano abbracciato scoppiando a piangere per il sollievo, la diceva lunga sul suo stato d’animo. Questo era accaduto meno di un mese prima ed ora Edea sperava che l’incontro con Diarmaid fosse la scintilla che serviva a Squall per scrollarsi l’apatia di dosso e cominciare finalmente a vivere appieno la sua vita. –Quello che mi dispiace …- Esordì sorridendo fissando i propri occhi in quelli del marito. -…è perdermi il primo incontro tra quei due.- La perplessità di poco prima lasciò il posto ad un sorriso divertito sul volto dell’uomo. –Oh, si.- Le disse pienamente d’accordo con lei. –Voleranno scintille.- La risata di entrambi fu coperta dal rombo dei motori della Ragnarock che si allontanava.
La piccola isola a forma di artiglio non fu difficile da trovare e mentre si apriva la strada dall’unico punto di atterraggio nel profondo della fitta vegetazione ricca di mostri, Squall si sentiva vivo dopo mesi di riunioni e scartoffie. L’adrenalina pulsava nelle su vene insieme al suo istinto guerriero, mischiate all’anticipazione delle Gf che lo accompagnavano, anche loro bramose di quell’ azione. Il lavoro di ufficio e la pace idilliaca erano stati inizialmente i benvenuti, dopo i giorni caotici della guerra, ma pian piano si era sentito sempre più schiacciato e soffocato lontano dal campo di battaglia. Il colpo di grazia l’aveva ricevuto dall’ultima persona da cui si aspettava di essere ferito, dopo essersi finalmente aperto con qualcuno. –Lei non è adatta a te. - Sbuffò la voce di Diablos nella sua mente subito seguita da quella di Shiva. –Ha cuore e ragione, ma non costanza e disciplina. Tu hai bisogno di una leonessa tua pari, non di una principessina da difendere.- Squall considerò le parole delle sue Gf, riandando con la mente a tutti quegli atteggiamenti infantili della sua ex che lo avevano irritato non poco, pur adorando il suo sorriso aperto e solare. –E dove dovrei trovarla una donna così?- Sospirò senza aspettarsi risposta dai suoi interlocutori e quasi fermando il suo incedere per la sorpresa quando gli giunse la risata argentina della signora dei ghiacci. Al contempo Il brillare di una lama balenò alla periferia del suo campo visivo parata con prontezza prima di essere coinvolto in un furioso scambio di colpi da una figura la cui identità gli era celata da uno spolverino rosso con il cappuccio sollevato a nasconderne il viso. Il cuore di Squall martellava furioso, pompando sangue ed adrenalina che lo riempivano di una dolce esaltazione aumentata dall’abilità dimostrata dal suo avversario.  Non avrebbe saputo dire quanto tempo passarono in quella furiosa e mortale danza ma quando si ritrovò disarmato in ginocchio e con la lama della gunblade rossa alla gola, era ansante, sudato e spossato. L’unica consolazione era che anche il suo opponente sembrava essere stanco quanto lui. –Seed Dianchect?- Azzardò trovando conferma in un leggero assenso del  capo. –Ho con me l’ordine di rientro in seno al Garden da parte di Cid ed Edea Cramer. – Una mano rivestita di pelle nera si porse verso di lui, che, con gesti lenti e precisi, consegnò  la lettera attendendo che il cacciatore la controllasse. Poi la lama fu ritirata e la stessa mano che aveva preso la lettera poco prima si protese verso di lui ad aiutarlo ad alzarsi prima di andare al cappuccio tirandolo indietro e lasciando Squall in preda alla sorpresa. Pelle abbronzata su di un viso di un perfetto ovale incorniciato da capelli candidi e sormontato dai più incredibili occhi azzurri intramezzati di schegge argentee, le belle labbra piene atteggiate in un sorriso che le illuminava il volto. –Mi dispiace per l’accoglienza, Comandante Leonarth, ma avevo i miei ordini.- Poi, dopo un lungo sguardo di apprezzamento ed un allargarsi di quel sorriso. –Ed ad una ragazza fa sempre piacere avere un bel ragazzo ai propri piedi.-  Squall si sentì quasi avvampare  a quell’occhiata che gli aveva rivolto.  –Edea non mi aveva detto …-  -…Che il famigerato cacciatore sia una donna, lo so. Le informazioni su di me sono state accuratamente editate come forma di protezione.- Scosse le spalle mente si apriva appena lo spolverino lasciando intravvedere forme piene fasciate da pantaloni di pelle rossa e top nero dello stesso materiale. Lo sguardo di lei si fece di colpo serio. –Prima di lasciare l’isola devo assolutamente catturare una Gf che vi risiede. Visto che non è particolarmente aggressiva nonostante l’enorme potenziale normalmente la lascerei stare ma un mio contatto che sento via radio ogni tanto mi ha notificato che le truppe di Galbadia stanno ricercando Gf di rango superiore da utilizzare in campo bellico … non la lascio qui per essere poi catturata da loro.- L’imbarazzo di poco prima scomparve del tutto dalla mente di Squall a quelle parole. –Questo contatto sa quali siano i movimenti di Galbadia?- Lei scosse il capo. –Purtroppo no. E’ una informazione che ha acquisito quasi per caso, ma ulteriori ricerche hanno portato solo a scoprire che si tratta di una operazione che viene accuratamente tenuta sotto la massima segretezza possibile. -  Il ragazzo si rabbuiò ancora di più a quelle parole. –Caratteristiche della Gf?- -Nessuna elementare. Ha parecchie magie superiori da assorbire, tra cui meteor e triple, ma non attacca se non direttamente attaccata. Non sembra avere debolezze particolari ma l’unica volta in cui ho provato ad ingaggiarla in battaglia e le ho lanciato contro Zero, non solo è risultata immune alla maggior parte degli status alterati ma ha cominciato a lanciarmi contro Apocalypse, una magia…-  Squall la fermò con un gesto della mano, sentendosi un brivido lungo la schiena al ricordo della magia preferita di Ultimecia. –La conosco.- Tagliò corto. –Ci sono stati altri contatti dopo quel tentativo?-  -L’ho avvicinata ancora, senza entrare in battaglia, qualche giorno dopo. Era tornata mansueta come prima.- Squall parve pensarci. –Sono convinto anche io di non volerla lasciare in mano ai Galbadiani. Se dobbiamo andare a caccia insieme lascia stare il comandante e dammi del tu. – Lei gli sorrise. –Chiamami Dia. Vieni, ti faccio vedere dov’è, così ti puoi studiare il territorio prima di affrontarla.- Lui annuì per poi seguirla,  ritrovandosi a sorridere per l’aspettativa di quella che si prospettava come una battaglia impegnativa.
 
Il cicalio del comunicatore svegliò Squall qualche ora dopo. Lui e Dia si stavano riposando dopo lo scontro ostico con la Gf, Asura, ed il ragazzo, ancora stanco per la battaglia, protese il braccio ad afferrare a tentoni l’odioso strumento senza nemmeno aprire gli occhi, rispondendo con un lapidario –Leonarth.- Seguito da un forse non proprio consono ma sentito sbadiglio.  –Sono Quistis. Squall, dove sei? Sono ore che non dai tue notizie.- Mentre ascoltava la voce della donna, ancora i sensi intorpiditi, Squall avvertì chiaramente il corpo femminile che gli riposava accanto scivolare appena contro il proprio mentre gli si faceva ancora più vicina, un respiro caldo a lambirgli appena il collo. Si rese conto di starla tenendo a se con un braccio e per un attimo si perse nella sensazione di quelle curve che gli aderivano addosso, separate appena dalla sua pelle dalla barriera dei vestiti. –Squall? Squall, mi senti?- Dia mugolò sommessamente mentre si muoveva appena contro di lui riportando alla realtà Squall che rispose alla sua ex istruttrice con un altro sbadiglio. –Scusa Quistis, ma io ed il Seed Dianchect abbiamo catturato una Gf particolarmente ostica ed abbiamo avuto bisogno di qualche ore di riposo.- Un attimo di silenzio in cui il ragazzo pensò che la conversazione fosse stata interrotta prima di risentire la voce di Quistis. –Dianchect … tu sei in missione con il Seed Dianchect …. Senza di me?- Il tono lamentoso nella voce dell’amica, solitamente calma e professionale, lo fece sorridere, anche contando che Dia dovette soffocare una risata nella stoffa della sua maglia a quell’uscita. –La missione che mi ha dato Edea era appunto quella di prelevare il Seed Dianchect e riportarlo al Balamb. La Gf è stata un piacevole imprevisto … Ma stiamo bene, solo stanchi. Ti richiamo io quando siamo pronti a rientrare, ok?- -Ok … a presto.- Spense il comunicatore e lo ripose approssimativamente dove lo aveva preso, senza ancora aprire gli occhi. La verità era che stava terribilmente bene sotto quelle coperte a crogiolarsi al calore del corpo curvaceo contro il proprio e voleva assaporare ancora un po’ quella sensazione di pace. –Perché mi hai baciato?- Mormorò sentendo pian piano l’intorpidimento del sonno  scivolare via per venir  sostituito dalla percezione sempre più acuta di quella presenza a lui avvinta. –Perché una donna dovrebbe baciare un uomo?- Rispose lei dopo uno sbuffo e lui si trovò a considerare quelle parole. –Pensavo che potesse essere l’adrenalina in circolo dopo la battaglia con Asura.- Lei gli si strinse ancora di più. –Non solo. Ti avevo detto o no che ti trovavo un bel ragazzo?- Poi la sentì tendersi appena. –Dimmi che sei libero e non hai una ragazza...forse lo dovevo chiedere prima.- Lui sorrise amaramente. –L’unica che ho lasciato avvicinare così tanto è riuscita a farmi aprire con lei e poi ha cercato di trasformarmi nel suo ideale di cavaliere romantico, non accettando un no come risposta. Ci siamo lasciati un mese fa …- Non riusciva a capire come mai ma con quella sconosciuta che stringeva tra le braccia riusciva a parlare senza sentire il bisogno di proteggersi. Non capiva da dove veniva questa sensazione ma la trovava … piacevole, in qualche modo. –Ora rispondi tu ad una mia domanda.- Esordì lei distogliendolo di nuovo dalle sue considerazioni  -Quando hai risposto al mio bacio era solo l’adrenalina?- Quella domanda lo spinse a ricacciare del tutto il sonno e si trovò ad aprire gli occhi mentre la sentiva muoversi, a sollevarsi appena per poterlo guardare in viso. I loro occhi si incontrarono prima che lui protendesse una mano ad accarezzarle i capelli serici e scompigliati dal sonno. –Non lo so.- Ammise a se stesso come a lei che gli sorrise appena prima di chinarsi su di lui e tornare a baciarlo. Quello del dopo scontro era stato un bacio ricco di adrenalina e passione, che aveva lasciato il giovane senza fiato e con i nervi in fiamme, un autentico tsunami di sensazioni. Questo era lento e sensuale, e Squall si sentì immergere pian piano nella marea del languido desiderio per quella bocca che assaporava e quel corpo che lo sovrastava. Quando le loro labbra si separarono appena dischiuse gli occhi ad ammirare quella visione ammantata della cortina argentea dei suoi capelli in cui affondò prontamente una mano, premendo sulla nuca di lei per riportarsela addosso e baciarla ancora, sussurrandole poi a fil di labbra: -Non era solo l’adrenalina.- Con un voce che persino lui stentò a riconoscere come propria tanto era arrochita di desiderio. Tornarono a baciarsi, stringendosi uno all’altra con languido abbandono, saggiando uno la consistenza del corpo dell’altro, totalmente abbandonati a quelle sensazioni. Un nuovo cicalio del comunicatore li gelò immobili, Squall a torreggiare sulla donna, privo ormai della maglia che prima indossava, e Dia sotto di lui, il top aperto ed il collo inarcato offerto alla sua bocca che scivolava sulla sua pelle. Cercando gli occhi della donna sotto di se, e senza abbandonarli un attimo, Squall afferrò il comunicatore. –Leonarth-  Sapeva bene che la sua voce era quasi di un ottava più bassa del solito ma la baldanza quasi furiosa con cui aveva risposto si sciolse del tutto alla voce di Edea. –Sono io, Squall. Mi dispiace disturbarvi, bambini miei, ma tra poco si scatenerà una tempesta e vi vorrei distanti da quell’isola … venite qui all’orfanotrofio a passare la notte, così avrò anche la possibilità di parlare con Dia.- La ragazza annuì e lui rispose dopo un lungo sospiro. –Tra meno di un’ora siamo lì.-  “Il tempo di una doccia, possibilmente gelata” Pensò mentre Edea lo salutava e poneva fine alla conversazione, e Dia mormorava qualcosa come “beccati come due ragazzini anche a distanza” e Squall ebbe come la sensazione di udire ancora la risata di Shiva.

Quando atterrarono davanti il Garden di Balamb, il giorno dopo, Dia fermò Squall sulla porta dell’hangar, infilandogli una mano tra i capelli e tirandoselo addosso a baciarlo, mentre le braccia del ragazzo la stringevano istintivamente. Quando si staccarono appena, ansanti, lei lo fissò negli occhi con sguardo serio. –Per la cronaca, sei la prima ed unica persona che mi fa reagire in questo modo e non ti permetterò di imbarazzarti e fare finta che non sia successo nulla.- Sentenziò senza sapere di aver appena risposto alle domande che il ragazzo si stava facendo dalla sera prima su come si sarebbe dovuto comportare con lei dopo quello che era successo, e non, tra loro. –Non voglio fare finta che non sia successo nulla, Dia. Però ricorda che mi hanno accusato di essere un pessimo fidanzato.- Lei inclinò appena il capo a studiarlo per alcuni attimi prima di chiedergli: –Dimmi la verità … quante cose avevi in comune con chi ti ha fatto questa accusa?- Lui parve pensarci. –Nessuna.- Sentenziò infine e la ragazza sorrise a quella risposta, come se le avesse confermato qualcosa. –E quante volte lei ha accettato di fare qualche attività che a te piaceva solo per il gusto di stare con te?- Stavolta la risposta arrivò subito. –Inizialmente furono un paio di volte… poi più nulla … si annoiava.- Dia si protese a baciarlo ancora, dolcemente, per poi porgli un’altra domanda a fil di labbra. – Com’è il negozio di Armi di Balamb?- Squall rimase per un attimo sorpreso a quell’apparente cambio di argomento ma dopo qualche attimo capì le intenzioni della ragazza, aprendo un sorriso sincero nei suoi riguardi posando la fronte contro quella di lei. –Appena abbiamo un momento libero ti ci porto … e magari mangiamo qualcosa insieme, ti va?- Questo gli valse un altro bacio, stavolta appena uno sfiorarsi delle labbra, ma non meno dolce. –Magari.- Gli disse allegra per poi sciogliersi da quell’abbraccio, per poi avviarsi verso il portellone ad azionarne l’apertura, seguita da uno Squall insolitamente sorridente.


 

 
   
 
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