Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
Segui la storia  |       
Autore: Ellery    05/01/2018    0 recensioni
Una raccolta su situazioni, più o meno imbarazzanti, che lo sfortunato protagonista si ritroverà a dover gestire. Fatti quotidiani, che capitano nella vita di chiunque, prima o poi... quindi, perché non in quella del soldato più forte dell'umanità? - Raccolta di One-shot indipendenti le une dalle altre.
Dal testo:
«Posso entrare nel carrello? Mi fanno male gli scarponcini» fece per sedersi su una scaletta, di quelle usate dai commessi, ma una mano callosa lo tirò bruscamente in piedi.
«No»
«Perché no?»
«Ci devo mettere la spesa nel carrello»

La raccolta comprenderà situazioni differenti (sia AU, che non, all'occorrenza)
[La One-shot n° 8 partecipa al concorso "Situazioni XY" indetto sul forum efp da Biancarcano e Harriet]
Genere: Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Levi, Ackerman
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La volta in cui Levi prese parte al Presepe Vivente


Historia salì sul palco, battendo due volte il piedino regale per richiamare l’attenzione. La piazza era gremita: nobili, plebei, soldati, padri bastardi e zii famosi si erano riuniti per assistere all’annuale estrazione pre-Natalizia, la prima condotta dalla nuova sovrana. La giovane si schiarì la voce, prima di squittire:
«Fedeli schiavi!» esordì, correggendosi immediatamente «Volevo dire… stimati sudditi, benvenuti. È un piacere vedervi così numerosi a questo lieto evento. Presto! Si porti l’urna…»

L’urna, che altro non era che una boccia di vetro dove un malcapitato pesce rosso aveva sguazzato fino al giorno prima, venne condotta sino alla regnante da un lentigginoso scudiero. Alcuni foglietti giacevano sul fondo della sfera, minuziosamente piegati e profumati con essenza di fragola per dilettare le regali narici.

«Orbene… come da tradizione, fingerò soltanto di estrarre casualmente dei nomi, perché tutti i ruoli sono già stati assegnati a tavolino.» cinguettò Historia, introducendo le dita nell’urna e mescolando i bigliettini. Pescò, tuttavia, una lunga pergamena fittamente scritta «Ecco l’elenco dei partecipanti alla consueta recita di Presepe Vivente del Wall Sina. Giuseppe, il bambinello e Maria saranno interpretati dal comandante Dok, da sua moglie e dalla sua novella figliola. Congratulazioni comandante!»

Un boato scontento si levò dalla folla:
«Non è giusto… lo fa sempre lui Giuseppe!»

«Non ha nemmeno le competenze da falegname…»

«Anche io sono sposato, perché non possiamo farli io e mia moglie?»

«Buuuuuh, raccomandati schifosi!»

Nile si fece avanti, inchinandosi alla regina e sfoggiando il solito sorriso da lecchino:
«Grazie, nostra signora. Come al solito, è un onore ricevere il ruolo principale nella recita. Naturalmente, Marie ed io saremo lieti di sfornare il nostro quindicesimo figlio l’anno prossimo, giusto in tempo per le celebrazioni del Natale futuro.»

«Non avete già abbastanza figli, comandante?»

Nile scrollò le spalle:
«Pff… quindici, sedici… che differenza volete che faccia?»

La regina lo liquidò con un cenno:
«Grazie per la vostra devozione, comandante. L’impegno che mettete ogni volta nella recita non verrà dimenticato. Né il vostro, né quello di vostra moglie e delle numerosissime figlie che avete. Andiamo avanti…» Historia scorse velocemente la lista «I re magi di quest’anno sono… Il comandante Smith, Hanji Zoe e Levi Ackerman.»

Levi balzò in piedi dalla panchina su cui si era accomodato, sollevando i pugni al cielo:
«Sìiiiiiiii! Per un anno non farò la solita pecora di merda!» esultò, mentre accanto a lui Berthold e Reiner si scambiavano occhiate sollevate.

«Meno male che non è toccato a noi» disse Reiner, spiando il compagno «Ricordi come è finita l’anno scorso? Re Erode ci ha appeso a testa in giù e ha cercato di infilarci un imbuto nel sedere.»

«Sì…e tutto per farsi dire dove era il bambinello. Mi era parso un tantino esagerato come trattamento…»

«Beh, almeno quest’anno non tocca a noi. Chissà se Zackley farà ancora Erode…»

Le loro congetture, tuttavia, vennero presto disilluse quando Historia pronunciò:
«Red Erode sarà Kenny Ackerman!»

«Nooooooooooo! Non voglio andare dallo zio di merda a chiedere indicazioni per raggiungere la capanna!» Levi tornò a crollare al suolo «Non poteva capitarmi la pecora, quest’anno? Voglio fare la pecora!­»

«Non ho intenzione di vestirmi da tappeto ambulante, reginetta di stocazzo!» ringhiò una voce da dietro un comignolo annerito «Io mi ritiro dalla recita!»

«Ma signor Kenny, questo non è possibile.»

«Me ne fotto se va contro il regolamento! Trovatevi un altro Erode!»

Una mano si levò dalla folla:
«Potrei farlo io!­» Rod Reiss si fece avanti, sfoggiando un ghigno affatto rassicurante «Ho una certa esperienza con i bambini, già… direi che me la cavo piuttosto bene con stragi degli innocenti e quant’altro. E poi…»

«Va bene, signor Reiss. La parte sarà vostra.» acconsentì Historia, mentre il padre ballava dalla gioia.

«Siiii! Finalmente sarò re!» gli occhi porcini di Rod brillarono di speranza e gratitudine «Sarò re! Sarò re! Affilate le zanne perché… sarò reeeee!»

La regina si massaggiò nervosamente le tempie. Ah, quanta pazienza serviva con quella plebaglia:
«Andiamo avanti…» sussurrò, tornando a scorrere la lista «Il caposquadra Zacharias sarà lo zampognaro!»

«Evvai!» Mike si regalò un applauso da solo «è da Giugno che mi esercito! Suonerò il miglior “Piva Piva” che si sia mai sentito dentro e fuori le mura!»

«Nanaba sarà la pastorella e Moblit il cane.»

«Ma… come il cane?» Moblit sollevò timidamente un braccio «Perdonate, regina. Io… speravo di poter avere un ruolo differente, insomma… come narratore, magari. Conosco a memoria tutto il Vecchio Testamento, il Nuovo e anche le Lettere e … i vari spin-off dell’opera. Credo che sarei un ottimo narratore.»

Prevedibilmente, nessuno gli diede retta, men che meno la regina:
«In ultimo, dichiaro che Bertholdt e Reiner rivestiranno il ruolo del bue e dell’asinello.»

Reiner diede il gomito all’amico:
«Figo! Non dovremo nemmeno studiarci la parte. Fammi sentire come muggisci…»

«Muuuuu.»

«Più convinto! Guarda me…» il guerriero inspirò a fondo, prima di produrre un « MUUUUUUUUUUUUU.» tanto forte da richiamare un vicino branco di vacche desiderose d’essere munte.

«Bene…» cinguettò Historia «Non rimane che scegliere l’angioletto. Mh… ci serve biondo e di bella presenza.» Osservò i rimanenti, storcendo la punta del naso in una smorfia schifata «Magari solo biondo, ecco… quelli di bella presenza li abbiamo evidentemente terminati. Armin Arlert sarà il nostro angioletto. Parrucchieri reali…» schioccò le dita, richiamando prontamente una coppia di servitori «Fate i boccoli all’angioletto, che… insomma, non s’è mai visto un angelo con un taglio buono solo per le noci di cocco.» una pausa, fissando i rimanenti «Tutti gli altri… saranno le pecore!» annunciò, mentre dal silenzio attonito della platea si levava un grido familiare:

«Maledette pecore, vi ucciderò tutte!»
 
***
 
Ogni cosa era stata organizzata sapientemente, a partire dalla capanna da cui erano stati sfrattati animali e pastori per fare spazio alla rappresentazione. Una folla di curiosi si era prontamente raccolta attorno allo spazio, delimitato da transenne ed esponenti della Polizia Militare, incaricati di mantenere l’ordine.

«Non posso credere che ci abbiano messo alla distribuzione bottigliette d’acqua» si lamentò Marlo «Il mio sogno era servire il re e non fare il barista.»

Hitch gli rivolse un’occhiataccia:
«Taci, per favore. Preferiresti essere al posto di quei disgraziati là?» domandò, accennando col mento alla parata che stava sopraggiungendo.

Nile Dok aveva caricato la moglie sulle spalle di Bertholdt, agghindato con una pelliccia color topo e un paio di orecchie appuntite.

«IHHH OHHHH» ragliava a tratti lo sventurato cadetto, mentre Marie – temporaneamente in dolce attesa di un cuscino – gli pungolava i fianchi con i talloni. Il comandante della Gendarmeria, infine, lo trascinava per delle redini improvvisate, segnando i passi con un lungo bastone ricurvo.

«Il comandante sembra quasi un divano con quella tunica a righe arancioni addosso» commentò Hitch a bassa voce, sogghignando «E vogliamo parlare dei sandaletti? E del copricapo verde? L’outfit perfetto per una carota.» mormorò, mentre le sue parole venivano coperte dalla voce della regina, improvvisatasi narratrice.

«C’era una volta un bravo falegname che aveva una moglie; la donna aspettava un bambino. Un giorno, arrivò una missiva: i due dovevano recarsi nella loro terra natia per fare censimento. Allora si misero in viaggio verso la loro città natale.»

«Io avrei saputo declamarla meglio.» sussurrò Moblit, sistemandosi il naso da cane pastore. Nessuno, ovviamente, calcolò minimamente le sue parole.

«Sono giorni che viaggiamo, moglie mia! Sicura di sentirti bene?» domandò Nile, alzando la voce perché gli spettatori potessero sentirlo.

«Mica tanto.» rispose Marie «L’asino è terribilmente scomodo e… oh, le doglie. Sono prossima al parto! Presto, troviamo un albergo dove alloggiare…»

Armin scivolò entro la scena, inciampando maldestramente nella tunica rosa. Lo striscione con la scritta “Gloria” gli finì sotto i sandali. Incespicò, cadde in avanti, perse l’aureola e un’ala finì spezzata.
«Oh, perdindirindina!­» imprecò il ragazzino, rialzandosi poco dopo e ravvivandosi i boccoli freschi di messa in piega «Eccomi, sono l’Angelo. Vengo a portarvi una triste notizia. Per voi non c’è posto nell’albergo. Dovrete accontentarvi di una capanna.» disse, indicando la stalla dove Reiner, forte del proprio ruolo di bue, muggiva gioioso.

«Una capanna? Ma io sono gravida!» esclamò Marie, carezzandosi il ventre.

«Non abbiamo di meglio, signora…»

«Ma… insomma, un po’ di rispetto per una partoriente! Devo sporgere reclamo con il Tour Operator per i censimenti?! Che scandalo.»

Nile, accanto a lei, cadde in ginocchio sollevando le braccia al cielo:
«Oh, un angelo! Sia fatta la volontà del Dio delle Mura!»

«Scusa caro… tu vorresti far nascere tuo figlio tra il fieno, l’avena e l’olezzo del fiato di un bue?! Ah, chiedo la separazione con addebito!»

«Marie, cerca di capire… non abbiamo altro posto. La capanna andrà benissimo. Deporremo il nascituro nella mangiatoia e il  bue e l’asino lo scalderanno con il loro alito.» Nile si rialzò, rivolgendosi nuovamente ad Armin «Facci strada, angelo. Ti seguiremo.»
 
***

Historia abbassò nuovamente lo sguardo sul leggio:
«I due sventurati viaggiatori si dovettero accontentare della stalla, della paglia come giaciglio e della compagnia degli animali, perché non c’era posto per loro negli alberghi. Il bambino che stava per nascere, però, sarebbe diventato Re delle Mura. La sua venuta al mondo era un evento lieto, troppo perché potesse passare in sordina. Infatti, dei re del lontano Oriente…»

«Dove è l’Oriente?»

«Ma che ne so. Guardie, decapitate quel disturbatore immediatamente!» la regina voltò frettolosamente pagina «I Re Magi giunsero, dunque, da Oriente per porgere i loro doni al bambinello in fasce, ma… non sapevano dove recarsi. Avevano seguito una stella dalla coda brillante, ma da circa una settimana il cielo era coperto da pesanti nuvoloni di pioggia e i tre re avevano perso il senso dell’orientamento. Decisero, quindi di chiedere indicazioni al governatore della regione, Re Erode.»

«Sono re Erode!» Rod Reiss irruppe sulla scena, piroettando perché i diamanti cuciti sulla sua tunica brillassero alla luce del sole «Sono elegante, affascinante e, soprattutto, sono un tiranno! Odio i bambini. Perché? Oh, è semplice… provate a viaggiare in carrozza per cinque ore con un bambino accanto che non fa altro che piangere, sbavare, sputare pastina ovunque e pulirsi le ditina grassocce nel vostro mantello di velluto purissimo. Tsk…»

«Erode, dunque, ricevette la visita dei Magi. Avanti, Magi…» sussurrò Historia, indicando tre figure ai lati della scena.

«Tocca già a noi?» chiese Levi, aggiustandosi la cappa dorata sulle spalle «Pensavo entrassimo in scena più tardi. Il mantello puzza di naftalina.» ringhiò, sgranando gli occhi al notare il fare di Hanji «Che stai facendo?!»

«Mi gratto il sedere. Di che ti sconvolgi? Questa roba pizzica. Mi solletica le natiche, per dirla in maniera fine.»

«Non è un comportamento regale!»

«Ha parlato il piccolo principe, vero?»

«Smettetela» sibilò Erwin, facendo per spingerli avanti «Tocca a noi, muoviamoci. Prima finiamo, prima possiamo tornare alle spedizioni, agli esperimenti e…»

«Alle pulizie» Levi ricevette un cenno d’assenso «Fate parlare me… ci penso io con questo… Erode. Dopo tutto sono il personaggio più amato da fans, no? È normale che io abbia la parte principale.»

«Veramente, la parte principale ce l’hanno Nile e sua moglie. Comunque… fa pure, non intendo intromettermi.» replicò il comandante, limitandosi a trascinarsi lungo lo spiazzo, seguito dalla scienziata.

Levi raggiunse Erode in un paio di falcate, piantando le mani sui fianchi e sollevando il mento con aria spavalda:
«Ehi, tu! Abbiamo bisogno di informazioni!» agguantò il bavero di Rod Reiss, scuotendolo con forza «Dicci subito dove possiamo trovare il bambino!»

«Qu-qual-e ba-ba-mbi-bino?» balbettò il malcapitato.

«Quel bambino! Il bambino re!»

«Se-se lo sa-sape-ssi sa-sarei già an-daaato a-ucc-iderloooo»

«Ah si? Giusto…» Levi lasciò il colletto dell’uomo, aggrottando la fronte. Era logico, no? Se Erode avesse conosciuto l’ubicazione della stalla, sarebbe andato di persona invece che aspettare loro «Mh… e allora che ci siamo venuti a fare qui?» rivolse lo sguardo all’indirizzo di Erwin, che prese immediatamente parola:

«Signore, vogliamo solo delle indicazioni sulla stella cometa. Dove sorge di notte? In che direzione?»

«Ah? Perché desiderate sapere della stella?» Rod montò un cipiglio sospettoso, che il comandante sviò senza problemi:

«Siamo astronomi. Stiamo monitorando le rotte dei corpi celesti in questo particolare periodo dell’anno. Il maltempo, tuttavia, non favorisce i nostri studi.»

«Ah, capisco! La stella appare sempre a sud.»

«Grazie… ora puoi lasciarlo, Gaspare.»

Levi fissò il compagno perplesso:
«Io non ero Melchiorre?»

«No… Melchiorre sono io!­» intervenne Hanji «Almeno credo…»

«Va beh, poco importa. Definiremo i ruoli poi.» Erwin accennò ad una riverenza «Si è fatto tardi e dobbiamo proprio andare.»

«Non volete fermarvi per un tè?»

«Io mi fermerei volentieri per un tè!» Levi provò a riavvicinarsi, ma venne trascinato via dai due compagni di viaggio.

«Non dimenticate di farmi sapere dove si trova il bambino…» gridò infine Rod.

«Contaci!»
 
***
 
«Durante la notte» riprese Historia «La giovane donna diede alla luce un bambino e lo depose nella mangiatoia. Il bue e l’asinello lo scaldavano con il loro fiato.»

«MUUUUUUUUUU»

«IHHHOOHHHH»

«I pastori della regione giunsero presto a porgere i loro omaggi al nascituro, inchinandosi davanti al piccolo re.»

Dal fondo della scena si levò il familiare suono di una zampogna, che intonava le note del classico “piva piva”. Mike soffiava nella sacca con vigore, schiacciandola ritmicamente per produrre delle note stonate.

«Come zampognaro fai schifo.» gli sussurrò Nanaba, passandogli accanto seguita dal cane Moblit e dal gregge di pecore della centoquattresima.

«Mi sono allenato tutta l’estate!»

«E poi… il kilt non lo portano gli zampognari! Quelli sono i suonatori di cornamusa scozzesi.»

«Scozzesi?»

«Della Scozia.»

«Eh?»

«Lascia perdere.» Nanaba procedette, seguita da un coro di “Bau Bau” e di “Beeehhh” piuttosto convincente.
 
***
 
Era ridicolo che non lo avessero scelto come protagonista! Eren strisciò a carponi sotto la finta pelle di pecora che gli era stata buttata addosso.
«Maledette pecore.» sussurrò «Le ucciderò tutte.»

«Sono pecore, non giganti!» lo rimbeccò Jean, mentre Mikasa si accostava loro con un:

«Beeeeeren Beeeeeeeeren»

«Sì, ma… io sono il personaggio principale dell’intera storia!­­» sbottò nuovamente il ragazzo-titano «Non posso essere relegato al ruolo di ovino. Sapete che farò? Mi farò crescere capelli, barba e baffetti… così vedremo chi sarà il protagonista indiscusso della recita di Pasqua!»
 
***
 
La regina si schiarì la voce, mentre i re magi facevano nuovamente la loro apparizione:
«Giunsero infine i Re Magi. Un po’ in ritardo, in effetti, ma d’altronde il loro viaggio era stato lungo e periglioso. Avevano seguito la stella che li aveva condotti sino alla capanna. I tre recavano doni preziosi: oro, incenso e mirra.»

«Mirra?!» Levi nascose frettolosamente il boccale dietro alla schiena. Mirra? «Avevo capito “birra”, merda. Non ho portato la mirra. Non so nemmeno cosa sia, ‘sta cazzo di mirra!»

«Ma ti pare che puoi portare in regalo ad un neonato della birra?!» l’irritante voce di Hanji giunse immediatamente a canzonarlo.

«Senti, fottuta Quattrocchi… a te sembra che dell’incenso o dell’oro siano dei doni adatti invece? Potevamo regalargli… non so… un fasciatoio! Delle scorte di pannolini! Una carrozzina componibile in un seggiolino omologato per asinelli, ma… che se ne fa di questa roba?!»

«Sono oggetti preziosi, adatti ad un sovrano.» intervenne Erwin «è un gesto simbolico per riconoscere la regalità del bambino.»

«Piva, piva, l’oli d’uliva;
gnaca, gnaca, l’oli de taca;
el Bambin el porta i belé,
la Madona la spènd i dané
. »
 
«Mike, la vuoi piantare?! Non è il momento delle zampogne, qui abbiamo un problema!» Levi si girò di scatto, mentre il caposquadra Zacharias gli sfilava il boccale dalle mani, scolandoselo d’un sorso «Grazie tante, brutto cazzone! Ora sono pure senza birra… non ho più regali! Che diamine porto al bambinello, ora?»

Il viso di Hanji si illuminò all’improvviso:
«Idea! Regaliamogli Connie!»
 
***

Connie, che come pecora aveva già vissuto giorni gloriosi, venne portato in dono dai Re Magi alla capanna. Di lui non si ebbero più notizie, ma si narra sia fuggito a Malhe dopo aver visto respinta la propria domanda di diventare l’angelo ufficiale delle future recite natalizie: “Gli angeli non hanno sesso, ma hanno i capelli.” recitava la risposta ricevuta. 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti / Vai alla pagina dell'autore: Ellery