Libri > Percy Jackson
Ricorda la storia  |       
Autore: cabin13    08/01/2018    1 recensioni
|What if?||post HoO|
Qualcosa in lui crolla, si spezza, fa riaffiorare ricordi che credeva di aver accantonato e superato da anni, invece questi lo travolgono come un fiume in piena. E lui non può far altro che annegare.
Non è più sicuro di riuscire a controllare le sue reazioni, la vista è offuscata da tanti episodi che scorrono davanti ai suoi occhi. Episodi che ritraggono lui e sua sorella. Ma al viso di Bianca se ne sovrappone un altro, uno minuto e ancora paffuto, con i lineamenti da bimba.
Genere: Angst, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nico di Angelo, Will Solace
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

Incontro

Sognare per i semidei è una parola grossa.

Il novantacinque per cento delle volte ricorrono tremendi incubi su mostri e battaglie passate, e il restante cinque è composto da visioni e premonizioni impossibili da interpretare.

Proprio per questo motivo Nico non sa cosa aspettarsi, quando una notte si sveglia di soprassalto nel suo letto nella Capanna 13. Ha i sudori freddi e il respiro mozzato, le sue dita tremano mentre stringe il lenzuolo leggero.

Accanto a lui Will si agita nel sonno, le sue labbra sono arricciate da una buffa smorfia che il moro interpreta come di felicità – forse è l’unico mezzosangue svincolato dall’odiosa “maledizione dei sogni di cacca” che affligge i semidei, sorride tra sé il figlio di Ade. Le braccia del biondo sono rilassate e protese verso la pozione di materasso che prima era occupata dall’altro ragazzo.

Il Re dei Fantasmi lo osserva intenerito, ma si riscuote quando un brivido gli attraversa la colonna vertebrale da cima a fondo.

Sa che è collegata al suo sogno, ma non riesce a capire se sia una sensazione positiva o meno. Sente solo che presto accadrà qualcosa.

E sa che quel qualcosa sarà legato a Bianca.

L’ha vista – e non la sua anima, ma proprio in carne ed ossa – tra le Cacciatrici, poi lei è svanita in un refolo di vento. Subito dopo Nico si è ritrovato su uno scuolabus pieno di bambini, si è guardato intorno: il più grande avrà avuto sì e no otto anni. Delle voci sommesse hanno attirato la sua attenzione, il loro suono era ovattato e quindi non ha capito a cosa si stessero riferendo, ha afferrato soltanto qualche parola sconnessa: “amico immaginario”, “pazza” e qualcosa che suonava come “stringere”.

L’ultima volta che il ricordo della sorella aveva attraversato le sue visioni era stato due anni prima, quando si era avventurato di sua spontanea volontà nel Tartaro. L’incubo in cui riaffiorava la morte della giovane si era ripetuto anche tempo dopo la sconfitta di Gea e il suo ritorno al Campo. Era riuscito a superare quel periodo soltanto grazie a Will e Reyna.

Nico è pieno di inquietudine a causa di quel sogno. Non ne parla con nessuno, neppure con il figlio di Apollo; ha mille ipotesi per la testa e non ha bisogno di qualcuno che gli causi ancora più confusione ponendogli mille domande.

Riesce a glissare l’argomento solamente per una giornata, perché quella seguente il biondo arriva, gli si piazza davanti a braccia incrociate e fissa i suoi occhi cerulei nei verdi dell’italiano.

– Avanti, – dice dopo aver ricevuto uno sguardo scettico dal moro – dimmi cosa ti succede.

Parla come se fosse uno strizza cervelli. Nico si chiude nel suo mutismo, ma forse quello che dovrebbe chiudere la bocca è Will: il dottore ha cominciato a parlare e sa che quando inizia, poi non si ferma più

---

Alzando gli occhi al cielo, si domanda ancora come il suo rompiscatole significativo sia riuscito a trascinarlo fin lì.

Hanno percorso in lungo e in largo tutta la Fifth Avenue, sono entrati da Macy’s e hanno finito pure col perdercisi dentro – ci sono un miliardo di corridoi, scalinate e piani intermedi, Nico non capiva più da che parte erano venuti.

Adesso sarà almeno venti minuti che sono in coda al McDonald’s, è ora di pranzo e il fast food è stato assaltato sia da newyorkesi che da turisti affamati.

Il figlio di Ade invece ha lo stomaco chiuso, l’odore di carne e patatine fritte gli sta dando la nausea. La sua testa è completamente da un’altra parte, persa in centinaia di riflessioni e ipotesi che mutano ogni secondo. Sa che Will lo sa, delle sue condizioni. Sa che il biondo vuole prenderlo per sfinimento; diventa più loquace quando è stanco, tutti i giri erano mirati a stancarlo – oltre che a comprare una nuova maglietta al giovane Solace, l’ultima è finita bruciacchiata uno dei falò della Casa di Apollo (più Leo).

Finalmente il cassiere chiama il loro ordine e Will si precipita a ritirare il cibo.

Finché il ragazzo si fa largo tra il mucchio di gente radunato di fronte alla cassa, l’italiano coglie l’occasione per guardarsi un po’ in giro.

La sua attenzione viene focalizzata da due figure che stanno ordinando. Sono un’anziana signora e una bambina sui cinque anni. La donna tiene per mano la piccola e quest’ultima tiene il braccio libero sollevato, come se fosse avvinghiata a qualcosa di invisibile.

– Bene, in tutto sono dieci dollari e ottanta – sta dicendo il cassiere, un ragazzo leggermente in sovrappeso, mentre batte sul monitor gli ordini.

– Nonna, aspetta! – esclama la bimba tirando la mano della signora. Quella si blocca con il portafoglio a mezz’aria e la osserva, confusa.

Il brusio del locale diventa improvvisamente ovattato e distante, anche la voce di Will, che gli si è appena affiancato con il vassoio in mano, è soltanto un ronzio.

L’attenzione del figlio di Ade è interamente catalizzata da quella minuta figura che sembra risplendere di un’aura chiarissima. La luce illumina la sua pelle olivastra e i suoi lisci capelli mori, enfatizza la spruzzata di lentiggini sul suo nasino all’insù.

Senza accorgersene, si è avvicinato a tal punto da distare solamente pochi passi dalle due.

– Che ti prende, tesoro?

La bambina gonfia le guance con aria imbronciata e indica un punto accanto a lei. – Mio fratello non ha ancora ordinato!

La nonna batte le palpebre, interdetta. Con un sorriso gentile, ma che nasconde una nota tirata, le ricorda che lei è figlia unica e suo fratello non esiste.

– Dici sempre così! – si infuria la bimba, pesta i piedi e i suoi grandi occhi verdi hanno un’espressione ferita – Dici sempre così, ma ti sbagli! Nico c’è sempre stato, sempre!

L’anziana guarda il cassiere con aria di scuse: – È la stessa storia, ogni volta – sospira rassegnata. – Bianca, smettila di fare queste scene! – si rivolge alla piccola con aria di rimprovero.

L’intero ambiente sembra diventare troppo stretto per Nico, gli manca l’aria, i brividi freddi percorrono la schiena e le ginocchia iniziano a tremare incontrollatamente. Deve uscire, andarsene di lì. Eppure non riesce a muoversi di un millimetro, rimane lì, fermo impalato, ad osservare la scena. Non si accorge del suo respiro, improvvisamente affannato e pesante.

È proprio quello che fa voltare i tre personaggi – più tre quarti del locale – verso di lui.

Il suo sguardo incrocia quello della bambina, Bianca.

Appena lo vede, quest’ultima libera la mano dalla presa della nonna, distende le labbra in un sorriso gigantesco e compie un passo verso di lui. La felicità brilla nei suoi occhi.

Fratellone!!

Il figlio di Ade rimane impietrito, il volto pallido e bloccato in un’espressione sconvolta. I battiti del cuore gli paiono rallentati, riecheggiano come colpi di tamburo nella sua testa, le ginocchia sono molli e le mani non riescono a restare ferme. La bocca dello stomaco si chiude, fa male come se lo avessero appena pugnalato. È sotto shock.

Avverte in lontananza la voce di Will che lo chiama e altre in sottofondo gridano.

Poi il buio lo inghiotte e si perde tra le tenebre.




Hola gente

Questa storia è ispirata a un headcanon che ho trovato su un post di Instagram, spero vi piaccia ^^

La cosa è molto What if? e non accadrebbe mai davvero, perché quando si rinasce il Lete cancella tutti i ricordi, ma mi intrigava l'idea di provare a scrivere una cosa del genere e spero di essere riuscita a rendere questa prima parte interessante

 Riguardo Macy's che è un caos, parlo per esperienza, io e una mia amica non riuscivamo più a venire fuori da lì sembrava davvero un labirinto XD

Ringrazio chi recensisce e anche chi legge e basta

Alla prossima gente

Adios

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: cabin13