Le 5 fasi

È affascinante come la psicologia, una materia che si occupa di un elemento così complesso come la mente umana, a volte, certo non sempre, riesca a semplificare efficacemente le reazioni umane in uno schema. Sasuke era affascinato profondamente dalla psicologia, essa ti aiuta in battaglia, ti permette di anticipare le mosse del tuo avversario, ma mai avrebbe pensato che un giorno, essa si potesse ritorcere conto di lui.

1. Negazione

Il povero Uchiha si stava strozzando su un muffin in quel momento, mentre Sakura tentava di mantenere l’espressione più seria possibile. (Con scarso successo).

“C-come sarebbe a dire che lui mi piace! È un idiota, un irresponsabile, un...”

“Si, ma ti piace comunque, ammettilo!”

Sasuke riuscì solamente a fare un verso di shock e restare a bocca aperta, mentre scuoteva violentemente la testa; perché no, non esisteva, neanche tra un milione di anni! Non c’era assolutamente nulla che lui, anche solo potesse sopportare, del Dobe.

2. Rabbia 

Sakura si stava godendo del tè verde quel pomeriggio, fece appena in tempo a sollevare la tazza dal tavolo, che il suddetto fu scaraventato contro la parete. 

“A ME NON PIACE IL DOBE!” Urlò Sasuke inviperito. Si era presentato a casa della ragazza senza preavviso, ma la giovane se lo aspettava dopo il discorso di quella mattina.

La Rosa prese un sorso di té e con tutta calma si rivolse all’altro.

“Sasuke... FUORI DA CASA MIA! SHANNARO!”

Calma smaltita in pochi secondi.

3. Negoziazione

“C’è una soluzione, sono solo malato mi puoi curare”

Sakura lanciò un urlo spaventoso.

“Shh! Sono solo io! Dimmi che hai qualcosa per me!”

La ragazza aveva smesso di urlare, ma lo guardava ancora completamente sconvolta, stringendo forte le coperte del proprio letto.

“Che ore sono?”

“Sono le 3 del mattino, ma che importa? Sei un medico no? E il giuramento di Ippocatre? Mi devi curare!”

Sakura lo guardò sconvolta per qualche secondo, poi si voltò dandogli le spalle e si rimise a dormire. 

4. Depressione

Haruno si stiracchiò mentre attraversava la porta della propria cucina, si diresse verso il frigorifero per prendere del latte, poi afferó una tazza e dei cereali dalla credenza sopra il lavandino.

“Vuoi qualcosa?” Chiese al moro che stava sbattendo la testa sul tavolo alle sue spalle.

“No, che senso avrebbe? È tutto uno schifo, non serve a niente mangiare, a cosa ci porta? Perché ci cibiamo? Che scopo abbiamo su questa terra?”

Sakura osservava Sasuke sproloquiare sul senso della vita, mentre masticava a ritmo costante i cereali d’avena con il latte. 

“Non hai tipo delle missioni a cui partecipare?”

“No è il mio giorno libero”

“E che cazzo”

“Come?”

“Ho detto cerca un Mazzo, così giochiamo a carte, ti distrai un po’ almeno no?”

5. Accettazione 

Naruto raggiunse i propri migliori amici quel pomeriggio.

“Ciao ragazzi! Non potete capire che mi è successo! Io...”

“Tu, io, cena stasera” lo minacciò Sasuke con lo Sharingan attivato.

“C-come?”

“Accetta o giuro che queste carte te le faccio ingoiare!” Intimò Sakura che ne aveva fin sopra i capelli dell’Uchiha che le ronzava intorno. 

A Naruto non restò altra scelta che accettare l’invito.