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Autore: ballerina 89    14/01/2018    1 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicata ai nostri capitan Swan. Le storie tratteranno come tema principale scene di vita famigliare che tutti noi vorremmo vedere nella serie ma che purtroppo ci sono state negate. I personaggi che troverete all'interno di questa raccolta sono gli stessi delle mie due opere precedenti ( Happy Begining e l'amore vince ogni cosa). Buona lettura a tutti voi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV EMMA

Tutto iniziò una settimana fa quando nel bel mezzo della mattinata mi arrivò una chiamata inaspettata dall'asilo di Leila chiedendomi di andare a riprendere mia figlia perché stava piangendo e cercava disperatamente noi genitori. Era una mattina particolarmente impegnativa  quella, ed ero sommersa di lavoro, mio padre era fuori per altre commissioni quindi non avevo alcuna possibilità di allontanarmi dalla stazione. Chiamai killian e mandai lui a riprendere la bambina. Una volta presa la portò in ufficio da me... appena mi vide mi corse in contro per abbracciarmi e continuò a piangere. Provai a chiederle cosa fosse successo ma le lacrime le impedivano di parlare. Fu Killian a grandi linee a spiegarmi l'accaduto: in pratica l'asilo aveva organizzato, visto la bella giornata, una piccola gita al parco adiacente alla scuola. A quanto pare sembrerebbe dai racconti delle sue maestre che Leila si sia imbattuta in un cagnolino un po’ aggressivo il quale l'ha spaventata. Non diedi troppo peso alla situazione, non era stata ne morsa o aggredita,  si era semplicemente spaventata.  Mi limitai quindi a consolarla e giocare con lei. Da quel momento è iniziato il nostro calvario:  ogni notte e ad ogni riposino la bimba ha sempre avuto incubi. Questa sera la situazione non è differente. Sono a letto abbracciata a Killian quando nostra figlia inizia a chiamarmi disperatamente in lacrime:
- Ci risiamo! - dice lui - Secondo me la scuola non ci hadetto tutta la verità! Non può stare così solo per un cagnolino.
- Non eri presente e non puoi saperlo. - conosco Killian è iperprotettivo con le sue figlie. 
- Lo scoprirò! Ho dei metodi infallibili!
- E sentiamo sherlock Holmes, cosa avresti intenzione di fare? Andare a scuola e minacciarli con il tuo uncino per farti raccontare qualcosa che molto probabilmente neanche loro sanno? 
- Io so solo che gli ho affidato la mia bambina e loro me l’hanno restituita traumatizzata, se permetti ho tutto il diritto di vederci chiaro!
- Mammaaaaaaaaa! - continua a chiamarmi... se continuerà così sveglierà anche sua sorella. 
- Vado da lei, torno subito.   - Lo bacio ed esco dalla nostra stanza per recarmi in quella di Leila. La trovo in piedi nel corridoio... evidentemente non vedendomi arrivare  stava venendo in camera da noi:
- Amore che succede? - le chiedo 
- Mamma non ci lasciare! - mi risponde.... mmh questa è una novità. 
- E dove dovrei andare amore, sentiamo....
- Non ci lasciare mamma, ti pregoooooooooo!
- Amore ma cosa dici? No che non vi lascio!  - Ogni volta che mi guarda con quegli occhietti tristi mi si spezza il cuorre. -  Amore di mamma... - mi porto alla sua altezza. - Era solamente un brutto sogno, niente di più. La  mamma non vi lascerà mai per nulla al mondo. - cerco di tranquillizzarla.
- Ma la signora dei cani... - smette improvvisamente di parlare. Mmh anche questa è nuova. Chi è costei?
- La signora dei cani amore? - chiedo con la speranza che mi dia qualche indizio.
- Si... io ho visto tutto mentre dormivo... non te ne puoi andare. Io ho bisogno di te. Che faccio se non ci sei?
- Senti amore, ti farò una domanda ma tu dovrai essere sincera con mamma ok? - annuisce -L’altro giorno, all'asilo, oltre al cagnolino si è avvicinato qualcuno? Che ne so... una signora magari? Ti ha detto qualcosa? Ti ha spaventata in qualche modo?
- No c'era  solo il cane cattivo. La signora dei cani l’ho vista mentre dormivo.
- E allora amore mio era solamente un incubo! - le bacio la fronte.
- Quindi non te ne andrai? - mi domanda ancora spaventata
- Te l’ho già detto! No che non me ne andrò, come potrei?
- Dormi con me stanotte? - mi chiede infine un po' più tranquilla.
- Perche ieri che cos'ho fatto sciocchina! - rido.  - Avanti fammi strada principessa!
***
Quella sera non fu l'ultima volta che ebbe quegl'incubi. La storia continuò per un’altra settimana. È sabato mattina, Leila non ha scuola così come da routine sveglio entrambe le figliole per portarle da Granny a fare colazione con zia Regina e nonna Snow. Sto vestendo la più piccola  quando Leila entra iniziando a dare i numeri per il mio abbigliamento e quello della sorellina. Inizia a dire frasi incomprensibili come “Se ti vesti così poi te ne andrai!” ,“Mamma se mi vuoi bene cambiati!”...  inutile ogni mio tentativo di calmarla, l'unica soluzione è quella di assecondarla in questa strana richiesta e cambiare vestiario. Sembra tranquillizzarsi subito. Dopo aver finito con Chloè vesto anche lei in base a quello che mi dice di voler indossare dopodiché ci mettiamo in macchina. Non ci vuole molto per arrivare da Granny di solito, massimo un paio di minuti, oggi però il viaggio durerà un pochino di più: sul tragitto incontro un cartello stradale con su scritto: strada bloccata. Accidenti, non ci voleva! Dovrò fare il giro lungo e passare per quelle dannate stradine dissestate.  Faccio inversione e cambio la direzione di marcia. Dopo dieci minuti buoni, quando siamo quasi all'altezza del locale ecco che incontro un nuovo cartello: lavori in corso e indovinate un po' dove sono? Proprio sulla corsia che sto percorrendo. Ma cos'è stamattina... stanno ristrutturando l'intera Stprybrooke? E come è possibile che stiano facendo dei lavori e non mi abbiano minimamente informata? Va beh... i misteri della vita. Rallento per cambiare corsia ma mi accorco di un'anomalia:  i freni improvvisamente non funzionano. Premo maggiormente il pedale nella speranza di attivarli ma niente, la macchina sembra non vuoler ascoltare i miei comandi. E' una stradina in discesa quella in cui ci troviamo ed è per questo motivo che la macchina inizia a prendere velocità. Leila si accorge del mio improvviso silenzio e comincia a dire
- Mamma mamma che succede?
- Leila! - dico prima di entrare nel panico -  Prendi la mano di tua sorella, pensa a zia Regina, teletrasportatevi da lei e chiedete aiuto. - il mio tono è autoritario. Non possiamo permetterci di perdere tempo. Non posso permettere che accada loro qualcosa. 
- Mamma ma...
- LEILA VA'! - Gridò talmente tanto da spaventarla. Fa quello che le dico ma mentre sta svanendo sento Chloè, ignara da tutto quello che sta succedendo,  dire "nooo" e piangere. Guardò lo specchietto retrovisore e la trovo ancora qui con me. Deve aver lasciato la mano di sua sorella. Non c’è più tempo omai e mi affretto a fare l'unica cosa che mi viene in mente: con la magia slaccio le cinture del seggiolino auto dove è seduta, lascio il controllo ormai inutile della mia auto e mi butto su di lei. Un boato... la macchina si ferma e poi... il buio. 
***

POV REGINA

- No granny,non abbiamo acncora deciso, aspettiamo Emma per ordinare! Come al solito è in ritardo - dico alla cara nonnina che è venuta al tavolo mio e di Snow per chiedere ordinazioni
- Ok. Passo tra poco. - si allontana.
- E insomma raccontami...  - disse Snow a bassa voce - Roland e Henry non ci saranno questa sera... Che programmi ha in serbo per te Robin?
- Ma da quando sei diventata così pettegola? Ah già... da sempre - dico con ironia
- E daiiii... non fare la pudica, non ti si addice.
- Non ha in serbo nulla quindi non c'è nulla da dire.
- Io dico di si invece: sei arrossita! - mi fa notare con quel tono di voce odioso. 
- Ma perché ci parlo con te? - Snow  sa essere davvero snervante quanto vuole. 
Continuammo a parlare, o meglio continuai a subire il suo interrogatorio per un bel po fino a quando nel locale in una nuvola di fumo apparve Leila in lacrime.
- Leila ma... -  non mi fece neanche parlare. Mi guardò in preda al panico e mi disse:
- Ti prego zia aiuta la mamma! - Nell'esatto momento in cui finì la frase si sentì un rumore assordante provenire da fuori. I vetri delle finestre del locale tremarono e  tutti i clienti comprese io e Snow iniziammo a guardarci intorno per capire da dove provenisse quel frastuono. 
- Zia, questa non era la mamma vero? - mi dice riportandomi alla realtà
- Perché dovrebbe essere la mamma amore? Dove'è e come mai se qui da sola?
- Ero con mamma, in macchina... mi,mi... mi ha chiesto di chiederti aiuto! Che è successo ziaaaa? - a quelle parole Snow si precipitò fuori. la sentii  gridare una frazione di secondo dopo pronunciando il nome di sua figlia e dal modo in cui urlava capii che qualcosa era appena successo.  Feci per avvicinarmi a Snow ma prima di arrivare da lei mi ricordai di Leila.
- Granny tienila un secondo e non farla affacciare per nessun motivo al mondo.
- Zia zia dove stai andando? Dov'è la mia mamma?
Mi inginocchiai verso di lei e le asciugai le lacrime - Amore mi allontano per un secondo, torno subito da te.
- Vai dalla mamma?  Posso venire?
- Amore è meglio se resti qui ok?
- Ma io voglio  venire
- Leila per favore, io devo andare! Promettimi di non uscire per nessun motivo.
- Mah...
- PROMETTIMELOOOOO!
- Ok! - disse tristemente
La lasciai alle cure di Granny e mi precipitai fuori a capire cosa fosse successo. Vidi la macchina di Emma scaraventata contro un muro. Come diavolo ha fatto a finire nella corsia opposta a quella di marcia quando la strada era completamente libera?  Corsi con quanto più fiato avevo in corpo non curandomi neanche di Snow e le sue urla e raggiunsi il veicolo. La scena che mi trovai davanti era alquanto raccapricciante. Emma era praticamente arrivata sul sedile posteriore Dio solo sa come. Aprii la portiera di quella che una volta era la sua auto ma un fascio di magia mi fece indietreggiare di qualche metro
- Ma che..... - ignorai quanto successo e ritentai riuscendo ad aprire la portiera senza nessun intoppo:
- Emma, Emma mi senti? - provai a chiamarla ma lei non rispose. Poggiai delicatamente una mano sulla sua schiena, attenta a non fare pressione non conoscendo i danni che poteva aver riportato, per guarirla ma la mia magia non  funzionò.  Era come bloccata. Senza perdere tempo a capire perché e percome chiamai un ragazzo lì vicino e gli chiesi di chiamare un’ambulanza e le guardie di competenza. Essendo lei lo sceriffo molto probabilmente sarebbe arrivato il vice sul posto dell'incidente ovvero suo padre. Di male in peggio insomma. Nell'attesa che l'ambulanza arrivasse tornai da lei cercando di chiamarla con l'intento di svegliarla ma i miei occhi si soffermano su un dettaglio che fino a poco prima non avevo  visto: una piccola manina, decisamente non di Emma, spuntava da sotto il suo corpo. Come Emma anche quella manina sembra non dar segni di vita. No... non è possibile, non sta accadendo questo... dissi a me stessa.
- Chloè.... CHLOE'E'E'E'EE'E'! - provai  a chiamare la bambina ma il risultato non fu quello sperato. Silenzio tombale.
Arrivano poco dopo  anche David e Killian,  evidentemente anche al porto era giunta la voce. Non so chi tra i due era più sconvolto. Tentarono entrambi di  farsi spazio nella macchina ma fortunatamente vennero bloccati. Inpanicati com'erano avrebbero solamente peggiorato le cose. 
Susseguirono momenti di puro panico.  Si temeva il peggio. Eravamo circondati da una marea di persone ma  gli unici rumori che si sentivano erano le grida strazianti di Killian e i lamenti di Snow e David. Purtroppo nessuno di noi era in grado di aiutarli. Improvvisamente dalla macchina si sentì un pianto... inizialmente debole ma poi sempre piu forte. Oltre al pianto si senti anche una parolina: "mamma!" Chloè era viva. Vedi Killian scattare come una furia per andare dalla sua bambina ma proprio in quell'esatto momento arrivò l'ambulanza.
- Qualcuno sa dirci cosa è successo? - chiese uno dei medici
- La prego le aiuti! Ci sono mia moglie e mia figlia lì dentro. È una bambina di appena un anno! E' spaventata.  Mia moglie invece...lei... lei non è ancora coscente, ha bisogno di voi.... la prego... 
- Si calmi signore e ci faccia lavorare. Faremo tutto ciò che è in nostro potere per salvarle.  Allora chi le ha trovate?
- Io.- dissi -  La ragazza è sempre stata incosciente mentre la bambina  ha preso a piangere da qualche minuto.
- Controllate il polso della ragazza e vedere se c’è battito. - ordinò l’uomo si suoi colleghi.
- Molto debole ma c’è ancora. - menomale!
- Bene, attenti a non fargli subite ulteriori danni, estraete sia lei è che la bambina. - Impiegarono un po’ ma alla fine riuscirono ad estrarle entrambe e adagiarle a terra su due barelle. Emma era inerme, bianca in viso e qualche ferita qua e là. Chloe tutto il contrario: rossa per lo sforzo del pianto e apparentemente illesa.
- Mamy, mamyyyyy! - Continuava a ripetere spaventata per quel via vai di persone ma in quel momento era impossibile darle retta. Vennero trasportate con urgenza in ospedale e tutti noi le raggiungemmo con la mi macchina.
 Ore di attesa interminabili.  Killian era distrutto come così anche David e snow. La situazione come anche poco prima non sembrava delle migliori e quell' attesa non faceva altro che peggiorare i nostri stati d'animo.  Whale uscì solamente un paio d'ore più tardi. 
- Allora???? - Esclamò killian impaziente
- Abbiamo fatto le prime visite alla bambina e sembrerebbe tutto nella norma. la terremo un paio di giorni qui sotto osservazione per farle ulteriori accertamenti ma tranquillo, sta benone. E' solo spaventata
- Emma?!?!?!
- Purtroppo... Non ho le stesse buone notizie per lei! Non si è ancora svegliata ma tramite la tac abbiamo riscontrato degli ematomi abbastanza importanti. Dobbiamo aspettare che si svegli per capire l’entità dei danni. Una cosa è certa. Tua moglie ha salvato la vita a vostra figlia. Da come è stata trovata è evidente che le si sia lanciata contro per farle da scudo. Visto la giovane età della bambina e la portata dell’incidente se non fosse stato per Emma molto probabilmente Chloè non ce l’avrebbe fatta.
A quelle parole killian ebbe un mancamento...  come biasimarlo. Lo aiutammo a sedersi sulla sedia più vicina e cercammo di incoraggiarlo anche se neanche noi eravamo al massimo delle forze.
- Posso vederle? - furono le uniche cose che riuscì a dire
- Posso farti vedere solo tua figlia. Mi dispiace. 

POV KILLIAN

Cammino lungo il corridoio di questo maledetto ospedale e non riesco ancora a capacitarmi di quanto è successo. Come è finita l’auto di mia moglie davanti quel muro? Emma non corre mai in macchina specie quando ci sono le bambine... come ha fatto a far un incidente di questa portata in una strada deserta? Non so darmi una risposta... non riesco a darmi una risposta su nulla a dire la verità. So solo che mia moglie è ancora incosciente e che la situazione per lei non è per niente buona. Sto andando da mia figlia... cosa le dirò... e  cosa dirò a sua sorella quando la vedrò? Sta passando un periodo particolare della sua vita, cerca Emma in continuazione... come farò a dirle che la sua mamma sta male? Come farò io a vivere questi giorni senza di lei in casa? Eh si... giorni, settimane al massimo perché mi rifiuto categoricamente di pensare altro. Mia moglie starà bene! Deve star bene. Eccomi qui, davanti la porta della stanza di mia figlia. Con mano tremante la apro e la ritorno proprio davanti a me... mi guarda ma non mi dice nulla. Ha uno sguardo spento.
- Amore di papà! Mi siedo sul letto e la stringo a me! 
- Papy!  Mamma? - mi domanda subito
- Mamma è in un’altra stanza amore, ha la bua come te!
- Mamma qui!
- Adesso non può venire amore ma stai tranquilla, tra qualche ora passerà a trovarti. - mento con la speranza che distraendola non la cerchi più.
- Brum brum BUM!!
- È si amore... hai avuto tanta paura?
- Mamma! Lei paula...
- E' tutto finito adesso! -  L’abbraccio
- Killian?!?!? - mi sento chiamare...  E' Regina.
- Cosa ci fai qui? Ci sono novità?
- Ho fatto due chiacchiere con Whale e sono riuscita a convincerlo a farti vedere Emma.  Penso che forse farle sentire la tua voce le farà bene... Vai!  Ci penso io a Chloe.  Ho visto degli infermieri passare per il corridoio, stanno portando il pranzo: mi assicurerò che mangi. 
Mi limitai ad annuire, salutai la mia principessa e lascial la stanza dirigendomi a gran velocità in terapia intensiva: la stanza in cui avevano portato il mio amore. Eccola lì, stesa su quel letto, bianca in viso e con una marea di tubi attaccati. Indosso il camice la mascherina come da regolamento, entro e mi avvicino al suo letto. Sembra che stia semplicemente dormendo.
- Amore... provo a dirle nella speranza che riesca a a sentirmi - Ma che mi combini è? Non ti posso mai lasciare da sola che fai casini... - faccio una pausa, non pensavo fosse così dura parlarle. - So già cosa mi diresti se fossi sveglia e si...  le bambine stanno bene. Entrambe. Leila è con Granny adesso, tra poco Robin e Henry andranno a prenderla mentre chloe invece è qui in ospedale ma non preoccuparti, sta benone. Le hai salvato la vita sai? - le stringo la mano - Ora però che ne dici di combattere come la guerriera che sei sempre stata? Non per gli altri questa volta ma per te stessa.  Perchè non torni ad aprire questi meravigliosi occhi? I tuoi genitori hanno bisogno di te, henry e le bambine ne hanno bisogno... ne ho bisogno io. Non ti vedo da questa mattina eppure già mi manchi... non puoi continuare a dormire, devi svegliarti. - mi sono accorto solo ora che sto piangendo...  - Ho bisogno di te per affrontare la vita, da solo non sono nulla.
- Killian! -  la voce di Whale mi porta alla realtà - Devo chiederti di uscire.
- Si riprenderà vero?
- I valori non sono poi così pessimi...
- Ti ho fatto un’altra domanda! Si riprenderà?
- Per capirlo dovremo aspettare che si svegli. Così non posso darti nessuna notizia. Mi dispiace. 
- Salvala, ti prego!
- Non dipende da me purtroppo... Ascolta, sei provato: vai a casa, fatti una bella dormita e torna domani. Qui non puoi fare nulla.
- Non le posso lasciare da sole. 
- Non saranno sole. Si sono offerte sia Regina che Snow per rimanere a controllarle entrambe. Concordano con me, sei troppo provato e inoltre a casa hai un’altra bimba. Devi andare da lei.
- Non ce la faccio. Cosa le dirò è? Come posso andare da lei e dirle che sua madre rischia la vita per aver salvato la sua sorellina? A 5 anni che vuoi che ne capisca.
- Non ci sarà bisogno di dirle nulla. Leila ha solamente bisogno di papà in questo momento. 
Cercai di convincere Whale a lasciarmi rimanere con mia moglie ma fu irremovibile. Mi ritrovai così seduto su una scomodissima sedia in sala d’attesa
- Ho appena sentito Robin - dice Regina -  E' passato a prendere Leila.  E' a casa mia insieme a Henry. Lui ancora non sa nulla. Dovresti raggiungerli... la bambina è molto irrequieta. 
- È irrequieta perchè vuole sua madre lo sappiamo tutti. 
- Sicuramene è come dici però in questo momento solo tu puoi tranquillizzarla. Va da lei, ti prometto che anche solo per un minimo cambiamento ti avviserò.
- Chloe ha mangiato? - cambio subito argomento
- Non ignorarmi... - sorride rassegnata per poi rispondere alla mia domanda -  Ha mangiato solamente la frutta e ora è con sua nonna che sta cercando di farla dormire un po’. Abbiamo tutto sotto controllo Killian, va a casa.
Non avevano poi tutti i torti, metà della mia famiglia era ancora a casa e non sarebbe stato giusto abbandonarli a loro stessi. Esco dall'ospedale e mi reco a casa di Regina e Robin. La prima persona che che vedo dopo aver varcato la soglia di casa Mills è proprio mia figlia. 
- Papà sei arrivato finalmente! - corre nella mia direzione per poi abbracciarmi. Mi sei mancato!
- Mi sei mancata anche tu amore.
Si guarda intorno - Mamma?!?! - E ora che le dico?
- Mamma non è qui adesso tesoro.
- Dove' è
- Sta riposando.
- Papà sei triste! Tu non sei mai triste... lo sei solo quando la mamma o noi stiamo male.  Dov'è la mamma papà? - Per avere 5 anni è troppo intelligente -  Avevo.... av ... av... - inizia a singhiozzare  - Avevo ragione io vero? Mamma mi ha lasciato? - piange -  Aveva ragione la signora dei caniiii!
- Amore mio non fare così... non piangere! La mamma  non ti ha lasciato, sta solo riposando. Starà benone.
- Voglio andare da lei, voglio vedere se è vero!
- Non è possibile andare da lei adesso però ti prometto che tra qualche giorno ti porterò da lei ok?
- Io voglio andare ora!
- Non si può amore mio,mi dispiace!
Piange disperata ed è inutile ogni mio tentativo per farla calmare. Forse farle buttare fuori tutto ciò che ha dentro potrà farle solo che bene. L'abbraccio e restiamo accoccolati  per tutto il pomeriggio senza far nulla. Sembrava finalmente essersi calmata. 
- Perché non mi avverte dato retta? È stata la signora dei cani.
- Ancora con questa storia amore? Te lo abbiamo già spiegato: la signora dei cani non esiste! Era solamente un brutto sogno.
- Però la mamma...
- È solo una coincidenza amore! Niente di più. Ora perché non provi a chiudere gli occhi e a dormire un po’? Si è fatto tardi
- Ho paura di sognare ancora la signora dei cani!
- C’è papà accanto a te ok? Non succederà nulla. Avanti  fai la brava!
- Posso fare una cosa prima di dormire papà?
- E cosa tesoro? - Fece un gesto in aria con la manina e subito dopo apparve davanti ai nostri occhi uno dei maglioncini di sua mamma. Lo indossa e poi mi dice:
- Ora possiamo provare a dormire.
La stringo forte a me e la porto al piano nella stanza che Regina ha sistemato appositamente per lei e Chloè. Riesco finalmente  a farla addormentare ma il suo sonno non è sereno.  Si sveglia un paio di volte:  una per la sua mamma e la seconda per il suo solito incubo. Non so se si sia svegliata altre volte durante la notte perché verso le tre del mattino ricevo una chiamata da Regina:
- Che è successo? - chiedo direttamente senza convenevoli. Ho il cuore in gola.
- Whale ha notato dei cambiamenti nei valori di Emma. Pensa sia il caso che tu ci raggiunga qui al più presto. C’è la possibilità che tra qualche ora si svegli.
Salto dal lettocome una furia e dopo aver incaricato Henry di sorvegliare sua sorella senza far trapelare altro, corro in ospedale.
***
- Sta meglio quindi? - Chiedo speranzoso a Regina.
- Non so come sta di preciso, mi hanno solo detto che i suoi valori sembrano essere migliorati. Whale sostiene che sia tutto merito tuo e di Chloè.
- In che senso?
- I suoi valori hanno iniziato a migliorare quando sei stato nella sua stanza. Molto probabilmente ti ha sentito.
- E Chloè cosa centra?
- Poche ore fa la bimba non riusciva a dormire poichè voleva la sua mamma così Whale ha ben pensato di portarla un po’ in camera da Emma. Dovevi vederla Killian, si è raggomitolata su sua madre e si è addormentata in un baleno. Da quel momento nelle macchine di Emma si è rilevato un ulteriore miglioramento. 
- E' ancora lì? La bambina intendo... è ancora in camera con lei? -  annuisce - E nessuno è il lì a controllarla? Potrebbe cadere dal letto e farsi male! E' piccola e Emma non può badare a lei.
- Tranquillo, abbiamo fatto mettere le sbarre al letto di Emma. Non può farsi del male.
I medici mi danno il lascia passare per entrare per una diecina di minuti. La scena che mi ritrovo davanti è di una tenerezza assurda: Chloè è abbracciata ad Emma come fosse la sua ancora di salvezza. Peccato che sua madre non possa ammirare tale gesto. Baciai la fronte di mia moglie quella di mia figlia dopodichè tornai in sala d'attesa! Non so perché ma mi sento più sollevato dopo averle viste. Forse sapere che Emma sta migliorando mi ha aiutato a calmarmi... non lo so, so solo che questa sensazione di tranquillità crolla neanche mezzo minuto dopo. 
- Killian.... - vedo Whale uscire dal reparto di Emma con in braccio una Chloè urlante. 
- Dott whale che succede? - chiedo vedendo mia figlia diserata. 
- Papyyy! - Allunga le braccia verso di me per farsi prendere e lo faccio. 
- Ho dovuto allontanarla da sua madre perchè... Emma si è svegliata. 
O mio Dio ti ringrazio! VIsto amore?  La mamma è sveglia! - sorrido alla mia bambina - Posso vederla Whale?
- Ecco... forse è meglio se aspetti un po'. Vedi.... c’è un piccolo problema.
- Che succede? Qualcosa non va? - Chiede a quel punto Snow affiancata da David e Regina
- Emma sta benino solo che....
- Che cosa whale! - dico sprezzante - Parla!
- Emma non ricorda esattamente tutto quello che è successo...
- E un bene no? - conoscendola si sentirebbe in colpa per aver messo a rischio anche se involontariamente la vita delle sue bambine. 
- Non esattamente. Diciamo che è rimasta alla rottura del primo sortileggio. 
- Che... che significa? - chiedo terrorizzato poichè penso di conoscere già la risposta.
- Emma ha perso la memoria. 
 
Note dell'autore:
Giuro che non finisce così! Come per un'altra one-shot scritta in precedenza, anche questa è un po lunghetta così ho pensato di dividerla, come quella precedente, in due capitoli. La situazione non sembra essere proprio delle migliori vero? Cosa succederà ora? Alla prossima ragazzi.
  
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