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Autore: Nana_13    18/01/2018    1 recensioni
"...È successo tutto così in fretta che non so spiegarmi come diamine abbiamo fatto a ritrovarci in questa situazione. Vorrei solo aver dato retta alle mie amiche e rinunciato a questa stupidaggine. Potevamo passare una normalissima serata in tutta tranquillità e invece mi sono dovuta impuntare. Per cosa poi? Non lo so nemmeno io.
E adesso che forse sto per morire ho un solo pensiero che mi rimbalza in testa: non saremmo mai dovuti venire qui."
Questi furono i pensieri di Juliet la sera del ballo dell'ultimo anno. Lei e le sue amiche avevano creduto di passare una serata alternativa andando a quella festa, senza avere ancora idea del guaio in cui si stavano cacciando.
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo

 

Con il cuore in gola, chiudo gli occhi e salto. Li chiudo per non vedere dove sono finita, ma anche se trovassi il coraggio e li aprissi non vedrei altro che buio.

Sono in caduta libera. All'improvviso il mondo rallenta e non riesco a smettere di pensare. Pensare che sono di nuovo senza di lui. Dean. Neanche il tempo di trovarci che già ci siamo persi e non so se mai ci rincontreremo, ammesso che sia ancora vivo. Cerco di allontanare questo pensiero.

Sì, come se la mia testa riuscisse a formularne di diversi. Dovrei cominciare ad abituarmi all'idea, eppure mi è impossibile.

L'unica cosa che posso fare è abbandonarmi e cadere, cadere nel vuoto…

All’improvviso una strana forza mi strattona, scuote il mio corpo con violenza, finché non mi sento risucchiata verso il basso. Per un po’ non mi riesce di respirare, ma poi l’aria torna a riempirmi i polmoni, come quando esci dall’acqua dopo una lunga apnea.

Finalmente sono fuori e provo a riaprire gli occhi. Dopo tutta quella oscurità, la luce è accecante, così sbatto velocemente le palpebre, tentando di mettere a fuoco ciò che mi circonda e per la prima volta mi rendo conto della triste realtà.

Credevamo di tornare a casa, ma quella non era Greenwood.

 
   
 
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