Libri > Le Cronache di Narnia
Ricorda la storia  |      
Autore: AlessiaOUAT96    19/01/2018    1 recensioni
POSSIBILI SPOILER PER CHI NON HA LETTO I LIBRI!
In una giornata particolare Susan ripensa in un locale su quello che è successo anni fa alla sua famiglia
dal testo:
"E invece Susan non è riuscita nemmeno a guardare il fioraio per comprare i fiori più belli da posare sulla tomba della sorella, i fiori più colorati da sostituire a quelli appassiti o morti per il gelo; Susan non ha mai messo fiori finti sulle tombe dei fratelli o dei genitori, sempre e solo fiori veri"
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Susan Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mescola quel caffè con latte da tanto, troppo tempo, ne fissa distratta il contenuto: quel liquido marroncino, screziato di latte e dall’odore invitante, ma ormai freddo.
Ogni tanto posa lo sguardo perso sulla finestra, a volte piena di goccioline di pioggia che si rincorrono sui vetri.

È una delle solite giornate uggiose, umide a talvolta piovose tipiche della caotica città di Londra. Susan Pevensie è persa nei suoi pensieri, è talmente distratta che non si accorge dell’intermittente rumore che sta producendo la nuova scritta a neon in attesa di illuminarsi.

È un continuo “zzzzzzz….zzzzzz….zzz” che continua a infastidire i clienti che cercano di chiacchierare o di godersi la musica.
Susan non sta ascoltando nulla di tutto quello che le sta attorno, anche se non c’è molto attorno a lei; infatti ha scelto l’unico tavolo semi nascosto in un angolo del locale, un tavolo piccolo e solitario alla cui sinistra è stata messa una pianta palesemente finta.

Una pianta.
Finta.
Nascosta in un angolo.

È soltanto quando la scritta si accende e rivela le sue sottili lettere luminose che Susan si ridesta momentaneamente. Posa lo sguardo sulla pianta accanto a lei e una lacrima capricciosa e ribelle le solca le guance, trascinando con sé particelle di blush messo per apparire più rosea.
Susan interiormente si sente come quella pianta: sola, in un angolo di un posto pieno di gente, ma che non riesce a godersi i momenti; lei in tutto e per tutto non dovrebbe trovarsi lì.

Susan dovrebbe essere a casa, come ogni anno, a piangere i suoi cari, ma quello che le preme di più è che se tutto fosse al suo posto, lei dovrebbe preparare Lucy per la festa dei suoi 18 anni che si sarebbe tenuta di sera, come tradizione, in uno dei più sfarzosi locali della città. Lucy dovrebbe essere circondata da amici, la sera, ridendo e scherzando e magari bevendo alcolici per la prima volta e Susan dovrebbe essere con lei in una giornata di festa.

E invece Susan non è riuscita nemmeno a guardare il fioraio per comprare i fiori più belli da posare sulla tomba della sorella, i fiori più colorati da sostituire a quelli appassiti o morti per il gelo; Susan non ha mai messo fiori finti sulle tombe dei fratelli o dei genitori, sempre e solo fiori veri. È passata accanto al fioraio, ma anziché concentrarsi sugli acquisti, delle lacrime sono sgorgate come una cascata dai suoi occhi.
Ora si trova lì, in quel locale, più sola che mai, pentita di non aver avuto il coraggio di affrontare i suoi sentimenti e comprare i fiori che spettano alla sua famiglia di diritto. Perché sì, Susan si sente una codarda, incapace di affrontare la realtà. Non è riuscita a godersi la sua famiglia quando ne aveva la possibilità e adesso, sotto sotto, sente di meritarsi quello che sta vivendo.

“Mi sono concentrata troppo su me stessa quando erano ancora vivi”
Un singhiozzo, nascosto in parte dalla melodica voce che accompagna, ora, una musica di pianoforte.

«Posso fare qualcosa per lei?» la voce gentile di un cameriere la costringe a darsi un contegno.

Susan drizza la schiena e fa finta di nulla, guarda il viso sbarbato del cameriere che ha avuto la premura di avvicinarsi a lei.

«Non pensavo che la scritta a neon potesse infastidirla tanto da farla singhiozzare, mi scuso a nome del proprietario. È che è appena arrivata e-»

«Non è per la scritta, non si preoccupi» si sforza di sorridere e di sembrare credibile alle sue orecchie.
«Oggi è un giorno importante per me»

«Capisco. Posso fare comunque qualcosa?»

Susan risponde negativamente e il cameriere se ne va senza fare domande.

Ora la scritta a neon attira la sua attenzione: è scritta in stampatello maiuscolo tranne l’ultima parola, le prime tre sono di un blu acceso, mentre l’ultima è di un violetto tendente al rosa e, rispetto alle altre è in un elegante corsivo. L’insegna cita “It was all a Dream”.
Buffo, sono le stesse parole che Susan ripeteva continuamente a Lucy, convinta che esistessero davvero fauni e castori parlanti, principi e streghe malvagie capaci di far durare l’inverno secoli.

Lucy era solita raccontare di come Susan, una volta, possedeva arco e frecce, addirittura un corno magico capace di invocare l’aiuto anche di chi si trovava a miglia di distanza, capace di far apparire un leone parlante dal nulla.
Era tutto un sogno, per questo guarda l’insegna con maggiore interesse, cercando di ricordare tutti quegli assurdi particolari che, in qualche modo, la avvicinano di più alla sorellina morta in un incidente sui binari.
Susan ricorda nitidamente il volto del principe biondo, di nome Caspian, che talvolta appariva nei suoi sogni, assieme a tanti buffi quanto insoliti animali parlanti; altre volte in questi sogni comparivano anche battaglie epiche che combattevano lei, Edmund e Peter, in altri sogni, invece lei stessa era una regina di un luogo immaginario chiamato Narnia.
I Calormeniani, Ripicì, Caspian, Aslan erano solo dei sogni, delle fantasie di ragazzini che cercavano di estraniarsi dalla guerra che li circondava, nulla di tutto quello era reale.

Quella scritta luminosa però, ricorda a Susan che altri episodi, decisamente più tragici.
Le ricorda quando si svegliava nel sonno, gridando i nomi dei familiari defunti giorni, mesi, anni prima. Le ricorda quante volte ha sperato che tutto quello che era successo fosse solo un’allucinazione prodotta da qualche caduta nella casa di campagna, oppure quante volte nei sogni li ha rivisti tutti, felici e sorridenti sperando che fossero davvero lì con lei al suo risveglio.

Nulla di tutto ciò era reale, Susan doveva accettarlo prima o poi, ma se le fantasie di Lucy erano solo dei sogni, perché lei ogni tanto vedeva una folta criniera dorata muoversi tra la folla? Altre volte invece, vedeva proprio il riflesso sull’acqua di un maestoso leone che le si avvicinava, poi ruggiva e scompariva con una calda folata di vento.
“Sono solo suggestioni prodotte dalla mia mente”

Anche se non ne è tanto sicura, Susan si alza dal tavolo, beve tutto di un fiato quel caffè con latte ormai freddo, paga e se ne va.
Con le mani in tasca passeggia per le vie di Londra, non vuole mettersi a piangere davanti a tutti per l’ennesima volta e quindi si dirige verso il suo appartamento, ma di nuovo non riesce a capire perché vede un leone camminare accanto a sé.

«Lucy perdonami se non sono riuscita a portare i fiori, ma oggi non ci riesco! Proprio oggi che è il tuo compleanno! Vorrei che sapessi quanto vi ho amato anche se non l’ho mai dimostrato apertamente» si ferma improvvisamente, trovandosi nel parco vicino casa. Guarda il leone ora davanti a sé e accarezzando la morbida criniera dorata sussurra: «Dì a loro che li amo…. Aslan»





NDA: ★ Iniziativa: Questa storia partecipa al “Neon Lights” a cura di Fanwriter.it!
 ★ Numero Parole: 1131
note escluse  ★ Prompt/Traccia: 9

Finalmente sono riuscita a scrivere qualcosa! Era da tanto che volevo tornare a scrivere ed era da tanto che avevo in mente questa piccola fanfiction.
Lo so che è triste e malinconica, ma ho provato a pensare: “come si sentirebbe Susan dopo quello che è successo?”
Ed ecco che è venuto fuori questo…
Spero che vi sia piaciuto in qualche modo!
Un bacio
Alessia
ps: se dovessero esserci errori vari prendetevela col mio pc

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Le Cronache di Narnia / Vai alla pagina dell'autore: AlessiaOUAT96