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Autore: ladyzaphira    21/01/2018    4 recensioni
Sono passati all'incirca tre mesi da quando le tartarughe e il loro fratellino acquisito, Peter, si sono scontrati per la prima volta con i Kraang, nonché tre mesi da quando quest'ultimo ha ottenuto i suoi poteri.
Peter sta cominciando a crearsi una certa fama come vigilante mascherato tra la gratitudine di alcuni e lo scetticismo di altri mentre ancora vanno avanti con le ricerche degli scienziati, tra cui il padre di April, rapiti dai misteriosi cervelli alieni.
Ma altri pericoli mostrano all'orizzonte, pronti a minacciare non solo l'amichevole Spiderman di quartiere ma anche la tartarugosa sua famiglia!! Che dire? Tra pericolosi clan ninja, ingegneri pazzi, nuovi mutanti e molto altro i nostri eroi non avranno certo il tempo di annoiarsi ...
***
Lo so non sono mai stata granché con le intro, ma ecco finalmente il secondo capitolo della serie "A teenager Mutant Ninja Superhero", spero vi piaccia!! ^^
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Teenager Mutant Ninja Superhero'
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“Chi è Spiderman?! Un CRIMINALE ecco chi è …!!” esordì in modo vagamente alterato un uomo, alto e distinto, posto in piedi davanti all’ampio tavolo della sala riunioni.
Aveva i capelli tagliati corti, quasi a spazzola, castano scuro con un primo accenno di fili bianco-argentei lungo le basette, dati dall’età, e la barba rasata, fatta eccezione per il paio di baffetti ben curati.
Gli occhi erano verde bosco.
Indossava una camicia verde acqua con le maniche arrotolate fino ai gomiti, pantaloni color terra di Siena tenuti su da una cintura di pelle marrone ed infine una cravatta nera leggermente allentata.
 
J. Jonah Jameson teneva tra le mani un giornale, con fare quasi teatrale, al di sopra della testa così da mostralo alle altre sei persone presenti nella stanza.
 
Voleva incentrare l’attenzione sul titolo della prima pagina, stampato a caratteri cubitali.
 
CHI E’ SPIDERMAN?!
 
“… Un mercenario, un pericolo pubblico!! Che cosa diavolo ci fa sulla mia prima pagina??!!” sbottò con una smorfia schifata sul volto, soffiando una nuvola di fumo dal sigaro che stava consumando.
 
Passarono diversi secondi di silenzio teso, in cui il resto delle persone presenti nella sala presero a fare, quasi rassegnati, il conteggio mentale dei secondi che li separavano dall’imminente scoppio.
 
“E’ una MERDA!!” sbottò Jameson, che a quanto pare non si aspettava davvero una risposta, sbattendo un pugno sul tavolo “Una merda senza neanche una foto decente per corredarla dunque, SIGNORI, ora la domanda che vi faccio è: Qual è la nostra prima pagina oggi?
“Jonah” cercò stancamente di mitigare il vice-direttore.
Un uomo di colore della stessa età di Jameson con indosso una camicia color crema con sopra un gilet marroncino, pantaloni scuri e cravatta nera.
Si avvicinò al suo capo, tenendo le mani leggermente alzante in segno di pace.
 
“Fa notizia, ha salvato sei persone da quel vagone della metro e …”
 
Il direttore del Daily Bugle sbuffò, allargando le braccia col fare esasperato di chi si sente circondato da una manica di idioti.
“Sì certo, è chi ci dice non abbia provocato lui stesso l’incidente?!” replicò “Succede qualcosa e il viscido verme è sempre presente, guarda!!” indicò il giornale “Scappa dal luogo dell’incidente, che cosa ti dice Robbie?”
“Non sta scappando, sta probabilmente andando a salvare qualcun altro, è un EROE Jonah” tentò di farlo ragionare Robbie passandosi una mano sul volto.
 
“E perché porta la maschera uh?! Che cos’ha da nascondere?!”
 
Ok, visto che la sola logica non funzionava …
“… Jonah abbiamo esaurito ben CINQUE ristampe” affermò Robbie incrociando le braccia sul petto.
 
Silenzio tombale.   
 
J. Jonah Jameson aveva già aperto la bocca per ribattere, salvo poi richiuderla sgranando gli occhi scuri.
“Esaurito?!” ripeté lentamente.
 
“Tutte le copie” confermò il vice-direttore.
 
“Domattina Spiderman pagina uno, questa volta con una foto decente!!” ordinò Jameson dopo qualche istante di silenzio incredulo “URICH!!”
 
“Eh??!!” sussultò uno degli uomini seduti vicino al tavolo, tale Ben Urich per l’appunto, alzando lo sguardo verso il suo datore di lavoro.
“Voglio che tu vada giù in strada ad indagare, parla con i poliziotti, con i delinquenti, con chiunque abbia anche solo intravisto questo Spiderman” 
“Ma, Jonah, sai che sto già lavorando su …”
“E’ tutta l’estate che lavori sulla sparizione di questo Dexter Stockboy o come cavolo si chiama, Ben!! Per di più se non hai scoperto ancora nulla su questi presunti rapimenti di scienziati, probabilmente non lo farai MAI”
“Ma, ma …”
 
“Niente MA!! NON TI PAGO per inseguire chimere!!” decretò implacabile Jameson “C’è un tizio là fuori in calzamaglia da ragno che a quanto pare fa vendere i giornali” seguitò voltandosi a guardare fuori dalle vetrate che davano sulla città sottostante.
“Voglio sapere il suo nome, voglio sapere il suo fottuto segno zodiacale!! Voglio sapere se DAVVERO si arrampica sui muri, se è un mutante o è piombato sulla terra da qualche pianeta morente!! Insomma, voglio sapere se ha DAVVERO dei superpoteri o se sta prendendo tutti PER IL CULO” mitragliò “E soprattutto voglio che qualcuno mi trovi una foto decente!!”
 
Urich abbassò la testa sconfitto intanto che Robbie sospirava.
“Jonah il fatto è che non ce l’abbiamo una foto decente, Betty ci sta provando da settimane si riesce a malapena ad intravederlo” cercò di spiegargli.
 
“Oh, il poverino è timido?!” canzonò il direttore rimettendosi in bocca il sigaro “Siamo riusciti a procurarci una foto di Julia Robers in TANGA e non riusciamo a procuraci una foto di questo essere?! BALLE …!!”
E si voltò nuovamente verso le vetrate, fissando un punto imprecisato del cielo Newyorkese. 
 
“… Metti un annuncio in prima pagina: PREMIO IN DENARO PER UNA FOTO DI SPIDERMAN!! Non vuole essere famoso?! E io lo faccio diventare FAMIGERATO!!”
 
Per il resto sembrò una giornata come tante nella grande mela, un comune lunedì mattina in una città che in certo senso si era ormai abituata ai supereroi o all’apparizione improvvisa di nuovi vigilanti mascherati.
 
Ma Spiderman, aveva un non so che di diverso.
 
Non era come gli Avengers.
Non puntava a grandi atti eroici, non aveva salvato il pianeta da un Dio malvagio o sventato un’invasione aliena.
Sembrava interessato alle “piccole cose”.
Rapine, scippi, aggressioni o salvataggi che perfino alle persone competenti, come pompieri o poliziotti, potevano risultare difficili da gestire senza che ci scappasse il morto.
 
Era come un …
Un’amichevole Spiderman di quartiere, ecco!!
Qualcuno interessato alle sorti di quella gente comune che spesso e volentieri veniva abbandonata a sé stessa.
 
“Ehi Pete!! Stai diventando famoso!!” fischiò Michelangelo estasiato, sventolando il giornale di quella stessa mattina.
 
Erano appena le sette di sera ed erano tutti presenti alla tana.
 
Raphael e Peter si stavano allenando insieme nel dojo, sotto lo guardo vigile di Leonardo, mentre Mikey se ne stava in disparte leggendo il giornale ed alzando giusto, ogni tanto, lo sguardo curioso verso i due combattenti.
Avevano cominciato l’allenamento da poco, una mezz’ora o giù di lì, poiché quel giorno erano venute a trovarli April e Gwen.
 
Da quando le avevano salvate dai Kraang* le ragazze avevano preso a frequentare la tana spesso e i fratelli dovevano ammettere che, nonostante non avessero fatto (ancora) progressi nelle ricerche del padre di April pur avendo promesso loro che l’avrebbero ritrovato, si stava formando una bella amicizia.
Certo c’era ancora l’imbarazzo iniziale di chi inizia a conoscere qualcuno, più da parte di April che di Gwen in realtà, dato che quest’ultima sembrava possedere un carattere più aperto e determinato dell’amica, ma in fin dei conti era normale.
 
In fin dei conti non tutte le adolescenti si ritrovano coinvolte in scontri tra alieni e mutanti.
 
Anche se la presenza di Peter, unico essere umano della famiglia, sembrava aiutare.
 
“Ah, davvero?!” disse Peter, deviando un pugno del focoso.
“Davvero, davvero” rispose prontamente l’arancione “Certo se solo avessero una foto DECENTE …”
“E’ meglio così, credimi” fu il commento di Leo, accompagnato da un’alzata di spalle.
 
“Per una volta sono d’accordo con Fearless …” si aggiunse Raph tentando di far cadere Peter con un calcio raso terra.
Quest’ultimo evitò il colpo facendo un piccolo salto all’indietro, con tanto di verticale, per mettere un po’ di distanza di sicurezza tra lui e il maggiore.
Si allenavano insieme da anni e pertanto sapeva bene che con lui non conveniva MAI lo scontro diretto, anche per uno con la super forza di un ragno.
 
“… Specie considerando ciò che dicono sul giornale”
 
“Spiderman: Eroe o minaccia” lesse Mikey oscurandosi un po’ “Bah!! Io questi tizi non li capisco, con tutte le testimonianze delle persone salvate da Pete quest’estate come possono avere ancora dubbi?” 
“E’ nella natura della gente avere paura di ciò che non capiscono” sospirò l’azzurro scuotendo il capo.
“Beh, che pensino quello che vogliono a me non interessa” ammise Peter sinceramente, prima di partire all’attacco “Io so cosa devo fare e perché lo sto facendo, ho la coscienza posto”
 
I fratelli sorrisero.
 
“EHI ragazzi!!” esclamò d’un tratto una voce al di fuori del dojo, fermando gli sfidanti ed attirando l’attenzione degli altri due.
 
La benda viola di Donnie fece capolino dalla porta.
 
“Guardate un po’ che cos’ho qui!!” disse mostrando loro una scodella piena di quelle che sembravano strane, piccole, uova.
“Hai per caso intenzione di farci un’omelette?” domandò Raph con un sorriso sghembo “A parte il caffè ti ricordo che in cucina sei imbranato quasi quanto Leo, il che è tutto dire”
“Ehi!!” protestò il leader, scoccandogli un’occhiataccia mentre Peter e Mikey ridacchiavano.
 
“Certo che no scemo” replicò il ninja del Bo roteando gli occhi “Guardate che queste non sono uova, ma piccole bombe fumogene di mia invenzione!!”
“Wow!! Hai detto bombe fumogene?!” esclamò prontamente Mikey, scattando in piedi.
“Proprio così … eh??!! Mikey aspett-…”
 
Le proteste del viola restarono inascoltate come il minore gli strappò di mano la scodella contenente i fumogeni.
 
Mikey prese una delle “uova” e la lanciò a terra.
Immediatamente una nube di fumo violaceo avvolse la sua figura, nascondendola agli occhi di tutti gli altri che, fatta eccezione di Donnie, si lasciarono sfuggire una serie di “Ooh” stupiti.
 
Quando il fumo si diradò il ninja dei nunchaku era sparito.
 
Guardandosi intorno lo trovarono sul lato opposto del dojo che gongolava felicemente, giocherellando con i fumogeni, di certo con l’intenzione di usarne altri.
“Wow Donnie!! Questi cosi sono fantastici!!” si congratulò, facendo per usarne un altro.
Per fortuna ci pensò Leo a levarglieli prima che potesse continuare a sprecarli inutilmente.
 
“Caspita Donnie, da quanto ci lavoravi su?” domandò l’azzurro, restituendogli i frutti del suo lavoro.
 
“Un bel po’ in effetti, non che sia stato faticoso” precisò l’interpellato “E’ solo che la preparazione richiede tempo”
“Ehi, non è che potresti insegnarmi a farle?” chiese Pete interessato “Potrebbero far comodo anche a me”
“Certo che sì, anzi speravo che potessi aiutarmi a fabbricarne di più” sorrise Donnie.
 
Seguitarono a parlare di quanto fossero “forti” i fumogeni inventati di Donnie quando le luci della tana si spensero tutte insieme nello stesso momento!!
 
“Ehi!! Ma che succede?!”
“E’ saltata la luce”
“Wow, non l’avrei mai detto Donnie!! Che cosa avete combinato tu e Pete questa volta??!!”
“Ma deve essere sempre colpa nostra?! Sarà un blackout …”
“E’ evidente che manca l’energia elettrica” osservò saggiamente una voce matura nel buio intorno ai cinque.
 
Dal morire dal ridere il modo in cui sobbalzarono tutti insieme, prima che la luce morbida di una candela appena accesa svelasse il muso del maestro Splinter.
 
“Ooh, sensei!!” emise Mikey premendo una mano all’altezza del cuore con fare drammatico “Non spuntare così all’improvviso, è inquietante!!”
“Perché non andate a vedere cosa è successo? Magari potete fare qualcosa per rimediare” seguitò il maestro, sorridendo accomodante “Mi dispiacerebbe molto perdere il mio programma preferito”
 
“Agli ordini Sensei!!” rispose prontamente Raphael per tutti.

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*Capitolo 6 della storia precedente.
Salve gente, eccomi di nuovo qua dopo tanto tempo.
Chiedo scusa per l'attesa ma ho passato un periodo, ecco ...
... Un pò giu di morale a causa di un blocco dello scrittore che non voleva più lasciarmi, seriamente invano ho cercato voglia e ispirazione ma visto che avevo già pronti i primi due capitoli di questa storia ho pensato: "Magari scrivendo l'ispirazione e la voglia torneranno da se" quindi che dire? Proviamo un pò e vediamo che succede!! ^^

Detto ciò ci si vede al prossimo capitolo!!
  
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