Serie TV > Doctor Who
Segui la storia  |       
Autore: claudineclaudette_    25/01/2018    4 recensioni
Dopo Doomsday Rose è rimasta intrappolata nell'universo parallelo, dove comincia a lavorare per Torchwood. Il Dottore rimane da solo nel TARDIS.
Lontani soffrono perché il loro destino è di essere il Dottore, nel TARDIS, con Rose Tyler.
E se trovassero il modo di incontrarsi di nuovo? Magari in un ospedale sulla luna?
Post-Doomsday, Reunion fic e Terza stagione con Rose tutto insieme! (E anche quarta e parte della quinta se tutto va come deve andare!).
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler, TARDIS, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo Nove: Quattro cose e una lucertola



All I ever wanted was to be what you needed
cause something so strong it could never be wrong.
And all I can promise is to say what I'm feeling
We've made it so long.


(Bleed for me – Saliva)



Martha entrò nella cabina di pilotaggio. Rose era seduta sul sedile del capitano insieme al Dottore.

E poi Micky è saltato fuori dalla torta urlando e lanciando fumogeni per tutta la stanza” stava finendo di raccontare. Se ne stavano seduti uno vicino all’altro, con i piedi sollevati e appoggiati contro la console e la testa reclinata all’indietro, ridendo fino alle lacrime.

Martha si avvicinò in silenzio, lentamente, con un’espressione di shock sul viso. Rose e il Dottore smisero istantaneamente di ridere e la fissarono preoccupati.

Ehm… tutto bene?” provò Rose.

Martha sollevò lo sguardo e Rose realizzò con sollievo che più che shock, la sua espressione era soprattutto imbarazzata. Martha a quel punto spostò lo sguardo sul telefono che stringeva ancora in mano e corrugò la fronte.

Mia mamma ci ha invitati tutti a prendere il tè da lei questo pomeriggio.”

Rose si lasciò scappare un risolino di sollievo. “Martha, non puoi dare così certe notizie” le disse accasciandosi contro lo schienale del sedile. “Sarai un dottore, se parli così alle persone penseranno tutti di star morendo di cancro.”

Il Dottore non disse niente e si limitò a fissare entrambe le ragazze a turno con aria orripilata.

Mi dispiace, mi dispiace” si lamentò Martha mettendo via il telefono. “Sono giorni che ci invita a cena o a colazione o a fare shopping… da quando le ho raccontato che non hai più la famiglia non ha più mollato il colpo” lanciò un sorriso di scusa verso Rose. “Non ho più scuse da inventarmi. Poi mamma è convinta che siate a Londra solo per qualche altro giorno e sta diventando sempre più insistente.”

Il Dottore aveva un’espressione sempre più inorridita e Rose scoppiò a ridere. “Su Dottore, non è così tragico!”

Ma Rose…madri!”

La ragazza incrociò le braccia divertita. “Sì, e te la sei sempre cavata benissimo con la mia.”

Lui le lanciò un’occhiataccia.

Beh, questo te almeno.”

Rose non gli lasciò il tempo di mettere su il broncio, si limitò a scuotere la testa divertita e a spingerlo giù dal sedile, costringendolo ad alzarsi.

Il Dottore borbottò qualcosa a mezza voce mentre lei lo indirizzava verso i comandi.

A meno che tu non voglia che provi io a portarci tutti a casa di Martha” minacciò lei sollevando un sopracciglio. “Ti consiglio di cominciare a smanettare con i comandi” continuò avvicinando la mano alla leva più vicina.

Il Dottore allora scattò in azione e le fermò la mano con un sospiro. “Martha, le coordinate di casa di tua madre?”


Quindici minuti dopo le due ragazze si trovavano davanti al portone di ingresso di casa Jones, dal momento che il Dottore si era rifiutato di mettere piedi fuori dal Tardis. Restarono ferme a fissare il campanello per un lungo minuto, nessuna delle due sembrava voler prendere l’iniziativa. A quel punto la porta si aprì da sola e si ritrovarono davanti Francine che le fissò con un sopracciglio alzato.

Pensavate di entrare?” chiese facendosi da parte per lasciarle passare.

Rose seguì Martha fino al soggiorno. In quel momento Rose sembrò scattare in azione ed entrò in piena modalità Tyler. Altro che Torchwood, pensò con tenerezza. Un quarto delle sue missioni erano state portate a termine solo con le abilità imparate da Jackie Tyler. Sorrise.

Martha mi ha raccontato della tua famiglia. Che cosa terribile, e così giovane!” Francine le passò una tazza di tè, richiamando la sua attenzione.

Non c’è molto da dire” commentò Rose prendendo un sorso. “Mio padre è morto quando ero piccola. La battaglia di Canary Wharf ha fatto il resto.” Scrollò le spalle. “Anche io risulto nella lista dei caduti e Torchwood ne ha approfittato per assegnarmi tutta una serie di delicate missioni sotto copertura. È un problema solo quando cerco di prendere in prestito un libro dalla biblioteca” scherzò per alleviare la tensione e sperando di trovare un modo per cambiare discorso.

Francine la fissò con un sorriso. “Ma come fai a viaggiare senza passaporto?” le chiese all’improvviso.

Rose si chinò verso di lei come per svelarle un segreto. “Vie governative” le sussurrò.

A quel punto Martha si intromise cambiando completamente discorso, con grande gioia di Rose, che non aspettava altro. Il resto dell’ora passò in modo decisamente più piacevole: tra chiacchiere e aneddoti divertenti.

Francine le accompagnò alla porta. “Torna a trovarmi quando vuoi” disse a Rose. “E anche tu Martha, fatti vedere un po’ più spesso.”

Ciao mamma” la salutò Martha con un abbraccio.

Si allontanarono lungo il vialetto verso il Tardis. Il Dottore le stava aspettando dall’altra parte della strada, dondolandosi sulla punta dei piedi. Appena le vide cominciò a muoversi verso di loro con un sorriso. Erano a pochi metri di distanza quando…una creatura alta mezzo metro e lunga uno tagliò loro la strada.

Si bloccarono con gli occhi spalancati.

Martha fu la prima a parlare. “Quella era… una lucertola gigante?”

Il Dottore fece tre grandi passi verso di loro e le prese sotto braccio. “Quella è una lucertola gigante…aliena!” esclamò con gli occhi che gli brillavano e cominciò a correrle dietro, costringendo le ragazze a seguirlo. “Si chiama Zhuras. E se c’è uno Zhuras vuol dire che ci sono anche…” si arrestò di botto in mezzo alla strada e si guardò intorno. “Le sue uova!”

Riuscirono a vedere solo di sfuggita la coda del lucertolone sparire in una specie di portale dai colori arancioni. Martha pensò fosse straordinario che nessuno dei tre trovasse l’evento particolarmente bizzarro.

Scommetto che c’è un ‘ma’” commentò Rose alzando gli occhi al cielo divertita.

Molto perspicacie Rose Tyler!” esclamò il Dottore lasciando andare le loro braccia e piazzandosi di fronte a loro con le mani in tasca. “Dopo essere state depositate le loro uova hanno l’aspetto di semplici sassi per un anno intero!”

Ah!” urlò Martha puntando un dito verso il Dottore. “Come le sfere del drago!”

Il Dottore le lanciò un’occhiata. “Tra un anno le uova si schiuderanno e lo Zhuras tornerà per cominciare la migrazione!”

Beh se torna a prendersele che problema c’è?”

No, aspetta” si intromise Martha alzando una mano. “Come fanno a tornare?”

Hai visto quel varco dove è sparito un momento fa?” fece il Dottore indicando dietro di sé. “Gli Zhuras sono in grado di creare dei mini varchi spazio-temporali e ci si infilano dentro. Sono l’unica specie nell’intero universo in grado di farlo, naturalmente. State attente a non finirci dentro per sbaglio perché posso assicurarvi che non uscireste vive dall’altra parte.”

Non ho ancora sentito il ‘ma’” commentò Rose giocando distrattamente con un orecchino.

Il ‘ma’ è che di solito questa razza non viene a nidificare sulla Terra! Chiedetemi perché!”

Perché?” chiesero Rose e Martha in coro.

Perché la Terra è già il terreno di schiusa di un’altra razza aliena: i Phlegyas – oppure gli Shumelke (dipende da che dialetto usi) – sono simili a degli uccelli. Si sono trasferiti qui da secoli ormai.”

Ok, adesso mi stai prendendo in giro” fece Martha mettendosi le mani sui fianchi. “Cosa siamo, la meta turistica preferita di tutte le creature aliene dell’universo?”

Beh, no, sarebbe assurdo, non credi?” le rispose il Dottore. “Solo di queste due. E di altre tre. Beh, quattro… beh… cinque.”

E immagino che entrerebbero in conflitto l’una con l’altra” commentò Rose col tono di una che la sapeva lunga.

Esatto Rose Tyler!” esclamò il Dottore saltellando da un piede all’altro. “Gli Shumelke attaccherebbero gli Zhuras… e gli Zhuras si difenderebbero nell’unico modo che conoscono.”

Rose e Martha si scambiarono un’occhiata. “Non sono sicura di voler saperlo” le confessò Martha.

Provocando scosse sismiche!” concluse il Dottore annuendo deciso.

Rose socchiuse gli occhi e cominciò a massaggiarsi le tempie, cercando di seguire il suo farneticare. “Quello che ci sta dicendo” ricapitolò cominciando a contare gli eventi sulle dita, “è che tra un anno le uova delle lucertole si chiuderanno, comincerà la migrazione. A questo punto verranno attaccate dagli uccelli alieni e per difendersi queste scateneranno dei terremoti?”

Esatto!”

Utili i terremoti contro creature che sanno volare” commentò Martha caustica. “E immagino che adesso l’unica cosa che possiamo fare sia andare avanti nel tempo e salvare la città dalla distruzione?”

Esatto!” ripeté il Dottore. “Oppure possiamo aspettare pazientemente e tornare qui tra dodici mesi…”

I tre per un attimo si scambiarono un’occhiata e scoppiarono a ridere.

Tornarono di corsa al Tardis e cominciarono i preparativi.

Non vogliamo ferirli quindi ci serviranno delle frecce con dei dardi tranquillizzanti” spiegò il Dottore accucciandosi per frugare sotto la console. “Meglio portare anche degli archi” aggiunse passando i dardi a Rose e gli archi a Martha.


Rose si mise le mani nei capelli. “Non ci credo” Si guardò intorno. “Siamo quasi dall’altra parte della città!”

Il Dottore si grattò la nuca. “Beh, nessuno è perfetto.” Lanciò un’occhiata al Tardis, parcheggiato in un vicolo. “Immagino che potremo prendere il Tardis e...”

Oh, no mister!” lo interruppe Marta e si guardò l’orologio. “Con la precisione che ti ritrovi rischiamo di arrivare a cosa fatta. E siamo già in ritardo. La migrazione inizierà tra venticinque minuti”

Senza aspettare una risposta lo superò e chiamò un taxi sulla strada principale.

Rose lanciò un’occhiata al Dottore e gli sorrise. “Come crescono in fretta” scherzò.

Il Dottore scosse la testa senza cercare di mascherare il sorriso e insieme salirono sul taxi.

Allora...” disse il tassista appena Martha gli ebbe dato l’indirizzo. “Voglio sapere cosa ci fanno tre ragazzi come voi in pieno centro di Londra con arco e frecce?”

Rose si sporse in avanti. “Oh, facciamo parte di un gruppo di rievocazione storica. Dobbiamo provare un numero per il mese prossimo!”

L’uomo rise. “Sono andato a un paio anche io da giovane. Principalmente era una scusa per bere sidro.

Abbiamo anche il sidro, non lo negherò”, disse Rose con aria cospiratoria.

Qualche minuto dopo e una lunga e strana descrizione di battaglia con le spade da parte del Dottore, finalmente il taxi accostò. Martha fu la prima a scendere.

Rose scese un secondo dopo e corse verso Martha. Il Dottore rimase indietro, gli occhi fissi su di lei. Martha, che lo stava osservando, lo vide perdersi nei suoi pensieri e roteò gli occhi.

Quando anche il Dottore stava per muoversi verso di loro una voce lo fermò.

Dottore! Dottore! Dottore!” Una ragazza si precipitò fuori da un negozio, una libreria. Era pallida, con dei lunghi capelli biondi e gli occhi scuri.

Salve!” la salutò il Dottore. “Scusa, vado un po’ di fretta. Sta succedendo una cosa, è abbastanza importante impedirla.”

La ragazza lo guardava a bocca aperta. “Mio Dio,” spostò lo sguardo su Rose e Martha, poi di nuovo sul Dottore. “Sei tu. Sei proprio tu.”

Il Dottore la guardò confuso. Lanciò un’occhiata a Rose che si limitò a scrollare le spalle.

Oh, non ti ricordi di me, vero?” continuò la ragazza.

Dottore!” chiamò Martha tornando sui suoi passi insieme a Rose. “Non abbiamo tempo, la migrazione è iniziata!”

Il Dottore annuì. “Senti, scusa, ho una vita un po’ complessa. Le cose non mi accadono sempre in ordine. Confonde un po’ a volte, soprattutto ai matrimoni. Faccio schifo ai matrimoni.”

Rose alzò gli occhi al cielo e lo chiamò, prima che si distraesse e si lanciasse in qualche strano racconto di strani matrimoni… come quella volta in cui con Jack…

La voce della ragazza la richiamò alla realtà. “Oh mio Dio. Certo, siete dei viaggiatori del tempo. Non vi è ancora successo! Niente, è ancora tutto nel futuro!”

Rose la guardò incuriosita. Sollevò una mano per giocare con uno dei suoi orecchini a cerchio. “Cosa non è successo?” le chiese.

Rose! Non anche tu!” Martha alzò le braccia al cielo esasperata. “Mancano venti minuti alla schiusa delle uova! Dobbiamo sbrigarci!”

La ragazza in quel momento sembrava non prestare attenzione né a Rose, né a Martha però. Si guardava le mani sbalordita. “Ero io,” chiuse gli occhi. Sospirò. Sorrise. “Oh, per l’amor di Dio, sono sempre stata io. Hai saputo tutto da me!”

Saputo cosa?”

Ok, senti. Un giorno rimarrete bloccati nel 1969” gli porse una cartella blu. “Assicurati di avere questo con te. Ne avrai bisogno.”

Rose!” chiamò Martha per l’ennesima volta, che ormai aveva rinunciato ad attirare l’attenzione del Dottore. Rose guardò l’orologio e sobbalzò. “Dottore è tardissimo.”

Il Dottore la guardò. “Sì!” Tornò a rivolgersi alla ragazza, parlando velocissimo. “Ascolta, ascolta, devo scappare. Stanno succedendo delle cose. Beh, quattro cose. Beh, quattro cose e una lucertola.”

La ragazza lo guardò immobile per tre secondi buoni. “Ok, nessun problema, vai,” lo guardò correre via e sorrise. “Ci vedremo in giro, un giorno” aggiunse.

Come ti chiami?” le chiese Rose.

La ragazza la guardò. “Sally Sparrow”.

Piacere di conoscerti, Sally Sparrow. Io sono Rose.”

Lo so.”

Tutti e tre si fissarono per un lungo momento. Un ragazzo uscì dal negozio e si fermò a Sally, guardandoli con gli occhi spalancati. Sally non gli disse niente, lo prese per mano. “Addio, Dottore” disse. “Addio, Rose.”

Si girò e tornò nel negozio. Sull’insegna c’era scritto “Sparrow & Nightingale.”

Il Dottore e Rose si guardarono. Il Dottore le prese la mano, poi si girarono e corsero via verso Martha che li aspettava.

Sally Sparrow” disse il Dottore ad alta voce. “Non vedo l’ora!”


………¿DW?………


Sembra solo a me” commentò Martha aprendo la porta del Tardis con la sua chiave, “o il Dottore pensa che troviamo divertente riportarlo in braccio fino al Tardis ogni volta?”

Il Dottore era in effetti svenuto e in quel momento Rose lo stava sorreggendo da sola con un braccio intorno alle spalle, impedendogli di cadere per terra. Dopo un momento, Martha tornò ad aiutarla e insieme lo portarono dentro al Tardis, che chiuse loro la porta alle spalle.

Rose sollevò lo sguardo al soffitto. “Grazie,” le disse.

Cominciarono a camminare verso l’infermeria.

Non ti sembra di esagerare? Quante volte sarà successo? Una?”

Questa sarà almeno la quarta.”

Ricordo solo quella volta con gli Hanar.”

Due volte con gli Hanar, la seconda volta quando siamo andati a vedere un olo-film di Blasto e un bambino lo ha fatto rotolare giù per le scale.”

Rose rise, ricordandosi la scena. “Ne è valsa la pena per vedere la sua faccia poi quando gli abbiamo raccontato cosa è successo.”

Anche Martha sorrise, in effetti era stato esilarante e avevano continuato a riderne per giorni.

Poi c’è stata quella volta su quella colonia umana… Eden Prime.”

Oddio, l’avevo completamente rimosso.” Rose si batté la fronte con il palmo della mano. “Oh, eccoci arrivati. Alla tua destra”.

Entrarono nella stanza e lo adagiarono su uno dei lettini dell’infermeria.

Martha incrociò le braccia, preoccupata. “Starà bene?”

Ma sì, l’hai sentito.” Rose alzò le spalle. “Qualche ora di sonno rigenerativo e sarà come nuovo.”

Vorrei solo che avesse aspettato di tornare nel Tardis con le sue gambe prima di svenire.”

Martha guardò Rose che si sporgeva sul lettino del Dottore e gli accarezzava le basette. Martha sospirò. “Vado a prepararci una bella tazza di té, credo che ce la siamo meritata.”

Mhm” le rispose Rose distratta.

Martha lasciò Rose in infermeria e cominciò a cercare la porta della cucina. Mise l’acqua in un bollitore e tirò fuori una tazza per entrambe, sapeva che per quanto fosse stanca, Rose non avrebbe lasciato il Dottore da solo in infermeria.

Martha sospirò e appoggiò la fronte sul bancone: stava di nuovo per ripetersi quel tipo di interazione che avevano sempre quando uno dei due era incosciente, poteva scommeterci. Proprio come il Dottore l’altro giorno con Lazarus. Oh, sì. Aveva visto come se l’era data a gambe dalla stanza di Rose. Martha non sapeva precisamente cosa fosse successo ma poteva ben immaginarlo.

La teiera cominciò a fischiare. Martha scosse la testa e cominciò a versare l’acqua nelle tazze, solo pensare a quei due le faceva venire il mal di testa.

Quando tornò in infermeria con le tazze, ancora prima di varcare la soglia, vide che Rose si era addormentata sul lettino col Dottore. Lui invece era sveglio. Senza pensarci Martha fece un passo indietro, oltre la porta, per non farsi vedere. Appoggiò le tazze per terra e si sporse per osservarlo di nascosto.

Vide il Dottore circondarla con le braccia per impedirle di cadere. Le mise un braccio dietro il collo, uno intorno alla vita, e la strinse a sé. Chiuse gli occhi e affondò il viso contro il suo collo. Sospirò, strofinando dolcemente la guancia contro la sua pelle.

Martha trattenne il respiro. Indietreggiò attenta a non far nessun rumore, si accucciò per riprendere le tazze e tornò verso la cucina. Attraversò un paio di corridoi, poi si accigliò in una smorfia che non riuscì a controllare. Abbassò lo sguardo sulle tazze che ancora stringeva tra le mani ed ebbe l’improvviso impulso di lanciarle contro una parete e di prendersela con qualcuno.

Distolse l’attenzione dalle tazze e spalancò gli occhi sorpresa quando realizzò che le era comparsa davanti la porta della cucina, molto più vicina di quanto non fosse stata prima.

Sei stufa anche tu, vero?” chiese rivolgendosi al soffitto, trovando per la prima volta così semplice rivolgersi a questa entità che aveva ancora difficoltà a comprendere.

Entrò in cucina e si sedette su uno sgabello, rivolta in direzione della porta. Incrociò le braccia e cominciò ad aspettare.

Dopo alcuni secondi il libro che stava leggendo in quei giorni e che aveva lasciato sul suo comodino, le comparve accanto al gomito. Martha lo afferrò con gratitudine e cominciò a leggere.


Passo poco più di un’ora, Rose stava ancora dormendo serenamente tra le braccia del Dottore. Lui le passò una mano tra i capelli una, due volte, prima di cominciare a districarsi dall’abbraccio, facendo attenzione a non svegliarla. Prese una coperta da uno degli scaffali e la coprì, poi uscì dall’infermeria e andò a cercare Martha.

La trovò in cucina, intenta a leggere un libro. Accanto a sé aveva due tazze.

Non appena Martha si rese conto della sua presenza alzò gli occhi e chiuse il libro di scatto. Lo fissò per alcuni secondi.

Stai meglio?” gli chiese brusca.

Guarito tutto! Metabolismo superiore da Signore del Tempo!”

Martha sbuffò. “Superiore un corno.” La ragazza si alzò in piedi, si spostò dall’altra parte del tavolo e vi si appoggiò con la schiena.

Il Dottore si sentì preso contropiede. “Qual è il problema?”

Martha si accigliò ancora di più e incrociò le braccia. “Per essere un Signore del Tempo con il suo intelletto superiore e tutto, a volte sei proprio tardo.”

Il Dottore si passò una mano sul dorso del collo. “Riguarda Rose?”

Sì, riguarda Rose!” Martha alzò le braccia al cielo esasperata. “Si può sapere cosa stai facendo?”

Passarono alcuni secondi. La sua espressione si indurì. “Non sto facendo niente.”

Appunto! O siete solo amici o non lo siete. Forse, quello che dovresti fare è scegliere per un verso o per un altro. Così la fai solo soffrire.”

Martha stava osservando il Dottore come un falco e lo vide guardare in direzione della porta, come se stesse pensando di darsela a gambe. Ecco però che la porta scomparve. Martha sentì l’impulso di battere il cinque in aria. Era bello avere il Tardis dalla propria parte per una volta.

La tieni così, in sospeso” riprese senza battere ciglio, ora che il Dottore sapeva di essere intrappolato aveva di nuovo tutta la sua attenzione. “In una specie di limbo degli uomini indecisi. Ma tu sei così, vero? Non sei contento finché non sei miserabile. Temi di essere solo ma fai di tutto per essere solo per davvero.” Martha sospirò e si guardò un attimo la punta dei piedi prima di continuare. “Sai, lei adesso è come la mia amica Bethany, solo che nel tuo caso è ancora peggio perché non sa a che punto sta con te. Per ora è ancora qui, ma un giorno potrebbe decidere di averne abbastanza. Se ne tirerà fuori e sarà solo, completamente colpa tua. Deciderà che chiunque altro potrebbe darle quello che vuole e non sarà perché non sei stato in grado, perché tu sei tutto quello che lei desidera!”

Il Dottore aprì la bocca per ribattere ma Martha alzò una mano per bloccarlo. “No, non venire da me a dire che è troppo giovane per sapere veramente cosa vuole” sbuffò. “Insomma, è di Rose che stiamo parlando. Come la conosco io la conosci tu, mille volte meglio, e sappiamo entrambi che cosa ha fatto nella sua vita. Sa benissimo cosa vuole, quindi quando la perderai sarà solo perché non hai voluto” fece un passo verso di lui e gli puntò un dito contro il petto, senza però toccalo. “Cosa farai allora?”

Il Dottore non emise un suonò, fissava la parete, muto. Martha sentì il desiderio di stringergli le mani intorno al collo. Era quasi sul punto di farlo quando il Dottore borbottò qualcosa.

Come scusa?”

Lui si schiarì la gola. “Ho detto: hai ragione” si grattò il lobo di un orecchio, distogliendo lo sguardo. “La porterò in un posto...e allora...l’ultima volta l’ho portata a vedere il tramonto dei cinque soli sul pianeta delle manti volanti. Abbiamo passato il pomeriggio a vedere quei giganti volare in circolo sopra le nostre teste” sospirò. “Ha promesso che sarebbe rimasta con me per sempre. Tre giorni dopo eravamo a Canary Wharf a combattere contro i Cyberman e lei è scomparsa in un universo parallelo. Per sempre.”

Il volto del Dottore si deformò in una smorfia di dolore e per un attimo Martha lo vide perdersi nei ricordi. “Se lei non fosse stata la meravigliosa, coraggiosa, brillante donna che è, che è riuscita a fare quello che nemmeno ho potuto.” Fece una nuova, lunga pausa. “Ma io…” Tirò su col naso e si appoggiò con la schiena sul bancone della cucina. “Lo farò…e allora...”

Prima che potesse finire la frase, Rose entrò in cucina dalla porta che era ricomparsa senza che nessuno dei due se ne accorgesse.

Non ho mai avuto tanta difficoltà a trovare la cucina” commentò Rose confusa. “Avrò girato per dieci minuti prima di riuscire a trovare la porta.”

Rose si avvicinò a Martha e al Dottore e notò come entrambi avessero un’espressione strana. “Tutto bene?”

Il viso del Dottore si aprì in un sorriso radioso che Rose non poté fare a meno di ricambiare. “Hai pensato a qualche meta interessante?” gli chiese.

Terra” rispose lui raggiante. “XVIII secolo… Carnevale di Venezia!”

Non so cosa dire se non...mi dispiace tantissimo. Non ho mai pensato di far passare così tanto tempo ma altre priorità si sono messe in mezzo. <3 E se qualcuno di voi è ancora qui dal 2014, allora sappiate che questo capitolo è tutto per voi.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: claudineclaudette_