Yang sapeva che era finita. Era esausta e piena di graffi ovunque, ma perlomeno la piccola Ruby stava bene. Almeno fino a quando non erano saltati fuori quei Grimm, i loro occhi rossi che risplendevano maligni e famelici nella notte; i loro ringhi e ululati erano agghiaccianti, tanto che le gambe iniziarono a tremarle per la paura.
La cosa peggiore, tuttavia, non erano le zanne grondanti bava dei Grimm, bensì il fatto che Ruby, nel carretto in cui l’aveva messa, aveva iniziato a piangere, terrorizzata dalle bestie feroci che stavano per assalirle. In quel momento, Yang capì finalmente che idiozia era stata andare in quel posto. Che cosa le era saltato in mente? Era solo una ragazzina, una stupida ragazzina che si era addentrata in una foresta piena di pericoli e che aveva deciso di portare con sé la sua sorellina di poco più di tre anni, mettendo a rischio anche la sua vita.
I Grimm si avvicinarono con calma, le due bambine alla loro mercé; con le ultime forze che gli rimanevano, Yang si mise davanti alla sorella, facendole scudo col suo corpo, esattamente nel momento in cui le belve spiccarono il balzo per colmare la distanza che li separava dal loro pasto.
Chiuse gli occhi, preparandosi a sentire gli artigli delle creature dilaniare la sua carne e le loro zanne affilate conficcarsi nella sua gola. Stette immobile per un tempo che le parve infinito, finché non si accorse che qualcosa non tornava. Era circondata da un gran silenzio, eccezion fatta per il vento che faceva scricchiolare i rami degli alberi e Ruby che continuava a piangere; aprì gli occhi lentamente e ciò che si trovò davanti la lasciò a bocca aperta: i Grimm erano tutti stesi a terra, morti o moribondi e in mezzo a quella carneficina c’era un uomo accucciato a terra, avvolto da un mantello rosso cupo che garriva lievemente al vento e con una grossa Falce in una mano, ancora grondante del sangue dei Grimm.
L’uomo si alzò con calma, pulendo la lama della sua arma sulla pelliccia di una delle creature appena uccise e avvicinandosi a loro -Z-zio Qrow...- le gambe non la ressero più e Yang cadde in ginocchio; un’improvvisa sensazione di sollievo la pervase, mentre tutta la stanchezza che aveva accumulato le cadeva addosso come un macigno. Qrow la prese tra le braccia e la depositò delicatamente nel carretto, accarezzandole i capelli con un sorriso, dopodiché, prese in braccio la piccola Ruby che ancora singhiozzava, stringendola a sé e cullandola, cercando di tranquillizzarla -Ssh...va tutto bene, i mostri cattivi non ci sono più-; queste furono le ultime parole che Yang sentì prima di cadere in un sonno profondo.

Si svegliò intontita e completamente indolenzita. Si strofinò gli occhi e si guardò intorno, confusa sul dove si trovasse -Zio Qrow?- chiamò l’uomo seduto su una sedia davanti ad un camino, che si girò appena -Ti sei svegliata finalmente- disse, ravvivando un po’ le fiamme -Dov’è Ruby?!- Domandò allarmata, notando che sua sorella non era nella stanza -Non preoccuparti, sta dormendo al piano di sopra- Yang tirò un sospiro di sollievo, mettendosi a sedere a fatica -Che cos’è questo posto?- chiese ancora la ragazza -Una vecchia casa sicura, se così la si può chiamare- Qrow si avvicinò ad una delle pareti di legno del salone, sfiorandola con fare nostalgico -La usavamo noi del team STRQ quando volevamo allontanarci da tutto e da tutti- Yang si alzò in piedi, avvicinandosi allo zio -Come sapevi dove eravamo, zio Qrow?- l’uomo sbuffò, incrociando le braccia sul petto -Lo sapevo perché non ho mai smesso di seguirvi da quando siete uscite di casa- il tono di Qrow era brusco e i suoi occhi rossi avevano una luce rabbiosa trattenuta a stento, che Yang non gli aveva mai visto prima -Lo sapevo, perché vostro padre mi aveva chiesto di venire a tenervi compagnia mentre era fuori- Yang indietreggiò di qualche passo, intimorita dalla durezza della voce dello zio -Immagina la faccia di Taiyang quando è tornato a casa e non ha trovato te e Ruby. Quando ha capito che le uniche due ragioni per cui riesce ad andare ancora avanti dopo che Summer è scomparsa, non c’erano più- la voce di Qrow stava fremendo per l’ira a malapena contenuta -Non è come pensi...io non...- Yang tentò di spiegare il perché si era spinta in un luogo così pericoloso, ma l’uomo rincarò la dose -Come pensi sia stato per me, dover spiegare a vostro padre dove fossero le sue bambine?! Pensi sia stato facile?!- Qrow stava praticamente urlando. Era la prima volta che Yang lo vedeva arrabbiato; di solito quando era con lei o con Ruby si comportava come se fosse un ragazzino della sua età, assumendo il ruolo del loro migliore amico.
Stavolta non c’era la benché minima traccia di gentilezza o comprensione nelle sue parole -Io volevo solo...- Qrow la interruppe di nuovo -Volevi solo cosa?! Hai messo a rischio la tua vita! E quel che è peggio, è che hai messo in pericolo anche quella di tua sorella!- Yang tentò di nuovo di ribattere -Io non volevo!- era al limite della sopportazione, lo sentiva, se la cosa fosse andata ancora avanti in quel modo, si sarebbe messa a piangere -DANNAZIONE YANG, POTEVI MORIRE!! RUBY POTEVA MORIRE!!- la rabbia di Qrow esplose come un vulcano, tanto che il suo tono non aveva niente da invidiare ai ruggiti dei Grimm. Yang non riuscì più a trattenersi -Io...volevo solo trovare la mamma...- le gambe le cedettero nuovamente, mentre le lacrime le rigavano le guance; poi accadde quello che mai si sarebbe aspettata in quella situazione: Qrow si inginocchiò vicino a lei e la abbracciò forte -E pensi che non lo sappia?- lo zio aveva gli occhi umidi -Perché credi che io mi faccia vedere così poco ultimamente? Da quando Raven è scomparsa, non ho fatto altro che cercarla dappertutto- Yang aveva iniziato a singhiozzare, aggrappandosi a quell’abbraccio come se non le fosse rimasto altro su cui poter contare -Manca anche a me, Yang. Tremendamente. Era mia sorella, oltre che una mia compagna di squadra- Qrow si passò una mano sul volto, asciugandosi gli occhi e fissandola con un misto di apprensione e dolcezza nello sguardo -Non ho dubbi sul fatto che da grande diventerai una grande Cacciatrice, la forza e la determinazione non mancano né a te, né tanto meno a Ruby, nonostante sia così piccola, ma sei ancora troppo giovane per tutto questo- la voce dello zio era di nuovo quella che lei conosceva e adorava, la voce del suo migliore amico -Vivi la tua infanzia, prenditi cura di tua sorella e stai vicina a vostro padre. A cercare Raven ci penserò io, finché non sarai abbastanza grande per venire con me, promesso- Yang si asciugò le lacrime, annuendo leggermente. Qrow fece un ampio e luminoso sorriso, anche se la ragazza scorse un barlume di malinconia dietro quel gesto -Adesso vado a prendere Ruby, poi partiamo e quando saremo tornati a casa vi preparerò dei biscotti- fece una pausa, grattandosi la barba rada -Da qualche parte dovrei avere ancora la ricetta di quelli che vi faceva vostra madre...-.

Ciao, grazie per aver letto questa storia. Come molti di voi avranno capito, è dedicata al flashback narrato da Yang a Blake nell’episodio “Burning The Candle”. Ora, potrebbero esserci alcune imprecisioni, soprattutto riguardo al carattere di Qrow, vi chiedo di perdonarmi se così fosse, ma io sono ancora più o meno a metà della seconda stagione di Rwby e tutte le mie conoscenze riguardo a questo personaggio e ai suoi rapporti con Raven dopo che quest’ultima abbandonò Yang e suo padre, vengono dalle Wiki.
Ringrazio tutti i lettori e alla prossima.