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Autore: lmpaoli94    02/02/2018    1 recensioni
Anno 2500
Il mondo che tutti noi conosciamo non esiste più.
Una nuova forza se n’è impossessata.
Nuove creature e nuovi esseri viventi regnano su questo mondo.
Ma mentre la maggior parte delle creature vive e regna in totale pace e prosperità, nella Terra di Airda, succede il contrario.
Numerose guerre e scontri tra popoli diversi tra di loro, non facevano altro che minare una pace che non riesce mai a durare.
Chi potrebbe evitare tutto ciò?
La speranza era riposta in cinque creature diverse tra di loro.
Ognuno con la propria storia.
Ognuno con il proprio onore.
Sarebbero riusciti a far ritrovare la pace in una terra disgraziata come quella di Airda?
Una spada per sguarnirla, una spada per brandirla, e con essa, liberare il mondo dei mortali.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era una giornata calda e soleggiata nell’Isola di Adimir.
Le creature che la popolavano erano fuori da qualsiasi mondo conosciuto.
La disgraziata Terra di Airda non aveva fatto altro che portare dolore e distruzione al loro popolo.
I figli dei contadini che abitavano su quell’isola vivevano in completa felicità.
Di giorno andavano a lavorare nei campi con le loro rispettive famiglie.
Nel pomeriggio avevano alcune ore di libertà.
Ma quando calava la sera, essi dovevano imparare a leggere e scrivere.
Questa era la vita che spettava ad ognuno di loro.
Ma sarebbe durata così per sempre?
 
 
Niall, una creatura molto bassa e molto magra, vagava per le distese dei campi della sua famiglia.
Al contrario dei suoi coetanei, era un pigro, un perdigiorno.
Sua madre e suo padre vennero a mancare quando lui era molto piccolo, quindi l’unica sua famiglia era un suo zio.
Lo zio del piccoletto odiava badare ai bambini, dicendo che erano una totale perdita di tempo.
Ma finché suo zio portava il pane e il vino sulla tavola, tutto andava bene.
«Zio, secondo te cosa c’è oltre l’Isola di Adimir?» gli domandò un giorno il piccoletto.
«Un bel niente, ecco cosa c’è! Solo paura e distruzione.»
«Allora non è proprio che non succeda niente, mio caro zietto.»
«Non usare quel tono con me, hai capito?! Adesso vattene e lasciami in pace.»
«Molti dei miei amici, una volta partiti per la Terra di Airda, non hanno fatto più ritorno…»
«Perché sono degli sciocchi sconsiderati. Proprio come te… Quella Terra è molto pericolosa. E una volta messo piede lì, il tuo destino è segnato.»
«Tu sai cosa nasconde ma non vuoi rivelarmelo… è così?»
«E anche se fosse?»
«Anche se fosse? Zio, non posso rimanere ignorante tutta la vita, anche se vivo su un’isola dove non succede mai nulla.»
«Tanto anche se tu ti mettessi a studiare e a leggere qualche libro, rimarresti ignorante lo stesso.»
«Perché dici così?» gli domandò Niall con tono triste.
«Perché ti conosco, ragazzo mio. E se sei davvero figlio dei tuoi genitori, allora ho pienamente ragione. Anche loro erano degli zucconi come te. Deve essere un difetto di famiglia… Al contrario della mia…»
«Lasciamo perdere, è meglio… Anche la parte della tua famiglia ha i suoi difetti.»
«Sarà, ma non come la tua… Adesso basta parlare. Voglio riposarmi. È stata una giornata molto dura per me. Svegliami tra qualche ora quando ceniamo, ok?»
«Va bene…»
Detto questo, il piccoletto uscì di casa, lasciando definitivamente solo suo zio.
Niall, era sì un ragazzo svogliato, ma era avido di curiosità.
Voleva sapere tutto di tutti.
Degli altri popoli e della Terre sconosciute.
Ma chi poteva dargli queste informazioni?
 
 
Dovette camminare un bel po’ prima di mettersi alla ricerca di alcune risposte.
La sua casa distava molto dal villaggio centrale.
Non amava andarci spesso perché aveva paura di incontrare brutte compagnie.
Cosa che, ahimè, successe anche quel giorno.
«Ehi nanerottolo, dove stai andando?» gli domandò un suo coetaneo.
«Non sono affari tuoi» gli rispose Niall per le rime.
«Oh oh oh… Vedo che oggi abbiamo la lingua biforcuta, eh?»
«Jasper, cos’è che vuoi?»
«Voglio che tu te ne vada immediatamente da qui. Questo non è il tuo posto.»
«E chi lo decide? Tu? Non sei mica il capo del villaggio!»
Jasper, irritato, andò incontro al piccoletto.
«Sentimi bene: o fai quello che ti dico, o ne pagherai le conseguenze.»
«Hai finito di minacciarmi, Jasper. Adesso posso difendermi da solo!»
«Vediamo…»
Un momento dopo, Jasper fu raggiunto da alcuni suoi amici.
«Bene Niall, sei pronto? L’hai voluto tu questo!»
In pochi secondi, tutti gli amici di Jasper andarono addosso al malcapitato Niall.
Il piccoletto non aveva speranze.
Era solo contro tutti.
Ma la speranza era l’ultima a morire.
Infatti, qualcuno si frappose tra lui e i bulli.
«E tu chi sei?!» tuonò Jasper.
«Colui che ti sistemerà a dovere se non lasci in pace questo ragazzo.»
La voce profonda dell’uomo misterioso fece rabbrividire non poco il bullo.
«Come ti permetti?! Tu! Con quegli stracci che hai addosso! Fai vedere la tua faccia se hai il coraggio!»
«Coraggio… Parli a me di coraggio? Tu, che senza i tuoi amici non sei nulla… Prova a sfidare me. Solo tu ed io. Te la senti? O hai paura?»
«Io paura? Ma con chi pensi di avere a che fare?» lo canzonò Jasper.
«Con uno stolto senza cervello.»
La rabbia del ragazzo continuava ad aumentare.
«Adesso basta! Hai finito di offendermi. Preparati al peggio.»
Jasper, con tutta la rabbia che aveva in corpo, si diresse contro l’uomo misterioso.
Ma costui, senza nemmeno muoversi, teneva sotto scacco il povero Jasper.
«Cosa mi stai facendo? Perché non riesco a muovermi?!»
«Sei un vero illuso… Cosa credi di fare contro di me?»
«Lasciami! Ti prego!»
L’uomo misterioso scaraventò il malcapitato Jasper contro un albero, ferendolo lievemente.
«Sei un mostro!»
«No… Sono solo uno stregone… Uno stregone che ti ha dato una bella lezione.»
«Maledetto! Vedrai quando lo sapranno i miei genitori… A quel punto finirai di esistere.»
L’uomo lo fissava con sguardo truce.
«Ed è qui che ti sbagli, caro mio.»
Gli occhi di Jasper e dei suoi amici si fecero piccoli piccoli.
Qualcosa li aveva cambiati.
Non sembravano quelli di prima.
«Ma… dove siamo? Cosa stavamo facendo?» domandò Jasper ai suoi amici.
«Non ne ho la minima idea… Forse stavamo facendo merenda…»
«Sì, forse hai ragione. Infatti è molto tardi… Andiamo.»
Jasper e i suoi scagnozzi corsero via come se niente fosse.
«Come stai, ragazzo?» fece l’uomo sorridendo a Niall.
«Ma che diavolo…»
«Vieni. Ti aiuto ad alzarti.»
Ma Niall non voleva essere aiutato.
«Non toccarmi! Sei uno stregone!»
«E con questo? Ti crea così disturbo?» gli domandò l’uomo vedendo la faccia terrorizzata del piccoletto.
«Lasciami in pace! Vattene!»
«Capisco… Hai paura che ti faccia del male, giusto?»
«Sì… può darsi…»
A Niall non piaceva mostrarsi così pauroso.
Ma dinanzi a quell’uomo era inutile nasconderlo.
Tremava da capo a piedi.
«Quindi non vuoi sapere cosa ho fatto agli altri ragazzi, vero?»
«Veramente…»
Niall non sapeva cosa rispondere.
Da un lato era molto curioso.
Dall’altro però aveva paura delle possibili conseguenze.
«Gli ho solo cancellato la memoria… per precauzione…»
«Precauzione?»
«Esatto… Essendo uno straniero, non voglio che la gente sappia che in questa isola c’è uno straniero.»
«Ma io ne sono a conoscenza… Cancellerai la memoria pure a me?»
«No… Dai tuoi occhi capisco che mi posso fidare…»
«Da cosa lo capisci?»
«Sono o non sono uno stregone?»
«Quindi pensi che io non ti tradirò mai?»
«Il tuo istinto dice che non ti converrebbe farlo… altrimenti…»
«Oh no! Mi ucciderai!»
Lo stregone era divertito dall’ingenuità del ragazzo.
«Ahahah certo che no. Non ho mai ucciso per così poco.»
«Quindi vorresti dire che…»
«Ho combattuto molte battaglie nel corso dei secoli.»
Niall lo guardava con sguardo sbalordito.
«Nel corso dei secoli? Ma quanti anni hai?»
«Molti… E te lo dico sinceramente… non lo ricordo nemmeno io.»
Il piccoletto lo guardava con sguardo perplesso.
«Secondo me stai mentendo… Insomma, anche se sei uno stregone, io non credo che puoi vivere tanto a lungo.»
«Infatti, molto presto, il mio compito su questa terra sarà concluso.»
«E dove andrai?»
«È molto difficile da spiegare… Non sei ancora pronto per capirlo…»
«Sì, va bene» ribatté il ragazzo facendo finta di nulla.
Il sole stava calando molto velocemente.
Si stava facendo buio.
«Accidenti! Devo tornare a casa.»
«Sì, anch’io devo trovarmi una sistemazione. Avete qualche locanda o qualcosa del genere per mangiare e dormire?»
«L’avevamo... Ma è crollata qualche mese fa durante una forte tempesta.»
«Capisco. Vabbé, saprò arrangiarmi… Grazie per la tua compagnia. Domani ti posso rivedere? Mi stai molto simpatico.»
«Ecco…sì...insomma credo che non ci siano grandi problemi.»
«Bene, allora buonanotte.»
«Buonanotte a te.»
«Chiamami Liam. È questo il mio nome.»
«Liam hai detto? Piacere, il mio nome è Niall.»
«Piacere mio» fece lo stregone stringendogli la mano.
«Allora a domani… Liam.»
«Sì, a domani Niall.»
Mentre il piccoletto si stava allontanando, vide il suo nuovo amico che rimaneva seduto su una roccia ruvida intento a fissare l’orizzonte.
Non poteva lasciarlo lì da solo.
Doveva aiutarlo.
«Senti, che ne dici se per stanotte rimani a cena e a dormire da me? Mi farebbe piacere la tua compagnia.»
«Sei sicuro? I tuoi genitori saranno d’accordo?»
«I miei genitori sono morti. Vivo con mio zio…»
«Mi dispiace…»
«Grazie, ma ho superato il dramma. Bisogna andar avanti. Nel bene e nel male.»
Liam lo fissava con ammirazione.
«Sei un ragazzo molto coraggioso, sai?»
«Beh, appena mi hai visto, non credo che tu l'abbia pensato» replicò Niall con un sorrisetto.
«Invece l’ho sempre pensato… Allora, cosa aspettiamo? Andiamo.»
«Ti avverto che è molto lontano da qui. Ce la fai a camminare?»
«Ragazzo, avrò molti anni, ma sono  ancora in grado di fare una camminata.»
«Scusa, non volevo offenderti…»
«Ma non l’hai fatto! Tranquillo.»
«Bene…»
   
 
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