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Autore: ballerina 89    11/02/2018    2 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicata ai nostri capitan Swan. Le storie tratteranno come tema principale scene di vita famigliare che tutti noi vorremmo vedere nella serie ma che purtroppo ci sono state negate. I personaggi che troverete all'interno di questa raccolta sono gli stessi delle mie due opere precedenti ( Happy Begining e l'amore vince ogni cosa). Buona lettura a tutti voi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV EMMA

- Emma tesoro ne siete veramente sicuri? - disse mia madre in lacrime cercando di farmi cambiare idea.
- Mamma, ne abbiamo già parlato. Si! E' la soluzione migliore. Io e Killian non riusciamo più a vivere con questi continui pensieri e preoccupazioni. Vogliamo che le bambine crescano felici serene e spensierate e questo è l’unico modo.
- Non volete pensarci su un altro po’? Giusto per essere sicuri di ciò che state facendo.
- Mamma non farla tragica, ci stiamo semplicemente trasferendo... e poi sarebbe meglio non aspettare oltre. Leila sta per iniziare il suo percorso alle elementari, quale momento migliore se non adesso? Sarebbe controproducente farle iniziare la scuola in una città per poi cambiarla durante l'anno.
- Ma in questo modo non potremmo più vederle!  Non potremo più vedere voi!
- Non essere tragica! Esistono i telefoni, c’è internet e  non so quanti mezzi per poterci vedere di persona. Non vi terrò lontano dalle bambine, non voi almeno. Ora scusami ma devo finire di ultimare le cose per il trasloco.
Tutto è iniziato due settimane fa quando a causa di un impegno riguardante la salvaguardia di Storybrooke sono stata costrette a lasciare Chloè e Leila da Belle poiché tutti impegnati. Mi fido ciecamente di Belle e so che Gideon è un grande amico di mia figlia quindi non ho avuto problemi a lasciargliele, solo che quando killian le è andate a riprendere ha assistito ad una scena non proprio piacevole. Gold era davanti a Chloè e stava usando il  pugnale su di lei. Non sappiamo esattamente il motivo di tale gesto, forse per i poteri della bambina o forse per qualche strano incantesimo... non credo che lo scopriremo mai. Quel che so è che Killian gli ha dato una bella lezione. Belle di è scusata con noi numerose volte per l'accaduto ma questo non è bastato a farci cambiare idea su una cosa: Storybrooke non è sicura per le nostre bambine. Il nostro desiderio è che crescano in tutta serenità senza dover aver paura che qualche pazzo le possa minacciare o fargli del male in qualche modo. Vogliamo vederle giocare e divertirsi, non combattere con qualche stupido nemico. La soluzione migliore per adesso quindi è quella di trasferisci in un mondo senza magia. Non abbiamo intenzione di negargli i poteri, non l'ho fatto in passato per Chloè e non ho intenzione di farlo ora, solo che prima di farglieli usare a pieno vorremo aspettare che siano autosufficienti. Non nasconderemo le nostre origini, sapranno tutto solo che vivranno lontano da tutto questo.

- Avete almeno deciso dove andare a vivere? - niente da fare mia madre non si arrende. 
- No mamma... per il momento ci acconteremo di vivere sotto i ponti... secondo te? Certo che abbiamo deciso. C’è il mio appartamento a Boston! È abbastanza grande per viverci in 4.
- E Henry? 
- Lui avrà come sempre la sua camera, continuerà a stare sia con me che con Regina. È arrivato a Boston quando aveva 10 anni pensi che non riesca a farlo ora?
- Non lo so Emma... Leila? come l’ha presa? È molto legata a tutti qui.
- Leila è contenta di visitare una nuova città. Tranquilla mamma, non ci perderemo di visa, non lo permetterò.
- Posso almeno sapere quando avete intenzione di partire? 
- Domani mattina.
- Di già?!?! - chiese dispiaciuta
- Senti mamma non pensare che per me sia facile ma lo sai, il bene dei propri figli prima di tutto. Sto pensando a loro in questo moemento e non ho intenzione di cambiare idea anche se la cosa può uccidermi dentro.
- Posso almeno portare con me le bambine a loft questo pomeriggio? Vorrei passare con loro almeno la loro ultima giornata a Storybrooke.
- Puoi prenderle anche adesso se vuoi, sono in cucina.
Dopo che mamma portò le bambine con se io e Killian finimmo di sistemare gli ultimi scatoloni e chiamammo la ditta dei traslochi per portare tutto a Boston. Era ormai sera così decidemmo di andare a prendere le bimbe. C’erano tutti nel loft: mamma papà Neal Regina Robin Zelena Robin junior Belle e Gideon. A quella vista Killian si innervosì.
- Prendi le bambine e andiamo a casa! - mi disse freddo - qui c’è gente che meglio stia lontana dalla mia famiglia. - Tutti capitono a chi erano riferite quelle parole.
- Scusa Killian, volevo semplicemente portare Gideon a salutare L...
- Non siete i benvenuti.
- Killian tesoro... - provai a dirgli ma era inutile. Era irremovibile.
- Andiamo Gideon papà ci sta aspettando a casa! Disse la ragazza amareggiata uscendo a testa china dal loft.
- Non mi guardare così, poteva pensarci prima di lasciare mia figlia con il signore oscuro.
- Papà perché sei arrabbiato? Chiese Leila avvicinandosi a lui
- Cose da grandi amore ora perché non saluti tutti? Domani mattina abbiamo la sveglia presto il che significa che dobbiamo andare a fare le ninne! Chloe amore anche te vieni a salutare anche tu.
- Io no sonno! Grande io! - disse dall’altro dei suoi due anni!
- Avanti niente storie! - Dissi sorridendo loro. Quel che sussegui nei restanti dieci minuti fu un vero e proprio pianto greco. Mamma e papà erano completamente distrutti al pensiero di poter rivedere raramente le loro nipotine ma quel che mi fece più effetto in tutto ciò furono le lacrime di regina.
- Prendi queste swan. Non ne avranno bisogno in quanto figlie della salvatrice ma se attraversando il confine dovessero avere dei problemi di memoria con questo ricorderanno tutto. - mi diete un cofanetto pieno di pozioni della memoria.
- Grazie! Per tutto.
- Mi dispiace non aver potuto impedire ciò!
- Non è stata colpa tua, ma è la cosa migliore da fare.
- Mamma sarò da te la prossima settimana, ti prego non far monopolizzare la mia camera a quelle sue!
- Non preoccuparti Henry, non succederà! - abbracciai il mio ometto dopodiché insieme alle bambine e a mio marito tornammo nella nostra casa a storibrooke per l’ultima notte.
***

POV KILLIAN

I primi mesi a Boston per me furono assolutamente rilassanti, a parte la città caotica e in continuo movimento nessun cattivo in vista, nessun doversi riunire per fare qualche strano incantesimo... niente di niente , solo io, Emma e le nostre due bambine. Emma ha ripreso il suo lavoro da cacciatrice di taglie mentre io sono dipendente in un negozio che tratta materiali nautici. Abbiamo turni opposti e quidi le bambine possono stare con noi tranquillamente senza aver bisogno necessariamente della babysitter. Leila ha iniziato la scuola, è alle prese con la sua prima elementare e sembra cavarsela anche molto bene. Le maestre sono entusiaste della sua intelligenza; Chloe invece come al suo solito se ne sta a casa a demolire tutto ciò che le capita a tiro. Per farla breve siamo una normale famiglia felice anche se ultimamente sento che c’è qualcosa che non va... c’è un’aria strana in casa. Emma è pensierosa e da quelche girono a questa parte anche io. Non so se sia per lo stesso motivo ma appunto perché non so non voglio metterle ansie inutili. Per quanto mi riguarda vedo un cambiamento in Leila. Sono un po’ di giorni che è assente. Passa le sue giornate chiusa i cameretta o a giocare o a fare i compiti e non ci chiese più di andare al parco a giocare. Aveva anche iniziato a frequentare un corso di danza ma sono settimane che non vuole andare più. Credo che abbia litigato con qualcuno e che non vuole dircelo.
Pensi che sia tutto ok con Leila tesoro? Mi interrompe Emma
Cosa? - chiedo
Leila! Secondo te.. sta bene? Io la vedo pensierosa... ho provato a parlarle ma dice di stare bene e di non avere problemi.
Ci stavo pensando proprio in questo momento sai? Se ti ha detto di stare bene proviamo a lasciarle un po’ di spazio se la cosa non migliorerà entro i prossimi giorni allora riaffronteremo il problema.
Ok! 
Tu invece? Cos'hai? 
- C'è bisogno di chiedermelo? Mi mancano... 
- Invitali a cena no?
- Non lo so... io...
- Emma di nuovo? - mi alzo per andare da lei. Le prendo il viso con l'unica mano che ho - Lo sai anche tu che è la cosa migliore vero?
-  Si lo so tranquillo... - mi rispose cambiando improvvisamente espressione e mettendo su il sorriso più falso di sempre.  - E' tutto ok... fai finta che non ti abbia detto nulla.
- Emma... - ed ecco che si è chiusa a riccio. 
- Davvero Killian... è tutto ok. Non badare a quello che dico... è quel periodo del mese - mi rispose come a volersi giustificare - Lo sai come siamo noi donne in questi giorni.
- Ok ok! - alzo le mani -fammi un fischio quando potrò tornare a parlarti ok? - sorride... finalmente - A parte gli scherzi Emma: non voglio vederti così ok? Come non voglio veder soffrire Leila e Chloè non voglio veder soffrire neanche te... 
- Killian tranquillo davvero... era solo un momento passeggero... sto gia molto meglio. Non preoccuparti per me. So che abbiamo preso la decisione giusta, devo solamente abituarmi all'idea- - mi bacia.
- Ti amo!
- Ti amo anche io.
***
E' passata una settimana da quel giorno, siamo a Casa entrambi con il giorno libero e siamo a pranzo. Veniamo interrotti dall'incessante squillare del cellulare di Emma. Risponde alla chiamata e nel frattempo la vedo alzarsi e andare in salotto. Torna poco dopo con una faccia al dir poco preoccupata. 
- È la scuola. - mi dice - Dicono che Leila ha cercato di scappare. Pensano sia successo qualcosa con qualche compagno ma non sanno cosa: è inconsolabile. Sta piangendo da un paio d'ore e nessun maestro sembra capire il vero motivo .
- Andiamo a vedere che succede! - Prendiamo Chloè e tutti e tre ci rechiamo nella scuola elementare privata di Boston.
- Leila tesoro guarda! Ci sono mamma e papà! - le dice la bidella che è con lei. Ha gli occhietti completamente arrossati povera stellina mia. Cosa le sarà mai successo? - Mi avvicino a passo sostenuto per abbracciarla  ma appena arrivo davanti a lei inizia ad urlarmi contro: 
- Vattene via bugiardo! - il mio cuore si è appena rotto in mille pezzi al suono di quelle parole. 
- Leila che succede? - prova a dirle Emma scioccata anche lei da quelle parole.
- Voglio andare a casa!
- Andremo a casa tranquilla ma solo se mi dirai che cosa è successo e perché hai risposto a papà in quel modo!
- Non voglio parlare con nessuno, voglio solo andare a casa! - Disse portandosinle braccia al petto per protesta.
- Leila tiste! - Disse la sua sorellina andandole vicino per darle un bacino.
- Ha mentito anche a te stupita! - risponde e allontana sua sorella da lei facendola rimanere male. 
- Oiiii ma che modi Sono Leila, non farmi arrabbiare! - vedo Emma iniziare ad arrabbiarsi.
- Voglio andare a casa e ci voglio andare ora! - risponde a tono facendo irritare Emma ancora di più.
- Non sei assolutamente nella posizione per dettar legge, non dopo il comportamento che stai avendo adesso. Adesso te ne starai buona qui con questa signorina - le disse indicando la ragazza con cui l’avevamo  trovata in corridoio -  Mentre io e tuo padre andremo a parlare con i tuoi maestri per capire cosa diavolo è successo per renderti così antipatica.
Lasciamo Leila ancora in lacrime con la ragazza e con in braccio la piccola Chloè entrimano nella  classe di Leila chiedendo alla maestra di poter momentaneamente uscire. Nonostante tutta la conversazione che susseguì non capii comunque il motivo per cui mia figlia stava facendo così. Ci è stato riferito che sono tre o quattro giorni che in classe sta sulle sue, non parecipa ed è sempre pensierosa e distratta; cosa che non è assolutamente da lei.  Oggi le è stato assegnato un compito che avrebbe dovuto portare a termine dell’anno scolastico ma ha detto di non potrerlo portare a termine perché doveva partire in quanto le vacanze erano finite. La maestra le ha spiegato che le vacanze non erano ancora iniziare e lei ha iniziato a piangere disperata. Morale della favola: un vero e proprio rebus. 
Dopo esserci scusati con i suoi insegnanti per i suoi comportamenti la prendoiamo la riportiamo a casa. Impieghiamo una mezz'oretta  buona a placare le sue lacrime e quando finalmente ci riusciamo e proviamo a riparlarne ecco che si chiude a riccio e se ne va in camera sua. Sono preoccupato e non poco. Non l'ho mai vista così turbata e sapere inoltre che è arrabbiata con me non mi aiuta... anzi...
- Tesoro! - la voce di mia moglie mi riporta alla realtà. - Che hai?
- Niente!
- Buggiardo. Ci sei rimasto male per Leila non è vero? Tesoro non lo pensava sul serio. Lei stravede per te, lo sai.
- Ho visto i suoi occhi quando mi ha detto quelle parole... Era sincera. - respirai - Fidati, ne ho passate tante nella mia vita ma come può spezzarti il cuore una frase detta da tua figlia non può farlo nessuno.
- Sono più che sicura che Leila non pensava minimamente quelle cose. - mi bacia una guancia. - Perché mentre io provo ad avere una piccola comunicazione con lei tu non giochi un pochino con chloe? Ti distrarrai un po' almeno. - Annuisco  e dopo l'ennesimo bacio la lascio andare con la speranza che riesca a capire cosa passa nella testolina del mio piccolo amore.

POV EMMA

Una volta aver lasciato killian in salotto con la nostra piccola peste mi reco in camera di Leila, apro la porta che stranamente è chiusa e la trovo seduta sulla sua scrivania a guardare fuori dalla finestra. E' pensierosa:
- Leila amore possiamo parlare un secondo? - le chiedo in maniera gentile
- Non mi va di parlare!
- Sei triste tesoro, si vede! Mamma vuole solo sapere il perchè! Magari posso fare qualcosa per aiutarti.
- Non ho niente. -  Wow mia figlia ha ereditato i miei muri. Ottimo lavoro Emma non c’è che dire. Davvero ottimo lavoro. 
- Ok non hai nulla, ma nel caso fossi... come posso dire... triste,  me lo diresti?
- No! - rispose secca.
- Perché fai così! Abbiamo fatto qualcosa di male noi?
- Papà! 
- Cosa ha fatto papà? - chiedo a quella rivelazione.
- Mi ha detto una bugia e sono molto arrabbiata con lui.
- E sentiamo: che bugia ti avrebbe detto?
- Ne ha detta una grande. 
- Io non credo che papà ti abbia detto una bugia, magari avrai capito male!
- No ho capito bene! Ora però voglio stare da sola stanno per iniziare i cartoni animatiQ -  la vedo alzarsi di scatto dalla sedia e correre verso il salottino. La seguo e non posso far a meno di notare che una volta arrivata giù e preso atto che suo padre era lì, ha cambiato direzione ed è andata in cucina. Tutto ciò senza degnarlo di uno sguardo.
- Che ti ha detto? - mi chiede curioso, ma allo stesso tempo preoccupato, mio marito. 
- Dice che le hai mentito ma non mi ha detto su cosa. Per me c’è dell’altro sotto.
- Vado a scoprirlo! - fece per alzarsi ma lo fermai, questo non è assolutamente il modo per far aprire una capocciona. 
- Non risolverai nulla facendo così lo sai... ci sei già passato un milione di volte con me!
- Non ricordavo fosse così difficile...
- Abbi pazienza! Le passerà!
***
Finalmente la giornata finì, le bimbe erano a letto già da qualche ora mentre io e killian ci siamo ricavati un po’ di tempo tutto per noi. Purtroppo a causa delle vicende di quella giornata i nostri umori non erano proprio dei migliori così pensammo bene di andare a dormire anche noi. Ero nel pieno della fase rem quando vendo svegliata da Leila:
- Mamma! Mamma! - aprii gli occhi e me la ritrovai davanti in lacrime - Voglio andare a casa. - mi disse.
- Amore siamo a casa! -  le dico accarezzandola, deve aver avuto un incubo
- Voglio andare a casa! - Continua a dirmi tra i singhiozzi. Lì per lì ebbi uno shock: che fosse sonnambula? Accesi la luce del comodino della camera da letto e la guardai dritta negli occhi. Non stava dormendo! Era sveglia al cento percento, le sue pupille erano erattive. Per non svegliare Killian e dargli ulteriori preoccupazioni,  la portai nel salottino al piano di sotto e la coccolai un po’ per farla calmare. Continuava a direincessantemente di voler tornare a casa.
- Leila amore di mamma... cerchiamo di calmarci ok? Respira piano e asciugati le lacrime, qualunque sia il problema si può risolvere ok? - ci mette un po’ ma finalmente sembra calmarsi. - Ecco, bravissima! Ora con calma mi spieghi cosa sta succedendo?
- Io voglio andare a casa! - ripete per l'ennesima volta  
- Amore ma siamo già a casa!
- No! Io voglio andare alla casa azzurra!
- La casa azz... - o santo cielo!  No... non mi dire che... ok, penso di aver capito. - Cucciola... posso sapere che bugia ti ha detto papà?
Annuisce. - Papà mi ha detto che saremo venuti qui in vacanza ma la maestra mi ha detto che io non sono in vacanza.
- Stellina vieni qua - la porto sulle mie ginocchia - Papà non ti ha detto che saremmo andati in vacanza. Papà ti ha detto che avremmo vissuto in una nuova città e per farti capire miglio ti ha detto che era un po’ "come" andare in vacanza. 
- Quindi... - ora inizia anche a tremare - Non torneremo più a casa nostra? - i suoi occhi tornano a riempirsi di lacrime. Non posso dirle una bugia solo per farla sentire meglio... con il passare del tempo capirebbe di essere stata presa in giro. Dovrò limitarmi a dirle la verità sperando non la prenda troppo male. 
- Non è nei nostri piani tesoro, non al momento almeno. - Se c'è una cosa che non vorrei mai vedere è la tristezza negli occhi dei miei figli eppure in questo momento è l'unica cosa ched ho davanti. La mia piccolina mi sta fissando sileniosamante con le lacrime che le scendono silenziose sulle guance. le tremano le mani esattamente come tremavano a me durante le visioni... so cosa significa quel gesto: è il panico. Mi inginocchio per essere alla sua altezza e la stringo a me più forte che posso con la speranza di riuscire a darle un po di forza ma purtroppo non riesco nell'intento. Nell'esatto momento che le mie braccia la circondano ecco che quel pianto silenzioso non è più tanto silenzioso. Non so davvero cosa fare per farla sentire meglio, qualsiasi cosa le dicessi adesso per consolarla sembrerebbe una bugia e non posso di certo dirle che è suo padre il più deciso a non tornare a Storybrooke. Già è arrabbiata con lui, figurati se le dicessi una cosa del genere. Mi separo dall'abbraccio, la guardo e con le mani prendo il suo viso... l'unica frase che mi viene in mente da dire è "ti voglio bene" ma non ne ho il tempo perchè lei mi precede: 
. Ma...ma...  a me... - non riesce neanche a parlare tanto i singhiozzi.
- Puoi dirmi tutto amore
- A me... a me... A ME MANCA GIDEON MAMMAAAAAA! Mi urla quelle ultime parole come se mi stesse supplicando di aiutarla e io li mi rompo del tutto. Le manca il suo migliore amico e vorrebbe tornare a Storibrooke. Ora si che la situazione si complica - Mi... mi manca tanto mamma, io voglio giocare con lui, è il mio amico non ci voglio stare qui senza di lui. - fosse per me tornerei seduta stante ma Killian purtroppo non la pensa così: non è di certo la prima volta che  qualcuno nella nostra famiglia sente la mancanza di Storybrooke e delle persone che la abitano... io ne sono un esempio. Mi è capitato spesso di avere nostalgia di casa e ne ho spesso e volentieri parlato con Killian. Non dico che a lui non sia importato nulla, non mi permetterei mai, so che non è così, ma ha la sua idea che qui le nostre bambine crescerebbero in manieta migliore e forse ha ragione... 
- Mamma ti pregoooooooo! - no per favore... le suppliche no. Mi sembra di farle una tortura. 
- Amore mio... non è perchè viviamo in un'altra città non puoi più sentirlo o vederlo. Puoi chiamarlo anche tutti i giorni se vuoi oppure con la scusa di andare a trovare i nonni nel week end possiamo invitarlo a cena con noi...
- Non mi basta... se non torniamo subito a casa chiamerò il nonno e mi farò venire a prendere da lui. Andrò a vivere per sempre con loro a Storybrooke.  - frase peggiore non poteva dirla.
- E a me non  pensi amore? Andresti a vivere dalla nonna mi lasceresti qui? Lasceresti anche papà e chloe? - non rispose - Facciamo così... - presi un profondo respiro sapendo già di finire nei guai - Proverò a parlare con il tuo papà  d’accordo?
- Parlare di cosa? - e come volevasi dimostrare eccolo qui! Sempre nei momenti peggiori...
- Lupus in fabula! stavamo giusto parlando di te. Come mai in piedi a quest'ora?
- Mi sono vegliato e non ti ho trovata... - solo in quel momento riuscì a vedere il volto pieno di lacrime e le mani tremanti di sua figlia - ma che succede qui? - chiese allarmato
- Perché non parli con papà e gli spieghi tutto?
- Papà io ... io....
- Ei... ei amore, non agitarti... stai tranquilla, puoi qualsiasi cosa. 
- Tu mi vuoi bene?
- Ma che domande sono: certo che ti voglio bene... più della mia stessa vita amore!
- ... E faresti tutto per me!
- Certo! Pur di farti star bene sono disposto anche sacrificare me stesso... ma questo già lo sai.
- Papà io... 
- Avanti diglielo! - la incoraggiai
- Papà... io voglio andare a Storibrooke.
- D'accordo! Prenderò qualche giorno di permesso e ti accompagnerò a salutare i nonni la zia e Neal ok? Era solo questo il problema tesoro? - le sorrise 
- Killian, penso che la questione sia un po’ piu complicata di così... - vedo Gli occhi di Leila riempirsi nuovamente di lacrime - Amore, di a papù quello che hai detto a me.
come un deja vu ecco che la scena si ripete: - Papà... a me manca Gideom! Non voglio stare più qui. Non mi piace. Voglio tornare a casa mia! Voglio tornare alla casa blu, voglio giocare con Gideon, Neal e Robin. Voglio vedere i nonni e la zia Regina tutti i giorni. - vedo l'espressione di Killian cambiare di colpo e conoscendolo so per certo che quello che sta dicendo non sarà nulla di positivo per Leila...
- Emm Leila... purtroppo sei ancora troppo piccola e non puoi ancora capire. Siamo andati via da Stoeybrooke  perché era diventato piuttosto pericoloso per la nostra famiglia vivere li. In particolar modo per te e Chloè. Tornare sarebbe rischioso, riesci a capire?
- Ma ci siete tu e la mamma che ci difenderete sempre! 
- Non è così semplice amore.
- Quindi significa che non torneremo a casa? 
- Per il momento no amore mio... mi dispiace. - si avvicinò a lei per abbracciarla ma non appena le si avvicinò gli gridò contro con quanta più forza aveva in gola
- TI ODIOOOOOOOOOOOOOOOOOOO! . Lo spinse e corse in direzione della porta d'ingresso aprendola e precipitandosi fuori. Le corsi dietro e fortunatamente riescii a raggiungerla prima che oltrepassasse il nostro vialetto.
- Leila vuoi farmi morire d'infarto? -  le dissi arrabbiata -  Non ci si comporta così! Non farlo mai più!!!
- Perchè? Tanto a  voi non importa di me!
- Perché dici così? - cercai di essere il più calma e comprensibile possibile nonostante l'arrabbiatura per lo spavento che mi aveva fatto prendere poco prima. 
- Io sto male qui e a voi non importa!
- Leila tesoro non è assolutamente vero... noi...
- STAI ZITTAAA!!! - mi gridò per la prima volta da sei anni a questa parte - Non le voglio sentire le vostre scuse tanto non sapete fare altro che farmi stare male. -  Stava per tornare in casa ma venne bloccata da killian che aveva assistito a tutta la scena:
- Chiedi immediatamente scusa a tua madre! - disse categorico
- NO!
- Leila, non mi ripeterò una seconda volta! - Questa vole la sua voce autoritaria ebbe l'effetto da lui sperato.
- Scusami mamma... - mi disse con gli occhi bassi. 
- Ora lascia che ti spieghi una cosa. - continuò Killian - Da ben sei anni a questa parte io e tua madre non abbiamo fatto altro che metterti al primo posto. Due anni fa è subentrata anche tua sorella e la cosa non sembra essere cambia giusto? - non rispose. -  Tu credi davvero che mamma e papà pensino solo a loro stessi?
- Si perchè io voglio andare a Storybrooke e voi invece volete stare qui.
- Ok... se le cose ancora non ti sono chiare vediamo di fare un piccolo salto nel tempo. - era serio come non lo avevo mai visto con loro... cosa diavolo avrà in mente? - Due anni fa sei stata rapita! -disse impassibile
- Killian! -  lo riproverai... non era sicuramente questo il modo per aiutarla
- Chi è che ti è venuto a salvare? io e la mamma o ti abbiamo lasciata li al tuo destino? - Nor rispose subito - Avanti Leila, rispondi!
- Tu e la mamma... - disse con un filo di voce. 
- Mamma aveva la tua sorellina nella pancia in quel periodo e non poteva venire a riprenderti perchè non stava molto bene... lo sapevi?  
- Io... no... non lo sapevo
- E' venuta ugualmente a prenderti però e indovina un po perchè?
- Killian la farai sentire in colpa così! - Gli dico a bassa voce per non farmi sentire dalla bambina ma lui mi ignora
- La mamma ha rischiato di far del male a se stessa e a tua sorella pur di salvarti, perché secondo te?
- Perché... - disse dispiaciuta - perché mi vuole bene.
- E quando papà è salito per la terza volta di fila su quella pianta di fagioli per trovarne uno... per ch lo ha fatto secondo te?
- Per me!
- E perché?
- Per riportarmi a casa!
- Ma perchè però?
- Perché mi vuoi bene!
-  Esatto! Hai mai pensato che se siamo venuti qui è per proteggere voi? Mamma non vuole stare qui lo so per certo ma al tempo stesso se ne sta in silenzio perché sa che è la cosa più giusta da fare per voi due. Dopo che hai capito tutto questo ti chiedo:  vuoi ancora tornare a storibrooke?
- Si.
- Bene!  sali in macchina allora! - cosa????? Non starà dicendo sul serio!
- No... non voglio andarci da sola.
- Sola? - domandò lui non capendo
- Si... tu mi vuoi lasciare lì e poi tornare qua senza di me...
- Questo non è assolutamente vero. Non riuscirei a stare neanche mezzo metro lontano da te figuriamoci km. Stiamo per tornare a Storybrooke tutti e quattro... per sempre. - ah si?!?
- Per quello che ho detto io? - si sentì in colpa come facilmente prevedibile.
- Si tesoro...  per quello che hai detto. Hai detto di star male. La colpa di questo tuo stato, per quanto mobile possa essere la causa,  è la mia. Essendo tuo padre è mio compito rimediare. Se Storybrooke ti rende felice allora si tronerà a Storybrooke. 
- E i cattivi che dici che ci sono li?
- Non devi preoccupart per questo. Io e tua mamma vi terremo sempre al sicuro.
- Sarai per sempre arrabbiato con me? - disse con una vocina in grado di far innamorare chiunque. Piccolina si sentiva in colpa...
- No tesoro e non lo sono neanche ora. Ti ho detto tutte quelle cose per farti capire che non è vero che non ti vogliamo bene. Magari ho esagerato con i modi e mi dispiace  però mi ha fatto davvero male sentirti dire quelle cose.
- Scusa papà! . gli diede un bacino e poi  ne diede uno a me. 
- Di nulla amore mio.  Forza, non vorrai andare a Storybrooke in pigiama vero? Vai a cambiarti. - le disse sorridendo. La vedo finalmente sorridere e mi dispiace interrompere questo momento per lei di gioia ma non posso non fare la mamma...
- Aspetta amore! - Dico io rivolta alla mia bimba - Ora che abbiamo stabilito di tornare a casa vorrei chiederti un favore. Che ne diresti di partire domani mattina? Pensaci... è notte, zia, zio e i nonni stanno tutti dormendo, se li chiamiamo a quest’ora per dirgli che stiamo arrivando si preoccuperanno. - Non era ancora convinta - Anche Gideon sta dormendo e se svegliamo Chloe adesso... 
- Romperà le scatole per tutto il viaggio. - continuò lei - D’accordo!  Domani va bene, ma presto!
- Affare fatto.  Vai a riposare anche tu ora;  domani mattina abbiamo un bel viaggetto da afftontare.
- Grazie mamma grazie papà! Siete i migliori! - Si allontana e torna in casa. 
- Sei davvero sicuro?- chiesi a mio marito che dopo sei mesi aveva finamente ceduto.
- Di tornare dici? No che non sono sicuro anzi... so per certo che non voglio tornare ma che devo fare? Sta male e si vede... non posso negarle di crescere lontano dalla sua famiglia.
- O da gideon! - lo presi in giro sapendo quando fosse geloso della sua bambina
- Lo sai che non mi fa piacere vederla giocare con lui.
- Ma è di lui che sente la maggiore mancanza. Una volta a Storybrooke non potrai più negarle di vederlo lo sai si?
- Lo so... ma al  primo passo falso che farà, che sia una spinta durante un gioco a qualcosa di un po’ più impegnativo da grande per me è fuori dai giochi.
- Sei un bravo papà! - lo abbracciai
- Lo spero... Scusami anche tu... so che ti manca casa e io accecato dalla paura per loro non ho fatto nulla per aiutarti... Mi dispiace emma se sei stata male a causa mia.
- Io sto bene e in questi sei mesi lontana da Storybrooke anche lo sono stata. Ho avuto un po' di nostalgia ma chi non l'ha avuta? Non hai fatto nulla di male e non mi hai costretto a fare nulla. Abbiamo preso la decisione di andare via insieme.
- Lo sai che ti amo si?
- MMH... ne ho una vaga idea! - dissi scherzando prima di baciarlo con passione -  Andiamo a dormire dai!
- Proprio a dormire? -mi stava forse istigando? gli diedi un piccolo schiaffo sul braccio scherzando - Ok Ok ho capito andiamo. 
- Domani ci aspetta una bella giornata impegnativa.
 - E' già. Ricordami di chiamare a lavoro per licenziarmi...  Si torna alla vecchia vita!
- Comincia ad andare... io preparo un paio di valige, non abbiamo lasciato nulla nella a Stoeybrooke... neanche i materassi. Bisognerà. chiedere a mia madre di ospitarci per un paio di giorni
- Vedrai che sarà contenta!
- Ci puoi giurare.
- E tu? Sei contenta?
- Assolutamente si! Si torna alla normalità!
- Questo significa solo una cosa: Tua madre che ci interromperà ogni qual volta che vorró la mia bella mogliettina solo per me, Leroy e la sua truppa che entrerà in stazione o da granny o dovenque noi siamo per gridare "siamo sotto attacco", essere geloso marcio di quel bambino che gioca con mia figlia... e chi più ne ha più ne metta.
- Di la verità piace anche a te questa vita così frenetica.
- Hai ragione. Forse non è poi così male tornare a casa. Andiamo dai... ti aiuto con le valigie.
***
Il mattino seguente alle sei meno dieci del mattino Leila era già pronta davanti la porta della nostra camera:
- Mamma, papà dormire ancora?
- Amore... - dissi aprendo gli occhi e guardando l'orologio - Mah...  ma già in piedi sei?  
- Si! Mi sono lavata e vestita da sola!!! Quando partiamo?
- Tua sorella è già sveglia?
- No! Dorme sempre quella! L’ho chiamata ma si è girata dall’altro lato del suo lettino. - come immaginavo. In quanto a sonno la piccolina ha decisamente ripreso da me. 
- Aspettiamo che si svegli ok?
- UFFY! E va bene! -  mi rispose non particolarmente euforica. Dovevo trovare un modo per farle passare il tempo in tutta tranquillità.
- Visto che sei già sveglia e anche io... Che ne dici di una bella colazione?
- Solo tu e io? - chiese speranzosa. Prima che nascesse Chloè per noi due fare colazione insieme è sempre stata una routine, da quando è arrivata la piccola però i nostri orari sono un po cambiati e questa abitudine è andataa scemare. 
- Certo che si! Proprio come ai vecchi tempi! - le sorrido
- EVVIVAAAAA!
- Shhhh.... o sveglierai tuo padre. - Mi alzai dal letto ancora assonnata visto l'orario e mano nella mano alla mia bambina scesi fino in cucina dove preparai la colazione per entrambe. Mangiammo in tutta tranquillità prendendocela comoda come non accadeva da anni dopodiché l’aiutai a sistemare il suo outfit visto che per la fretta di partite aveva fatto un disastro. Tornammo giù in cucina e nell’attesa che gli altri si svegliassero decidemmo di vedere un bel cartone animato. 
- C’è posto per una persona in più? - Disse Killian entrando e andando a dare un bacio alla sua piccola principessa.
- No! Solo io e mamma! - Rispose lei senza pensarci due volte
- Ma... Leila, amore... perché? - chiesi io stupida dalla risposta. In un primo momento pensai che  fosse ancora arrabbiata per la sera prima, ma ben presto capii che le sue motivazioni erano altre.
- Perché non posso mai passare del tempo da sola con te mamma.  C’è sempre Chloè  a rompere le scatole e non riusciamo mai a fare nulla! Io voglio solamente passare un po' di tempo sola con te! - a quelle parole mi sciolsi completamente. Ma quanto poteva essere adorabile il mio amore? A far da contorno alle sue parole vi erano anche i suoi occhioni da cucciola innamorata... quella si che era la fine del mondo.  
- Dopo questa bella dichiarazione mi ritiro spontaneamente!-  Rispose killian alzando le mani in segno di resa. Si era sciolto anche lui a quelle parole, si vedeva lontano un miglo. Le scompigliò i capelli, mi bacio e si incamminò verso le scale.
- Amore?!?! - lo chiamai - Visto che ci sei perché non vai a svegliare Chloe? Sono le otto e sarebbe anche ora che si svegli se vogliamo arrivare a storybrooke prima di pranzo.
- Come desidera mia signora! - mi sorrise e sparì al piano di sopra mentre io e Leila finimmo di vede il cartone animato. 
- Che facciamo ora mamma? 
- Veramente amore dovremmo iniziare ad andare in macchina ma tuo padre e tua sorella credo si siano persi nei piani alti - le dico scherzando indicando il piano di sopra. - Scegli un libro da portare con noi così se Henry ci raggiungerà per pranzo potrai fartelo leggere, io nel mentre andrò a recuperare il resto della nostra famiglia. - raggiunsi Killian al piano di sopra e provai a cercarlo in bagno credendo stesse vestendo Chloè ma non lo trovai li, era in camera nostra e da solo. 
- Oiiii cosa  ci fai qui, vi stavamo aspettando di sotto - notai che la bimba non era in stanza con lui -  Chloè??? - domandai
- Indovina un po'? Dorme ancora! Non si vuole svegliare dice che è stanca.
- Ma come?!? Dorme da ieri sera alle nove! Sono quasi dodici ore! Non è che sta male?
- Niente febbre ho già controllato e mi ha detto che non le fa male nulla, vuole solo dormire.
- E quindi che facciamo? Se aspettiamo che decida di aprire gli occhi arriveremo sicuramente dopo pranzo. In caso conviene avvisare mamma... non mi sembra carino farle preparare il pranzo per nulla. 
- Mamy mamy allora???? Stiamo andando?!?! Io non vedo l’ora di arrivare... voglio le lasagne della zia! Le ha fatte le lasagne zia Regina vero?
- Ecco! La questione di arrivare dopo pranzo è fuori discussione! - aggiunse killian 
- No no non voglio andare dopo pranzo! Voglio andare ora! Andiamo adesso vero mamma? 
- Killian che si fa? - lasciai decidere lui.
- Prendiamo Chloe, sperando non si stranisca, e andiamo anche se sta dormendo 
- Ok! 
- EVVIVAAAAA!
Andai nella cameretta di Chloè, la presi dal suo lettino e provai a vestirla: niente, non voleva proprio saperne di collaborare.  Presi il suo cappottino e glielo infilai nonostante sotto indossasse ancora il suo pigiamino... l’avrei vestita una volta arrivati a Storybrooke. Presi un paio di valige con all'interno lo stretto necessario per i prossimi due giorni dopodichè mi avviai al piano di sotto. Killian sistemò le valigie nel portabagagli, io le bambine nei seggiolini e successivamente entrammo anche noi in macchina. Lanciai un ultimo sguardo a quella casa e finalmente partimmo per tornare nella nostra vera terra. 

POV SNOW

Questi ultimi sei mesi a storibrooke sono stati a dir poco tristie vuoti. Svegliarsi ogni mattina e sapere di non poter vedere mia figlia, “di nuovo”, mi rendeva davvero malinconica. Possibile che o per un motivo o in un altro eravamo costrette dal destino ad essere divise? A questo aggiungiamo il fatto che non vedo quelle due meraviglie delle mie nipoti da sei mesi e ecco che tutti possono capire il mio stato d’animo. David vive la mia stessa situazione ma a differenza mia non lo da a vedere. Si sta concentrando con tutto se stesso nel lavoro pur di non pensare e quando ha anche un solo minuto libero organizza gite, escursioni e giochi con Neal e Henry. Agli occhi di tutti sembra un uomo felice ma io sono sua moglie e so per certo che anche lui non se la sta passando tanto bene. La mancanza di Emma è  troppo forte o almeno lo era fino a ieri sera quando nel bel mezzo della nostra consueta serata da granny è arrivato un sms sul mio cellulare.

“ si torna a storybrooke! Per sempre. Ps.  A.A.A.cercasi ospitalità per un paio di giorni ehehehhe. La nostra casa è vuota!“

Ho urlato... ho urlato di gioia tanto da far voltare l’intero locale verso di me.
- Emma sta tornando! - dissi a gran voce e come il mio umore cambiò immediatamente così  anche quello di tutta la nostra famiglia cambiò. L'incubo era finalmente terminato.
Sono già le 12:00 e tutto è pronto per il pranzo.  Sono arrivato tutti: Henry, Regina, Ronald, Robin, Zelina e Robin junior... mancano solamente loro. Sono impaziente di vedere le mie cucciole e chissà: magari Emma ha qualche notizia da comunicarci. Lo so, lo so penso sempre a quello ma sono una nonna e non ci posso fare niente... voglio tanti nipotini. Che poi parliamoci chiaro: Sarebbe un motivo più che valido per tornare qui. Avrà sicuramente bisogno di una mano in più con tre bambini piccoli... sarebbe fantastico... ti immagini? Un altro bambino: un maschietto magari. 
- Mamma! è arrivata Emmaaaaaaa! È arrivata Emma!  Vedo la macchina li giuuuuu! - disse mio figlio riportandomi improvvisamente alla realtà. Mi affacciai alla finestra e ebbi la conferma di quello che stava dicendo: il maggiolino giallo di mia figlia si era appena parcheggiato davanti l’ingresso del loft. Andai ad aprire la porta e la prima persona che mi ritrovai davanti fu Leila!
- Nonninaaaaaaaaaaaa! Nonna ciaooooo!  - mi salta letteralmente addosso facendomi piangere di gioia - mi sei mancata nonna! - Mi disse con la sua vocina squillante. 
- Anche tu amore mio... mi sei mancata da morire! - la stringo forte forte. 
- Eccola qui la principessa di nonno  - intervenne David prendendola dalle mie braccia e sollevandola in aria per farla girare - Ma quanto sei diventata alta? 
- Un pochino! - rise - Nonnoooo lo sai che sono diventata bravissima con la spada?
- Con la spada? - chiese perplesso
- Si, con quella giocattolo! Non sbaglio mai un colpo proprio come te...  tranne il giorno che ho rotto la finestra
- Leila mah...
- Scusate se interrompo questo splendido dialogo tra nonno e nipote ma...  niente abbracci per la zia??? - disse Regina
- Mi hai cucinato le lasagne?
- Certo che si! 
- Allora tanti abbracci anche per te! - si fece mettete giù da David e raggiunse sua zia. 
Salutò con questo entusiasmo tutto in restante della famiglia  e nel frattempo entrarono anche killian, Emma e un piccolo fagottino rosa tutto incappucciato avvolto tra le sue braccia.
- Posso portarla di sopra? Sta dormendo e non vorrei farla stranire. - mi disse a voce bassa prima di salutarci
- È anche casa tua questa, puoi fare quello che vuoi solo... me la faresti vedere solo un secondo? Non la vevo da mesi e visto come è cresciuta Leila credo che sia cresciuta molto anche lei. 
- Appena si sveglierà potrete vederla e giocare con lei per tutto il tempo che vorrete ma ora preferirei portarla di sopra.  E' molto  nervosa, non ho capito il perché a dire la verità, ma cerchiamo di non aumentare la sua rabbia ok? 
- Ok aspetterò! Portala pure di sopra allora e poi vieni a farti abbracciare.
***

POV EMMA

Una volta sistemata Chloè nel lettone, che fino a qualche anno fa mi ospitava e aver messo attorno a lei una serie di cuscini  per evitare che cadesse  tornai di sotto dalla mia famiglia. Salutai tutti con estrema gioia e cercai in tutti modi di non piangere data la reazione di mia madre e mio padre al fatto di riavermi qui con loro. Una volta passata la fase euforia e visto anche l'orario ci sedemmo tutti a tavola per pranzare. Ci aggiornammo su tutte quelle che erano state le nostre avventure in quei sei mesi e parlammo dei nostri progetti futuri finchè finalmente una vocina, o meglio, un pianto si fece sentire dal piano di sopra. 
- Era ora! - Dissi guardando l’orologio e vedendo che era quasi l’una. Mi alzo per andare di sopra e noto che stranamente mia madre se ne sta ferma al suo posto senza dire nulla. Mmh strano... troppo strano dire... solitamente si sarebbe alzata prima di me per raggiungere sua nipote ma no... sta rispettando i suoi tempi. Che ci sia rimasta male che prima non gliel'ho fatta vedere? Non penso: mia madre non sa mentire, me lo avrebbe fatto capire in qualche modo. Torno alla realtà e senza perdermi in altri pensieri  vado velocemente al piano di sopra dalla mia bambina.  Dopo averla cullata un po' e calmato e il suo pianto la prendo in braccio e la porto nel bagnetto in fondo al corridoio, le do una  sistemata  mettendole uno dei  vestitini che ho portato con me dopodichè la porto di sotto. Sono tutti molto ansiosi di rivede anche lei.
- Guardate un po’ chi è che si è svegliato?
- Amore di no.... - Sento dire da mia madre ma di punto in bianco si interrompe e mi fissa confusa
- Emma... ma lei....
- È cresciuta vero? - dico sapendo già che in realtà la sua domanda è un'altra
- I suoi capelli...
- Piccoli cambiamenti... si sono scuriti un po’ non trovate. - E' già in questi mesi la piccola Chloè a fatto molti cambiamenti tra cui il colore dei suoi caplli: non sono più biondi come i mie e quelli di Leila, sono più tendenti al colore dei capelli di suo nonno. 
- Mah...  è incantevole! Amore di nonna vieni qui! - Si avvicina di corsa per prenderla ma la bimba non sembrò essere dello stesso parere e si strinse ancora più forte a me.
- No! io con mamma!
Il sorriso dalla faccia di mia madre improvvisamente sparì. - Non si ricorda più di me! - disse 
- Non dire scemenze! Non è assolutamente vero... giusto Chloe? Ti ricordi della nonna, del nonno e  della zia?
- Pecchè non tiamo a casa? - ignorò completamente la mia domanda e me ne fece un'altra. Era spaesata piccolo amore e come poterla biasimare? Fino a ieri era in quella che ormai considerava casa sua e ora si ritrovava in un posto che non le era piu tanto famigliare. Per una bambina di due anni è  difficile tenere a mente tutto. Per quanto riguarda i familiari sono sicura che sappia esattamente chi sono... anche se non li ha visti per mesi non ho fatto altro che fare vedere le loro foto per farle associare i nomi... con gli immobili non ho proprio provato devo dire la verità.
- Siamo a casa della nonna amore, ti ricordi la casa azzurra dove vivevano quale tempo fa? Siamo tornati a vivere lì. Ti piaceva un tempo ricordi? C'e anche il giardino sai? 
- E casa nostra?
- Ci andremo ogni tanto se vorrete.
- E i miei tochi? Tono a casa perló. - mi disse spaventata. Se c'è una cosa che ho imparato da un anno a questa parte è non separare mai Chloè dai suoi giocattoli. 
- Amore i tuoi giochi arriveranno tra qualche giorno non preoccuparti.
Nooooo! Boio i miei tochi! Voglio i miei tochi oraaaaa!!! - risprese a piangere. Ma  cosa le prendeva oggi?!?! Mi sarei aspettata una Chloè offesa e arrabbiata ma non una bimba triste. Che le sarà mai successo?
- Scusatela - dico alla mia famiglia -  E' proprio in modalità "no" oggi questa signorina.
- Amore di papà vieni con me dai! - disse Killian per poi provare a prenderla. Si innervosì ancora di più ma si fece scappare qualcosa.
- Noooo! Tu titigato co Leila!  Tu fatto piangele Leila! Cattivo!
- Ecco! si placano le ire di  una bambina e si accentuano quelle dell' altra. - Disse lui riferendosi ai fatti accaduti ieri.
- Amore, tu come sai che papà si e arrabbiato con tua sorella ieri? - domandai curiosa visto che la litigata è avvenuta in piena notte  nel vialetto di casa e lei era nel suo lettino a dormire. 
- Leila ha glidato fotte e poi anche papà a glidaro a Leila! - continuo a non capire però...
- Mamma, l’ho trovata in cucina a mangiare i biscottini quando sono rientrata in casa. L'ho rimessa io nel suo lettino. Sono stata brava?
- Sei stata bravissima amore ma questo ci fa capire una cosa: la signorina ha imparo, sicuramente arrampicandosi,  ad uscire dal suo lettino e ad origliare... che felicità! Addio privacy! - alzai gli occhi mentre Regina scoppiò a ridere.
- Non c'è nulla da ridere!
- Scusa ma è troppo divertente la tua faccia.
- Mamma boglio i tocattoliiiiiiii! - mi guardo un attimo in giro e trovo un giocattolino sul divano... molto probabilmente è di Neal. Lo prendo e lo do a Chloè con la speranza che si tranquillizzi per almeno dieci minuti. Niente da fare... lo lancia a terra e ricomincia a piangere. Bene!
Regina si alza - Mi allontano due secondi ritorno subito! - sparire in una nuvola di fumo e come precedentemente annunciato tornò  nel loft esattamente un attimo dopo. Aveva due grandi  peluche in mano -  Questo è per te - indica Leila che ringrazia immediatamente - E questo è per questa meraviglia. Spero che sia di tuo gradimento amore.
- Glazie tia legina! - Disse lei buttandosi in braccio a sua zia senza alcuna delicatezza. Finalmente un sorriso su quel visino. 
- Ah Ah ah!!!! Che birbantella che sei... - le disse mia madre - Allora ti ricordi chi siamo è?!?
- Te lo dicevo io!
- Quindi questo bisogna fare per avere un tuo abbraccio? - le fece il solletico facendola ridere. 
- Beh che dire:  Gli occhi  sono un mix di mamma e papà, i lineamenti sono senza dubbio della mamma, i capelli sono di nonno David e ora abbiamo capito che il caratterino è molto simile se non peggio a quello del suo papà. Speriamo  solo che non abbia ripreso la riservatezza di nonna snow altrimenti siamo tutti rovinati!
- Ah ah ah! Che ridere Regina... davvero! - rispose ironica la diretta interessata
- Boglio andare da papà! - disse la piccola vedendo che Leila si era appena accoccolata tra le braccia di Killian
- Ma come amore non sei arrabbiata più con me!
- No. Ti boglio bene! 
- Vieni qui!- le disse lui con il suo magnifico sorriso. 
 - ora che la bimba si è finalmente calmata, che ne dite di raccontarci il  il motivo di questo fantastico ritorno? -  Non è che per caso è in arrivo.....
- Mamma frena frena frena... non è per quello che pensi! Scordatelo proprio. Siamo qui per Leila, vero amore?
- Si! 
- Ti mancava la nonna amore?
- Veramente Gideon! - si non che che dire mia figlia ha sicuramente una "classe" innata! Tutti guardarono killian
- È inutile che mi guardate così... io non volevo tornare.
- A proposito papà! Dove Gideon? Voglio abbracciarlo!
- Alt! forse volevi dire Salutarlo .... non abbracciarlo!
- Voglio fare entrambe le cose! Allora? Dove è ?
- Amore è fuori con il suo papà tornerà questa sera tardi. - disse mio padre - Domani pomeriggio potrete sicuramente  giocare insieme
- Mah...  io lo voglio vedere adesso.  
- Non si può amore hai sentito: non è qui al momento.
- Mi avevate promesso che lo avrei rivisto oggi!
- Non potevamo saper...
-  Voglio vederlo! Per favore mi manca tanto!!!! - ecco che i suoi occhi cominciano ad inumidirsi. Non voglio che pianga... mi ricorderebbe troppo la scena di ieri e non ho più intenzione di vedere mia figlia in quello stato.  Cerco di pensare ad una soluzione ma In quel momento vidi una cosa che non mi sarei mai aspettata di vedere:  Killian tirò fuori dalla tasca il suo telefono e chiamo Gold. Avete capito bene: Non belle...  Gold. Lo ha chiamato dicendogli di portare cortesemente Gideon il più presto possibile a casa dei miei perché Leila voleva salutarlo. Rimanemmo tutti a bocca aperta a fissarlo stupiti da tale gesto. 
- Che avete da guardare? - ci chiese come a dire di smetterla - Amore, Gideon tra dieci minuti sarà qui da te!
- Davvero???? Ti voglio bene papà!
- Anche io cucciola! - le baciò la guancia
- Mamma posso cambiare il mio vestitino?
- Certo che sì... vai a scegliere quello che vuoi mettere e poi vengo a darti una mano. - dissi ridendo sapendo il perchè voleva cambiarsi: voleva farsi bella per il suo amichetto. 
- Aspetta aspetta aspetta signorina, perché dovresti cambiarti d'abito? - non ottenne risposta, era già scappata al piano di sopra! - Continuammo tutti a fissarlo ridendo. Non era da tutti giorni vedere Capitan Uncino cedere.
- Ancora? Non guardatemi così vi ho detto! 
- Hai ceduto! Hai ceduto e hai chiamato Gold! Wow... sono senza parole! - disse mio padre prendendolo in giro.
- Beh cosa dirti... tu dovresti saperlo meglio di me!
- Che cosa?
- cosa non si farebbe per i propri figli!
 
Note dell'autore:
Come promesso ecco l'aggiornamento. Un abbraccio a tutti voi che mi seguite e recensite. Ci vediamo la prossima settimana con un nuovo capitolo! Ciaoooooo
ps.non ho ricontrollato quindi come al solito ci saranno errori su errori. Speriamo non siano molti e che la storia si capisca e vi piaccia ugualmente
  
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