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Autore: Ellery    16/02/2018    0 recensioni
Come è la vita degli animali dal loro punto di vista? Questo è un tentativo di raccolta di one-shot sulle loro piccole esperienze quotidiane.
Belgioioso guardò sconsolato la ciotola vuota. Perché quegli sciocchi umani non l’avevano ancora riempita? Non si erano accorti di che ora fosse? Le ventidue e trenta. Idioti! Come potevano dimenticarsi la sua cena?
Balzò sul divano, acciambellandosi nel grembo della proprietaria. Miagolò, dondolando la coda e strusciandosi contro la sua spalla.
«Oggi no, tesoro. Domani è il grande giorno.»
Grande giorno? Che diamine volevano dire quelle parole? Cosa poteva accadere di tanto importante da fargli saltare il pasto?
Genere: Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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2. Quarantaquattro gatti


* Cowt-8, indetto da Lande di Fandom
* Week 5
* Prompt: Gatti
* Parole: 651


Watermelon osservò i quarantaquattro gatti disporsi in fila per sei col resto di due. Produsse un cenno soddisfatto al notare l’entusiasmo delle reclute. Era un esercito giovane, ma affiatato! Conquistare il mondo, sarebbe stato un giochetto da ragazzi.
Si sporse dall’alto del tiragraffi, sollevando il muso in una smorfia soddisfatta.

«Congratulazioni!» annunciò, osservando i felini impettiti «Siete la migliore squadra che potessi selezionare! Nessuno è al vostro livello. Ora, ci impadroniremo dell’intero pianeta. Soggiogheremo definitivamente quegli stupidi umani. Pagheranno con la vita le umiliazioni che abbiamo dovuto subire a causa loro.»

La ferita sotto la coda era uno smacco troppo grosso da digerire. Si sarebbe vendicato.
«Andiamo!­» disse, sollevandosi sulle zampe posteriori «La riscossa dei gatti è iniziata.»
 

***
 

Prendere in ostaggio l’intera famiglia era stato un giochetto da ragazzi: era bastato fingere un malore e tutti erano accorsi in suo aiuto. Aveva catturato i quattro membri, legandoli sull’orribile sofà a fiori.
Watermelon li squadrò, ghignando trionfante. I giorni della tirannia bipede erano finiti!

«Ma … Watermelon, perché ci fai questo?»

Spiò la proprietaria con la coda dell’occhio. Odiosa casalinga rincitrullita. Passò poi al marito, un pingue signore di mezza età ed ai due figli, una terribile bambina con dei morbidi  boccoli biondi ed un ragazzino di circa dodici anni.

«Silenzio, umani!» ringhiò «Ora subirete le mie ire. Mi vendicherò per tutto il male che mi avete causato.»

«Male? Ma… come, piccolo mio… sei trattato come un principe.» singhiozzò la donna.

«Un principe?! Mi avete fatto castrare. Taglieresti gli attributi al tuo principe, se così fosse?»

«Era per il tuo bene!»

«Silenzio! Non intendo tollerare oltre queste menzogne.» puntò un artiglio verso l’uomo, troppo sconvolto e spaventato per parlare «Tu subirai la stessa sorte… così vedremo se poi avrai ancora voglia di portarmi dal veterinario. Quanto a te…» voltò i grandi occhi azzurri sul figlio maggiore «La prossima volta che spruzzi il limone sul mio cibo, ti faccio pulire la tavoletta del water con la lingua.» ottenne un singhiozzo striminzito. Lo ignorò, passando alla bambina « E tu… sudicia umana… come hai osato vestirmi come fossi un bambolotto! Sono un gatto ed un maschio, maledizione. Le gonnelline a fiori, sai dove te le puoi ficcare?»

«Watermelon, ora basta… siamo la tua famiglia.» supplicò la proprietaria.

Il felino batté le zampe. Subito i quarantaquattro gatti accorsero, disponendosi a semicerchio dietro le spalle del loro generale:

«Ti ricordi, stolta umana, la volta in cui mi portasti alla mostra per persiani? Mi arricciasti il pelo con una spazzola e mi adornasti di fiocchetti rosa e di pon pon. Passai otto ore dentro una gabbia da esposizione, a destreggiarmi tra le mani unte e sporche di spettatori che volevano accarezzarmi. Ricordo ancora le grida insolenti dei mocciosi che mi chiamavano “micina”.» scosse piano il capo, rivolgendosi agli adepti «Ora, miei fedelissimi, è giunto il momento! Vendichiamoci su questi maledetti uma…»

Accadde qualcosa di inspiegabile: il mondo si confuse davanti ai suoi occhi, in un turbinio di colori. Scomparvero il sofà, il salotto, i quarantaquattro gatti. Un potente raggio di luce giunse ad accecarlo.

 
***
 

«Watermelon! Tesorino, stai dormendo?»

La voce della proprietaria arrivò a spaccare il sogno. Le immagini sfumarono nella sua testa, mentre dalle tende frettolosamente tirate filtrava un caldo sole estivo. Sfregò le palpebre con i polpastrelli e sbadigliò ripetutamente. Si ritrovò le unghie laccate della donna a solleticargli l’orecchio ed il naso schiacciato.

«Stavi facendo un bel pisolino, amore mio?»

“Splendido.” Si sussurrò il persiano, ciondolando la lunga e folta coda.

Un altro sogno di gloria sfumato con l’arrivo del giorno. Stiracchiò le zampe, fissando il volto allegro della donna. Maledetta! Prima o poi, le avrebbe cancellato quel sorriso zuccherino a suo di artigli.

Sfoderò le unghie, avvicinando la zampa alle guance della padrona e…

BROOPL

Un gorgoglio allo stomaco lo fermò, mentre i morsi della fame si facevano sentire. Ripensandoci, la conquista del mondo poteva aspettare.

Non si può dominare un pianeta, senza aver prima fatto colazione!
  
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