- Secondo te, i nostri genitori si amano?
Cato volta appena la testa, indirizzando uno sguardo confuso alla sua compagna. Clove è stesa a terra, con le palpebre abbassate e un’espressione enigmatica stampata in volto, eppure, dopo quasi un minuto di silenzio assoluto, apre un occhio e lo squadra, in attesa di una risposta.
- Sì - risponde lui a quel punto, senza aggiungere nient’altro. Sa perfettamente che la ragazzina deve aver colto il tono interrogativo di quella semplice sillaba. E infatti Clove gli risponde, leggendogli nel pensiero. Come sempre.
- I miei non se lo dicono mai tra di loro. Eppure hanno quattro figli: qualcosa dovrà pur significare.
Cato rimane sempre più spiazzato da quella strana conversazione, ma si limita a mormorare un laconico - Certo - in risposta.
Trascorrono qualche altro attimo così, lui con la mente piena di interrogativi e lei con lo sguardo puntato dritto davanti a sé, prima che Clove chieda: - Sei mai stato innamorato?
A quel punto Cato aggrotta le sopracciglia, irritato.
- Se lo fossi stato, non avrei passato ogni pomeriggio ad allenarmi con te negli ultimi tre anni, ma avrei trascorso del tempo con la mia ragazza - sbuffa seccato, guardandola stranito.
Clove gli rivolge un mezzo sorriso, osservandolo di sottecchi. - Non mi abbandoneresti mai per niente al mondo. Soprattutto non per un’altra ragazza.
Cato alza gli occhi al cielo, evitando strategicamente il suo sguardo. Odia quando Clove gli sbatte la verità dritta in faccia e lui non può fare niente per smentirla.
Cala di nuovo il silenzio tra i due, e proprio quando il biondo pensa che quell’assurdo argomento sia stato oramai lasciato alle spalle, la corvina esclama: - Innamoriamoci!
Davanti a quell’uscita Cato non può fare a meno che strabuzzare gli occhi e voltarsi di scatto verso di lei, che lo fissa con curiosità. - Ma che diavolo stai dicendo?
Clove scrolla le spalle. - Nel nostro distretto nessuno sembra essere innamorato. Forse molte persone lo sono ma fanno in modo di non darlo a vedere in giro. Questa cosa mi infastidisce: voglio provare anch’io quella sensazione che viene descritta nei libri, poi deciderò se mi piace o meno. Se mi farà schifo, allora tornerà tutto come prima. - Si allunga verso di lui, un sorriso sornione che le affiora alle labbra. - E poi tra un anno tu ti offrirai volontario agli Hunger Games, perciò hai anche un tempo limitato per provare ad amare qualcuno prima di essere brutalmente assassinato.
Cato assottiglia gli occhi. - Io vincerò, ragazzina, e a quel punto tutte le donne del 2 finiranno per innamorarsi perdutamente del sottoscritto. Non potrai mai competere con loro.
Clove rotea gli occhi, alzandosi in piedi e stiracchiandosi. - Come ti pare. Vorrà dire che mi troverò qualcun altro. - Comincia ad incamminarsi verso casa. - Peccato, però. Avremmo potuto essere una gran bella coppia.
Cato sbuffa, alzandosi a sua volta e dirigendosi nella direzione opposta rispetto a quella della ragazzina. - Credici.
Eppure, mentre si allontana da lei, sente una strana stretta al cuore. Forse, dopotutto, accettare quello strambo patto non sarebbe stato poi così male.

- Clove!
Cato si inginocchia al suo fianco, con le lacrime agli occhi e le mani tremanti che reggono la lancia.
La ragazza è a terra, con la bocca semiaperta e le iridi già quasi del tutto prive di luce. La grossa rientranza nel suo capo non lascia dubbi su cosa abbia potuto ferirla in tal modo: a pochi passi da loro, giace infatti una pietra delle dimensioni di una pagnottina.
Clove emette qualche rantolo, spingendo il biondo a riportare la propria attenzione su di lei.
- Ti ricordi… l’anno scorso? Quando ti avevo chiesto di innamorarti di me?
Cato trattiene a stento un singhiozzo, annuendo. Idiota, avresti dovuto cogliere subito quell’opportunità!
Sul volto di Clove si fa largo un lieve sorriso indirizzato a lui. - Io credo… di essermi innamorata di te anni fa. Ti voglio ringraziare per questo. - La sua voce si affievolisce sempre di più, tanto che Cato fa fatica a sentirla ed è costretto a chinarsi per udire le sue ultime parole. - In quindici anni di vita… sono riuscita anche a innamorarmi. Grazie.
Il biondo rimane immobile dopo quella confessione. Il suono del cannone lo fa sobbalzare, e solo a quel punto permette alle lacrime di far capolino dai propri occhi, scivolandogli lungo le guance e andando a finire sul volto cereo della ragazza oramai morta.
E adesso che motivo ha per vincere, per tornare a casa, se non ci sarà più lei al suo fianco?

Angolo dell’autrice:
Happy birthday to you, happy birthday to you, happy birthday to Bianca, happy birthday to you!
…
Okay, no.
Scusa. Scusa, scusa, scusa, scusa. Ti meriteresti molto, molto di più di questo scempio insensato che mi è uscito fuori. Volevo disperatamente regalarti una Clato per il tuo compleanno, desideravo impegnarmi e mettercela tutta per creare qualcosa degno della tua OTP… e invece è uscita fuori questa… roba strana che non so nemmeno se definire fanfiction. È la prima volta che provo a trattare questa coppia e speravo di poter fare qualcosa di decente per te, ma a quanto pare sono proprio impedita. T-T Scuuuuusaaaaaa! * si nasconde *
Ancora tanti auguri, comunque! Spero di poter leggere presto un’altra delle tue splendide storie e spero di non averti deluso troppo con quest’obbrobrio. ;*
Baci, Jacki. <3