Capitolo 37
L’unico modo per costringerla sarebbe quella di metterla
davanti a una scelta: Killian o sua figlia!” disse Regina.
“E cosa vorresti fare? Strappi il cuore ad entrambi e minacci
la salvatrice di scegliere un cuore o li stritolerai tutti e due?” chiese Tremotino con tono ironico e si sorprese nello scoprire che
era esattamente quello che Regina voleva fare. Restituì La bambina a Killian e con un gesto della mano si trasformò nella regina
cattiva “Dovrete solo reggermi il gioco!”
“Aspetta!” disse Luce avvicinandosi a Killian
e alla piccola “Non è il caso che soffriate più del dovuto!”. Detto questo
immerse una mano nel petto del pirata e due dita nel petto della bambina.
“Grazie!” disse Killian, quando si
accorse di non aver percepito il ben che minimo dolore, non tanto per sé stesso, ma per la sua
bambina, che aveva già patito troppo per la sua giovanissima età.
“Ora libererò Emma dalla mia presenza. Buona fortuna!” disse,
per poi sparire in un lampo di luce che costrinse tutti a coprirsi il volto.
Appena se ne andò Emma, si accasciò a terra. Il suo corpo era stato sottoposto
a troppo e aveva ceduto alla forza di gravità.
“Emma!” Killian subito l’affiancò e
sollevandole la schiena da terra, guardò Regina per annuire. La donna fece una
magia, creò un’illusione e la rese visibile anche agli occhi suoi e quelli di Killian. Tremotino, Belle, e Gideon erano a terra privi di vita, vicino ai loro corpi vi
era della cenere, che doveva rappresentare i resti dei loro cuori e in più quel
luogo bianco, venne fatto apparire più cupo e tenebroso, proprio per rendere
più realistico quanto aveva ideato.
Emma si sentiva estremamente debole e dolorante. Sentiva un
forte dolore alla parte bassa del ventre e si portò automaticamente una mano
alla pancia e si ricordò immediatamente quello che era accaduto. Si mise di
scatto a sedere e dovette mordersi la guancia per non gemere ad alta voce.
Sentì la voce di Killian chiamarla
e voltò il capo verso di lui e successivamente sulla creaturina che teneva in
mano. Sentì come se un grosso peso le fosse stato tolto dalle spalle, un peso
ancora più grosso di quello di essere la salvatrice ... sua figlia stava bene.
“ è salva!” Disse Emma allungando la mano per toccare il
volto di sua figlia, ma prima ancora che potesse sfiorarla, senti la voce di
Regina dirle “Non per molto salvatrice!”
Emma si girò verso di lei e solo allora si accorse che
qualcosa non andava. Il luogo era scuro, intonato all’abito che indossava
Regina. Emma sussulto quando accanto alla regina cattiva vide i corpi di Gold e
Belle, privi di vita.
“Cosa sta succedendo?” chiese la salvatrice spaventata. Tutto
quello che aveva passato l’aveva talmente scombussolata, che non si accorse
neanche che tutto era solo una recita. Emma guardò Killian
e poi Regina.
“Mentre eri svenuta è comparsa una entità luminosa e buona che ci ha salvati tutti
quanti dall’oscurità, ma prima che
arrivasse abbiamo avuto a che fare con quell’essere, e abbiamo provato a contrastarlo, ma ha avuto
la meglio su di noi, su Regina soprattutto. Ha ceduto di nuovo al lato oscuro
e... ha ucciso i nostri amici.
“No! Non può essere, Regina è… lei non…” cominciò Emma
spostando il suo sguardo da Killian a Regina.
“La Regina che conoscevi non esiste più. E adesso se non vi
dispiace ho un po’ di fretta e dato che in tutti questi anni non sono riuscita
a vendicarmi su tua madre Emma, ho deciso che me la prenderò con te. Anzi
vendicarsi sui figli è cosa di maggior sofferenza per un genitore, Neve rimpiangerà
di avermi incontrato tanti anni fa!” disse Regina con una risata malvagia.
“Cosa hai intenzione di fare?” chiese la donna preoccupata.
Non aveva la forza di combattere, né voleva contro quella che negli anni era
diventata una sua cara amica.
“Ha preso i nostri cuori. Il mio è quello della bambina,
quella carogna!” disse Killian cercando di essere il
più convincente possibile. Si era detestato tantissime volte nella sua vita, ma
mai così tanto come in quel momento. Vedere il dolore di Emma, lo stava
uccidendo e avrebbe voluto mandare all’aria il loro piano, ma sapeva che se
l’avesse fatto, avrebbe perso la sua amata per sempre.
Emma impallidì a quella rivelazione “no!”
“Sei pronta a dire addio ai tuoi cari, salvatrice?” disse
Regina stringendo i cuori, o almeno è quello che fece credere alla donna. Non
avrebbe mai stretto il cuoricino della piccola, ma con quelli di Killian una leggera pressione la dovette fare. Chiese scusa
mentalmente al pirata, ma se lui non si fosse lamentato al momento giusto,
tutto sarebbe saltato, inoltre sperava che sentendo gemere Killian,
Emma non si sarebbe accorta che la bimba continua a dormire tranquillamente.
“Ti prego, ferma! “urlò Emma, quando vide Killian
piegarsi e portarsi le mani al petto.
Regina lasciò la presa sul cuore di Killian
e disse “Sai una cosa? Sarebbe troppo facile eliminare la tua cara famigliola e
poi anche te. No mia cara, io voglio vedere soffrire Neve e voglio che tua
madre si dia la colpa dalle sofferenza di sua figlia. Per questo ti permetterò
di tornare a casa con un solo uno dei due, tuo marito o tua figlia. Sarai così
afflitta dal rimorso di aver dovuto scegliere uno piuttosto che l’altro che
arriverai ad odiare tua madre per quello che mi ha fatto e Neve sarà devastata
per tutto!” disse il sindaco con un sogghigno convincente, tanto che Killian cominciò a pensare che quella recita, ad un certo
punto, si fosse trasformata in qualcosa di estremamente reale. Si ritrovò a
pensare che Regina in qualche modo era stata veramente infettata dalla magia
oscura, magari da quella che Luce non aveva imprigionato.
“Allora per chi ecidi? Tua figlia o tuo marito?” chiese
Regina.
Emma si congelò a quella domanda. Cercò di pensare
velocemente a diverse soluzione per tirare tutti quanti fuori da quella
situazione, ma non riusciva a pensare lucidamente e la paura ormai si era
impossessata di lei.
Regina stava facendo una estrema fatica a impersonificare
la sé stessa del passato. Non voleva vedere Emma soffrire in quel modo e
soprattutto avere in mano quel piccolo cuoricino, sapendo che era di un’anima
innocente, sebbene non avesse alcuna intenzione di sfiorarlo, per il solo fatto
che non fosse al suo posto, ma invece nel suo palmo, le metteva i brividi.
Nemmeno quando era perfida si sarebbe sognata di tenerne uno in mano. Aveva
sempre amato i bambini e non avrebbe mai permesso né alla sua sete di vendetta,
né ai suoi soldati durante le loro scorribande fatte per ordine suo nei
villaggi, di torcere un capello a un bambino.
“La mia pazienza ha un limite salvatrice o ti decidi? O
perderai entrambi!”
“No, aspetta! Uccidi
me!” disse Killian implorante.
“Killian!” disse Emma con voce
tremante.
L’uomo la guardò tristemente, ma poi le diede un leggero
sorriso e accarezzandole il volto disse “Love, non possiamo sconfiggerla. Non
con il cuore della nostra bambina in mano e tu…sei troppo debole anche solo per
tentare qualcosa e non posso permettere che ti capiti qualcosa Swan. Non ho potuto aiutarti in questa battaglia, non ho
potuto proteggere né te, né la nostra bambina da quell’essere…quindi ti
prego…permettimi di salvare la vita ad entrambe. Permettimi di farle da padre,
anche se solo per una volta!” disse Killian, questa
volta con sincerità. Non era una recita perché sapeva che doveva morire per salvare la sua Emma. Le
stava dicendo addio.
“Killian io…” cominciò Emma, ma Killian la interruppe passandole la loro figlia.
“Mi hai fatto il regalo più bello che potessi mai farmi,
donandomi il frutto del nostro amore e non potrei vivere, sapendo che io sono
vivo mentre lei no. Quindi ti prego Emma, scegli me!”
Dagli occhi di Emma cominciarono a sgorgare diverse lacrime
di dolore e abbassò il suo sguardo verso la bambina solo per un attimo, perché Killian attirò nuovamente la sua attenzione.
“Uccidimi tu!” disse l’uomo, lasciandola senza fiato.
“Cosa?”
“Uccidimi tu. Se devo morire, voglio che sia tu a porre fine
alla mia vita e non da Regina. Ho anche il mio onore da difendere. Quindi ti
prego fallo tu. Lo so quello che ti sto chiedendo è difficile, è orrendo ma…ti
supplico Emma.!”
Emma era senza parole e si ritrovò ad annuire, per poi dire
“Come…come farò senza di te? Non so come crescere un bambino, non ho avuto
esperienza con Henry e…dovevamo farlo insieme, imparare a essere genitori
insieme. Come potrò io…”
“Ce la farai love, ne sono sicura!” disse Killian
per poi baciarla passionalmente per l’ultima volta e successivamente dando un
bacio alla loro bambina, per poi sussurrarle all’orecchio quanto il suo papà
l’amasse.
“Avete finito?” chiese Regina, fingendosi spazientita e
soprattutto cercando di trattenere il magone in gola che aveva, sentendo il
discorso di Killian “La tua decisione?”
Emma non disse niente.
“Ora!” urlò Regina.
“Killian, scelgo Killian, ma… devo essere io ad ucciderlo!” disse la
salvatrice, cercando nuovamente di mettersi in piedi. Uncino la aiutò, ma
appena fece un passo sentì nuovamente le gambe cedere e l’uomo dovette tenere
lei e la bambina in modo tale che nessuno delle due si facesse male.
Regina fece una magia e davanti a Emma comparve un cuore.
“Quella è la copia esatta del cuore del pirata. Stritolando
quello, stritolerai anche quello vero. Non posso correre il rischio che dandoti
il cuore originale, tu riesca in qualche modo a scamparla!” disse la donna,
facendo la finta sospettosa.
In realtà il cuore finto era in mano a Regina. Non esisteva
una magia in cui stritolando una copia, si stritolava anche quello originale,
ma doveva farlo credere a Emma, per farla sentire minacciosa. “Non mi fido di
te Emma e nel caso ti tirerai indietro, provvederò direttamente io a eliminare
il tuo caro amato e in quel caso anche la bambina!”
Emma guardò Regina con rabbia, poi Killian con uno sguardo disperato. Killian prese il suo cuore e lo mise nella mano destra
della donna e le chiuse le dita intorno, dandole un accenno con il capo, come a
volerle dire che era pronto.
Emma prese a singhiozzare pesantemente e con voce rotta disse
“Ti amo!”.
Killian sorrise e rispose “Ti amo anch’io!”
Emma fece pressione sul cuore di Killian
il più veloce possibile, non volendo farlo soffrire, e insieme a quello
dell’uomo, sentì anche il suo frantumarsi.
Con un forte gemito di dolore, Killian
si accovacciò su se stesso portandosi le mani al petto, per poi non sentire
improvvisamente più niente. Per lui era finita.
Killian Jones era morto.