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Autore: Neko    18/02/2018    2 recensioni
Diversi mesi erano passati da quella notte in cui Emma aveva dovuto scontrarsi con Gideon e quasi ci aveva rimesso la vita affinché l’oscurità non vincesse, ma nonostante tutto, sentiva come se la previsione della sua morte fosse ancora lì, in attesa di compiersi.
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 37

L’unico modo per costringerla sarebbe quella di metterla davanti a una scelta: Killian o sua figlia!”  disse Regina.

“E cosa vorresti fare? Strappi il cuore ad entrambi e minacci la salvatrice di scegliere un cuore o li stritolerai tutti e due?” chiese Tremotino con tono ironico e si sorprese nello scoprire che era esattamente quello che Regina voleva fare. Restituì La bambina a Killian e con un gesto della mano si trasformò nella regina cattiva “Dovrete solo reggermi il gioco!”

“Aspetta!” disse Luce avvicinandosi a Killian e alla piccola “Non è il caso che soffriate più del dovuto!”. Detto questo immerse una mano nel petto del pirata e due dita nel petto della bambina.

“Grazie!” disse Killian, quando si accorse di non aver percepito il ben che minimo dolore,  non tanto per sé stesso, ma per la sua bambina, che aveva già patito troppo per la sua giovanissima età.

“Ora libererò Emma dalla mia presenza. Buona fortuna!” disse, per poi sparire in un lampo di luce che costrinse tutti a coprirsi il volto. Appena se ne andò Emma, si accasciò a terra. Il suo corpo era stato sottoposto a troppo e aveva ceduto alla forza di gravità.

“Emma!” Killian subito l’affiancò e sollevandole la schiena da terra, guardò Regina per annuire. La donna fece una magia, creò un’illusione e la rese visibile anche agli occhi suoi e quelli di Killian. Tremotino, Belle, e Gideon erano a terra privi di vita, vicino ai loro corpi vi era della cenere, che doveva rappresentare i resti dei loro cuori e in più quel luogo bianco, venne fatto apparire più cupo e tenebroso, proprio per rendere più realistico quanto aveva ideato.

Emma si sentiva estremamente debole e dolorante. Sentiva un forte dolore alla parte bassa del ventre e si portò automaticamente una mano alla pancia e si ricordò immediatamente quello che era accaduto. Si mise di scatto a sedere e dovette mordersi la guancia per non gemere ad alta voce.

Sentì la voce di Killian chiamarla e voltò il capo verso di lui e successivamente sulla creaturina che teneva in mano. Sentì come se un grosso peso le fosse stato tolto dalle spalle, un peso ancora più grosso di quello di essere la salvatrice ... sua figlia stava bene.

“ è salva!” Disse Emma allungando la mano per toccare il volto di sua figlia, ma prima ancora che potesse sfiorarla, senti la voce di Regina dirle “Non per molto salvatrice!”

Emma si girò verso di lei e solo allora si accorse che qualcosa non andava. Il luogo era scuro, intonato all’abito che indossava Regina. Emma sussulto quando accanto alla regina cattiva vide i corpi di Gold e Belle, privi di vita.

“Cosa sta succedendo?” chiese la salvatrice spaventata. Tutto quello che aveva passato l’aveva talmente scombussolata, che non si accorse neanche che tutto era solo una recita. Emma guardò Killian e poi Regina.

“Mentre eri svenuta è comparsa una entità  luminosa e buona che ci ha salvati tutti quanti dall’oscurità,  ma prima che arrivasse abbiamo avuto a che fare con quell’essere,  e abbiamo provato a contrastarlo, ma ha avuto la meglio su di noi, su Regina soprattutto. Ha ceduto di nuovo al lato oscuro e... ha ucciso i nostri amici.

“No! Non può essere, Regina è… lei non…” cominciò Emma spostando il suo sguardo da Killian a Regina.

“La Regina che conoscevi non esiste più. E adesso se non vi dispiace ho un po’ di fretta e dato che in tutti questi anni non sono riuscita a vendicarmi su tua madre Emma, ho deciso che me la prenderò con te. Anzi vendicarsi sui figli è cosa di maggior sofferenza per un genitore, Neve rimpiangerà di avermi incontrato tanti anni fa!” disse Regina con una risata malvagia.

“Cosa hai intenzione di fare?” chiese la donna preoccupata. Non aveva la forza di combattere, né voleva contro quella che negli anni era diventata una sua cara amica.

“Ha preso i nostri cuori. Il mio è quello della bambina, quella carogna!” disse Killian cercando di essere il più convincente possibile. Si era detestato tantissime volte nella sua vita, ma mai così tanto come in quel momento. Vedere il dolore di Emma, lo stava uccidendo e avrebbe voluto mandare all’aria il loro piano, ma sapeva che se l’avesse fatto, avrebbe perso la sua amata per sempre.

Emma impallidì a quella rivelazione “no!”

“Sei pronta a dire addio ai tuoi cari, salvatrice?” disse Regina stringendo i cuori, o almeno è quello che fece credere alla donna. Non avrebbe mai stretto il cuoricino della piccola, ma con quelli di Killian una leggera pressione la dovette fare. Chiese scusa mentalmente al pirata, ma se lui non si fosse lamentato al momento giusto, tutto sarebbe saltato, inoltre sperava che sentendo gemere Killian, Emma non si sarebbe accorta che la bimba continua a dormire tranquillamente.

“Ti prego, ferma! “urlò Emma, quando vide Killian piegarsi e portarsi le mani al petto.

Regina lasciò la presa sul cuore di Killian e disse “Sai una cosa? Sarebbe troppo facile eliminare la tua cara famigliola e poi anche te. No mia cara, io voglio vedere soffrire Neve e voglio che tua madre si dia la colpa dalle sofferenza di sua figlia. Per questo ti permetterò di tornare a casa con un solo uno dei due, tuo marito o tua figlia. Sarai così afflitta dal rimorso di aver dovuto scegliere uno piuttosto che l’altro che arriverai ad odiare tua madre per quello che mi ha fatto e Neve sarà devastata per tutto!” disse il sindaco con un sogghigno convincente, tanto che Killian cominciò a pensare che quella recita, ad un certo punto, si fosse trasformata in qualcosa di estremamente reale. Si ritrovò a pensare che Regina in qualche modo era stata veramente infettata dalla magia oscura, magari da quella che Luce non aveva imprigionato.

“Allora per chi ecidi? Tua figlia o tuo marito?” chiese Regina.

Emma si congelò a quella domanda. Cercò di pensare velocemente a diverse soluzione per tirare tutti quanti fuori da quella situazione, ma non riusciva a pensare lucidamente e la paura ormai si era impossessata di lei.

Regina stava facendo una estrema fatica a impersonificare la sé stessa del passato. Non voleva vedere Emma soffrire in quel modo e soprattutto avere in mano quel piccolo cuoricino, sapendo che era di un’anima innocente, sebbene non avesse alcuna intenzione di sfiorarlo, per il solo fatto che non fosse al suo posto, ma invece nel suo palmo, le metteva i brividi. Nemmeno quando era perfida si sarebbe sognata di tenerne uno in mano. Aveva sempre amato i bambini e non avrebbe mai permesso né alla sua sete di vendetta, né ai suoi soldati durante le loro scorribande fatte per ordine suo nei villaggi, di torcere un capello a un bambino.

“La mia pazienza ha un limite salvatrice o ti decidi? O perderai entrambi!”

“No, aspetta! Uccidi  me!” disse Killian implorante.

Killian!” disse Emma con voce tremante.

L’uomo la guardò tristemente, ma poi le diede un leggero sorriso e accarezzandole il volto disse “Love, non possiamo sconfiggerla. Non con il cuore della nostra bambina in mano e tu…sei troppo debole anche solo per tentare qualcosa e non posso permettere che ti capiti qualcosa Swan. Non ho potuto aiutarti in questa battaglia, non ho potuto proteggere né te, né la nostra bambina da quell’essere…quindi ti prego…permettimi di salvare la vita ad entrambe. Permettimi di farle da padre, anche se solo per una volta!” disse Killian, questa volta con sincerità. Non era una recita perché sapeva che  doveva morire per salvare la sua Emma. Le stava dicendo addio.

Killian io…” cominciò Emma, ma Killian la interruppe passandole la loro figlia.

“Mi hai fatto il regalo più bello che potessi mai farmi, donandomi il frutto del nostro amore e non potrei vivere, sapendo che io sono vivo mentre lei no. Quindi ti prego Emma, scegli me!”

Dagli occhi di Emma cominciarono a sgorgare diverse lacrime di dolore e abbassò il suo sguardo verso la bambina solo per un attimo, perché Killian attirò nuovamente la sua attenzione.

“Uccidimi tu!” disse l’uomo, lasciandola senza fiato.

“Cosa?”

“Uccidimi tu. Se devo morire, voglio che sia tu a porre fine alla mia vita e non da Regina. Ho anche il mio onore da difendere. Quindi ti prego fallo tu. Lo so quello che ti sto chiedendo è difficile, è orrendo ma…ti supplico Emma.!”

Emma era senza parole e si ritrovò ad annuire, per poi dire “Come…come farò senza di te? Non so come crescere un bambino, non ho avuto esperienza con Henry e…dovevamo farlo insieme, imparare a essere genitori insieme. Come potrò io…”

“Ce la farai love, ne sono sicura!” disse Killian per poi baciarla passionalmente per l’ultima volta e successivamente dando un bacio alla loro bambina, per poi sussurrarle all’orecchio quanto il suo papà l’amasse.

“Avete finito?” chiese Regina, fingendosi spazientita e soprattutto cercando di trattenere il magone in gola che aveva, sentendo il discorso di Killian “La tua decisione?”

Emma non disse niente.

“Ora!” urlò Regina.

Killian, scelgo Killian, ma… devo essere io ad ucciderlo!” disse la salvatrice, cercando nuovamente di mettersi in piedi. Uncino la aiutò, ma appena fece un passo sentì nuovamente le gambe cedere e l’uomo dovette tenere lei e la bambina in modo tale che nessuno delle due si facesse male.

Regina fece una magia e davanti a Emma comparve un cuore.

“Quella è la copia esatta del cuore del pirata. Stritolando quello, stritolerai anche quello vero. Non posso correre il rischio che dandoti il cuore originale, tu riesca in qualche modo a scamparla!” disse la donna, facendo la finta sospettosa.

In realtà il cuore finto era in mano a Regina. Non esisteva una magia in cui stritolando una copia, si stritolava anche quello originale, ma doveva farlo credere a Emma, per farla sentire minacciosa. “Non mi fido di te Emma e nel caso ti tirerai indietro, provvederò direttamente io a eliminare il tuo caro amato e in quel caso anche la bambina!”

Emma guardò Regina con rabbia, poi Killian  con uno sguardo disperato. Killian prese il suo cuore e lo mise nella mano destra della donna e le chiuse le dita intorno, dandole un accenno con il capo, come a volerle dire che era pronto.

Emma prese a singhiozzare pesantemente e con voce rotta disse “Ti amo!”.

Killian sorrise e rispose “Ti amo anch’io!”

Emma fece pressione sul cuore di Killian il più veloce possibile, non volendo farlo soffrire, e insieme a quello dell’uomo, sentì anche il suo frantumarsi.

Con un forte gemito di dolore, Killian si accovacciò su se stesso portandosi le mani al petto, per poi non sentire improvvisamente più niente. Per lui era finita.

Killian Jones era morto.

 

  
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