Libri > La Divina Commedia
Segui la storia  |       
Autore: ToscaSam    20/02/2018    1 recensioni
Due ragazze di oggi si ritrovano nella selva oscura, dopo che hanno sentito di non appartenere al mondo moderno.
Incontreranno una guida molto speciale che farà fare loro un viaggio ultraterreno (a cavallo di una moto da cross).
L'Inferno ha nuovi gironi in costruzione.
Che dire, allacciate le cinture ed armatevi di cinismo, pop corn e anche di buonumore.
Genere: Demenziale, Introspettivo, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Dante Alighieri, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 Dopo che il trio si fu ripreso
dallo spavento smisurato,
per il grosso malinteso,
 
si rialzò dallo sterrato.
Dicendo addio alla carcassa
del guardiano Goku sotterrato,
 
ecco che il trio si passa
per una via stretta e verticale.
Samantha che era la più bassa
 
camminava dritta naturale;
mentre Alice e il gran maestro,
ci passavan proprio male.
 
Evitaron con grand'estro
dei sassi molto brutti.
Creata appunto per malestro,
 
la via per i farabutti
giappo-malati fu brutale.
Ma ecco che li vedevan tutti:
 
ogni corpo era normale
solo fino alla testa, assente.
Questa stava conficcata male
 
ai piedi di chi presumibilmente
l'aveva posseduta sopra il collo.
Sulle spalle or non c'era niente.
 
« Io qui vi mollo!»
disse Samantha, impressionata.
« so qui che già barcollo».
 
Dante abbaiò una sgridata:
« Gnamo! Il peggio ha da venire!
Non temere questa valle indiavolata!»
 
Samantha ebbe cose da ridire:
« Chi è quel pappamolla
che non fa altro che svenire?
 
L'ho letta, sai? Controlla!
La Commedia tua, Divina»
i capelli arricciati a molla
 
le davano un'aria serpentina.
Alice provò a rimbeccare:
« Ora basta, madonnina!
 
Maestro, te c'hai da spiegare
che è questo posto di cacca.
E Samantha, non scappare!».
 
Di nuovo Dante s'ammacca
in una smorfia impermalita.
(un orgoglio che subito s'intacca!)
 
« Ogni anima che quivi è dipartita
ha peccato di un male vario:
come già vi dissi, in sulla vita
 
ebbero ingegno sì precario
da sciuparlo con nipponiche cazzate.
Ecco, quello ha nome Mario.
 
Se pian pian lo ravversate,
forse parlerà con voi.
Narrerà le pene che ha passate».
 
Le due ragzze di lì in poi
videro un capo mozzo baffuto
che, avvicinandosi, faceva “ahi” “ohi”.
 
Il corpo se ne veniva muto
dietro la testa che rimbalzava ai piedi.
Mario, era il nome da lui avuto
 
ma ormai non c'eran rimedi
al suo mal definitivo.
Venne a loro e disse: « chiedi
 
tu chi fui da vivo?
Son famoso, amaramente.
La testa di cui son privo
 
era coperta di cappel potente
rosso, con una “M” disegnata.
Fui un idraulico, veramente.
 
Ero italiano, all'ambasciata,
ma poi divenni giapponese.
Non capivo che minchiata
 
spacciarmi per vero in un altro paese!
Imparavo paroline a pappagallo
dicevo “kawaii” a più riprese.
 
Vedete il mio capo, senza piedistallo.
L'avevo un giorno sulle spalle,
e invece l'ho staccato come un callo
 
per tufralo nelle commerciali balle,
che credevo degne di stima,
e invece adatte a questa valle».
 
Ed ecco che Mario era dapprima
un uomo sano di mente e d'intelletto,
ma elesse la stoltezza a cosa prima.
 
Il viso d'Alice però era sospetto:
lei pure apprezzava il mondo orientale,
che provocò a Mario il gran dispetto.
 
« Dimmi Mario, ma che c'è di male
ad appassionarsi a queste cose?
Fanatici o amanti non è uguale?»
 
Mario ascoltò le parole setose
della dolce Alice, che provava
compassione per tali sorti dolorose.
 
« Il mal non è per chi amava
fumetti, cartoni o qualunque cosa sia.
Il male nasce quando schiava
 
la mente diventa della bizzarria.
E non si scinde falso da vero.
Io lo ricordo. Mamma mia!
 
Se un cuore ha interesse sincero,
nessuna passione puoi biasimare.
Il problema nasce davvero
 
quando cominci perdutamente ad amare
cose fasulle, personaggi, universi.
E la realtà si vuol abbandonare.
 
Si imparano parole, suoni, versi,
ci si innamora di occhi di carta.
A quel punto, ormai si è persi».
 
Ed ecco Mario, con gli occhi scarta
quel trio certo inaspettato,
e ormai si augura che parta
 
da tal luogo buio e sconsolato
dove chi confuse vero e falso
sconta in eterno il suo peccato.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > La Divina Commedia / Vai alla pagina dell'autore: ToscaSam