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Autore: bicchan    21/02/2018    6 recensioni
{ MODERN!AU | school | OOC }
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Natsu non conosce Lucy, e qualcosa gli farà desiderare il contrario.
Juvia conosce Gray, ma lui non conosce lei, forse.
Gajeel conosce Levy, e l'ha investita con la moto.
Erza conosceva Gerard, e adesso non lo conosce più.
Laxus conosce Mirajane, ma non la capisce davvero.
-- Tra banchi di scuola e cappuccini di Starbucks, ecco a voi i nostri eroi alle prese con la vita quotidiana e un po' di romanticismo di dubbio gusto--
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{ NaLu | Gruvia | Gale | Jerza | Miraxus | e chi più ne ha più ne metta }
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gray Fullbuster, Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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IL SOLE E L'ALTRE STELLE

cap.4 – Vega

 

 

 

 

 

Ma cosa?- nello stesso momento in cui il campo visivo gli si riempì di capelli dorati, Natsu sentì il pugno diretto verso il suo stomaco colpirlo. Tossì, sorpreso. Lucy, la bella biondina che era passata da camera sua quello stesso pomeriggio, adesso si trovava davanti a lui e lo guardava in cagnesco con le mani piantate sui fianchi. Quella ragazza che sembrava tanto gentile e carina aveva una destro bello forte, per essere una femmina.

Espresse i suoi pensieri ad alta voce, e lei in risposta ringhiò -Ne vuoi un altro?- agitando molto poco minacciosamente un piccolo pugno chiuso. Natsu sorrise, senza chiedersi per quale motivo una ragazza semi-sconosciuta lo avesse preso a pugni davanti a tutti, nel bel mezzo di una discoteca. Pensò soltanto che la bionda fosse molto carina, e che gli piaceva il suo carattere vivace.

In quel momento un'altra ragazza giunse ansimante -doveva essersi fatta strada a spallate molto faticosamente- e si parò davanti alla bionda, prendendola per le spalle e scuotendola leggermente per attirare la sua attenzione.

-Lu! Cosa stai facendo?! Non dovresti metterti a fare risse, di questo avevamo già parlato, e per di più hai anche sbagliato persona- Lucy ignorò completamente la prima parte del discorso (sebbene fosse vero che avessero già discusso riguardo alla sua indole guerrigliera) per concentrarsi sulla seconda. Aveva sbagliato persona. Aveva sbagliato persona? Aveva tirato un pugno ad uno sconosciuto senza che questo lo meritasse? Lucy spalancò la bocca, incredula. Poi si rese conto che il malcapitato era ancora davanti a lei (Stava sorridendo forse? Che idiota) e diventò rossa come un peperone. Mugolò un "che figura di merda" tra i denti e si coprì la faccia con le mani, nel vano tentativo di nascondere l'espressione desolata e imbarazzata.

-Ciao, mi chiamo Natsu- il rosa, senza badare alla situazione in cui era capitato, si era rialzato in piedi e stava porgendo una mano alla ragazza, sorridendo. Lei la prese, titubante, temendo che volesse romperle un braccio per averlo umiliato davanti a tutti; quando il ragazzo la strinse energicamente allargando il sorriso, Lucy si rese conto che non tutte le persone la pensavano allo stesso modo sull'umiliazione e sulla rottura delle braccia, e che probabilmente lei stessa stava cominciando ad avere pensieri troppo violenti. Una voce nella sua testa che assomigliava terribilmente a quella di Levy, le spiegò con accondiscendenza: "Non devi pensare che gli altri farebbero quello che tu avresti fatto al posto loro. Soprattutto se si tratta di rompere arti o costole. Ricordalo!". Poi la Levy immaginaria scomparve in una nuvoletta rosa, e Lucy giurò di aver sentito un dolce suono di campanellini.

La bionda si riscosse, non dando ascolto alla voce nella sua testa: di Levy a fare le paternali ne bastava una sola, dopotutto.


◊      ◊      ◊


-Cioè, fammi capire, mentre quel gran manz.. mentre quel bel ragazzo ti parlava tu pensavi ad una me immaginaria che ti faceva il culo per aver pensato che il bel manzo sopracitato volesse vendicarsi su di te per averlo picchiato?

Lucy si era sentita davvero in imbarazzo mentre il ragazzo -Natsu, ricordò la bionda- che aveva preso a pugni poco prima le stringeva la mano e le sorrideva come se non fosse successo niente, così era corsa via, lasciandolo a bocca aperta e con la mano ancora a mezz'aria. Levy l'aveva rincorsa, e adesso se ne stavano entrambe sedute ad uno dei tavolini del bar al piano di sopra, parlando dell'accaduto.

Con grande sorpresa di Lucy, la blu non le aveva fatto il culo per aver picchiato un innocente (un innocente! Accidenti, a pensarci si sentiva di nuovo infiammare il volto) ma piuttosto si era dimostrata sorpresa e scocciata, molto scocciata, che l'amica non avesse colto l'occasione al volo per fare la conoscenza di quello che a detta sua era un gran bel ragazzo. O, come aveva detto lei, un gran bel manzo.

-Lucy, lui stava parlando con te sorvolando sulla tua performance da wrestler, questo è fottutussimo vero amore!- la blu agitava le mani esasperata, indecisa se urlare o bisbigliare, e finendo così per strozzarsi con la sua stessa saliva -e tu sei corsa via, e OH! Dovevi vedere la faccia che ha fatto, dovevi vederla! Era così triste e deluso che tu non volessi fare la sua conoscenza, ci è rimasto davvero male- a quel punto Levy mise su un broncio degno di una bambina dell'asilo particolarmente capricciosa, per mostrare tutto il suo disappunto.

Lucy cercò di rimanere seria, ma, perdendo in pochi secondi una gara di sguardi con l'amica, scoppiò a ridere, seguita a ruota dalla blu. Le loro risate sguaiate e liberatorie attirarono l'attenzione di alcuni avventori del bar, che si voltarono a guardarle.

-E che cosa stava dicendo?

-Come?- Levy aveva ancora la pancia scossa dai fremiti delle risate, ma stropicciandosi gli occchi cercò di rimettersi in sesto.

-Hai detto che mi stava parlando, e io non lo ascoltavo. Ma che cosa stava dicendo?

-Mmh fammi pensare- Levy giunse le punte delle dita davanti al viso, con fare pensieroso: -Ah, ci sono- fece, alzando l'indice, -Credo che ti abbia detto che è felice di averti rivisto. Aspetta un secondo, rivisto?- e la blu inarcò le sopracciglia, curiosa -Allora lo conosci?

-No che non lo conosco, scema- borbottò Lucy, arrossendo impercettibilmente. Avrebbe fatto meglio a cambiare velocemente argomento, questo stava cominciando a stufarla; ma si rese conto che l'amica avrebbe difficilmente trovato qualcosa di più interessante che un ragazzo carino -molto carino- di cui parlare. Oh, e va bene, un ragazzo molto molto carino.

- Se lo conoscessi non lo scambierei per quel coglione che ti ha investito, non ti pare? A proposito, con tutta questa storia mi sono dimenticata di fargli conoscere le buone maniere, ma se lo becco in giro io...- la bionda agitò un pugno in aria, aggrottando le sopracciglia.

- Non ne hai abbastanza per oggi di prendere a pugni la gente?

- Non è detto che lo incontrerò proprio oggi, sai- ribattè, controllando l'ora sul telefono -E tra un'ora e mezza sarà mezzanotte, e si sa! Nuovo giorno, nuovo round!

Levy rise, mascherando un po' di nervosismo. Era andata davvero bene che Lucy non avesse preso a pugni la persona giusta, o a questo punto non sarebbero al bar a ridere e a scherzare, ma all'ospedale sdraiate in barella. Era sicura che quel tipo strano con la moto non l'avrebbe presa altrettanto bene di quel bel ragazzo con i capelli rosa. Rosa, bah, il mondo è strano.



◊      ◊      ◊


- E' chiaro, evidente, limpido, ovvio, palese..

-Hai finito?

-... Lapalissiano, addirittura.

-Loki, non farmi arrabbiare; so cosa stai per dire, e ti ho già detto mille volte che non è vero!

Il ragazzo chiamato Loki, aggiustandosi gli occhiali sul naso con un fare vissuto, ignorò completamente le proteste dell'amico, rimprendendo il discorso.

-Stavo dicendo, caro Natsu, che è chiaro, evidente...

-LOKI!

-... Limpido, ovvio, palese...

-Adesso mi hai rotto le palle, ti avverto, dì un'altra parola e io..

-... Lapalissiano, che tu non abbia la minima idea di come si parla ad una ragazza. E' altrettanto chiaro, evidente eccetera eccetera che tu abbia bisogno del mio aiuto- concluse, sorridendo soddisfatto. Passò una mano tra i capelli rossi, ammiccò a nessuno in particolare, e poi tornò a concentrarsi sull'amico.

-Loki, non dire stronzate, fotto più io in una settimana che te in un anno intero.

Il rosso la prese sul personale; dopotutto vantava il più alto numero di conquiste della scuola. Questo a detta sua, ovviamente. Nessuno si era mai preso la briga di controllare che fosse vero, così era sembrato chiaro -ovviamente nella mente di Loki- che lo fosse.

-Bah, lasciamo perdere. Dimmi piuttosto chi è questa ragazza che hai fatto scappare a gambe levate. La conosco? Ovviamente la conosco, ho un dettagliatissimo database di tutte le ragazze di questa scuola proprio quì- e battè un indice sulla tempia.

- Era.. molto carina, bionda, e mmh...

-Tette?- volle informarsi subito il rosso. Natsu con le mani mimò un seno molto prosperoso, e scoppiarono entrambi a ridere.

- Questo pomeriggio era passata da camera mia per dare una cosa a Gray, una specie di sacchettino, credo. Oh, e si chiama Lu.. Lu.. accidenti, non me lo ricordo. Qualcosa come Luigi.

Loki inarcò un sopracciglio, dubbioso -Luigi è un nome da maschio.

-Infatti non ho detto che si chiama Luigi, ho detto che si chiama "qualcosa come Luigi".

Loki si concentrò, stringendo la base del naso tra il pollice e l'indice -probabilmete il suo database mentale, per facilitare la ricerca, aveva sottocategorie, o filtri, o cose simili- e riflettè sui dati che aveva. Bionda, tettona, sacchettino, Gray, qualcosa come Luigi...

Il rosso spalancò gli occhi -Natsu, non è che il nome che non ricordi è... Lucy?- chiese, prudente. Non poteva davvero trattarsi di lei, insomma; eppure i dati combaciavano perfettamente.

- Loki! Ma allora hai davvero un database nella testa– esclamò Natsu a gran voce, sopreso e felice di avere un amico così utile nella ricerca dell'anima gemella. Dopotutto era ancora convinto che Lucy fosse un angelo sceso dal cielo solo per lui. Che dolce, no?

-Natsu, ma sai che cosa c'era in quel sacchettino che ha dato a Gray, vero?- Loki sembrava divertito da tutta la situazione, e ancora più divertito dall'ingenuità con cui Natsu l'affrontava.

-Non sono stupido, razza di idiota- ringhiò il rosa, infastidito con l'accondiscendenza con cui parlava a volte l'amico. Loki aveva molte qualità, era popolare, bello ed intelligente, ma averlo accanto non era poi tanto facile; certe volte non poteva proprio fare a meno di ostentare la sua superiorità -che si parlasse di donne o di altro- e questo a Natsu faceva parecchio girare le palle. Per il resto era un amico fantastico, si capisce. E poi non è da tutti avere un database mentale, no?

-Senti.. non è che potremmo uscire da quì adesso? Mi sento una fottutissima femmina a stare in bagno con la mia amichetta a parlare dell'altro sesso, sai?- Natsu cambiò argomento, aprendo con un piede la porta della cabina gabinetto. In quella accanto un tipo stava vomitando anche l'anima, e l'aria cominciava davvero ad essere troppo poca.

-Ehi! Ma se sei stato tu a trascinarmi quì!

-Beh, volevo parlare di Luig-Lucy in un posto tranquillo, e questo mi è sembrato adatto. Lisanna dice sempre che il bagno è il posto migliore per chiaccherare, ma adesso so che non devo darle retta quando parla di cose da donne. Perché i bagni sono evidentemente cose da donne!

Loki ridacchiò scuotendo la testa, e poi tutto d'un tratto tornò serio: -Aspetta, vuoi dirmi che non mi farai le treccine?

Natsu inarcò un sopracciglio, spingendolo fuori dal bagno, e iniziarono a ridere e sghignazzare tirandosi ciocche di capelli a vicenda e spingendosi scherzosamente lungo tutto il corridoio che separava il bagno sudicio dalla sala principale della discoteca.



◊      ◊      ◊



Mirajane corse a perdifiato per tutto il corridoio, con le lacrime che le pizzicavano gli occhi. Svoltò a destra e imboccò le scale, salendo i gradini due a due. E dire che di solito era così tranquilla e posata, non si scomponeva mai. Beh, quasi mai.

Ansimò forte arrivata in cima alla rampa, mise le mani sulle ginocchia, asciugò le lacrime che minacciavano di scenderle sulle guance, continuò avanti per il corridoio.

487, 489, 491... eccola!

Continuando a correre tirò fuori le chiavi della camera che lei e la sua amica condividevano, e infilandole nella toppa dette una forte spallata alla porta.

BAM!

Che dolore, accidenti.

-Erza!- gridò, entrando in camera.

Grosso errore. Non che di solito entrare in una stanza sbattendo la porta e gridando sia una cosa particolarmente intelligente, ma ci sono situazioni in cui certe cose non andrebbero proprio fatte. Tipo quella. Ma insomma, Mirajane non poteva mica saperlo, prima di aprire la porta.

L'albina era una ragazza buona e disponibile, le faceva piacere aiutare le persone, ascoltare le persone, lasciar sfogare le persone, e tante altre belle cose; ma in quel momento aveva i suoi problemi a cui pensare, e certo non avrebbe voluto aggravare la situazione con altri problemi, di altre persone. Beh, a quanto pare quello che si vorrebbe e quello che invece si ottiene sono due cose -due mondi, due universi, due tutto- completamente diversi.

Si bloccò di colpo a causa della scena che le si parava davanti; avrebbe dovuto bussare? Ma no, da quando in quà si bussa in camera propria? Mirajane spalancò la bocca, indietreggiando di un passo e dimenticando di chiudere la porta.

In fondo alla stanza, sul suo letto, Erza se ne stava a cavalcioni su un ragazzo, entrambi senza maglia. E porca puttana, quel ragazzo era Gerard Fernandez!









grazie a tutti quelli che seguono e che mi supportano, anche solo un paio di parole da parte vostra mi fanno spuntare il sorriso!

  
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