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Autore: fenris    25/02/2018    18 recensioni
Salem è sul punto di mettere le mani sulle Reliquie e usarle per spedire i Grimm in altri mondi, compresa la terra. Gaia, Alaya e Zelretch non possono permetterlo, quindi fanno reincarnare otto Servant ai tempi del team STRQ. Cresciuti, questi Servant diventano prima Cacciatori e poi i genitori e insegnanti della nuova generazione. Riusciranno a scoprire cosa lega davvero i Grimm al loro mondo e a proteggere chi amano? Coppie: Jaune/Pyrrha, Yang/Weiss, Blake/Sun, Jeanne/Sieg, Ruby/Si- oc, Ren/Nora, Qrow/ Summer e altre.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri, Slash, FemSlash | Personaggi: Blake Belladonna, Nuovo personaggio, Ruby Rose, Weiss Schnee, Yang Xiao Long
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                                   RWBY Grand Order: Rise Of Hunters

                                                                                                      Terza persona

Blake Belladonna aveva passato un mese a dir poco schifoso. Prima si era reso conto che il suo partner( e cotta) Adam era diventato un completo psicotico quando aveva provato a far saltare in aria un treno pieno di gente indifesa, poi aveva deciso di affrontare l'esame di Beacon e dopo notti insonni di studio era riuscita a passare, ma in attesa dell'inizio dell'anno scolastico si era sistemata in un piccolo albergo e due giorni prima le avevano lanciato una granata piena di gas soporifero nella stanza. Quando si era risvegliata era su una camera sigillata su una nave, con i suoi bagagli e le avevano messo braccialetti anti aura ai polsi, passandole i pasti da una feritoia. Almeno le davano acqua pulita e buon cibo( sandwich al tonno, per lo più).

“ Signorina Belladonna- urlò una voce da dietro la porta, non senza educazione- siamo quasi arrivati. Le consiglio di cominciare a prepararsi.”. La corvina urlò un 'ok' di risposta, ma stava progettando di trovare la sua katana, Gambol Shroud, e scappare. Quando la porta si aprì, si buttò su chi vi stava dietro e pur impossibilitata ad accedere alla sua riserva di aura, lo scagliò a terra, e fece per andarsene, quando una mano la afferrò per una spalla, facendola girare e sussultare di fronte all'uomo che le stava davanti.

“ E' questa la tua prima reazione tornando a casa, Blake?”, di fronte alla ragazza c'era un uomo dalla quarantina, molto pallido, con barba e capelli biondi tendenti quasi al bianco e due occhi dorati molto profondi che la facevano sentire piccolissima. Sulla sommità della testa si trovavano, in aggiunta a quelle normali, due orecchie da pipistrello piuttosto importanti. Era vestito con abiti neri e dorati da nobile, non era cambiato di una virgola rispetto a quando Blake era piccola, e solo in quel momento si accorse che la nave aveva attraccato al porto di Menagerie, la sua vera patria e quello che era considerato come un paradiso da molti fauni( persone dotate di un unico tratto animale), ma che in realtà era molto lontano dall'esserlo.

“ Ciao, zio Vlad.”, disse imbarazzata. Poco meno di mezz'ora dopo, i due erano nella casa nell'uomo, che aveva preparato del caffè per tutti e due. La tensione era talmente palpabile che si sarebbe potuta tagliare con un coltello.

“ Così Adam è davvero impazzito? Sapevo che prima o poi sarebbe successo, ma mi aspettavo anche che tu gli avresti infilato un po' di sale in zucca.”. Lei saltò quasi in aria.

“ Come potevo sapere che sarebbe finito... in questo modo?”, l'uomo si bevve un sorso di caffè.

“ Da quanto ne so la sua discesa nella follia non è inizata ora, ma anni fa. Avresti dovuto accorgertene da un pezzo.”. La ragazza sospirò, in realtà si era accorta da parecchio dei cambiamenti avvenuti nel suo partner, ma non pensava fossero così gravi.

“ Non importa, troverò un modo per far tornare la White Fang com'era.”. Prima che se ne accorgesse, Vlad le aveva dato un colpo di piatto sulla testa. Le aveva tolto le manette, ma fece male comunque.

“ Proprio come tuo padre, intenzioni buone, ma idealista e dai metodi sbagliati.”.

“ Pensavo che neanche a te piacessero i metodi di Sienna. Il che suona abbastanza ironico per il fondatore del primo esercito di Menagerie.”. Per chi non lo sapesse, la White Fang era un movimento per i diritti dei fauni, in realtà già scritti nella costituzione di tutta Remnant anni prima, ma negli ultimi tempi di rado rispettati. Il padre di Blake, Ghira Belladonna, era il precedente leader, ma aveva dovuto sostituire il capo villaggio di Menagerie quando quest'ultimo morì, così la leadership dell'organizzazione passò a Sienna Khan, una fauna tigre con metodi decisamente più aggressivi. Sebbene all'inizio essi venissero usati solo contro obbiettivi molto mirati( come compagnie che usavano schiavi) in poco tempo diversi membri cominciarono a usare la scusa dell'uguaglianza solo per comportarsi come banditi della peggior specie.

“ Di per sé approverei certi sistemi, semplicemente disprezzo l'incapacità di Sienna di controllare i suoi sottoposti e scegliere i bersagli giusti. Almeno provasse delle trattative!”, per quanto riguarda Vlad Dracul,la sua storia aveva dell'incredibile. Nato in una miniera di Atlas, i genitori erano riusciti a spedirlo a Menagerie con dei contrabbandieri. Era poi cresciuto lì, per poi andare ad Haven, diventando uno dei primi Cacciatori provenienti dall'isola. Tornato lì, aveva cercato di convincere il capo della necessità di costruire un esercito regolare o almeno una scuola di combattimento per difendersi dalle oscure creature che minacciavano qualsiasi forma di vita umanoide sul pianeta, i Grimm. Ma i fauni di Menagerie volevano solo la pace e le sue preghiere caddero su orecchie sorde...fino a quanto una flotta di navi pirata non arrivò sull'isola, con l'intento di razziarla e vendere i sopravvissuti a qualche mercato degli schiavi, ma furono dei poveri illusi. Quando attaccarono il villaggio, Vlad si oppose da solo alla loro barbarie e in una battaglia durata un giorno intero, li uccise dal primo all'ultimo, persino quando dei Grimm arrivarono dal deserto. All'alba del giorno successivo tutti gli abitanti dell'isola uscirono dalle loro case e videro Vlad, ormai a corto d'aura, seduto su una pila di cadaveri mentre dei Grimm ancora si dissolvevano. Il Cacciatore quindi prese la testa del capitano dei pirati e la lanciò ai piedi del capo, chiedendo cosa avrebbero fatto se la prossima volta che sarebbe successo lui non ci fosse stato. In breve, diversi uomini e donne presero parte alla sua iniziativa, creando una forza più che capace di difendere l'isola da banditi e Grimm. Lui non aveva comunque finito con il suo lavoro di Cacciatore, cercando di guadagnare abbastanza da poter costruire una torre per le comunicazione e una vera Accademia.

“ I miei sanno già che sono qui?”, chiese la fauna gatta, sapendo che quella discussione non avrebbe portato da nessuna parte. L'uomo scrollò le spalle in tutta risposta.

“ Ho saputo che hai lasciato da alcune delle mie spie nell'organizzazione, ma non ho voluto farli preoccupare, specie considerando che stai per andare a Beacon.”. La ragazza sospirò sollevata e prese finalmente un sorso dal suo caffè, ma sapeva benissimo che Vlad, benchè un carissimo amico dei suoi genitori, non faceva mai niente per niente.

“ Hai fatto bene, zio, non mi sento ancora pronta per affrontarli. Ma immagino ci sia qualcosa che tu voglia in cambio, vero?”. Sul volto del fauno pipistrello si dipinse un sorriso soddisfatto e senza che Blake se ne accorgesse, il fiocco sulla sua testa svanì, lasciando in belle vista le orecchie da gatta.

“ Chiedo solo che tu vada a Beacon come te stessa e che magari tenga d'occhio Weiss Schnee.”, un altro aneddoto molto famoso di Vlad. La Schnee Dust Company era la principale compagnia nel commercio di Polvere( cristalli semimagici) in tutta Remnant, ma da quando il fondatore aveva lasciato il posto al nuoro, buona parte della forza lavoro era costituita da fauni trattati in maniera disumana. Due dei figli del presidente, Weiss e Whitley per l'appunto, vennero rapiti un giorno da alcuni terroristi, ma Vlad in quel periodo si trovava ad Atlas per una missione e li riportarono alla loro famiglia insieme al maestro di lei, un altro Cacciatore. Facendo buon viso a cattivo gioco, il padre era stato costretto a spedire diverse forniture di Polvere a Menagerie e alcuni fondi per possibili miniere autonome come ringraziamento.

“ Cercherò di entrare nel suo team, ma non garantisco niente.”, borbottò Blake, terrorizzata alla sola idea di dover avere a che fare con una simile bambina viziata.

                                                                                                     *****

“ Guardia più alta, Weiss.”, fu l'ordine secco proveniente da un uomo in armatura alla sua allieva, l'erede della Schnee Dust Company. I due si trovavano nella stanza d'allenamento a Schnee Manor, completamente bianca come qualsiasi altra parte della casa. La ragazza tentava da ore di colpire il suo maestro con colpi di spada veloci, precisi ed eleganti al tempo stesso, ma come in ogni singolo combattimento da quando era stato assunto, Lancelot Du Lac, parava o schivava con la stessa facilità con cui respirava. Era un uomo sui due metri dai corti capelli violetti, indossava un'armatura bianca, con una tuta nera sottostante, una sciarpa e maneggiava una spada dorata. L'albina provò a colpire il suo insegnante con una serie di affondi, ma lui si limitò a confonderla muovendosi in cerchio e ostacolando la sua mira, quindi lei si portò alle sue spalle e creò un glifo. Il simbolo a forma di fiocco di neve divenne rosso e sparò una serie di palle di fuoco contro il Cacciatore, che ancora una volta evitò l'attacco senza il minimo problema e contrattaccò con una serie di velocissimi fendenti, che presero in pieno Weiss e la spedirono contro il muro,senza aura.

“ Sei migliorata parecchio, Weiss.”, disse il guerriero, con una voce apparente atona che nascondeva una lievissima nota d'orgoglio. L'erede si rialzò e si ripulì il vestito, lasciando che la propria aura cominciasse a rigenerarsi, poi fece un'inchino all'insegante, che insieme alla sorella era l'unica persona che Weiss rispettasse sul serio.

“ Grazie, sir Lancelot, è tutto merito vostro.”. Il cavaliere ricambiò cortesemente l'inchino.

“ Il merito è tuo, Weiss. Sia i miei sforzi che il tuo talento sarebbero vani se non fossero accompagnati dal tuo duro lavoro e dalla volontà ferrea con cui sei riuscito persina a convincere Whitley ad allenarsi.”, concluse con una delle sue rarissime risatine. Fino al loro tentativo di rapimento, Whitley Schnee era solo un ragazzino viziato con una scarsissima compressione di Remnant, dopo....beh, era sempre un ragazzino viziato, ma almeno aveva cominciato a capire che i soldi non rendono onnipotenti e aveva cominciato a imparare almeno le basi dell'autodifesa e della manipolazione dell'aura.

“ Dimmi, Weiss, pensi di trovare ciò che cerchi a Beacon?”, chiese Lancelot, notando per un momento uno sguardo vacuo nel volto dell'allieva. L'immensa solitudine di cui soffriva Weiss infatti non era un mistero per nessuno.

“ Devo farlo, voglio affermare mè stessa, Weiss Schnee, come una persona, non solo come l'erede della compagnia più grande e corrotta del pianeta.”. Lancelot sorrise.

“ Questo è un bene, ma ricorda che non potrai farlo da sola. Cerca dei compagni e fatteli stretti.”. La ragazza annuì e gli strinse la mano, quindi i due uscirono dalla palestra. I due sorrisero, sapendo di potersi fidare l'uno dell'altro al punto da essersi rivelati i rispettivi segreti.

                                                                                                            *****

In un'altra zona di Atlas, in un laboratorio, una scienziata dormiva sulla sua scrivania dopo una lunga giornata di lavoro. Era una donna molto bella, piuttosto alta, prosperosa, con i capelli azzurri e le orecchie a punta. Alcuni credevano fosse una fauna, ma era un semplice difetto genetico. A un certo punto sentì una mano picchiarle la spalla e si stiracchiò . Voltandosi vide un ragazzo dai capelli castani sul metro e settanta vestito come un soldato e con delle strane zanne sotto la bocca.

“ Souichirou, tutto bene?”, chiese la donna sbadigliando. Il ragazzo girò gli occhi, era stato adottato da ormai 13 anni da Medea Seaspell, una delle scienziate più famose di Atlas nel campo di Aura, Polvere e tecnologie ad esse legate.

“ Benissimo, mamma, ma te l'ho detto di smettere di lavorare fino a tardi.”.

“ E' anche per te che lavoro. E quello di oggi sarà l'ultimo esperimento per parecchio, poi sarò con te fino all'inizio della scuola.”, disse la scienziata dandogli un bacio sulla fronte. Il suddetto Soushirou sbuffò e in quel momento un signore anziano entrò nel laboratorio, aveva pelle scura, pochi capelli bianchi ed era seduto su una sorta di sedia robotica con quattro zampe. Si trattatava di Pietro Polendina, un altro scienziato di una certa fama, impegnato con Medea in un progetto molto importante e segreto.

“ Medea? Abbiamo quasi finito i preparativi, ora è il momento.”. La donna annuì.

“ Allora andiamo, Pietro, è fin troppo che aspettiamo per questo momento. Ed è giusto che Penny possa toccare finalmente Souchiro.”.

“ Non vedo l'ora, mamma.”, disse il fauno serpente con un sorrisetto. Il trio scese in una sezione nascosta dell'edificio, dove si trovavano diversi macchinari, di cui i più importanti sembravano un grosso computer e una sorta di capsula, contenente quella che sembrava una ragazza. Medea andò verso il computer, parlando in un microfono.

“ Penny, l'operazione sta per iniziare, ti senti pronta?”, ricevette risposta da una voce femminile dal suono metallico proveniente proprio dal computer.

“ Pronta al combattimento, professoressa Seaspell.”.

“ Bene, Dottor Polendina, sa cosa fare.”. Lo scienziato annuì e attivò uno dei macchinari, collegato con dei fili alla capsula. I suddetti fili si illuminarono di verde e vennero attraversati da potenti scariche elettriche dello stesso colore, dirette al corpo della ragazza.

“ Energia al 100%.”, disse secca la scienziata.

“ Aumenta al 130%.”, rispose il collega, sperando di non sprecare anni e anni di lavoro, oltre che quasi un miliardo di lien. Fortunatamente quando l'energia che permeava l'intera stanza si disperse, la capsula si aprì e la ragazza all'interno fuoriuscì stiracchiandosi. Aveva la carnagione rosa con delle lentiggini sulle guance, i capelli color carota e gli occhi verde brillante. Indossava quello che sembrava un costume da bagno nero con un simbolo d'accensione verde. Medea e Pietro si diressero subito verso di lei, controllando i segnali vitali presenti sulla capsula e lei stessa.

“ Penny, come ti senti? Hai perdite di memoria, accusi debolezza o altro?”, chiese Medea, ricevendo in risposta un sorriso.

“ Mi sento benissimo, non vedo l'ora di combattere.”, disse provando ad alzarsi, ma inciampò sul pavimento.

“ Sta attenta, bambina mia, devi ancora abituarti ad avere un corpo.”.

                                                                                                                   **********

In un'altra parte del mondo, nei deserti di Vacuo, un plotone di soldati si stava godendo una serata di festeggiamenti dopo una lunghissima giornata a combattere i Grimm. Oltre a loro erano presenti anche scienziati e gente del posto, tutti diversi tra loro, ma tutti al servizio dello stesso comandante, che in quel momento era nella sua tenda a fare il punto dell'ultima campagna, prima di unirsi ai suoi uomini. Si trattava di un uomo alto più di due metri, molto massiccio, dalla pelle abbronzata e con i capelli rossi tirati all'indietro. In quel momento era a petto nudo con dei pantaloni militari.

“ Comandante, abbiamo avvistato un branco di Grimm e alcuni uomini sono troppo stanchi o feriti per combattere, cosa facciamo?!”, urlò un soldato entrato nella tenda ansimando. Era uno delle ultime aggiunte alla compagnia e quindi non sapeva ancora esattamente come lavoravano, se non attraverso storie. L'uomo sghignazzò e si diresse verso l'uscita della tenda dopo aver preso un'armatura.

“ Dì ai medici di sbrigarsi a ricucire i nostri uomini e cerca chi è ancora in grado di combattere.Io prenderò tempo, evidentemente la stronza spera di chiudere i conti con me così, ma le dimostrerò che si sbaglia.”.

“ Ma, mio signore...è sicuro?!”,chiese il soldato sgomento. Il suo generale, il grande Iskandar Scarlatina, era noto come uno dei Cacciatori più pericolosi della storia sia per la sua forza individuale, sia per il suo operato: aveva radunato una compagnia di mercenari, scienziati e altro ancora per liberare quanti più territori possibili dai Grimm, riportarli a nuova vita e restituirli a umani e fauni. Gli abitanti dei territori conquistati lo consideravano al pari di un re, tenendolo ancora più in considerazione dei concili e lo chiamavano ' il Conquistatore'. Il suddetto guerriero dopo aver indossato l'armatura, ricevette una chiamata sul suo scroll e rispose, trovandosi sullo schermo l'immagine di una ragazza dai lunghi capelli castani, con occhi dello stesso colore e due orecchie da coniglio sulla testa.

“ Ciao, papà, tutto bene?”.

“ Velvet, principessina mia, come stai?!”.

“ Benissimo, papà, io e il mio team siamo appena tornati a casa dalla nostra prima missione in solitaria e stiamo festeggiando insiema a mamma. Le manchi molto, quando pensi di tornare a casa?”. Il generale si mise a ridere.

“ Tranquilla, un'altra settimana per risanare il suolo e distruggere gli ultimi Grimm, dopodichè saremo sulla via del ritorno. Sarò a casa prima che possiate dire 'Okeanos'. Ora scusa, ma devo lasciarti, un branco di mostri sta per attaccarci. Dà un bacio a tua madre da parte mia.”.

“ Glielo darò. Ti voglio bene, papà, non farti male.”. L'uomo salutò a sua volta la figlia e si diresse verso un carro attaccato a due enormi tori corazzati. Prese oltre una spada, un paio di bazooka e varie casse piene di Polvere, quindi fece partire il veicolo, dirigendosi verso il branco di Grimm che stavano per attaccare l'accampamento. Le bestie nere sembravano già assetate del sangue dei suoi uomini, ma fino a quando lui sarebbe rimasto in vita non avrebbero toccato nessuno.

                                      “ AVANTI, VENITE A PRENDERMI! ISKANDAR, IL RE DEI CONQUISTATORI, E' QUI PER VOI!”.

                                                                                                              ********

Non molto lontano dallo scontro tra Iskandar e i mostri, che aveva già scatenato un'autentica tempesta di sabbia, un guerriero osservava seduto su una roccia. Era ricoperto per intero da un'armatura nera come la notte, con la maschera di un teschio con le corna, insieme ad altre decorazioni dello stesso tipo su gomiti, ginocchia e torace. Aveva quasi la stessa stazza del Conquistatore ed emanava un'aura eguale di potere ed autorità. L'unica cosa che si poteva intravedere del viso erano gli occhi azzurri, che sembravano emanare luce propria, mentre sulla schiena portava uno spadone grande quasi quanto lui.

“ Ehi, boss, andiamo a dargli una mano?”, chiese una voce da dietro di lui. A chiedere era stato un ragazzo di circa diciassette anni vestito con un kimono viola, un mantello argentato, dei guanti senza dita, sandali e un berretto da cui spuntavano due orecchie da lupo nere. Aveva i capelli dello stesso colore corti, occhi castani e una corporatura piuttosto pesante, ma non obesa. Dietro la schiena aveva due tonfa viola, bianchi e neri.

“ Penso che non abbia molto bisogno di aiuto, ma concordo con Emil.”, concordò un altro ragazzo li presente. Aveva la stessa età del primo, ma presentava un colorito molto più scuro, occhi azzurri, capelli biondi sparati in aria, una coda da scimmia ed era vestito con una camicia bianca sbottonata, jeans, scarpe da ginnastica e teneva un bastone rosso e oro dietro la schiena.

“ Sun, Emil, pensavo di avervi insegnato la virtù della pazienza. Vi ho chiamato qui solo per darvi le istruzioni per i prossimi mesi, che Iskandar sia qui è solo un caso. Avete compreso tutto?”.

“ Sì- si lamentò il fauno lupo, Emil- io devo andare ad Atlas e infilarmi nel team di Shouciro Seaspell. Spero solo non sia un bambino viziato.”.

“ E io devo andare ad Haven per controllare il preside.”, concluse Sun. Nonostante il tono annoiato, entrambi erano decisi a non deludere il loro capo e maestro, il grande King Hassan, il più famoso assassino di tutta Remnant, soprattutto per la l'inafferrabile logica con cui decideva i propri bersagli e per la sua arma, decisamente inusuale per un' assassinio .

“ Benissimo, vedete di non deludermi...”, i due fauni annuirono e sparirono tra le sabbie. Il guerriero più anziano tornò ad osservare lo scontro lontano, apparentemente ignaro che tre Grimm simili a lupi, beouwolf, si stavano avvicinando di soppiatto. Ma quando quegli abomini provarono a colpirlo da dietro, colpirono soltanto delle fiammelle azzurre sospese in aria, mentre Hassan comparve dietro di loro con la spada sguainata. Appena la rinfoderò, i lupi si ridussero in particelle di polvere nera.

                                                                                          “...o deluderete tutto questo mondo.”.

                                                                                                            ********

“ Sorellona, per favore, non andartene!”, urlò un bambino di sei anni con delle antenne da mantide a una ragazza più grande, dai capelli rossi, gli occhi verdi e vestita con un outfit rosso e oro, intenta a spingere un bagaglio. La suddetta prese il piccolo tra le braccia e lo strinse forte.

“ Mi dispiace, Buzz, ma quando tornerò avrò imparato a difendere tutti e ti insegnerò lo stesso.”, la ragazza in questione era Pyrrha Nikos, vincintrice per quattro volte di fila del torneo regionale Junior di Mistral, migliore studentessa di Sanctum e futura apprendista Cacciatrice di Beacon. Era anche una dei vari orfani del ' Nikos Orphanage', gestito da Atlanta Nikos, cugina del preside di Haven. Era proprio per via dei problemi economici dell'istituto che Pyrrha aveva partecipato così tante volte al torneo, ottenendo sponsorship molto vantaggiose e abbastanza soldi da mantenere la casa dei suoi fratellini e sorelline, ma era stato l'unico vantaggio. Gli altri partecipanti del torneo erano per lo più apprendisti di terz'ordine in cerca di gloria, che non le avevano permesso di affinare più di tanto le proprie abilità, mentre la sua vita sociale oscillava tra il disastroso e il tragico, considerando quanto certe persone o la detestassero apertamente o tentavano solo di entrare nelle sue grazie.

“ Pyrrha, dai, la navetta parte tra poco.”, urlò una voce all'esterno dell'orfanotrofio.

“ Arrivo, mamma.”, rispose la giovane amazzone, andando a incontrare la propria madre adottiva e maestra, Atlanta Nikos, Cacciatrice e fondatrice dell'orfanotrofio. Era un'alta fauna leonessa con capelli biondi con sfumature verdi, un vestito dello stesso colore con delle protezioni nere e occhi anch'essi neri.

“ Stai bene, Pyrrha?”.

“ Insomma, mi dispiace lasciare tutti così, ma sono certo che troverò un sacco di nuove conoscenze a Beacon.”. Atlanta non potè fare a meno di notare lo stesso sorriso fintamente rassicurante che la figlia adottiva aveva cominciato a usare negli ultimi tempi, ogni volta cercando di nascondere la solitudine che l'attanagliava.

“ Pyrrha...”, cominciò sperando di tirarle fuori qualche emozione una buona volta. La rossa sbuffò, stando bene attenta che nessuno potesse sentirla, ma per fortuna le strade di Mistral erano affollate e rumorose come sempre.

“ Oh, e va bene, ho paura che anche in quella scuola mi ritrovi sola come un cane. Un cagnolino da competizione che serve solo a sembrare carina e far tutti contenti. Sono così stufa.”, sbottò, mentre delle lacrime le uscivano dagli occhi. Atlanta sospirò.

“ Te l'avevo detto di smettere al secondo anno, prima che fosse troppo tardi. Ci avrei pensato io ai soldi.”.

“ E chi avrebbe pensato a noi?- urlò Pyrrha, alzando le braccia- avevamo tutti bisogno di te, e io ero l'unica abbastanza grande da poter guadagnare facendo qualcosa in più che dei semplici lavoretti...e senza ridursi a 'quello'.”, concluse indicando delle donne vicine a un vicolo, con dei vestiti che lasciavano poco all'immaginazione.

“ Mi sarei strappata le orecchie piuttosto che far fare cose del genere anche a uno solo di voi, e lo sai- controbattè Atlanta- ma il danno ormai è fatto. In ogni caso sono certo che potrai rimediare presto, sei una bellissima ragazza, hai una dolcezza che attrerrebbe chiunque e soprattutto sei mia figlia. Non hai niente da temere.”. La leonessa abbracciò la sua cucciola, non preoccupandosi di chi potesse vedere. Pyrrha strinse con più forza che potè e infilò il volto nella spalla di Atlanta.

“ Grazie di tutto, mamma, ti voglio bene.”.

                                                                                                          ******

“ Avanti, Jaune, sii più rapido!”.

“ E tu vacci più piano, papà!”.A urlare in questo modo in un campo d'addestramento nei pressi di casa Arc erano due spadaccini. Il più vecchio aveva una coda da coccodrillo, capelli bianchi lunghi fino alle spalle, una carnagione scura e un'armatura nera con protezioni argentate, teneva una spada nera in mano e ne aveva altre due ai fianchi. L'altro era più giovane e aveva dei tratti simile all'avversario, sebbene avesse un colorito di pelle molto più chiaro, capelli biondi e occhi azzurri. Indossava dei jeans con protezioni sulle ginocchia, spallacci, guanti in acciaio e una corazza piuttosto coprente a difendere il torace, il tutto color bianco con bordi in oro, con una giacca blu a coprirlo. Le sue armi erano una spada lunga attaccata a una sorta di contenitore azzurro con parti bianche e uno scudo bianco con i bordi dorati e al centro il simbolo di due mezzelune dorate e che conteneva anche un'altra spada. I due continuarono a scontrarsi l'un altro per diversi minuti, scambiandosi affondi e parate, con ogni contatto che generava potenti onde d'urto. La battaglia ebbe fine quando arrivò una donna a interromperla. Era piuttosto prosperosa, vestita con un vestito nero da capo a piedi, con protezioni d'acciaio allo stomaco e con decorazioni simili sulle scarpe, con un diadema a coronare la chioma bionda e scompigliata, che scendeva fino al collo e portava un cestino con sé.

“ I mei due Cacciatori preferiti vogliono rifocillarsi un po' prima della partenza? A Beacon non ci vai se la fame nel pancino hai”. I due fermarono le spade a mezz'aria, prima di rinfoderarle e andare verso la donna, nientepopodimeno che Jeanne Arc, matrona della numerosa famiglia Arc, in quel momento vestita con la sua armatura incompleta( si teneva sempre pronta per un attacco, ma portare l'intera attrezzatura tutto il giorno era una rottura) che aveva portato limonata e dolci per gli unici due maschi della sua vita.

“ Amore, tu ci vizi.”, disse l'uomo, che era suo marito Siegfried Asgard. Il ragazzo annuì.

“ Infatti, mamma, non sono più un bambino.”, un mano chiusa a taglio lo colpì dritto in testa.

“ Lo resterai fino a quando lo dico io, Jaune.”, disse secca la Cacciatrice, che non accettava nessuna critica nel suo modo di allevare la propria prole. Aveva acconsentito all'addestramento da Cacciatore di Jaune e gli aveva permesso di arruolarsi nella guardia cittadina( capitanata da Siegfried), perchè in Remnant o sei una preda o un predatore, ma non si sarebbe tolta l'abitudine di viziarlo e coccolarlo neanche se da questo fosse dipeso il destino del mondo.

“ Vedremo se la penserai così anche quando sarò finalmente a Beacon. Il mio team sarà il migliore nella storia dell'accademia.”.

“ Sul serio, pensi di diventare il leader?”, chiese il padre scherzando e facendo impallidire Jaune.

“ Oh, no, no, no, quella è una responsabilità che non voglio per niente. Mi basta obbedire agli ordini e distruggere qualsiasi cosa con la mia Moon Blanc.”, disse riferendosi al suo ibrido spada/fucile a pompa, che aveva costruito qualche anno prima.

“ E portati anche Crocea, non si sa mai.”, aggiunse Jeanne con un tono da mamma chioccia. Jaune sbuffò seccato.

“ Ma andiamo, è un pezzo da museo. Mi ha aiutato per l'allenamento e va bene per difendersi, ma quasi tutti i miei compagni avranno roba molto più avanzata.”. La madre gli diede un'occhiataccia.

“ Credimi, Jaune, in quella spada c'è molto di più di quanto tu possa credere, aspetta solo che tu scopra i suoi segreti.”. Jaune annuì, anche se non era molto convinto.

“ Dai retta a tua madre. Ora andiamo, la navetta parte tra poco.”. I tre presero la macchina e si diressero all'aeroporto, dove salutarono tra le lacrime il loro unico figlio maschio, non meno commosso. Dopo che la navetta bullhead sparì dalla vista, Sieg guardò la moglie dritto negli occhi.

“ Se la caverà, non preoccuparti.”, Jeanne si soffiò il naso con un fazzoletto.

“ Lo so benissimo. Sieg...?”.

“ Sì.”.

“ Ti amo.”.

“ Ti amo anch'io.”, i due si baciarono, non preoccupandosi della folla, divisa tra chi guardava con uno sguardo di disapprovazione e chi applaudiva.

                                                                                                               ********

Mentre Cacciatori e Cacciatrici preparavano i loro studenti e/o figli alla futura lotta, in un continente quasi mai toccato dall'uomo, una creatura antica e maligna faceva del suo meglio per estendere ulteriormente la sua presenza.

                                “ Fate del vosto meglio, Servant di quarta categoria, distruggerò tutto ciò che avete costruito.”.

Ahem, salve a tutti, questa è la mia prima storia ufficiale nel fandom di RWBY come 'stand alone', sebbene stia già lavorando a due crossover collaborativi con altri autori sotto l'account di evil65. Se qualcuno di voi è familiare con Fate/Stay Night e/o con le migliaia di storie a tema reincarnazione che girano su Fanfiction.net avrete capito la premessa di questa fic, otto servant dalle varie serie di Fate reincarnati ai tempi del team STRQ per aiutare Ruby e gli altri a rendere la situazione un pò più sopportabile. E avete potuto vedere a grandi linee come i suddetti servant stanno vivendo le loro vite prima della guerra vera e propria. Ora una piccola spiegazione dei loro poteri in questa forma(tanto per non rompermi i cosiddetti tra qualche decina di capitoli a spiegarli) e le ragioni di alcune mie scelte.

Dunque, i Servant rinati in questa fic sono pressapoco identici agli umani/Fauni di Remnant, con Aura, capacità di usare la Polvere e fissa per le armi multifunzione. Però posseggono anche dei circuiti magici che possono essere riempiti di Mana, creato convertendo l'Aura(possono anche essere fusi) per l'uso dei Noble Phantasm, ma questo processo può essere fatto solo fuori da un combattimento(è un processo molto lento,quindi lo fanno per lo più quando dormono,per poi riempire i circuiti). Questi sono stati 'adattati' a Remnant in tre possibili modi;1) Ovviamente come una semblance, che però si presenta come una versione più facile da controllare e/o più forte;2) Il potere del Noble Phantasm 'classico' è sigillato nel loro equipaggiamento. Per esempio, Sigfrido può sparare come qualsiasi altro Cacciatore onde d'aura con le sue spade, ma usando il Mana, può sprigionare la piena potenza di Balmung;3) I Reality Marble, che sono identici al canon, non aspettatevi di vederli presto. E ora possono esserci dei grossi spoiler per chiunque non abbia visto questo volume.

Riguardo le mie scelte in fatto di trama, parlo prima del volume 5. Dunque, non sono uno di quegli idioti che dice 'RWBY è diventato una merda sia per combattimenti che per trama', perchè nonostante certi difetti evitabili ho apprezzato sia il precedente che questo, specie considerando che RT ha dimostrato di imparare dalle critiche e rimediare, anche se poco a poco.Però, escludendo anche un pò troppi episodi passati senza combattimenti. ci sono tre cose che proprio mi fanno incazzare;1) La mancanza di soldati della White Fang ad Haven e il degrado di Adam. Anche considerando che era giustamente molto sicuro di sè, gli avrei fatto portare almeno una cinquantina di uomini e lo scontro con Blake e Sun sarebbe dovuto essere molto più lungo;2) Dopo 5 volumi ancora non sappiamo una mazza delle famiglie di Pyhrra e Jaune, soprattutto poi di come questo pirla(intendiamoci, Jaune mi piace come personaggio, ma se fossi stato uno studente di Beacon l'avrei ucciso) sia riuscito ad entrare a Beacon senza neanche sapere cosa fosse l'Aura, che non è certo come l'Haki in One Piece, dovrebbe essere un concetto molto più diffuso e conosciuto;3) Ruby è la cazzo di protagonista, eppure in questo volume tutti i suoi scontri sono stati tagliati fin troppo e sarebbe generoso definirla una spalla. ED E' LA MIA FOTTUTA WAIFU(yep, Emil è me, l' si-oc dell'introduzione, se non lo sapeste si sta per Self-insert)!

E credo possiate immaginare dove andrà a parare la Qrow/Summer, perchè siamo onesti anche in quell'ambito. Gli sceneggiatori sono un pò ipocriti, continuano a dire che Qrow non è il padre di Ruby, eppure gli ultimi tre volumi hanno degli indizi che non possiamo esattamente ignorare.

Comunque, farò del mio meglio con questa fic, e spero che gli autori che leggo, mi recensiscano a loro volta. A presto :)
  
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