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Autore: InuAra    27/02/2018    6 recensioni
Fanfiction vincitrice del contest Special February indetto dal gruppo Takahashi fanfiction Italia.
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Il bagliore dei falò, il chiasso festoso, il sapore di sakè sulla lingua.
Tutto sembra lontano.
Gli occhi si appigliano ora a ogni brandello di luce. Luce giallastra, tremolante.
L’unico suono, i tuoi respiri.
Il solo sapore, i tuoi baci sulle labbra.
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Sango e Miroku e la notte del loro matrimonio.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Miroku, Sango | Coppie: Miroku/Sango
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fanfiction vincitrice del contest Special February indetto dal gruppo Takahashi fanfiction Italia.
 


Il fischio del vento e l’odore del sangue
 
 
 
 
Il bagliore dei falò, il chiasso festoso, il sapore di sakè sulla lingua.
Tutto sembra lontano.
Gli occhi si appigliano ora a ogni brandello di luce. Luce giallastra, tremolante.
L’unico suono, i tuoi respiri.
Il solo sapore, i tuoi baci sulle labbra.
Mi guardi con gli stessi occhi con cui ti prepari alla battaglia. I tuoi occhi neri che mi bruciano sulla pelle.
Il rossore sulle guance, però, ti tradisce.
Amo la donna e amo la guerriera.
Metterei la mia vita nelle mani dell’una e dell’altra, sempre.
In queste mani che ora scivolano tra le pieghe del mio abito, ne scostano i lembi e mi strappano il fiato.
E vorrei gridare il tuo nome, ma riesco solo a mormorarlo.
Sango.
 
 
Il mio nome nella tua voce si rompe su di me. E le schegge mi entrano nella pelle.
Rabbrividisco. Ma non sento freddo.
Le tue labbra sono miele caldo sulle mie. Miele che mi cola lungo il collo.
E ancora mi guardi, senza dire niente.
Mi prendi il polso e sollevi la manica del mio kimono. Lentamente.
E lì, dove mi pulsa il cuore, posi un bacio.
Mi gira la testa.
Le benedizioni, il tramonto, le stelle.
Ogni cosa sembra lontana da questa stanza. La stanza che ci hanno preparato.
Le mie dita scivolano tra i tuoi capelli.
Chiudi gli occhi, socchiudi le labbra.
Cedi, al mio tocco, arrendevole.
Non fare così. O crederò di avere più potere di quello che ho.
Sono solo una donna. Che guarda il suo uomo.
Non il monaco, non il combattente, nè il seduttore o l'amico.
L’uomo.
Miroku.
 
 
E’ la prima volta anche per me, Sango.
Non mi sento solo, per la prima volta.
Come potrei?
Sono di fronte alla donna che amo. La donna per cui morirei. La donna che era pronta a farsi risucchiare dal vortice del vento, pur di non lasciarmi.
Ti slaccio il kimono.
Ti sciolgo i capelli.
E tu pieghi all’indietro il capo che tengo tra le mani.
Voglio lenire ogni tua ferita.
Ti bacio la gola e mi perdo nel tuo profumo.
Voglio riempire il vuoto scavato dal tuo dolore. Voglio amarti.
 
 
Non riesco a contenere ciò che mi riempie l’anima.
Sei tu, Miroku. Da molto tempo prima di oggi.
Tu mi hai fatto dimenticare l’odore del sangue.
Tu che ora mi guardi senza abbassare gli occhi e ti spogli davanti a me. Per me.
(“Quando tutto questo sarà finito, se sarò ancora vivo, vuoi vivere al mio fianco?”).
Sì, ti sussurro anche in questo momento.
E il kimono scivola lungo i miei fianchi. E cade a terra, senza rumore.
 
 
Sei qui, tra le mie braccia. E per un attimo ho paura.
Nascondo il viso tra i tuoi capelli. Mi perdo nel calore della tua pelle.
Sei viva.
Ti rivedo, laggiù, nel monte Hakurei.
Ti stringo più forte.
E rivedo anche i giorni in groppa a Kirara, seduto dietro di te, l’aria fresca del mattino mentre ti legavi i capelli, il fuoco che accendevamo prima di ogni notte.
 
 
Mi hai baciato altre volte, ma mai in questo modo.
Ti tiro verso di me.
Il veleno ti avrebbe divorato, Miroku, e io ti avrei perso, semplicemente.
E’ ancora vicino il ricordo del vento che fischia sulla tua mano.
La tua mano che ora stringo. E che avvicino al volto. E che bacio sul palmo.
La tua mano che mi accarezza i seni, il ventre, i fianchi.
E ora so che ogni lancio di Hiraikotsu, ogni ferita, ogni battaglia, persino ogni battibecco, ci hanno portato qui, oggi.
 
 
Sango, sto per perdere il senno.
Immagini sparse affiorano nella mia mente, prima che esploda.
La venerabile Kaede che si asciuga gli occhi, le persone del villaggio che lanciano petali di fiori al nostro passaggio, Shippo e Rin che corrono intorno a noi, tu che abbracci Kohaku.
“Piantala, stupido di un monaco” E chissà come, sono le parole di Inuyasha a balzarmi in testa, su tutte le altre. Inuyasha che ha vegliato su di noi, in silenzio, per tutta la giornata di festa. Inuyasha che è venuto a parlarmi ieri sera, con la schiena appoggiata a Goshinboku.
“Non provare a sentirti in colpa”
“Inuyasha, che modi. Io non ho detto nulla”
“No, ma te lo si legge in faccia. Solo perché a me è andata diversamente, non significa che tu e Sango non dobbiate essere felici”
Felici. E’ così che mi sento?
Quello scorbutico di Inuyasha... Non si può misurare la gratitudine che gli devo.
Torno a baciarti, urgente.
Fa paura, la felicità. Ma per essa combatterei ancora mille altre volte.
Questo è ciò che mi ha detto il volto di Inuyasha, senza bisogno di altre parole.
Il suo sorriso di sbieco. Incoraggiante.
Nonostante tutto.
 
 
Mi sorridi, Miroku, e gli occhi ti brillano, impuniti.
Ti imito e quasi mi viene da ridere. Mi sento complice di questo momento.
E così leggera. Tanto leggera che sembra tutto così lontano.
Lontano Naraku, lontane le le colpe, lontane le paure. Lontano il silenzio imbarazzato di fronte alla domanda di una bambina.
“Signorina Sango, mancano solo due giorni. Non volete più sposarvi?”
“Rin! Cosa ci fai qui?”
“Sono venuta a prendere l’acqua al torrente e vi ho sentito litigare col signor monaco”
Una carezza sul capo della piccola era stato il solo modo di dirle: ‘Non puoi capire’.
“Io credo che non dovete avere paura. Tornerà sempre”
Ma lei capiva.
“Tu… credi?”
“Il signor Sesshomaru torna sempre. Anche la signorina Kagome tornerà, ne sono sicura. E allora tutti saranno felici, anche Inuyasha!”
Tutti felici.
Kagome. Dove sarà, adesso? Inuyasha è così solo…
E io sono così felice.
Anche se tu sai sempre come farmi arrabbiare… sono così felice che mi sembra di scoppiare.
 

 
Ti guardo e vorrei che tu sapessi quanto meriti questa felicità.
 
 
Mi guardi e sembri volermi sussurrare che non c’è niente di male a sentirmi così.
 
 
Sei bellissima e io sono senza fiato.
 
 
Sei senza fiato e io ti credo.
 
 
I tuoi occhi ardono.
E io mi sento mancare.
 
 
La luce della candela bagna il tuo viso.
Le ginocchia mi cedono e mi ritrovo sul futon.
 
 
Sopra di te.
 
 
Sotto di te.
 
 
Che mi fai dimenticare chi sono.
 
 
Che mi fai dimenticare tutto ciò che è stato fino a qui.
 

 
Mi fai dimenticare l’attesa e l’euforia di Shippo, mentre mi aiuta a prepararmi e mi dice che ci sono tutti e che vivremo una lunga vita  e avremo tanti figli; e io so che saranno chiassosi come lui.
 

 
Mi fai dimenticare Kaede che mi sistema con mani attente, le fusa di Kirara e il sorriso di Rin mentre mi dice che sono bella col velo da sposa e che il signor Sesshomaru è arrivato poco fa; per il nostro matrimonio, dice lei. E che le ha portato il kimono che sta indossando, un kimono speciale, da festa.
 
 

Il tuo corpo è vibrante, contro il mio, e io dimentico Inuyasha che ha saputo come parlarmi (chi lo direbbe?), Inuyasha con gli occhi tristi e Kagome in ogni respiro.


 
Il tuo corpo è caldo, contro il mio, e io dimentico Rin che ha saputo trovare le parole giuste per me, Rin la cui vita avrei barattato per la tua, Rin a cui ho chiesto perdono e che, semplicemente, mi ha sorriso.
 
 
E tu mi guardi e ti perdi con me.
 
 
Sango. Ansimi, fremi, piangi, ridi.
 
 
Miroku. Bruci, gridi, tremi, sospiri.
 
 
Questa volta sono io a essere risucchiato da un vortice…
 
 
Mi sento cadere, giù, sempre più giù…
 
 
Ma sono con te e non ho paura. Non più. Ne ora, né mai.
 
 
 
 
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Ciao a tutti!
 
E’ la prima volta che scrivo su questo fandom che insieme a quello di Ranma resta uno dei miei preferiti… Ho sempre avuto un “sacro timore” a pubblicare qui, ma sono felice di farlo con questa bellissima coppia, il cui rapporto, al di là dei siparietti comici, ho sempre trovato struggente e molto sensuale.
Ringrazio infinitamente il gruppo Takahashi fanfiction Italia per avermi dato quest’occasione. E un grazie enomre a Manuela Miyu87 che tra le altre cose ha realizzato la bellissima immagine in cima al capitolo. Grazie ancora. <3
So che si tratta di una cosina da nulla, brevissima e senza troppe pretese, ma non avrei potuto impegnarmi, al momento, in qualcosa di più lungo.
Mi sono ispirata alla trama assegnata dal contest un po’ liberamente, lo so, ma questa storia premeva per venire fuori così, introspettiva e sospesa. Spero vi piaccia comunque!
Un abbraccio a voi!
 
InuAra
  
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