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Autore: Deliquium    28/02/2018    1 recensioni
E la notte cala, su questa città che custodisce memorie inascoltate, dove si mercanteggia tutto, e ogni cosa è in vendita. Il cibo, l'amore, il tempo, gli abiti, le speranze. Le vite. Dove tutti gareggiano per lasciare un segno, un solco nel manto del tempo, a significare:
Io sono.
Io esisto.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Yukine
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Re-collection

late 16th century (denoting the action of gathering things together again): from French or medieval Latin recollectio(n- ), from the verb recolligere ‘gather again’ (see recollect)

Recollection significa ricordare, riportare alla memoria. Ma questo tu non lo sai. Non sai che deriva dal latino, ed è un modo per connettere le cose del presente alle cose del passato. Creare un legame tra le persone.
No, tu non conosci questa parola. Non conosci nemmeno il modo per connettere le cose.
Le ombre della sera si allungano, le facciate dei palazzi si tingono del calore del tramonto, ma fa così freddo, così tanto freddo, per chi non può essere ricordato e cammina, cammina, senza far rumore.
Ti fermi. Non ti sei accorto di avere i pugni serrati, di quella rabbia che lenta, lenta si gonfia, cresce, rode il tuo animo. Scava te stesso.
Yukine non è nemmeno il tuo nome. È una catena, un cappio che Yato ha serrato attorno al tuo collo per impedirti di essere libero.
Affondi le mani nelle tasche della giacca. Un gruppo di ragazzi entra in una sala giochi. Hanno pressapoco l'età che dovresti avere. Ridono, le loro voci riempiono il tuo silenzio.
Ti fai strada tra le persone con prepotenza, urtandoli. Loro si guardano attorno, increspano le sopracciglia e liquidano la tua non - esistenza scrollando le spalle.
I tuoi desideri sono pieni di chiodi. Feriscono e lacerano. Ogni lacrima ha il filo tagliente di una lametta arrugginita. Ogni accusa che vomiti, è un pugnale che entra nelle carni. Tu lo sai che le parole hanno un peso, e così i pensieri, Yukine.
Che tra parola, pensiero e azione non passa nemmeno un filo d'erba e l'una è l'altra e l'altra ancora. Che se tu pensi, “Ti odio!”, l'odio si fa carne e si fa ferro.
Non possiedi ricordi. Alle tue spalle non c'è nessuna strada, solo un vuoto che non ha fine, che si perde nell'oblio della dimenticanza. Non puoi creare ricordi in coloro che incontri.
E quindi, Yukine, tu esisti? Esisti davvero?
Oppure, sei un sogno?
Uno scherzo.
Un abominio da cancellare.
È a questo che pensi, con il volto contratto mentre divori la vita quotidiana degli altri. I loro attimi, le loro risa, il modo in cui parlano l'uno con l'altro.

«Ma, ciao! Da quanto tempo!»
«Mi sei mancato!»
«Ti stavo cercando … »
«… da così tanto tempo, che ho dimenticato cosa volevo dirti.»

E la notte cala, su questa città che custodisce memorie inascoltate, dove si mercanteggia tutto, e ogni cosa è in vendita. Il cibo, l'amore, il tempo, gli abiti, le speranze. Le vite. Dove tutti gareggiano per lasciare un segno, un solco nel manto del tempo, a significare:

Io sono.
Io esisto.

E tu, Yukine, cosa saresti pronto a vendere, per essere ricordato?

Questa è opera di fantasia.
Noragami, i suoi personaggi e ogni richiamo alla serie citata appartengono a Adachitoka . Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma solo come omaggio da parte di un fan. Tutti i personaggi, gli episodi e le battute di dialogo sono immaginari, e non vanno riferiti ad alcuna persona vivente né intesi come denigratori. In particolare, i personaggi, le ambientazioni e le situazioni da me create, mi appartengono; per poterli utilizzare altrove, o per riprodurre questa storia o parti di essa è necessario il mio consenso.

   
 
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