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Autore: ballerina 89    04/03/2018    2 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicata ai nostri capitan Swan. Le storie tratteranno come tema principale scene di vita famigliare che tutti noi vorremmo vedere nella serie ma che purtroppo ci sono state negate. I personaggi che troverete all'interno di questa raccolta sono gli stessi delle mie due opere precedenti ( Happy Begining e l'amore vince ogni cosa). Buona lettura a tutti voi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV KILLIAN

 

Avete presente quelle giornate che vorreste cancellare dalla vostra mente per sempre? Quelle giornate che partono felici e spensierate... giornate in cui pensi di avere avuto tutto dalla vita e  poi neanche mezzo secondo dopo ti ritrovi catapultato in una situazione in cui non ti vorresti mai trovare? Beh a me un paio di settimane fa è capitato esattamente questo. Giornate come queste purtroppo non si dimenticano e so già che resterà incisa nel mio cuore una ferita che non si rimarginerà mai.Emma quella mattina era uscita, non aveva il suo solito turno in ufficio e ne aveva approfittato, visto anche anche io ero a casa, per fare delle commissioni. Sia lei che Leila sono state malate qualche giorno prima quindi questo può essere considerato a tutti gli effetti  il suo primo giorno di libertà. L'ho salutata con un bacio e con la promessa che ci saremmo ritrovati qui a casa per l'ora di pranzo. Era una giornata speciale quella.. era l'anniversario della nostra prima avventura insieme. L'anniversario dell nostro colpo di fulmine. Mentre era via ho vestito le bambine e ho fatto fare loro colazione, ho dato una sistemata in casa e ho preparato il pranzo. Tutto in tempo da record: erano ancora le undici ed era già quasi tutto pronto. Decisi di concedermi del sano relax mentre le bambine giocavano sul tappeto del salotto e nel mentre davo loro un'occhiata.  "Sono davvero fortunato" ricordo di aver pensato"...  ho una moglie meravigliosa e tre figli, perché anche Henry è mio figlio, a dir poco stupendi,  cos'altro potrei voler di più dalla vita? Niente è tutto perfetto. Beh almeno così pensavo,  neanche una mezzora  dopo  ecco arrivare la prima ondata negativa della giornata:  Un messaggio da parte di Emma:"Amore scusami faccio tardi. Emergenza in ufficio. Prometto che mi farò perdonare stasera. Ti amo."Ma come!!! Proprio oggi. Sbuffai...

- Papà tliste! - mi ritrovai entrambe le bimbe accanto

- Che succede papà? - mi chiese Leila scrutandomi in viso

- Niente amori... è tutto ok, il papà sta bene.  Che ne dite di andarci a fare una bella passeggiata al mare  e poi pranzo da nonna Granny? Mamma non riesce a tornare a casa adesso perché deve lavorare

- Ti papy boglio le tatatine! - Menomale che c'erano loro a farmi sorridere

- Andiamo allora!

***

Pranzammo fuori e rincasammo intorno alle tre e mezza. Emma non era ancora tornata e come se non bastasse non mi aveva neanche lasciato un sms.  Strano... molto strano. Chiamo Snow chiedendole  di poter tenere le bambine e non appena arrivò uscii e raggiunsi Emma alla stazione. Il risultato??? Emma non era in ufficio e da quello che mi disse David neanche ci è mai arrivata. Non aspettai un secondo di più è la chiamai. Non risponde alla prima chiamata ma alla seconda si.

-  Killian tutto ok? - Mi chiese. Sentii il suo tono di voce diverso. Era basso. 

- Tutto ok love. Dove sei?

- Te l'ho detto, sono a lavoro.

- Dove precisamente?

- In ufficio killian... dove vuoi che sia!

- Ah si?!?! E come mai io sono qui ma non ti vedo? - mi irritai a quella bugia. Perchè mi stava mentendo?

- Sei... sei alla stazione?

- Si e tu mi hai mentito. - le feci notare - Dove diavolo sei si può sapere?  E perché parli a voce bassa?

- D'accordo. C'è stata un'emergenza... un'emergenza... particolare. Risolvo questo problema e torno a casa tranquillo. Ti spiego tutto quando torno.

- Perché non me lo hai detto subito?

- Non volevo ti preoccupassi inutilmente.

- Sei sola?

- No,  c'è Regina con me.  Stai tranquillo, abbiamo tutto sotto controllo.  Ti devo lasciare adesso.  Dai un bacio ai ragazzi. Ti amo!

- Ti amo anche io.

Che giornataccia guarda... speravo solamente che il fine serata sarebbe stato migliore. Macché... neanche un'ora dopo successe l'inimmaginabile. Una chiamata arrivò sul mio telefono: era nuovamente Emma:

- Amore non dirmi che tardi anche stasera perché... - dall'altro capo venni interrotto da una voce che tutto era tranne quella di mia moglie.

- Killian... sono Regina!

- Regina?  - ero sorpreso - Dimmi.

- Sta venendo Granny da te per guardare le bambine e David a prenderti. - Mmh qualcosa non andava. La sua voce era strana... cupa.

- Perché???? Emma dov'è?

- È qui con me!

- Passamela.

- È impegnata in questo momento. 

- Dannazione Regina! Passamela! - i miei presentimenti non erano per nulla buoni

- Killian  tranquillo è tutto ok. Ci vediamo tra poco! -  riagganciò senza ulteriori spiegazioni. Il panico iniziò a scorrere nelle mie vene. Richiamai Emma sul cellulare ma dopo l'ultima chiamata di Regina nessuno rispose più a quel telefono. Non ebbi modo di pensare più di tanto perché suonarono alla porta. Era David.

 - David!  Che diamine è successo? Dov'è Emma?

 - Tranquillo non è successo nulla! Aspettiamo Granny e andiamo.

- Dove!!!!! Dove dobbiamo andare?

- Da Emma! È rimasta a piedi con la macchina...

- David non sai mentire. ..dimmi cosa diavolo sta succedendo!  Dimmi almeno che sta bene.

- Emma sta bene ora calmati però. - Aspettammo l'arrivo di Granny dopodiché  io e mio suocero ci avviammo verso quella che per me era ancora una meta sconosciuta. Ci fermammo dieci minuti dopo davanti l'entrata dell'ospedale di Storybrooke. 

- Scusa se non ti ho detto nulla prima... - mi disse David

- Che... che succede David? - chiesi preoccupato

- Giuro che non so cosa sia successo, non mi hanno detto nulla se non il minimo indispensabile:  Emma non è in pericolo di vita...

- Ma? - perchè dalla sua faccia di sicuro c'era un ma in quella frase

-  Ha subito un piccolo intervento... non mi hanno ancora spiegato di che genere - mi  precipitai fuori dalla macchina ed entrai a tutta velocità in pronto soccorso. Tra le varie figure li presenti riconobbi subito l'amica di mia moglie:

- Regina! Dov'è? Come sta? - ero in preda al panico. Sapere che mia moglie avesse subito un intervento e non sapere in cosa consistesse mi agitava e non poco. 

- Killian calmati... è uscita due minuti fa dalla sala operatoria.  Whale dice che l'intervento è riuscito perfettamente. 

- Che intervento? E perchè non mi hai chiamato subitooooo? - ero arrabbiato. Era mia moglie per la miseria perchè mi avevano tenuto allo scuro di tutto?

- Se vuoi ti racconto cosa è successo ma so che Whale ti ha dato il lasciapassare per vederla. Magari va da lei e poi ti racconto tutto. Tranquillo Killian non è successo nulla per cui preoccuparsi.

- Non finisce qui! - Senza aggiungere altro mi precipitai nella sua stanza. Era ancora sotto l'effetto dell'anestesia. Era distesa su quell'orribile letto e dormiva beatamente. Aveva qualche graffio qua e là ma sembrava stare bene apparentemente.

- Non potevi rimanere a casa oggi vero? - le dissi nonostante fossi consapevole che non riuscisse a sentirmi - Se non fai l'eroina e non ti metti nei guai non sei tu giusto?

- Vedo che sei arrivato!  - Una voce alle mie spalle mi fece sobbalzare

- Whale! Ti prego dimmi che sta bene.

- Dai vieni con me, seguimi nel mio ufficio.

***

- Ti prego dimmi cos'è successo a mia moglie. - ho ripetuto  quella frase non so quante volte quel giorno.

- Siediti.  Allora:  so che c'è stata un'imboscata contro Robin Hood.  Regina è stata chiamata e messa sotto minaccia così ha chiesto aiuto ad Emma. Durante la missione di salvataggio però tua moglie è stata ferita con una freccia che le è entrata nel fianco destro. La ferita di per se non le ha portato problemi ma è successa una cosa durante l'intervento a cui non siamo riusciti a porvi rimedio. 

- Andiamo Whale non tenermi sulle spine!

- Emma era incinta...

- Incinta???? Era??? - il mio cervello stava ricevendo troppe notizie contrastanti tra di loro.

-   Killian non so proprio come dirtelo ma... Emma ha perso il bambino.

- Co...come scusa? - ecco come una giornata iniziata bene può finire in tragedia e rimanere impressa nel cuore per sempre. - Io... io non ne sapevo nulla. Emma non mi ha detto nulla di aspettare un bambino. 

- Credo che neanche lei ne fosse a conoscenza.  Non l'ho detto ancora a nessuno... neanche a David e Snow... aspettavo te. 

- Sicuro che tu non abbia fatto un errore? 

- Purtroppo ne sono sicuro Killian.

- No... no non è possibile... deve esserci un errore! DEVE ESSERCI PER FORZA UN ERRORE WHALE! 

- Killian lo so che è una notizia sconvolgente e ti giuro che ho fatto tutto ciò che era in mio potere pur di salvare il bambino e  non doverti dire questa cosa. Speravo in un esito positivo anche io ma purtroppo non abbiamo avuto fortuna. - non riuscivo a credere a quelle parole... Emma aspettava un bambino fino a questa mattina e ora che l'ho scoperto questo bambino già non è piu con noi. Non è possibile... non voglio crederci - Killian... ho bisogno di sapere se preferisci dare te la notizia a tua moglie o se vuoi che glielo dica io. 

- Lo faccio io. 

- Va bene... - feci per alzarmi e raggiungere Emma quando Whale mi bloccò -  Prima che tu vada volevo informarti della prassi. 

- prassi? quale prassi adesso. 

-  Solitamente in questi casi si fanno degli accertamenti per escludere...

- Escludere cosa? Che altro c'è ancora?

- Dobbiamo assicurarci che l'aborto non abbia provocato dei danni... dobbiamo vedere se possono esserci problemi per un futuro concepimento... 

- Cosa stai cercando di dirmi è? Che c'è la possibilità che non possa avere più figli?!?! - Gridai. Non ne potevo già più di quella storia. Come è possibile che da una freccia si sia scaturito tutto questo disastro?

- Killian è solo una routine...potrebbe esserci una possibilità ma è molto scarsa. Gli accertamenti ci aiuterebbero anche a vedere se l'aborto è stato causato dall'attacco di oggi o da altro. 

- Devi avere il suo consenso per queste cose o basta il mio? La conosco... si chiuderebbe a riccio se venisse a sapere tutto questo. 

- Basta il tuo consenso ma devi comunque dirgli del bambino. È giusto che anche lei sappia. - eh.. la fa facile lui...

- Si...ora vado da lei. 

 

- Mi dispiace Killian. 

- Ma fammi il piacere! - senza neanche salutarlo uscii dal suo ufficio sbattendo con quanta più forza avevo la porta dietro di me. Tornai nella stanza destinata ad Emma, stava ancora dormendo fortunatamente. A farle compagnia c'era Snow con in braccio Neal che non faceva altro che fare domande su sua sorella facendo intristire sempre di più  Snow. Mi misi accanto ad Emma e le presi la mano cercando di farle capire che fossi lì con lei ma non si svegliò per le tre ore successive. Quando finalmente apri gli occhi c'erano tutti in stanza, tutti tranne le bambine e Neal che Zelina era passata a prendere per portarli a mangiare qualcosa visto l'orario.

- Killian.... - mi chiamò- Ben svegliata amore mio. - tentò di alzarsi - Ferma, non muoverti. Hai subito un intervento e hai una bella ferita al fianco.

- Scusami... non volevo saltare la nostra giornata... non volevo mentirti...

- Shhh tranquilla... è tutto ok! - provai a dirle sorridendo. 

Non è vero. Sei cupo...  sei arrabbiato con me? - non posso mentirle... non mi crederebbe mai... ma dirle la verità ora è altrettanto fuori questione. Cosa posso fare? Non lo so... quel che so è che non riuscirò a sopportare il suo sguardo indagatore per molto.   Devo trovare il modo per  uscire da questa stanza.

- Cosa dici amore? E' tutto ok! 

- Killian... - lo sapevo io che non si sarebbe accontentata.

- Va tutto bene davvero. Ora  vado a fare una chiamata per vedere come stanno le bambine... torno subito da te ok? - La baciai ma lei continua a guardarmi imperterrita come a farmi capire che sapeva benissimo che le stessi nascondevo qualcosa. Fui colto da un'altro attacco di panico. Uscii immediatamente dalla stanza per non farla preoccupare, mi appoggiai contro un distributore di merendine al piano di sotto e feci dei respiri profondi fino a quando non iniziai a calmarmi.  Avevo la strana sensazione che qualcuno mi stesse osservando e non sbagliavo: Regina e David, evidentemente preoccupati per quell'uscita fuori programma, mi seguirono:

- Che succede Killian? - domando Regina

- Niente. 

- Ti ha detto qualcosa Whale per caso?

-  HO DETTO CHE NON HO NIENTE CAZZO! - Gridai e allo stesso tempo diedi un pugno al distributiore. Dovevo sfocare la rabbia che avevo dentro. 

- Oiii oiiii!! Calmati ok? - mi disse David - E' tutto ok!

- No non lo è! Nulla sarà più ok!

- Si può sapere che diamine sta succedendo? Killian qualsiasi cosa sia si può risolvere. Emma sta bene, Whale ha detto che è fuori pericolo. - Dovevo dirlo a qualcuno o sarei esploso.

Emma ha perso un bambino! - rimasero entrambi a bocca aperta sconcertati da tale notizia e io  approfittai del loro stato di shock per uscire fuori.  Avevo bisogno d'aria.

***

Non so dire di preciso quanto tempo passò da quando uscii da quel maledetto ospedale... forse un ora, forse due... dovevo tornare da mia moglie ma non me la sentivo. Dovevo aspettare che si rimettesse almeno un po' prima di poterle dire una cosa del genere. Ma come avrei fatto  a guardarla negli occhi?

 

- Ei!

- David non è il momento. - non disse nulla. Mi diede una pacca sulla spalla e restò in silenzio fino a quando non fui ponto per parlare. 

- Non so come dirglielo. - ammisi improvvisamente - Non  voglio che  si senta in colpa... non voglio che pensi che io la ritengo responsabile.

- Sono sicuro che riuscirai a trovare le parole adatte. Da... da quanto lo sapevate? Del bambino dico...

- Io non lo sapevo e whale pensa non lo sappia neanche lei...

- Sicuramente è così altrimenti non avrebbe rischiato oggi. - annuii

- Come sta Robin?

- Grazie ad Emma non ha neanche un graffio. È regina quella che non sta per niente della quale. Quello che hai detto l'ha spiazzata. Credo che in qualche modo si senta responsabile.

- Beh... ha richiesto lei l'aiuto di mia moglie.  Se non fosse stato per lei forse ora io ed Emma saremmo a casa a festeggiare il nostro anniversario e a nostra insaputa ci sarebbe ancora il nostro bambino li con noi... - è incredibile ancora non riuscivo a crederci. - E' giusto che si senta in colpa

- Regina non ne ha colpa e lo sai... vi vuole bene e non rischierebbe mai la vita di Emma.

- Oggi non mi è sembrato così... 

- Killian...

-  scusa David ma non mi va più di parlare - cercai di allontanarmi, la tensione stava diventando insostenibile. 

- Dovresti andare da tua moglie, è più di un'ora che ti cerca.

- Non posso affrontare il suo sguardo adesso. Mi dispiace. - È vero non sarei stato in grado di reggere una conversazione di senso compiuto con lei. Molto probabilmente sarei scoppiato in lacrime appena i miei occhi avessero incrociato i suoi. Capitano uncino che piange? Beh con un macigno doloroso come quello che avevo addosso  in quel momento sfido chiunque a non piangere. Pensai di rimanere un altro po' fuori ma poi ripensai alle parole di David: Emma mi stava cercando... non potevo lasciarla sola. Decisi di tornare dentro, stampai sul mio viso il sorriso migliore nella speranza che sarebbe bastato ed entrai in stanza

- dov'eri finito? - mi chiese. Aveva le lacrime agli occhi

- Hai pianto???? - corsi subito da lei... che whale le avesse detto qualcosa? lei non mi rispose, fu Snow a farlo per lei

- Non ti trovava ed è entrata in panico.

- Amore mio!!! - le dissi abbracciandola - sono qui... sono qui con te.

- Dove sei stato?

- Fuori a smaltire lo spavento... - le dissi. 

- Sto bene! - si certo... perché ancora non sai forse. 

- Lo so... ma non posso non preoccuparmi per te.

- Le bambine?

- Sono con Zelina.

- Henry?

- A casa che sta studiando. Domani ha un'interrogazione. Tranquilla stanno benone. Ora però devi riposare.

- Non sono stanca...

- Devi riposare comunque. - Ero sul punto di convincerla quando nella stanza entro Whale:

- Emma come andiamo?

- Bene! - sorrise -  Potresti gentilmente dire a mio marito che non sto morendo e che non ho bisogno di riposare? - Whale mi guardò e gli feci capire che Emma ancora non sapeva nulla.

- Beh il riposo è fondamentale ha ragione. Ascolta... ho bisogno di farti un paio di analisi e une'cografia. - a quella parola il mio cuore si spezzò.

- Come mai? -  intervenne Snow che era ancora ignara di tutto.

- Voglio vedere le condizioni di Emma. Con un'eco è più facile capire se la freccia ha preso anche altre parti che magari durante l'intervento mi sono sfuggite in quando secondarie - Whale  cacchio fai il medico non il pagliaccio, davvero non riesci a trovare una soluzione migliore? - Le analisi le facciamo oggi mentre l' eco domani ok?

- Domani???? Devo stare anche domani qui???

- Dove vorresti andare con quindici punti su per il fianco. Come minimo starai qui fino a fine settimana.

- Grandioso. - rispose sbuffando mentre gli porgeva il braccio per le analisi.

- Ecco fatto! Per pura curiosità per caso nei giorni scorsi hai fatto delle analisi? -le chiese. 

- Si ma non so a cosa possano servire. - oddio!  Forse lei sapeva di essere incinta... forse crede ancora di esserlo - Erano semplici analisi di controllo. Ho avuto il virus che mia figlia mi ha gentilmente attaccato e ho fatto delle normalissime analisi di routine - Ah vero... avevo dimenticato.

- Perfetto controllerò anche quelle allora. - Vidi whale uscire dalla stanza... aspettai che Emma si addormentasse dopodiché lo raggiunsi.

- A cosa ti serve tutta quella roba che le hai chiesto?

- Dovresti iniziare seriamente a dirle la verità - mi rispose

 - Tu rispondimi!- 

- Ho bisogno di vedere se a causa dell'aborto bisognerà intervenire chirurgicamente... - sbarrai gli occhi -  Tranquillo nulla di complesso, è una prassi che si fa in caso di aborto spontaneo.

- O mio Dio! Un altro intervento!

- Non è detto che debba farlo. Passerò intorno alle undici domani mattina. Parla con tua moglie e informala... è giusto che sappia perché stiamo facendo tutto questo. Se non te la senti però posso pensarci io capisco che la situazione non è semplice da gestire.

- La conosco... non accetterà mai questa notizia quindi forse tra me e te è meglio se la prepari io. So come prenderla.- Lo penso anche io.  A domani Killian.

- A domani.

***

Una volta lasciato lo studio di Whale tornai in camera di mia moglie, mandai a casa Snow che aveva bisogno di riposare e rimasi a far compagnia alla mia dolce metà che fortunatamente dormiva beata ...o almeno così credevo. Ero nervoso e agitato, non facevo altro che sedermi, alzarmi, camminare, tornare seduto e così via. Non trovavo pace...

- sei proprio una frana a mentirmi sai? 

- Cosa?! - sussultai non aspettandomi che fosse sveglia

- Cosa c'è che ti turba Killian? - mi disse

- Niente amore torna a dormire.

- Mmmh no! Vieni a sederti qui vicino a me. - le diedi ascolto, conoscendola se non avessi obbedito si sarebbe messa ad urlare per tutto il reparto - Killian... non mi farai così stupida vero? Lo sai che non puoi mentirmi riesco a leggere dentro la tua anima come nessun altro. - Aveva ragione. - Siamo sposati da qualche annetto ormai, abbiamo messo su famiglia... non c'è cosa che tu non possa dirmi ok? Qualunque cosa ti turba voglio che tu me ne parli... forse posso aiutarti. - Non penso proprio amore mio.

- In teoria c'è qualcosa che dovrei dirti... ma non è una cosa semplice. Non so neanche da dove iniziare a dire la verità.

- Parti dall'inizio. - mi sorrise. 

- Penso proprio che partirò dalla fine invece. Amore mio... ti amo e lo sai ma c'è una cosa che voglio che tu sappia:  niente e sottolineo niente potrà mai inclinare il nostro rapporto. 

- Killian lo so... 

- Shhh... lasciami finire - toccai con il dito indice la sua bocca - Avremo momenti felici e momenti tristi nella nostra vita ma insieme supereremo sempre tutto lo sai vero? - annui - Purtroppo è un momento triste questo che stiamo vivendo... ne eravamo all'oscuro entrambi, non calcolavamo niente di tutto ciò eppure ... eppure è successo; di nuovo. Non è andato a buon fine ma anche se solo per un momento  è stato parte di noi...

- cosa?  - chiese tra il gentile e il preoccupato, non riusciva a comprendere.

- C'è una ragione se ti stanno facendo degli accertamenti...

- Che vuoi dire amore? - la sua voce iniziò a tremare. Penso stesse iniziando a collegare le parole dette fino ad ora  - Che vuole dire con: " è successo di nuovo"... che vuole dire con: "solo per un secondo è stato parte di noi"

- Amore mio... quando ieri siamo andati a dormire e questa mattina ci siamo svegliati non eravamo solo io e te in stanza... c'era qualcun altro... c'era il nostro bambino con noi. Non ce ne siamo accorti ma qualche settimana fa avevamo dato inizio ad una nuova vita.

- A... avevamo??? Killian, che stai cercando di dirmi??? - era spaventata e stava aggrappando a tutto  pur di  non prendere atto di quella notizia.

- Hai avuto un aborto spontaneo amore! - scoppiò immediatamente  a piangere e il mio cuore si lacerò ancora di più. - Non fare così amore... - provai ad accarezzarle la schiena per calmarla ma come purtroppo già sapevo non fu sufficiente. 

- E' colpa mia... se fossi stata a casa oggi... se ti avessi dato retta allora... o mio Dio mi starai odiando!

- No che non ti odio! Non pensarla neanche una cosa del genere. Non è stata colpa tua amore mio... - la tenevo stretta a me come se fosse il tesoro più importante di questo mondo... in effetti lo era.  - Io non ti odio.

- Mi odio io però!

- Non devi... whale ti sta facendo questi accertamenti per capire se c'era qualche problema già da prima... - improvvisamente mi guardò. 

- Dimmi la verità... lo sta facendo solo per questo??? - come fa a capire sempre tutto?  

- Vuole anche vedere se ci sono state complicazioni per te!

- Che genere di complicazioni???

- Non ha importanza adesso tesoro.

- KILLIAN DANNAZIONE PARLA! - 

- Vuole vedere se è tutto ok nel caso in cui decideremo in futuro di avere altri bambini. 

- Potrebbero esserci complicazioni di quel tipo? - non le risposi ma credo che la mia faccia parlasse da sola - Potrei... potrei non aver più bambini? Killian dimmelo  ti prego non girarci attorno.

- È una solo remota possibilità ma si potrebbe esserci una percentuale di rischio per cui potremo non avere più bambini....

- Non potremo... non potró!

- Abbiamo già tre bambini meravigliosi insieme non scordarlo.  Io ho una donna stupefacente accanto... e tu un marito straordinariamente affascinante. abbiamo tutto. Se non riusciremo ad avere un altro bambino non sarà poi la fine del mondo. - continuò a piangere silenziosamente stretta nel mio abbraccio. Era una piccola donna indifesa in quel momento e mi faceva un gran male vederla stare così. 

Ormai era buona mezz'ora che se ne stava in silenzio a contemplare un punto fisso della stanza...

- io non volevo altri figli, pensavo che i nostri tre terremoti bastassero... ma c'è una differenza sostanziale tra il non volerli e il non poterli avere...

- Emma...

-  io ora che mi hai detto che avevano concepito una piccola creatura ho capito che in fondo non è proprio una cattiva idea averne un altro ma....  ormai tutto è perduto.

- Possibile che tu debba sempre demoralizzarti?  Sono solamente accertamenti per escludere tutto. Niente di più. Stai bene tesoro... c'è capitata una disgrazia ma cercheremo di andare avanti insieme. Vuoi un altro bambino? Avremo un altro bambino! 

- Ce l'hai con me non è vero? Perché l'ho ucci... perché per colpa mia lu...

- Non finire neanche la frase. Non ce l'ho con te! Non ce l'avrò mai con te! Ora cerca di dormire ok?

- Non so se riuscirò a farlo... non dopo questa notizia.

- Chiudi gli occhi e provaci. Resterò qui con te.

- Non mi lasci non è vero?

- Non lo farei mai!

Restai accanto a lei ad accarezzarla e coccolarla  ma nonostante ogni tanto si appisolasse, causa penso i medicinali che aveva in corpo, ogni tanto di punto in bianco saltava e si svegliava.

- È tutto sotto controllo, tranquilla torna a dormire.

- Avrebbe avuto i tuoi capelli!

- Cosa?

- Nessuna delle due bimbe ha i tuoi capelli. Sono due biondine. 

- Buon per loro, sono state fortunate.  Non sono poi così belli i miei capelli. 

- Per me sono meravigliosi.

- Sei un' amore. - le sorrisi - Facciamo passare questa visita... se sarà tutto ok, e ne sono sicuro, proveremo a farne un altro ok?

- Non mi tirerai su di morale così.

- Lo so ma comunque un maschietto in casa manca non trovi? Io e Henry siamo decisamente in minoranza - volevo tirarla su di morale  ma purtroppo quella sera non c'era nulla che io potessi fare

***

Alle undici del giorno seguente Whale ci chiamò per l'ecografia. Ci avviammo nello studio e aiutai Emma a stendersi sul lettino visita.

- Emma come va il fianco. - le chiese ma lei si limitò a scrollare le spalle - Deduco che tu glielo abbia detto. -  mi chiese e non potei far altro che annuire. - Come ti senti a tal proposito? - non rispose neanche questa volta ma notai che due lacrime uscirono dal suo controllo.

- Whale per favore... - chiesi gentilmente spronandolo a darsi una mossa. Non volevo veder Emma soffrire un secondo di più.

- Ok. Alza la maglia... metteró questo gel che è un po'... - non terminò la frase. Aveva avuto altre gravidanze, sapeva benissimo come funzionava un'eco.  l'unica differenza era che sul monitor non sarebbe apparso nulla. Vidi mia moglie girarsi dal lato opposto pur di non guardare lo schermo. Iniziò a singhiozzare prima piano poi sempre più rumorosamente.

- Emma guarda me! Va tutto bene tesoro, guardami. Tienimi la mano e andrà tutto ok - niente da fare era nel panico. Piu le parlavo piu si agitava

- Emma per favore cerca di calmarti o dovrò sedarti. Non posso lavorare così. -  Fummo costretti a fare una pausa ma alla fine whale riuscì a visitarla senza nessun sedativo.

- Ok! Ho finito. Ti faccio riaccompagnare in stanza. Oggi pomeriggio ti darò tutti i risultati ok? Vai a riposare un po' ti vedo particolarmente provata.

Quando tornammo in stanza Emma era silenziosa e immersa nei suoi pensieri. Sapevo cosa frullava nella sua mente,  volevo fare qualcosa ma decisi di rimanere in disparte. Doveva elaborare la cosa senza che io continuassi a dirle che sarebbe andato tutto bene. Niente di tutto questo era il bene. Vennero a trovarla i suoi genitori, Henry e anche le bambine.  Escluse queste ultime gli altri vennero messi al corrente della situazione da David. Qualche ora dopo venne anche Robin a trovarla... era solo.

- Regina? - Chiese mia suocera facendo voltare Emma anch'essa curiosa di quella mancanza.

- Regina non è venuta perché... perché si sente responsabile. - ero felice che lo avesse ammesso anche a se stessa  devo dire la verità ma Emma non sembrava essere del mio stesso parere. La vidi dire di no con la testa e girarsi nuovamente verso la finestra. Non voleva parlare con nessuno e secondo me tutta quella gente lì presente che aveva compassione per noi le faceva solamente male. La vidi prendere il cellulare e scrivere un sms. Mi avvicinai e con mia sorpresa mi lasciò leggere:  era un messaggio per Regina.

 

" Non è colpa tua... se proprio dovessimo attribuire la colpa a qualcuno la responsabile di tutto ciò dovrei essere io. Non mia costretta in alcun mondo a venire con te anzi... mi hai rotto le scatole per tutto il viaggio chiedendomi se fossi sicura della decisione presa. Smetti di prenditi colpe che non hai e vieni a farmi compagnia. Oltre a killian sei l'unica persona che mi fa piacere avere accanto.Ps.   la tua faccia non mi ispirerà compassione come tutte le altre."

 

- Lì mando via se vuoi!-  le dissi a bassa voce in riferimento a ciò che aveva appena scritto.

- Tranquillo sopravviverò.

- Emma hai bisogno di qualcosa?  Sto andando giù a prendere qualcosa da mangiare. - disse di no con la testa - Sicura? Sei un po' sciupata amore... hai le occhiaie e sei troppo bianca per i miei gusti. 

- NIENT'ALTROOOO? - rispose con disprezzo

- Emma...

- Snow... non.... non  forzarla.

- mah...  - le feci capire con lo sguardo che doveva lasciarla in pace. Era al limite.  Un'altra mezza parola e sarebbe esplosa.

Mentre Snow lasciò la stanza entrò Whale. 

- Dovrei chiedere a tutti i presenti di uscire, ho bisogno di parlare con Emma e Killian privatamente. - ecco il momento della verità pensai. Mentre il restante del gruppo uscì dalla stanza io accompagnai mia moglie a letto e mi misi a sedere accanto a lei. - Allora, ho i risultati delle indagini fatte. Per quanto riguarda la ferita non sembrerebbe esserci infezione. Continueremo con le medicazioni due volte al giorno e nel giro di quindici giorni se tutto sarà come dovrebbe essere potremmo prendere in considerazione l'idea di togliere i punti. - Era una bella notizia ma lei lo fissava in attesa di altro... le strinsi la mano. - Per quanto riguarda l'aborto invece ho un paio di notizie. - la pressione con cui stringeva la mia mano era sempre più forte - La causa scatenante non è stato sicuramente l'attacco di oggi. Ho visto le tue analisi fatte questa mattina e sinceramente parlando sono pessime... le ho messe a confronto con quelle che hai fatto la scorsa settimana per via del virus e ho riscontrato che, anche se pessime, quelle di oggi sonodi gran lunga migliori . È il virus che ha causato l'aborto.

- Veramente? Come è possibile? Ha avuto altre gravidanze durante le quali ha avuto febbre o virus... non è mai successo nulla...

- Il virus che ha preso era molto aggressivo e in base a quello che dicono le analisi ancora non lo ha sconfitto del tutto. Non ti consolerà sicuramente saperlo ma... anche se fossi stata al corrente della gravidanza e fossi stata scrupolosa non avremmo comunque potuto fare nulla.

- Visto? Non è stata colpa tua. - Provai a dirle ma sembrava assente. Non mi stava ascoltando. 

- Ho un'altra comunicazione da darvi. Dall'eco risulta tutto ok! l'utero è pulito quindi niente intervento. Ti darò comunque dei medicinali in caso qualche piccola cellula fosse ancora rimasta ma per il resto è tutto ok. Una volta tolti i punti e ripresa un po' di serenità non ci sarà nessun ostacolo se vorrete provare a concepire di nuovo. Vi dico anche una cosa che spero possa farvi tornare il sorriso:  mentre controllavo la tua situazione mi è venuta alla mente una cosa. Tuo padre ha un gemello e i gemelli saltano sempre una generazione. Calcolando che la generazione saltata è la tua... chissà magari la prossima gravidanza sarà doppia.  - Ci vorrebbe proprio un altro medico in città. Ma dove lo ha trovato Regina questo? Per carità avere due gemelli sarebbe una cosa a dir poco fantastica... ma chi ci dice che non poteva trasformarsi in una gravidanza gemellare anche questa qui? Bah... meglio concentrarsi su Emma

- Hai sentito amore? Possiamo ancora progettare un piccolo principe. - le accarezzai una guancia

- Che senso ha! Nessuno sostituirà mai il nostro bambino. - Si alzò e si chiuse in bagno.

- Emma...

- Lasciala stare... ha bisogno di tempo per smaltire la notizia.

- Con tutto il rispetto Whale ma io conosco mia moglie e questo non è assolutamente il suo modo di reagire alle cose.  Mi preoccupa seriamente  il suo stato.

- Killian non è che tu stia messo tanto meglio. A differena sua  però tu ti stai facendo forza per lei. Hai un motivo per provare a non pensare al problema, lei no. Parliamoci chiaro: è lei che lo portava dentro di se, è lei che si sente un fallimento e conoscendola la paura che voi la pensiate responsabile la sta divorando. - Whale aveva ragione. Sono talmente preoccupato per lei che ancora riesco a resistere e a non buttarmi giù. La mia Emma solitamente da di matto quando c'è qualche problema... ora invece che la situazione è davvero triste e irrecuperabile sta reagendo in maniera più pacata... sembrerebbe una bella notizia ma non lo è. Questo significa solo che sta morendo dentro.  Eccola che esce dal bagno e sempre in assoluto silenzio torna a letto. Per l'intera settimana rimanemmo in ospedale poi la sua convalescenza si spostò a casa. La situazione non cambio minimamente era depressa e più passavano i giorni più si isolava. La sua vita si era racchiusa in quelle quattro mura della nostra camera da letto con le finestre chiuse e le luci spente. Solamente qualche volta da quella camera si sentivano delle voci. Erano le nostre bambine che andavano a trovarla. Lei non diceva molto ma le bambine non si arresero mai. Dentro di loro sentivano che la loro mamma aveva qualcosa che non andava è pur di farla sorridere passavano le ore a raccontarle storie o in silenzio a coccolarla o  a vedere cartoni animati. Anche Regina in quei giorni si fece viva. Ho dovuto supplicarla e convincerla che non fosse colpa sua per farla rientrare in casa  ma alla fine si è convinta e ci ha dato una grande mano con Emma e le bambine. A proposito di bambine: sento delle vocine fin troppo familiari provenire dalla mia camera da letto. 

- Piter pan venne finalmente eliminato e gli eroi dopo aver salvato il nostro fratellone  tornarono , insieme a lui e a tutti i bambini sperduti,  a Storybrooke per affrontare nuove avventure. - concluse la sua storia Leila

- Fine! - Aggiunse Chloe battendo le manine.

- Mamma allora ti piace la storia?

- Bimbe perché non salutate la mamma ora è andare di sotto? zia regina ha preparato il pranzo. - dissi loro

- Va bene. Mamma ti voglio bene.

- Pule io mamy ti boglio bene!

Aspettai che le bimbe si allontanarono dopodiché cercai di parlare con lei. Bisognava smuoverla da quella situazione e bisognava farlo subito.

 

 - Leila, Chloe e Henry sono preoccupati per te. Henry che sa tutto ha paura di venirti a parlare per paura tu possa soffrire ancora di più mentre le bimbe non fanno altro che chiedermi che cosa ti succede. Non posso continuare a dire loro che ti senti poco bene. Per quanto altro pensi  Leila ci crederà? Ad essere sinceri non ci crede neanche ora... l'ho sentita parlare con Henry proprio ieri. - Scrollò le spalle. -  Amore mio... abbiamo subito una grandissima perdita lo so e non pensare che a me non interessi. Sto malissimo devi credermi ma non posso buttarmi giù. Ho una famiglia da portare avanti. Sono stato forte per te e per le bambine ma ora basta. E' ora che inizi a reagire anche tu. Stare qui dentro non ti aiuta. Hai bisogno di ricominciare a vivere per distrarti.

- Non voglio che finisca nel dimenticatoio. - si riferiva al nostro bambino

- Non finirà mai nel dimenticatoio. Vivere non significa dimenticarlo. Sarà sempre parte di noi. Non gli daremo da mangiare, non gli rimboccheremo le coperte e non lo consoleremo di notte... Non avremo neanche un posto dove piangerlo se è per questo, ma il suo ricordo ci sarà sempre dentro di noi. Una parte del nostro cuore è dedicata a lui o a lei... e sarà per sempre così.

- Non so se sono pronta a ricominciare...

- Non significa che non puoi provarci.

Da quel giorno  qualcosina cambio. Emma finalmente  iniziò ad uscire dalla sua stanza e riprese le piccole attività: come la cura della casa e il giardinaggio. Il giardinaggio l'aiutava molto. Mmmh forse avevo avuto  l'idea giusta per aiutarla. La lasciai in compagnia di Regina mentre io  con la scusa di portare le bimbe a prendere un gelato mi fermai in un negozio lì vicino per prenderle una cosa. Una volta tornati a  casa feci dare alle bambine il regalo alla loro mamma.

 - Mamy un legalo pe te!

- Si mamma, un piccolo regalo da parte mia, di Chloè, Henry  papà.

- Grazie non dovevate. - le abbracciò

-  Apilo mamy apilo subito. - chloe non sapeva cosa ci fosse dentro ma era entusiasta. Purtroppo il suo entusiasmo si spende quando dentro non trovò nulla di suo gradimento. - No tocattolo? - chiese delusa

- Chloe no che non è un giocattolo è una cosa più importante. - le spiego sua sorella. Avevo raccontato a Leila una piccola storia riguardante quel regalo ed ora ero sicuro che lo avrebbe spiegato alla sua mamma e alla sua sorellina.

- Quindi no tocattolo! E cotè allora?

- È un seme. Il seme di una pianta. Le piante sono vita... rappresentano la vita. Sono un po' come noi chloe: hanno bisogno di calore, di nutrimento e perché no anche di compagnia. La maestra mi ha detto che fa bene parlare alle piante lo sai mamma? Loro ci ascoltano

- E quindi? - Rispose chloe annoiata

 

- E quindi cosa? È un bel regalo.  La mamma il  papà, io, te e henry da oggi in poi abbiamo una piccola piantina di cui prenderci cura. Rappresenterà la nostra famiglia. Me lo ha detto anche papà: le radici di questa pianta sono forti così come sono forti le radici che tengono salda la nostra famiglia - Emma pianse. Sapeva cosa volevo rappresentare con quel seme. Quel regalo era   in onore  del nostro bambino perduto,  per rendere il suo ricordo vivo e non solo una storia da tramandare. Con quella piccola piantina avremmo avuto un posto dove piangerlo e perchè no avremmo potuto gioire dei i suoi frutti. Il male quel giorno aveva vinto una battaglia ma non aveva di certo vinto la guerra.

Note dell'autore: Sto lavorando a questa storia da un paio di giorni poco piu. Scrivevo, scrivevo ma poi finivo sempre per eliminare il tutto. Oggi mi sono messa sulla scrivania con le cuffiette nelle orecchie e istintivamente ho creato tutto ciò. E' un capitolo un po' triste lo so ma anche questo purtroppo fa parte della vita reale. Vi prometto però che non saranno tutti così i prossimi e che ci  saranno molti altri  capitoli che ci faranno ridere e sognare. Spero che la lettura sia stata di vostro gradimento nonostante i miei consueti errori e che dire... alla prossimaaaaaa! 
 
  
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