Titolo: L’Insostenibile inconsistenza di un Like

Genere: AU, Slash, Introspettivo, Romantico.

Fandom: Naruto

"Facebook é morto" annunciano i giornali con la stessa foga da malato visionario di Nietzsche in "Così parló Zarathustra".

Nonostante ciò, mi ostino a pigiare i tasti nella barra di ricerca in alto al Social, componendo il suo nome. Non per intero ovviamente, visto che l’ho cercato così tante volte che già alla prima lettera compare il link del suo profilo come primo risultato. Non mi preoccupa che si possa accorgere delle mie varie visite alla sua pagina. È troppo Dobe e non ha che una conoscenza minima di come funziona effettivamente questo sito e si affida ai vari "test" tipici che dichiarano spudoratamente di essere in grado di dirti esattamente chi spia il tuo profilo, mentre non fanno altro che raccogliere con un algoritmo la somma di like, commenti e condivisioni che dai a disposizione accettando di vendere la tua privacy al sito del Test. Una semplice visita non é verificabile, non certo da questi scadenti siti creati solo per avere visite e quindi riempiti goffamente di banner pubblicitari che rendono quasi impossibile la navigazione. 

Come si fa a non saper riconosce i Clickbait nel 2018?

Guardo la sua foto profilo. Il suo sorriso, i capelli dorati, gli occhi più limpidi e azzurri del mare alle sue spalle e la pelle olivastra, colorata sicuramente più da qualche filtro che dal sole stesso.

"Il cuore ha ragioni che la ragione non conosce" mi giustifico ora, seppur Pascal e la sua filosofia nel complesso non mi abbiamo mai trasmesso molto. Mi rivedo sempre più in scrittori o poeti, come per esempio, anche se ormai é piuttosto banale, in Charles Bukowski. Il quale però si starà rivoltando nella tomba per l’utilizzo delle sue frasi sotto ai selfie di ignoranti mezze nude e tronfi analfabeti. Ma il suo realismo sporco, come lo chiama la critica, é ciò che più oggi da una chiara visione della realtà. Come per altro sa ogni adolescente. Per quanto però vera possa essere la frase "Alcune persone non meritano il nostro sorriso, figuriamoci le nostre lacrime" non capirò mai perché certe "ragazze" la associno al proprio culo.

Scorro la sua timeline, ricordando un po’ con nostalgia il vecchio Facebook prima di uno dei suoi più grandi aggiornamenti. Ai tempi in cui avevo appena creato il profilo, al momento in cui lui mi aveva appena mandato la richiesta di amicizia. 

Almeno 10 trilli avevo dovuto fare alla mia migliore amica per avvertirla, non potevo proprio aspettare di dirle la grandiosa notizia. Perché una volta quello era, una volta Facebook e Messenger erano tutto.

E ora, come Messenger, anche Facebook viene lentamente abbandonato.

"Instagram é il nuovo Facebook", si e whatsapp é il nuovo messenger, che di nuovo non hanno proprio nulla, perché sono esattamente quello che erano i loro predecessori, solo con un nuovo aspetto.

Con loro ci aggiorniamo anche noi però, diventiamo persone nuove, anche se non proprio diverse. 

Arriva una notifica, un like all’ultimo selfie che ho postato. Il suo.

Un brivido scorre dentro, farfalle nelle stomaco. Tutto in in secondo. 

Felicità, ma solo per un attimo.

Che é successo alle forti emozioni che c’erano prima? 

Scrivo comunque alla mia migliore amica su whatsapp.

"MI HA MESSO MI PIACEEEE" scritto così, tutto in grande, con la E allungata. Fingendo un’esaltazione che non c’è, fingendo che ci sia ancora, mentre é nata e morta come una scintilla appena la notifica é stata letta.

Lei visualizza e risponde tempestiva "OMG", anche lei in maiuscolo, in inglese, perché non esiste parola in italiano perfetta per commentare forse. 

Sorrido, so che anche lei probabilmente é davanti al pc, con la faccia annoiata e che ha letto il messaggio e ha risposto senza minimamente scomporsi. 

Non mi tocca effettivamente questa cosa, che lei sa che io non sono davvero emozionato come si potrebbe evincere dal messaggio. Non sono mai stato molto emotivo in fondo, a parte per rabbia e vendetta.

Chissà perché fingiamo entrambi, pur conoscendoci così bene.

E ora, appena spegnerò il computer e chiuderò il cellulare, tornerò a essere quello che sono. 

Angolo dell’Autrice

Ciao a tutte! Mi ripresento con questa OneShot molto breve per un motivo molto particolare: mi é stata data per compito all’università! Per quanto possa suonare assurdo, il mio professore di Storytelling Multimediale ha chiesto a tutti di scrivere una Fanficion, perché sono un mezzo importante con la quale fruiamo i contenuti oggi. Per questo é molto importante la vostra opinione sul mio lavoro, spero abbiate voglia di spendere due righe per dirmi come avete trovato questo piccolo esperimento ^.^ 

Alla prossima! Grazie in anticipo <3