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Autore: lost in books    09/03/2018    2 recensioni
Una maga dal misterioso passato, un giovane con una missione, un re assetato di potere. Le loro vite si intrecceranno mentre un'antica minaccia incombe sul loro mondo.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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40
quattro anni dopo
parte seconda
 
Sandir toccò il suolo senza problemi. Le ali che aveva materializzato sulla sua schiena per planare stavano già scomparendo.
Si mise a correre. Non poteva rischiare di perderla.
Lei era veloce, più veloce di quello che le gambe di una bambina della sua taglia avrebbero dovuto concederle.
L’aveva persa più volte ma quando era successo la risata delicata della piccola l’aveva riportato sulla strada giusta.
Alla fine Sandir aveva raggiunto un punto isolato del giardino particolarmente ricco di piante e alberi. Erano solo lui e la bambina.
La fissò per un po’, lei non gli mise alcuna fretta, prima che lui prendesse coraggio.
“Chi sei veramente?”
“Conosci già la risposta” la sua voce era delicata e melodiosa come lui la ricordava “Coraggio, dillo”
“Umbra” disse tutto d’un fiato “Sei Umbra”
La bambina gli sorrise di nuovo “Risposta esatta”
Una strana luce la avvolse e lo costrinse a chiudere gli occhi.
Quando li riaprì, davanti a lui non c’era più una bambina ma una donna dalla straordinaria ed eterea bellezza.
La sua pelle era talmente bianca da risultare luminosa, capelli morbidi e setosi neri come una notte senza stelle le ricadevano lungo la schiena fino al terreno. 
Nei suoi occhi sembrava essere racchiuso il cielo stellato come anche sul suo vestito lungo fino al terreno e che abbracciava perfettamente la sua figura snella. I punti di luce gli sembravano in continuo movimento sul nero dell’abito. Considerando chi aveva davanti non si stupì molto della cosa.
Era rimasto immobile, meravigliato dalla dea di fronte ai suoi occhi che ora non si stava più nascondendo sotto mentite spoglie.
“Beh, non avevi delle domande da pormi? Chiedi pure”
La voce della dea era diversa da quella che aveva sentito quando aveva le sembianze di una bambina. Non aveva parole per descriverla ma il solo ascoltarla lo fece sentire come un bambino cullato dalla voce della madre.
In quel momento era strano per lui pensare che un’entità come l’Oscurità provenisse dalla dea davanti ai suoi occhi, che pazientemente stava aspettando che lui parlasse. 
“Perché sei comparsa davanti a me quattro anni fa? E Iliana? Lei ti aveva già incontrata prima ancora”
“Dritto al sodo” commentò la dea “Il motivo è semplice. Era l’unico modo in cui potevo aiutarvi”
“Se volevi aiutarci perché non far sparire l’Oscurità allora?” la voce di Sandir era sprezzante. Tutta quella sofferenza che avevano patito non solo loro pochi anni prima ma anche le generazioni passate a causa della rabbia della dea poteva essere evitata se solo lei avesse agito.
“Avrei voluto fosse stato così semplice” il volto della dea si fece malinconico “Vedi, subito dopo aver dato vita a ciò che voi chiamate Oscurità, mi sono resa conto di quello che avevo fatto e me ne sono pentita. Mi ero fatta guidare dalla mia stessa ira e ormai era troppo tardi, il danno era stato fatto. Anche se avessi fatto sparire l’Oscurità, le creature che io stessa avevo contribuito a creare non mi avrebbero mai più guardata come un tempo ma con paura e disprezzo, esattamente il contrario di ciò che volevo. Nonostante tutto ciò che posso fare, sapere questo mi impedì di agire.
Quando Sol decise di intervenire, colse l’occasione per portare avanti ciò che ormai aveva in mente da diverso tempo.
Una volta neutralizzata l’Oscurità con il Talismano mi rivelò in privato le sue intenzioni.
Voleva lasciare che tutti voi camminaste con le vostre gambe, che forgiaste il vostro futuro senza il nostro aiuto. Sia uomini che spiriti davano Sol per scontato ma non sarebbero andati avanti se avessero continuato a fare affidamento su di lui. Così mi chiese un favore personale. Non far scomparire l’Oscurità e non cercare di aiutarvi”
“Cosa? Sol ti ha chiesto di…? Perché avrebbe dovuto farlo?” la interruppe Sandir, scioccato da questa rivelazione.
“Anche se non avrebbe migliorato la mia situazione avevo intenzione di eliminare la mia ultima creazione” riprese lei “questo prima della richiesta di Sol. Mi disse che a causa di quello che era successo si erano create le condizioni ideali affinché tutti voi poteste crescere. Avevate un ostacolo da superare e tutto ciò che serviva per farlo da soli se aveste fatto le scelte giuste.
Sol mi confessò che aveva fiducia nelle creature che avevamo creato insieme perché in loro aveva rivisto la stessa passione con cui io mi sono sempre dedicata a tutto ciò che faccio”
“La stessa passione?”
Umbra annuì “Quando qualcuno pensa a me la prima cosa che gli viene in mente oramai è negativa ma devi sapere che quando una persona si appassiona a qualcosa e ci si dedica anima e corpo, la capacità di provare quel sentimento e l’intensità con cui provate qualsiasi emozione, lo avete preso da me”  le labbra della dea si incresparono in un sorriso “ Sol non ha mai smesso di ricordarmi quanto fosse grato di avere accanto qualcuno come me, così diversa da lui, in grado di provare ciò che lui non poteva. Mi ha persino confessato che senza di me non avrebbe mai preso la decisione di creare tutto questo. Io e Sol siamo l’una l’opposto dell’ altro e allo stesso tempo ci completiamo a vicenda. Io, che mi faccio guidare dalle mie emozioni e Sol, talmente calmo e razionale da sembrare quasi incapace di provarne. Entrambi abbiamo qualità che voi considerate positive e negative e lo stesso vale per tutte le nostre creature. Compresi anche l’Oscurità ed il Talismano, anche se ci è voluto del tempo prima che qualcuno lo capisse”
“Iliana…” disse Sandir.
“Lei ha potuto vedere con i suoi occhi ciò che il Talismano poteva fare a seconda dell’intento di chi lo manovrava molti anni prima che tu nascessi e ha potuto testare sulla sua pelle che, nelle mani giuste, l’Oscurità poteva essere usata allo stesso modo”
“Prima hai detto che avremmo superato le avversità se avessimo fatto le scelte giuste” Sandir non disse altro, ma non poteva non pensarci. C’erano altre possibilità?
“Quello che è successo quattro anni fa è solo uno dei possibili risvolti del desiderio di Sol. Sarebbe anche potuto finire in modo completamente diverso. Il vostro mondo sarebbe potuto diventare una landa desolata e senza vita alcuna”
Sandir ancora faticava a metabolizzare le parole di Umbra. Il suo racconto aveva messo sotto una luce diversa le due divinità. Nonostante quello che aveva passato, non pensava ad Umbra in maniera solo negativa. In fondo, prima di farsi prendere dall’ira, si era sempre presa cura delle sue creazioni. Anche il mito dell’Origine, tramandato fino ai suoi tempi, lo confermava. Quello che faceva fatica a comprendere era Sol, che gli sembrava così diverso da quello che si aspettava. Aveva scelto di lasciare il mondo che aveva creato a se stesso sapendo che sarebbe potuto andare incontro alla sua fine.
Come se Umbra gli avesse letto nel pensiero e forse, pensò Sandir, era proprio così, Umbra parlò ancora “So che non è facile capirlo dal tuo punto di vista ma prova a pensarci. Se fossi un essere in vita da migliaia di anni e in grado di vivere per sempre e fossi dotato della capacità di ragionare in ogni situazione in maniera calma e razionale senza farti prendere dalle tue emozioni, cosa avresti fatto?”
Fu allora che Sandir capì. Sol non aveva mai pensato che sarebbero stati in grado di superare ciò che era stato posto sulla loro strada in poco tempo, ma confidava nel fatto che, nonostante ci sarebbe voluto molto perché loro fossero in grado di farcela da soli, avrebbero trionfato. Aveva fatto una scommessa a lungo termine, contando sulla capacità di crescere e migliorarsi da una generazione all’altra, imparando dai propri errori.
Adepti e Resistenza. Anche se in modo diverso avevano entrambi cercato una soluzione al problema. Gli adepti volevano trovare il modo di usare l’Oscurità a loro vantaggio mentre la Resistenza voleva fermarla, ma nessuna delle parti voleva soccombere ad essa.
C’era ancora qualcosa che non gli era chiaro però “Se Sol ti ha chiesto di non aiutarci, allora come mai hai parlato con Iliana? Non è una contraddizione alla richiesta di Sol?”
“Sol mi ha fatto promettere solo di non aiutare, non ha mai detto che non potessi parlare con chiunque volessi. Non ho mai rivelato la mia identità, ho sempre lasciato che fossero le persone con cui ho interagito a trarre le loro conclusioni. E se qualcuno mi rivolgeva delle domande non ho mai dato vere e proprie risposte. Quindi non c’era nulla che potesse vietarmi di parlare con te e cercare di tirarti su di morale quel giorno in cui mi hai incontrata all’accampamento della Resistenza”
Sandir ricordava quell’incontro di quattro anni prima con riconoscenza. Lo aveva fatto sentire meglio e poco dopo, con la mente più serena, aveva preso la decisione di partire per la missione.
“Ho un ultima domanda” disse Sandir, che aveva la completa attenzione della dea.
“Esiste qualcosa dopo la morte?”
Non lo chiedeva per paura, non temeva la morte. Voleva solo sapere se quello che sperava fosse vero e un giorno avrebbe potuto rivedere la persone che amava e non c’erano più.
“Un giorno avrai la tua risposta. Fino ad allora goditi il tempo che hai a disposizione qui”
Immaginava non gli avrebbe risposto, se lo aspettava ma aveva voluto provarci comunque.
In quel momento Sandir si rese conto che per tutto il tempo in cui avevano parlato non si era rivolto a lei con il rispetto dovuto, e andò nel panico.
Umbra portò le mani alla bocca ridacchiando “Te ne sei accorto. Non preoccuparti, se mi fossi arrabbiata te ne saresti reso conto”
Sandir non lo mise in dubbio.
L’attenzione della dea parve improvvisamente catturata da qualcosa ma Sandir non riusciva a sentire o vedere niente di particolare.
“Il tempo è scaduto. È venuto a prendermi”
Prima che Sandir potesse dire qualcosa una luce improvvisa comparve accanto ad Umbra e, come con la dea in precedenza, fu costretto a distogliere lo sguardo.
Quando riportò gli occhi sulla dea, accanto a lei vide che ora c’era qualcuno.
Aveva sembianze maschili, la sua pelle dorata brillava di luce propria, i suoi capelli sembravano essere veri fasci di luce come anche i suoi occhi. I suoi vestiti erano dorati, non avrebbe saputo dire di cosa fossero composti come nel caso dell’abito di Umbra, ma aveva una chiara idea su chi fosse il nuovo arrivato. Sol.
Sembrava guardare tutto ciò che lo circondava senza alcun mutamento nella sua espressione neutrale. Fu solo quando guardò Umbra che Sandir notò un cambiamento quasi del tutto impercettibile sul suo volto, sembrava più sereno.
La dea riportò gli occhi su di lui “Spetta a te decidere se tenere per te quello che ci siamo detti o confidarlo a qualcuno. Sei una persona dall’animo nobile e confido nel tuo giudizio”
Sol porse una mano alla dea in attesa che lei la afferrasse.
“Ora dobbiamo andare. Qualcuno ti sta cercando. Ma sappi che io e Sol veglieremo sempre su tutti voi”
Detto questo, Umbra guardò Sol con affetto e afferrò la sua mano “Andiamo, Sol”
In un lampo di luce le due divinità scomparvero e Sandir fu di nuovo solo.
Ma non lo sarebbe stato per molto, poteva già sentire una voce che lo chiamava.
Si girò appena in tempo per vedere sbucare Sera fra gli alberi “Ecco dov’eri finito. Ti stavo cercando da un pezzo. Lo spettacolo sta per cominciare”
“Scusami, ho perso la cognizione del tempo” si giustificò lui.
“Ero uscita su uno dei balconi della sala per vedere se eri lì e ho notato una luce strana provenire da qui, così sono venuta a controllare e ho trovato te. È strano però, quella luce è sparita di colpo”
Sandir non sapeva cosa risponderle così la prese delicatamente per le spalle e le fece muovere qualche passo in direzione della sala del banchetto con una poco convincente espressione innocente “Lo spettacolo sta per cominciare. Se non ci sbrighiamo non faremo in tempo”
Il suo tentativo di cambiare discorso non sortì l’effetto desiderato. Era chiaro che non l’avesse convinta. 
“Mentre venivo qui ho sentito delle voci, una sembrava la tua. Con chi stavi parlando?”
“Più tardi ti dico tutto, promesso. Ora andiamo”
“Hai promesso, mi raccomando”
“Certo” confermò Sandir.
Finalmente convinta, Sera si incamminò con Sandir fino a raggiungere la sala.
Si diressero entrambi su uno dei balconi dove tutti i loro amici li stavano aspettando. Nike, in braccio a Leon, si era svegliata e anche il neonato fra le braccia di Snow sembrava aver capito che stava per succedere qualcosa.
Sandir raggiunse sua moglie e il figlio e tutti i presenti puntarono gli occhi al cielo.
Una scia luminosa si stagliò nel cielo in lontananza davanti a loro, andava sempre più in alto fino a che, con un potente botto, non si trasformò in un’esplosione di colori.
Altre scie seguirono la prima riempiendo il cielo di luci colorate. Sandir vide suo figlio tendere una mano verso quelle luci, rideva contento. Serena e Leon stavano abbracciando la loro figlia sempre più entusiasta. Vide anche Emil, accanto a Sera, afferrare una mano della giovane donna senza smettere di guardare lo spettacolo e la mano di Sera stringere quella del futuro cavaliere e la sua testa poggiarsi sulla sua spalla.
Sandir avvolse un braccio intorno alla vita di Snow. Di una cosa era sicuro: avrebbe seguito il consiglio di Umbra e vissuto pienamente tutto il tempo che aveva.
In quel momento, in compagnia delle persone a lui più care, poteva dire di essere veramente felice.  
 
 
 
 
Salve a tutti, qui lost in books.
Siamo giunti alla fine di questa lunga storia.
Per prima cosa volevo ringraziare tutti voi che avete letto, recensito, seguito, preferito o ricordato.
Inoltre volevo avvisare che, anche se ora non so dire quando esattamente, ci saranno alcuni capitoli singoli dedicati ognuno ad un personaggio in particolare di quelli presenti in questa storia, come tempo prima avevo fatto per il personaggio di Florian.
Quasi sicuramente ce ne saranno due a breve, poi si vedrà. Molto probabilmente le future one shot saranno tutte aggiunte in una raccolta unica assieme a quella già qui su efp.
L’unico caso in cui non si tratterà di un capitolo singolo riguarda Lavi. Nel suo caso ci sarà quello che si può definire uno spin off in più capitoli riguardante il suo passato.
Ci sarà anche un capitolo a parte dedicato ad un personaggio di cui si è parlato ma si è visto solo in flashback. Si tratta di Akane, una dei compagni del primo viaggio di Iliana.
Questo perché mi piacerebbe in futuro dedicare spazio anche al racconto del viaggio di Florian, Akane, Artorius e Iliana.
Anche se prima voglio riprendere a dedicarmi ad un’altra storia che continuerò oltre ad occuparmi di quello che ho già fatto presente poche righe fa.
Vi ringrazio ancora tutti quanti e, se interessati, spero darete un’occhiata anche al resto di ciò che riguarda questa storia ed i suoi personaggi.
Lost in books
   
 
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