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Autore: ballerina 89    11/03/2018    2 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicata ai nostri capitan Swan. Le storie tratteranno come tema principale scene di vita famigliare che tutti noi vorremmo vedere nella serie ma che purtroppo ci sono state negate. I personaggi che troverete all'interno di questa raccolta sono gli stessi delle mie due opere precedenti ( Happy Begining e l'amore vince ogni cosa). Buona lettura a tutti voi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV KILLIAN

Sono passati due mesi dalla tragedia che ha colpito la mia famiglia. Due mesi difficili sotto alcuni punti di vista... alcune volete anche pesanti oserei dire. Gestire due bambine non è mai semplice; figuriamoci quando non sei al pieno delle tue energie. A questo aggiungiamo l'essere constantemente alle prese con un dieciassettenne con  manie di indipendenza  e una popolazione che non smette mai di creare allarmismi inutili ed ecco che in grandi linee ho riassunto quello chè è la mia vita ultimamente. Agli occhi della gente sembrerebbe quasi di essere tornati alla normalità: Emma ha ripreso il suo lavoro da sceriffo, accompagna Leila e Henry a scuola, partecipa alle riunioni cittadine ed è tornata a presenziare alle cene di famiglia da Granny. La realtà però è ben diversa: è vero, Emma sta facendo enormi progressi, non è più chiusa in se stessa come i primi tempi... ma qualcosa la turba ancora. Non so cosa precisamente ma ho come la sensazione di esserne in parte responsabile.  Non fraintendetemi, non abbiamo avuto nessuna discussione in questo periodo, anzi... ci siamo supportati molto, eppure il nostro rapporto in qualche modo sembra essersi inclinato. Da cosa lo deduco? Beh semplicemente dal fatto che fa la mamma 18h al giorno no stop e nelle restanti 6h fa lo sceriffo. Nulla di male sul fatto che passi del tempo con i nostri figli, ma il tempo per me e per lei? Quel tempo che prima riuscivamo a garantirci tra il sonnellino di una bambina e i compiti pomeridiani degli altri due dove è andato a finire? Per non parlare della notte... anche li le cose sono di gran lunga cambiate. Fino a qualche mese era la parte preferita di tutta la giornata... era l'unico momento in cui potevamo essere solamente noi due. Non sto parlando di sesso, o almeno non solo. Aspettavamo la sera con ansia anche per il semplice parlare tra adulti, raccontarci la giornata, guardare un film stretti l'uno nelle braccia dell'altro... tutto questo adesso è scomparso. Anche se abbiamo  sempre abitutato le bambine a dormire nelle loro rispettive camerette  senza dare loro il vizio di dormire in camera con noi, da qualche mese a questa parte una piccola bambina si è insinuata nel nostro lettone e non c'è assolutamente verso di mandarla via. Mi correggo... un modo ci sarebbe anche ma ogni volta che tento di spostarla o di parlarle semplicemente dicendole che è ora che inizi a dormire da sola ecco che mamma Emma prende le sue difese e la piccolina rimane imperterrita nel lettone con noi. Pensate sia tutto? E invece no, non ho ancora finito: ricordate la tradizione zia/nipote? Quella di dormire una volta al mese da zia Regina per lasciare un po di privacy a me e Emma? Beh non esiste più. Emma di punto in bianco ha cambiato idea. Dice che avremo  tutto il tempo del mondo per stare da soli una volta che tutti e tre saranno cresciuti e che è giusto invece che ora passino quanto più tempo possibile con noi perchè purtroppo  cresceranno in fretta. Sto impazzendo ve lo giuro... stare lontano da lei mi uccide. Ho pensato molte volte di parlarle ma poi mi sono sempre tirato indietro, non sono bravo con i discorsi e ho paura di passare ai suoi occhi come un maniaco con il chiodo fisso del sesso. Non avendo ancora il coraggio di esporre questo mio disagio a mia moglie ho provato a chiedere aiuto alla sua migliore amica, Regina, ma quest'ultima è caduta dalle nuvole. Dice che Emma non fa altro che parlare di me: di quanto mi ama, di come solo io riesco a capirla, che senza di me sarebbe persa... e allora perchè tutta questa distanza tra di noi? non so più davvero cosa pensare. Regina mi ha consigliato di prendere il toro per le corna e parlarle, in fono solamente Emma può dirmi esattamente cosa sta succedendo. Ci ho pensato su e alla fine sono arrivato anche io alla conclusione che è inutile continuare ad aspettare che qualcosa si risolva da sola, devo prendere la situazione di petto e affrontarla una volta per tutte.
E' tornata a casa da poco e come ormai da tradizione è al piano di sopra con le bambine. Prendo un respiro profono dopodichè mi decido a raggiungerla. E' una visione mervigliosa quella che ho davanti: Emma in versione mamma ha un non so che di incantevole, bisognerebbe essere presenti ora in questa stanza per capire di cosa io stia parlando, purtroppo a voce non riesco a rendere bene l'idea. ok Killian... bando alle ciancie! O adesso o mai più.
- Emm...Emma tesoro, potremmo parlare un secondo? - chiedo sorridendole
- Certo! Dimmi... cosa c'è? - mi risponde senza preoccuparsi minimamente delle bambine che sono presenti nella stanza.
- Vorrei parlarti in privato possibilmente, è una cosa un po' delicata!
- O mio Dio! E' successo qualcosa? C'è un nuovo pericolo in città? - perchè lo sceriffo che in lei deve sempre emergere fuori?
- Tranquilla nessun pericolo cittadino per ora, ne tantomento un pericolo magico. Non è che però potresti... - e le indico con l'unica mano a disposizione il corridoio che porta alla nostra camera da letto.
Non sa cosa rispondermi, lo riesco a leggere dalla sua faccia. Fortunatamente per lei ma sfortunatamente per me è la piccola Chloè a rispondere:
- No mamy... no andale via, lesta co me! Io boglio tocare. - eccola che si scioglie al suono di quella richiesta
- Killian non è che potremmo parlarne più tard...
- No non possiamo aspettare oltre, io non posso aspettare oltre. - la presi per mano e la condussi a passo sostenuto nella nostra camera. Mi chiusi la porta alle spalle.
- C'era bisogno di trascinarmi? - chiese meravigliata della mia poca delicatezza. Ha ragione, sono stato istintivo ma sono due mesi che aspetto. - Si può sapere cosa c'è di così tanto urgente che non può aspettare? - non è arrabbiata, è semplicemente confusa.
- Noi! Ecco cosa non può più aspettare. Io e te, la nostra vita di coppia...
- Non riesco a seguirti.
- Andiamo Emma... non vorrai mica farmi credere che sia tutto ok tra di noi vero? - mi guarda senza proferire parola - Oh andiamo! Vuoi dirmi che non ti sei resa conto che non passiamo più del tempo insieme?
- Killian... passiamo tutte le nostre giornate insieme. L'unico momento della giornata in cui non ci vediamo è al lavoro, ma solo perchè hai deciso di non lavorare alla stazione.
- Intendo dire da soli Emma! Io e te, senza bambini. Quando è stata l'ultima volta che ci siamo concessi del tempo insieme?
- Non significa che deve esserci qualche problema tra di noi. I bambini, Chloè sopratutto, stanno passando un periodo particolare, hanno bisogno di attenzioni. Siamo i loro genitori, spetta a noi.
- Sono i bambini ad attraversare un brutto periodo o sei tu? Io penso che sia la seconda l'opzione giusta. Chloè non aveva nessun tipo di problema fino a quando non hai iniziato a viziarla per sopperire ad una mancanza... non te ne sto facendo una colpa, anzi... sono preoccupato per te. Vorrei che mi parlassi, che mi dicessi le tue paure o semplicemente cosa c'è che non va. 
- Non l'ho viziata! - si lamenta ma al mio sguardo, che sottolinea l'ovvio non può far a meno di abbassare lo sguardo. Sa che ho ragione - E comunque non c'è niente che non va in me.
Mi avvicino e mi siedo sul letto accanto a lei prendendole le mani:
- Tu dici di non avere nessun tipo di problema ma non è così amore, si vede lontano un km che c'è qualcosa che ti fa soffrie e poi l'attaccamento che hai verso le bambine e il non avere piu tempo per il tuo maritino non fa altro che confermare la mia ipotesi. Dove è andata a finire la mia Emma? 
- Ti manca la tua Emma? - mi dice sorridendo e deviando la mia domanda - Se volevi un po' di tempo solo per noi due bastava essere più espliciti amore! - cerca di ammiccare con lo sguardo ma fallisce miseramente.
- Si ok mi manchi! In tutti i sensi se proprio vogliamo essere sinceri ma non è solo questo il punto. Voglio sapere il motivo per tutta questa distanza e non venirmi a dire che sono i bambini la causa del nostro allontanamento perchè lo sai anche tu che non è assolutamente vero. Che c'è ho forse fatto qualcosa che ti ha infastidito? Ti prego parlamene cosicchè io possa provare a rimediare. 
- Non hai fatto nulla di sbagliato o che mi ha infastidito. Sto bene Killian, non ho nulla. Pensi che le cose tra me e te sianco cambiate ma non è cosi! Sei la persona che amo di piu al mondo insieme ai bambini.
- Quindi non avresti nulla in contrario a dimostrarmelo. - questa era la prova del nove.
- In che senso scusa?
- Mi ami?
-Certo che si! Ma che domanda è?
- Allora se mi ami questo weekend faremo una gita fuori storybrooke. Io e te da soli 
- Eemm mi cogli alla sprovvista Killian!
- Che c'è non vuoi?
- Non è che non voglio solo che.... il lavoro, i bambini... la vedo difficile poter organizzare tutto... e poi... non possiamo lasciare le bambine da sole per così tanto tempo.
-  Amore... partiremo Sabato mattina e saremo di ritorno Domenica sera. E' solo una notte e lo sai bene anche te che sono abituate.  E per il lavoro non preoccuparti tuo padre è più che felice di sostituirti.
- Si ok, ma...
- Ma cosa? - la guardai dritta negli occhi come a farle capire che non aveva scusanti. 
- Ok! Va bene. - non aggiunse altro.
- Davvero? - chiesi incredulo che si fosse già convinta
- Si davvero! Ma non dirmi più che non ti amo. - la baciai instintivamente ed iniziai a fantasticare sulla nostra piccola vacanza.
***

Sabato mattina. POV EMMA

Ancora non riesco a crederci. Ho detto di si. Alla sua proposta di partire ho risposto di si... e ora? E niente... ora sono nei guai.
Ha ragione a dire che non sono più la stessa, sto facendo di tutto per non fargli pesare questa situazione ma sto fallendo miseramente.  Mi sento in colpa ma non riesco a far nulla per rimediare. So già anche come andrà a finire questo viaggio: troverà modo e maniera per cercare di capire cosa c'è che non va. Dovrei parlargliene, sono sua moglie, ma non sono ancora pronta a farlo. Non sono pronta a tornare alla nostra vecchia vita.  Lo amo, lo amo alla follia, nessuno è mai riuscito a far breccia nel mio cuore così come lui, ma allo stesso tempo non riesco ad essere a mio agio... ho paura. 
- La signora è pronta? - mi dice riportandomi alla realtà. Devo smetterla di perdermi nei miei pensieri o prima o poi mi partirà una coronaria.
- Emmh si! Quasi... Chiudo il trolley, saluto i bambine e scendo.
 - Mmh... ti concedo un saluto di massimo 10 minuti. Domani sera le rivedremo quindi non prenderla come un addio per favore. - disse ironicamente per farmi strappare un sorriso. - Ti aspetto di sotto.
Avanti Emma, un po di coraggio! Digli la verità, digli che non te la senti di partire. - Killian aspetta! - vedo che si volta - Io volevo dirti una cosa... - non perdere la concentrazione. Ora o mai più.
- Dimmi amore! - mi risponde lui alzando un sopracciglio come è solito fare.
- Io... volevo dirti che... 
- Che?
- Che ti amo e che sono felice di partire con te! - vigliacca Emma! sei una vigliacca.
- Anche io ti amo amore! - mi bacia e va al piano di sotto. Non sono riuscita a dirgli nulla. So che ci rimarrebbe malissimo e non voglio.  Sta già male a causa mia se proprio dobbiamo essere sinceri,  non voglio ferirlo ancora di più. Questo piccolo viaggio sarà difficile da affrontare per me ma devo farlo... per me stessa, per lui... per noi!
- Emma ti vuoi muovere? Quel poveracciò invecchierà di altri 300 anni se continui di questo passo. - e' Regina questa volta a riportarmi alla realtà. E' qui per occuparsi delle bambine in nostra assenza. 
- Si si ecco, ho fatto! Saluto le bambine e vado.
- Le hai salutate dando loro il buongiorno stamattina, non serve altro, vai!
- Non posso non salutarle. - risposi e nel mentre ecco che la piu piccolina fa il suo ingresso con il suo pigiamino rosa e il suo orsacchiotto di peluche in pendant.
- Mamy dobe bai? - che dolce che è
- Amore vieni qui! - la prendo in braccio - La mamma deve uscire, tornerà presto per giocare con te e Leila ok?
- Pule io uscile! Io co te mamy!
- Non si può Chloè! Resterai con me non sei contenta? - le disse sua zia ma a quelle parole ecco che la piccola inzia  a piangere. Menomale che non le ho detto che sarei stata fuori due giorni altrimenti le urla si sarebbero sprecate. Odio vederla piangere...
- Regina ascolta, lei che è piu piccolina magari la portiamo con...
- Non se ne parla Swan! Non so cosa ti succede ma non è di certo la prima volta che restano con me. Tranquilla so come calmarla.
 - Non voglio lasciarla mentre piange... forse è il caso di aspettare un pochino. Giusto il tempo che si calmi un po'.
- Ancora qui stai? Guarda che se non vai al piano di sotto con le tue gambine, ti ci mando io per via direttissima.
- Regina ma...
- Non mi lasci altra scelta. - usa la magia su di me e in men che non si dica sono già fuori il vialetto di casa. Killian è gia in macchina.
- Pronta ad andare? - mi chiede sorridendo 
- Chloe sta piangendo...
- Sono sicuro che con un bel cartone animato si calmerà! Andiamo salta su. - anche se un po titubante alla fine salii in macchina. Mi lasciò scegliere la meta per me più rilassante tra la montagna e il mare e nel giro di poco eccoci già sulla Jolly roger in viaggio verso una meta sconosciuta che lui descriveva come un angolo di paradiso.
 ***
Qualche giorno prima di proporle di partire, ero in mare per scaricare la mia tensione e mi sono imbattuto in un'isola che non avevo mai visitato prima. Era piccolina ma davvero molto molto accogliente... pensai subito che sarebbe stata l'ideale per me ed Emma quindi quando questa mattina le ho proposto se preferiva il mare o la montagna sperai davvero che scegliesse la prima opzione, volevo assolutamente portarla in quel piccolo magico, intimo ritrovo.  Erano ormai due ore che eravamo in viaggio, e all'incirca ne mancava ancora una per giungere a destinazione. La vidi seduta a guardare l'orizzonte, era magnifica, come sempre del resto. Presi un profondo respiro e mi avvicinai a lei. 
- Che fai? - Chiesi per rompere la tenzione che sentivo scorrere tra noi
- Mi godo il panorama.
- Posso farle compagnia principessa? - mi sorride gentilmente e mi fa spazio per sedermi accanto a lei. Resto li in silenzio al suo fianco a far finta di ammirare l'oceano. In realtà sto ammirando lei, ma lei sembra non accorgersene. allungo il braccio e le circondo le spalle. Resta li, ferma, impassibile.... non dice nulla e questo non è assolutamente da lei. Sarei tentato di dire qualcosa o di provare un'altro approccio ma non credo sia la soluzione giusta. Ha passato un periodo difficile e qualsiasi cosa abbia ora, collegata o no a quell'evento, deve essere risolta con calma e pazienza. Dovrò inventarmi qualcosa una volta giunti a destinazione. Le do un piccolo casto bacio sulla guancia dopodiché torno al timone a governare la cara Jolly. 
Il mare è dalla mia parte, è calmo e di un colore meraviglioso. Arriviamo in anticipo in base alla tabella di marcia e non posso essere più felice di così. Sistemai la Jolly e dopo aver preso la mano della mia donna la condussi a riva.
- Allora amore... che dici, ti piace?
- Killian è... è meravigliora. - finalmente un sorriso sincero - Come hai fatto a trovarla?
- Segreti del mestiere piccola! Che ne dici ti va di perlustrare la zona?
- Assolutamente si. 
Iniziò così la nostra piccola vacanza, mano nella mano a scoprire le piccole meraviglie di quell'isoletta. Attimi meravigliosi accompagnati da però  silenzi inspiegabili e momenti intimi non colti. Sembrava di essere in paradiso ma contemporaneamente all'inferno.  
- Che ne dici di un bagno? - non aspettai la sua risposta, le tolsi il copricostume che aveva insossato in  barca, la presi in braccio e la buttai insieme a me in acqua. Nuotammo fino ad arrivare dove l'acqua era più profonda. La strinsi a me e piano piano iniziai a darle dei teneri baci sulle labbra per poi scendere verso il suo collo. Mamma mia quanto mi era mancata in quei due mesi. Non mi disse nulla all'inizio, anzi... si stava decisamente lasciando andare potevo vederlo ma non appena intensificai il lavoro ecco che immediatamente si irrigidì.
- Che hai? - le chiesi con il fiato corto. Non poteva lasciarmi impazzire così
- Niente - sorrise - Solo... siamo arrivati da un bel po' ormai, non pensi sia il caso di chiamare a casa e vedere se è tutto ok?
- Non  lo stai dicendo sul serio vero? Emma... ma che ti prende si puo sapere? - ha davvero interrotto un nostro momento di intimità?
- Niente! E' solo...
- Solo ti devi lasciare andare ok? - risposi io riprendedo da dove avevo interrotto.
- Killian... no... aspetta! 
- Che c'è? - dissi
- Torniamo a riva ok? L'acqua è fredda. - scusa terribile ma feci finta di nulla. Continuammo per parte della giornata così: non dava cenni di voler parlare di un possibile problema e non appena tentavo un approccio fisico con qualche scusa interrompeva il tutto. Ero sul punto di impazzire... non era mia moglie quella che avevo davanti. Che avrei dovuto fare per scoprire la verità? Non avevo idea su come comportarmi così decisi di allontanarmi per un po. Volevo restare da solo.
POV EMMA.
Eccolo che si allontana senza dirmi dove sta andando. E' arrabbiato, triste, deluso... non lo so. So solo che è colpa mia. Sono una vigliacca. Dovrei corrergli dietro, dirgli che sono una stupida, che ho paura... dovrei correre da lui e dirgli che lo amo, che farei l'amore con lui fino a domani e oltre ma niente, la paura vince sulla volontà. Lo conosco, ha una pazienza infinita il mio uomo ma lo posso vedere dal suo sguardo mentre si allontana: lo sto mandando ai matti. Passa qualche ora ma lui non accenna a voler tornare, si sta facendo buio e inizio ad essere proccupata. Non mi lascerebbe mai da sola quindi deve per forza essergli successo qualcosa... ODDIO! Mi basta pensare a questo per mettermi in piedi pronta ad andare a cercarlo. Devo assolutamente trovarlo e assicurarmi che stia bene. Corro sulla nave, prendo la prima torcia che trovo e torno sull'isola. Cerco tra tra tutte quelle piante un piccolo segno del suo passaggio, solitamente per non perdersi segna la corteccia degli alberi con il suo uncino, ma niente... non trovo niente. Anche chiamarlo è inutile... non risponde. Che gli sia davvero successo qualcosa? No.. non può essere vero. Mi butto a terra e comincio a piangere disperata. Tutto il dolore provato in questi due mesi e mai dimostrato ecco che si moltiplica al solo pensiero che anche il mio uomo mi abbia lasciato. Non so cosa fare... sono nel panico piu totale. Dovrei continuare a cercarlo ma la paura di trovarlo ferito se non peggio mi paralizza. Lui non mi lascerebbe mai da sola... non lo ha mai fatto neanche quando ci odiavamo quindi  deve essergli per forza successo qualcosa. Mentre solo li, ferma a terra in mezzo a quella piccola foresta paralizzata dalla paura, sento un rumore di foglie. Alzo lo sguardo speanzosa ma niente... è solo un piccolo animaletto. Lo guardo correre ma il mio sguardo si sofferma su un particolare. C'è un'ombra in lontananza. Mi alzo e mi avvicino verso quell'ombra. piu vado avanti e piu quell'ombra non è piu ombra ma una sagoma... la sagoma di un uomo: Il mio uomo. Corro come una furia per ragiungerlo: è seduto di spalle su una roccia. Appena arrivo nelle sue vicinanze rallento per non spaventarlo
- Ki... Killian... - la mia voce trema... - Killian... sei.. sei tu? - il mio cuore batte all'impazzata, so per certo che è lui ma non so perchè glielo chiedo uguale. Lui non mi risponde.Continua a restare seduto li impassibile, come se non mi ascoltasse  - Killian mi hai fatto prendere un accidente - dico riprendendo a piangere - Pensavo ti fosse successo qualcosa di brutto. Mi hai spaventata - Niente... non proferiva parola. - Killian... ti prego di qualcosa, non riesco a sostenere questa situazione... perchè non mi parli? Io pensavo di averti perso per sempe - cado a terra in ginocchio e inizio a iperventilare, non ce la faccio piu. - Io morirei se questo accadesse. - non riuscii piu a parlare tanto erano forti i singhiozzi dovuti al pianto.
- Adesso capisci come ci si sente vero? Averere vicino la persona che ami, e credere di averla persa per sempre... - finalmente sento la sua voce. Vorrei dire che è bella come semrpre ma non è cosi: è una voce devastante. E' la voce di un uomo distrutto. Non aggiunge altro, si alza da quella maledettissima roccia e mi raggiunge, si siede a terra accanto a me e fa l'unica cosa di cui ho bisogno: mi abbraccia. Restammo così per non so dire quanto tempo, so solo che man mano che lui mi teneva stretta e mi accarezzava la schiena io riuscii a calmarmi un po.
- Pensavo fossi morto. Questa maledettissima isola è piccola e tu non rispondevi ai miei richiami.
- Non volevo farti credere questo, davvero.  Volevo però farti capire come ci si sente quando una persona da tutta se stessa per raggiungere  l'altra ma dall'altra parte trova solo muri. 
- Io...
- Shhh fammi parlare: Io ti ho conoscita quando eri circondata da muri, quando eri una ragazza sperduta, quando a parte mary margaret e David non avevi amici. Ho saputo leggerti dentro e mi sei piaciuta fin dall'inizio. Eri una gran testarda e ho dovuto faticare anni per ottenere la tua fiducia. Mi sono mai arreso? No mai e alla fine ti ho conquistata. Molti sentendo questa storia possono pensare che questa sia stata la parte piu dura: conquistarti... e invece no. La parte più dura è avvenuta dopo quando ho ripromesso a me stesso di abbattere tutti i muri che ti circondavano e eliminare ogni armatura che ti eri costruita addosso. Mi hai fatto sudare, mi hai dato filo da torcere ma alla fine sono riuscito anche in  questo intento riportando in vita la vera Emma. Ci siamo sposati e messo su famiglia. Da quel giorno la nostra vita è sempre stata rose e fiori? Assolutamente no. Tra pazzi psicopatici all'attacco, incomprensioni e litigi ne abbiamo viste delle belle ma non ci siamo mai arresi.  Io vedevo così la nostra vita: piena di ostacoli ma sempre insieme e senza segreti. Tutto sembrava perfetto... fino a quelche mese fa. Sappiamo cosa ci è successo, non starò qui a riaprire altre ferite ma c'è una cosa che non ho capito e che vorrei che tu mi spiegassi: capisco il dolore, capisco che la situazione non è semplice da accettare, capisco che ci voglia del tempo per assimilare tutto e metabolizzare la cosa... capisco tutto davvero. Tutto tranne una cosa: cosa centro io? Come mai il nostro rapporto si è inclinato cosi? Ho rivissuto questi due mesi con la mia mente per pensare ad un mio possibile sbaglio nei tuoi confronti ma non riesco a trovare una risposta. L'unica che puo farlo sei tu ma sembra che tu non ne abbia voglia o non ne senta il bisogno. Anche se viviamo sotto lo stesso tetto e passiamo parte della giornata insieme a parlare come se nulla fosse, tu sei diversa: sei distaccata, fredda... hai messo non so quanti paletti tra me e te. Se non ci fossero le bambine neanche ci rivolgeremo la parola. Non abbiamo più un momento tutto per noi: le nostre cenette romantiche, le passeggiate al chiaro di luna, le nostre serate abbracciati sul divano a sorseggiare rum... è sparito tutto. A momenti non ricordo neanche più l'ultima volta che abbiamo fatto l'amore. Io sto male Emma ma non credere che sia solo per tutte quelle belle cose che prima cerano tra noi e ora non piu. Sto male perchè ti vedo soffre in silenzio. Sto male perchè non riesco ad aiutare mia moglie... sto male perchè dai tuoi atteggiamenti capisco che la colpa è mia. 
o mio Dio... sono stata una sciocca. Ho pensato al mio dolore, alle mie insicurezze, alle mie paure ma non ho pensato alla cosa più importante di tutte: non ho pensato a lui.  Non ho pensato che con questo mio comportamento avrei potuto ferirlo. 
- Mi sento uno schifo Killian... le parole che mi hai detto quella sera in ospedale sono incise nella mia mente come un tatuaggio. Non andranno mai via.  La notte non faccio altro che sognare  te in lacrime che mi comunichi che abbiamo perso un bambino.  La tua faccia sembra delusa e io posso intuire che la delusione che hai è nei miei confronti. Tu in quei sogni mi ritieni responsabile della perdita di nostro figlio. Mi sveglio di soprassalto e devo uscire di corsa dalla camera da letto per paura che tu ti possa svegliare. Non riuscierei a sostenere il tuo sguardo. Farebbe troppo male.  Ho commesso un errore ha far prendere l'abitudine a Chloe di dormire nel nostro letto è vero ma è l'unico modo per non dare di matto. Tenerla contro il mio petto e sentire il suo cuoricino battere mi calma. Prendermi cura di loro mi calma... mi aiuta a non pensare. 
- Guardami! - mi dice con le larime agli occhi - non ti ritengo responsabile di nulla! Non è colpa tua! Non è colpa di nessuno, è andata così.
- Lo so... però io non riesco a far finta di nulla. Quando mi guardi con quegli occhi pieni d'amore mi sento rinascere ma poi nella mia mente il sogno continua a perseguitarmi e alla fine mi convinco che sia quella la realtà e che in teoria i tuoi sguardi pieni di amore sono solamente frutto della mia immaginazione. La mia mente dice:Come può amarmi ancora dopo aver perso un figlio... suo figlio! Colpa o non colpa sono sempre io che lo portavo in grembo. E' il mio corpo che non è riuscito nel suo compito. Anche se non direttamente un minimo di colpa ce l'ho. Ho detto una frase quel giorno, quando mi hai detto che dovevamo aspettare i risultati dei test per sapere se ci fossero state complicazioni. Ho detto che avrei voluto un altro bambino e tu hai detto di essere più che d'accordo. 
- So già quello che stai per dire e ti rispondo subito: No! Nessun altro bambino o bambina sostituirà mai chi sai tu. Vorrei un altro figlio questo è vero, ma non per rimpiazzare una perdita. 
- Lo so ma c'è anche dell'altro... io quel giorno ho parlato a sproposito... non ero in me, ero divorata dal senso di colpa e dalla paura di non poter aver piu bambini. Avevo paura che in quel caso mi avresti abbandonata come hanno sempre fatto tutti nella mia vita. Non ero sicura di volerne altri ma la paura ha avuto la meglio e mi ha fatto parlare senza raggionare sulle possibili conseguenze. A mente fredda ci ho ripensato e alla fine mi sono detta che come ideaa non era poi così male. Un bambino non avrebbe fatto altro che portarci altro amore, cosa di cui abbiamo assolutamente bisogno. Henry e Leila non erano assolutamente in programma così come l'ultimo, di Chloè ne abbiamo parlato ma non programmata così presto... per una volta nella vita ero convinta di volerne un'altro ma poi... lo sai perchè ho rotto la tradizione delle bambine e di Regina? Perchè l'ultima sera che le ho lasciate dormire fuori stavamo quasi per...
- L'ultima sera che le abbiamo lasciate dormire fuori è la prima volta di una lunga serie che mi hai rifiutato. 
- Stavamo per fare l'amore ma proprio mentre mi stavo per abbandonare completamente a te altre paure sono nate nella mia mente: e se nei risultati delle mie analisi ci fossero stati degli errori... se  per davvero non potevo avere piu figli? E se invece fossi rimasta incinta ma avessi perso anche questo bambino? Tutte queste domande portavano ad un'unica e sola risposta: Tu ne saresti stato devastato, forse mi avresti dato la colpa e alla fine il nostro matrimonio sarebbe fallito. Ho paura ancora adesso, evito di stare da sola con te perchè il mio primo istinto sarebbe quello di saltarti addosso... ma non posso. 
- Certo che ho sposato la persona più complessata sulla faccia della terra! Dovevi venire da me il primo giorno che hai avuto quell'incubo... dovevi dirmi cosa stava succedendo quella sera quando eravamo a casa da soli. Sai che ti amo e che ti rispetto, non ti avrei mai costretta a fare cose di cui non ti sentivi pronta. E' vero che voglio un bambino, ma non ho mai detto che lo voglio adesso. Lo vorrò nell'esatto momento in cui sarai pronta ad averlo anche tu  e se tu non sarai mai pronta per questo passo... beh significherà che 3 pargoli bastano e avanzano.  Ti voglio tutto il bene del mondo, aspetterò che tu sia pronta ma voglio che tu sappia una cosa: la vita di castità non fa per me. Non ti tradirò mai questo è certo ma non farmi aspettare troppo a lungo. Se non vuoi bambini non c'è problema: esistono le precauzioni se te ne fossi dimenticata.
- Beh... non mi sembra che con noi funzionino piu di tanto. - rido. 
- Non sono loro che non funzionano, siamo noi che abbiamo amato il rischio. 
- Ti amo Killian. Scusami per tutto. Potrai mai perdonarmi?
- Come posso perdonarti se non c'è nulla da farti perdonare? - Mi bacia e finalmente riesco a ricambiare il bacio senza timori, senza cattivi pensieri. - OHH! Questo si che è un bacio. - Mi abbraccia ancora piu forte di prima. - Ti prometto Emma che farò modo e maniera di non far piu succedere nulla di brutto alla nostra famiglia.  Ti prometto,anche se non nell'immediato, che  riuscirò a trovare un modo per abbattere le tue paure. Ti prometto, ma questo già lo sai, che non ti libererai mai di me... tu in cambio però devi promettermi di fidarti.
- Io mi fido di te! - ci scambiamo un altro bacio, questo di gran lunga piu passionale del primo. Facciamo fatica a staccarci ma è giusto così, abbiamo... o meglio, ho perso troppo tempo dietro le mie paure. E' ora di riprendere in mano la mia vita. Anche se a fatica è lui il primo a rompere il contatto tra le nostre labbra. 
-  Che ne dici? Torniamo a casa?
- Ma come? Non avevamo un weekend noi due? Sarà anche iniziato male ma abbiamo ancora una giornata a disposizione. - cambio posizione, mi stacco dal suo abbraccio per portarmi sopra di lui. Inizio a baciarlo con foga. Non so cosa mi stia succedendo, forse sono semplicemente impazzita ma è come una droga... non riesco a staccarmi. 
- Per quanto mi piaccia il trattamento che mi stai riservando purtroppo devo interromperlo.
- E' una vendetta per caso? Mi ripaghi con la mia stessa moneta? - rido ma lui è tornato serio.
- Ascolta... che tu ci creda o no sono venuto qui principalmente per star da solo con te e parlare a cuore aperto senza nessuno nel raggio di 50 km e oltre. Non ti nego che mi sarebbe piaciuto intraprendere anche un discorso più fisico visto l'astinenza però pensandoci ora come ora  sarebbe sbagliato. Non sei ancora pronta. E' vero hai espresso le tue paure ma questo non significa averle superate. Forse ci vorrà una settimana, forse un mese o anche un anno. Forse basterà solo la mia vicinanza o quella delle bambine, forse dovremmo chiedere aiuto a Archie. Non mi interessa... aspetterò anche tutto il tempo del mondo. Se venissi a letto con te oggi sarebbe una mancanza di rispetto nei tuoi confronti e non voglio. Sono venuto qui in primis per capire cosa ti turbava, ora che lo so possiamo tornare a casa. Abbiamo un altro problemino di cui occuparci.
- A si? E quale sarebbe?
- Chloè! 
***

POV REGINA.

Era mattina finalmente. Dopo una notte insonne ecco che finalmente Chloè decide di addormentarsi. Finalmente... stavo per perdere ogni speranza. Sento suonare alla porta: chi diavolo sarà mai a quest'ora? Mi sbrigo ad aprire per paura che suonino di nuovo svegliano la bambina ma quando apro la porta trovo davanti a me niente di meno che Emma e Killian
- Che diamine ci fate voi qui? Non dovreste essere in qualche posto sperduto a risolvere i vostri problemi? 
- Che tu ci creda o no lo abbiamo fatto. - Mi rispose la mia amica finalmente con un sorriso degno di chiamarsi tale sulla faccia. Anche Killian non è da meno.
- Non che non sia contenta di vedervi ma... visto che c'eravate non potevate godervi un po di tempo insieme? - guardai Killian piu che altro visto le sue ormai chiare necessità.
- Abbiamo pensato che qui saremmo stati piu utili. Come è andata con le bambine? - mi chiese una volta accomodati tutti e tre sul divano.
- A meraviglia, sono state due angioletti. 
- Davvero? - mi chiede Emma meravigliata di quella risposta.
- Certo che no! Leila è stata un amore di bambina ma Chloè... mamma mia! Ne ha combinate di tutti i colori.  Ha pianto per quasi tutto il tempo e quando non piangeva faceva i dispetti a sua sorella. Non ha voluto fare il riposino pomeridiano. E' uscita dal suo lettino almeno sette volte rischiando di rompersi la testa. Non ha voluto mangiare nulla e per protesta quando l'ho messa sul seggiolone ha buttato a terra e sui muri tutto quello che le avevo preparato. Ho finito? Certo che no! Vogliamo parlare di quando ieri sera l'ho preparata per metterla a letto? Era tardi ed era evidente che fosse stranita. Per fare prima ho pensato di metterla sotto la doccia piuttosto che farle il bagnetto. Non potete capire: gli strilli sono arrivati anche a casa di tua madre come minimo. Il vicinato avrà pensato che la stavo torturando... morale della favola? La doccia è stata un vero fiasco; voleva il bagnetto. Bene! Ho preparato la sua vaschetta, l'ho messa dentro con tutte le sue belle paperelle e.... arrabbiata per non si sa che cosa ha iniziato a buttare tutta l'acqua a terra gridando di essere un pirata. Inutili favole, canzoncine, cartoni e camomilla.  Si è addormentata questa mattina alle sei e mezza per sfinimento. 
***

POV EMMA

Nel sentire pronunciare tutti quei guai combinati dalla mia bambina non sapevo se ridere o se piangere. Forse piangere sarebbe stata l'opzione corretta. Chloè non è mai stata una bambina ribelle, vivace si ma ribelle proprio no. E' evidente che il suo comportamento sia stato incoraggiato da qualcuno. Quel qualcuno sono io. Lo confesso a causa delle mie esigenze e dei miei problemi l'ho viziata un po' troppo. Non credevo però che sarebbe arrivata fino a questo punto. Bisognava correre ai ripari. Mi scusai con Regina, la quale non era assolutamente arrabbiata e la congedai visto che era distrutta. Quando la mattina Chloè si svegliò e mi trovò accanto al suo lettino mi sorrise e allungò le sue manine per stringermi in un abbraccio. Sembrava la solita Chloe ma giusto il tempo di vestirla e di farle fare colazione che ecco che il piccolo diavoletto che si era impossessato di lei la sera precedente tornò a farle visita.
- boglio tocare mamy!
- Amore mamma deve andare sistemare parte del casino che hai fatto ieri. Vai a giocare con leila e con papà.
- No boglio tocare con te!
- Appena avrò finito giocheremo un po ok?
- NO BOGLIO TOCARE OLA! - non contenta di aver urlato aprì il cassetto della cucina, l'unico a cui arrivava in base alla sua altezza e iniziò a lanciare a terra tutti gli oggetti che trovava all'interno. Sarebbe stata davvero un'impresa farla tornare come prima. 
*** 
Di giorno in giorno la situazione sembrò migliorare sempre di più fin quando il mese successivo l'allarmismo : uragano Chloè rientrò del tutto. La bambina era finalmente tornata ad essere serena, giocava con tutti, piangeva pochissimo e sopratutto non era più arrabbiata con il mondo intero. Avevamo risolto quasi tutto... l'unica cosa che non eravamo ancora riusciti a fare è farla dormire nel suo lettino la notte. Anche la situazione "fisica" tra me e Killian era quasi risolta de tutto. Quasi perchè anche se io ero tornata in me una piccola signorina ci impediva di trascorrere del tempo da soli. Era sera, Henry era da Regina e Leila aveva deciso di passare la notte da nonna Snow per poter giocare con Neal. Io e Killian avevamo casa libera... o quasi. Chloè era nel salottino a giocare mentre io e Killian eravamo in cucina. Avevevamo cenato da poco e ora mentre la bambina scaricava le sue ultime energie prima della nanna io me ne stavo seduta al tavolo ad ammirare mio maritino in versione casalingo che lavava i piatti. Aveva un non so che di sexy... o forse era solo la mia astinenza a farmi parlare. Ormai erano giorni che soffrivo, non mi bastava più il dormire accanto a lui, avevo bisogno di più. Avevo davvero bisogno di far tornare il nostro rapporto alle origini. Mi alzai e lo raggiunsi abbracciandolo da dietro. 
- Sei sexy in versione casalingo con una mano sola!  - feci uscire la camicia dai suoi pantaloni e e iniziai a sottonargliela.
- Oi... frena signorina! E' l'umomo che dovrebbe prendere l'iniziativa non trovi? - mi disse malizioso voltandosi e baciandomi.
- Mi piacciono i giochi di ruolo.
- Ah si? Dimostramelo! - non me lo feci ripetere due volte iniziai a baciarlo con foga, gli strappai letteralmente la camicia da dosso e la gettai a terra. stavo per passare ai suoi pantaloni quando una vocina mi riportò con i piedi per terra.
- Mamy!  che tate pacendo? - chiese inclinando la testa di lato. Maledizione... avevo dimenticato che fosse ancora sveglia
- Amore nulla! Non stiamo facendo nulla.
- Pecchè papà no tamicia? fa fleddo! - ero diventata bordeaux per la vergogna e killian che fa? inizia a ridere. - Papà deve mettele il pizzamino?
- E' si amore papà sta andando a mettere il pigiamino cosa che dovresti fare anche tu.
- Ma io no tanca.
- Niente storie, è ora di mettere il pigiamino e andare a nanna. - evitando di incrociare lo sguardo con Killian che ancora se la stava ridendo andai al piano di sopra a vestire Chloè. Una volta riuscita nell'intento la portai nella sua cameretta. 
- No no no! Io ninne co voi.
- Amore sei grandi ormai per dormire con mamma e papà.
- No! Io piccola. io anni così! - mi disse indicando con la manina i suoi due anni. - Leila glande no io. 
- Ascolta: chi è la brava bambina della mamma?
- Io! 
- E le brave bambine cos'è che non fanno?
-  i capicci!
- Brava amore! Quindi per dimostre a mamma che sei un abrava bambina devi provare a dormire nel tuo lettino questa notte ok?
- No!
- Chloè... 
- Io paula!
- Non è vero, hai sempre dormito da sola. Facciamo così: se questa notte dormirai nel tuo lettino domani mattina la mamma ti coprerà un nuovo giochino ok?
- Lo telgo io?
- Si potrai sceglierlo tu.
- Allola notte mamy! - si mise da sola sotto le coperte e chiuse gli occhietti. Che gran furbetta non c'è che dire. Aspettai che si fosse addormentata dopodiche spensi la luce della sua cameretta e andai in camera da letto. 
- Non mi dire: ci sei riuscita? - mi prese in giro Killian 
- Stai zitto e datti da fare... abbiamo un'infiniità di tempo da recuperare. 
- Come la signora comanda!
Ebbene si... ci è voluto un po ma alla fine tutto è tornato alla normalità. Ho due genitori,Ho un martio tre figli un'infinità di amici meravigliosi. Abbiamo avuto una grave perdita e sono caduta in basso... ho toccato il fondo se così si può dire, ma come ben si sa una volta toccato il fondo non si può far altro che risalire.  Ho iniziato passo dopo passo a riprendermi la mia vita e adesso a distanza di mesi posso dire di esserci quasi completamente riuscita. Rimarrà per sempre un vuoto nel mio cuore ma se da un lato c'è un vuoto dall'altro c'è tanto amore e per ora è questa la cosa importante. 
 
Note dell'autore:
Scusate se vi ho fatto aspettare ma mi ci è voluto un po per mettere nero su bianco questa one shot. Cosa dire: diciamo questo è un capitolo di passaggio prima di poter tornare a narrare di avvenimenti divertenti e pazzi all'interno di questa stramba famiglia. 
P.S. Ho pubblicato senza controllare. Scusate per eventuali errori ma vado molto di fretta. E' capace che tra qualche ora ripassi da queste parti per aggiustare il tutto. scusate ancora e alla prossima. 




  
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