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Autore: ArrowVI    13/03/2018    1 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 1-1: Star



Solitamente la cittadina di Samir era un posto molto tranquillo, ma quel giorno era diverso.
Ragazzi e ragazze provenienti da tutta Avalon si erano radunati in quella piccola cittadina per partecipare alla seconda parte dell'esame di ammissione all'istituto "Star", l'istituto più conosciuto e prestigioso di tutta Gaia.

Nessuno si sarebbe mai sognato di arrivare in ritardo in quel giorno così importante...
Infatti, lui non lo sognò: lo fece.


Qualcuno bussò alla porta della sua stanza, per poi aprire senza neanche aspettare il permesso.
Un uomo entrò all'interno della stanza, sorreggendosi grazie all'aiuto di un bastone in legno chiaro. Nonostante il suo aspetto fosse quello di un uomo abbastanza avanti con l'età, il suo passo era fiero e sicuro: infatti, il suo fisico e il suo carattere erano ancora scolpiti dalla sua carriera come soldato.
Le uniche cose che lo tradivano, però, erano i capelli bianchi, dei baffi grigi e le rughe sotto gli occhiali.

<< Non devi prendere parte all'esame di ammissione, Michael? >>
Domandò l'uomo, non appena entrò all'interno della stanza, ad un ragazzo che era ancora disteso nel suo letto.


La stanza non era poi così grande: la luce del sole entrava da una finestra davanti all'uomo.
Vi erano un letto, una scrivania di legno scuro, un armadio e un piccolo comodino a fianco del letto sul quale il ragazzo era disteso.

Sentendo la voce dell'uomo, il ragazzo saltò rapidamente giù dal letto.

<< Che ore sono?! >>
Esclamò, afferrando i suoi vestiti e vestendosi in fretta e furia, mettendo a soqquadro la sua stanza.

<< Il sole è sorto da almeno due ore... Quindi credo siano circa le nove. >>
Gli rispose l'uomo, pensieroso, ridendo sotto i baffi e toccandosi gli occhiali.

Il ragazzo lanciò un urlo di disperazione che echeggiò per tutta la casa.

<< Potevi venire a svegliarmi prima, Zio! >>
Esclamò il ragazzo, disperato, lasciando subito dopo la stanza in fretta e furia.

<< Dovresti svegliarti da solo, in queste circostanze... >>
Rispose l'uomo, divertito e, allo stesso tempo, amareggiato dal comportamento del ragazzo.


I suoi capelli erano rossi e aveva occhi di colore argento: 
Michael Jeremy Rider.

Nipote di un ex-soldato superstite della  Notte Cremisi  avvenuta diciassette anni fa, Jorge Rider.
Senza genitori, venne cresciuto solamente dal fratello della madre, Annah Rider, morta poco dopo averlo messo al mondo.

All'età di appena sei anni notò una parata militare passare per la sua cittadina, Samir, e da li iniziò ad ammirare i soldati: voleva diventare come loro.
Jorge, notando la sua determinazione, decise quindi di insegnargli ciò che imparò quando era ancora un soldato.

Undici anni dopo, riuscì a far partecipare il nipote all'esame di ammissione alla Star, l'istituto militare più importante di tutta Avalon.



Michael lasciò in fretta e furia la sua casa, dopo aver mangiato rapidamente qualcosa, per ritrovarsi davanti alle porte dell'istituto Star in appena trenta minuti, appena cinque minuti dopo l'apertura del cancello.

Era un istituto gigantesco, con grosse mura grigie a far da perimetro e un tetto rosso.
L'entrata era un grosso portone metallico, preceduto da un grande giardino.

Vi era un sentiero in pietra che faceva strada fino all'entrata dell'istituto, ai cui lati vi erano diverse statue in pietra di eroi mitologici e personaggi famosi che si erano diplomati in quell'istituto, come ad esempio il Gran Generale Xernes Ravier, e l' Asso dell'Impero: Andromeda.

L'istituto Star era composto da tre piani, uno per ogni anno scolastico:
Il piano terra, per il primo anno;
Il primo piano, per il secondo anno;
Il secondo piano, per il terzo anno.

Ogni piano poteva ospitare un determinato numero di classi, otto, che, a loro volta, potevano avere fino ad un massimo di sedici studenti ciascuna.
Quindi ogni anno aveva una capienza massima di centoventotto studenti.

Visto che centoventotto era il numero massimo di nuovi studenti accettati, l'esame di ammissione venne diviso in due parti per diminuire drasticamente il numero di partecipanti: una prova scritta e una pratica.
Ciononostante, però, i partecipanti che prendevano parte all'esame erano così tanti che anche la prova pratica venne suddivisa in più sezioni, spalmate in tre giorni.

Quello era l'esame mattutino del terzo giorno, la penultima sezione di esame.


Dopo aver preso un profondo respiro, Michael si diresse verso l'entrata della Star.
Indossava l'uniforme scolastica che gli venne data per partecipare all'esame: in caso non fosse riuscito a passarlo, avrebbe dovuto renderla.

Una camicia bianca con una piccola spilla a forma di stella nel petto e dei pantaloni neri.
Nonostante il prestigio dell'istituto, l'uniforme era piuttosto comune.

La stella, infatti, era l'accessorio più importante, qualcosa che non avrebbero mai dovuto perdere:
Era di color oro, con delle minuscole sfere nelle cinque punte. Al suo interno vi era incisa una " S " in argento.


<< Certo che c'è più gente di quanto mi aspettassi... >>
Disse il ragazzo, sorpreso, mentre si incamminò per il sentiero che portava all'entrata dell'istituto.
Continuò a guardarsi intorno, sorpreso da quante persone ci fossero intorno a lui.

<< Be', se consideri che ci sono circa quattro mila iscrizioni annue, e che tra loro solamente centoventotto vengono presi come studenti... Direi che il numero diminuirà molto presto. >>
Disse una voce femminile, proveniente dalle sue spalle.

Michael si voltò rapidamente, riconoscendo immediatamente la ragazza che gli aveva rivolto la parola.

<< Jessy?! Erano almeno due mesi che non ti vedevo! >>
Esclamò, sorridendo e dirigendosi verso la compagna, abbracciandola.


Jessica Rosefield, una aristocratica, primogenita della casata dei Rosefield, una delle tre famiglie più importanti ad Avalon, seconda solo ai Ravier e ai Pendragon.
Fin da giovane età mostrò delle incredibili doti nelle arti mediche e curative, e nella musica.
All'età di cinque anni si trasferì insieme alla madre nella piccola cittadina di Samir.
Fin da quando era piccola voleva esplorare il mondo al di fuori delle mura della sua villa, ma spesso le veniva impedito.

Il giorno che arrivò in quella cittadina, scappò di nascosto dalla sua villa: la prima cosa che vide fu un ragazzino di sei anni, capelli rossi e occhi argentati, intento a giocare con un bastone di legno, agitandolo come se fosse una spada.
Quel ragazzino la guardò sorpreso per poi sorriderle: " Hey, vuoi giocare con me?" le domandò.


<< Scusami, sono dovuta tornare a Magnus per alcune faccende familiari e non ho potuto avvertirti... >>
Rispose la ragazza, prima di ricambiare il gesto del vecchio amico.

I suoi capelli erano lunghi e rosa chiaro, con un piccolo fermacapelli azzurro a forma di fiore sopra l'orecchio destro.
I suoi occhi erano celesti, era poco più bassa di lui ed era snella e formosa.
Indossava la stessa uniforme di Michael. Vi erano solamente due differenze: una gonna scura, sopra ai pantaloni neri ma più leggeri, e le maniche della camicia che, rispetto all'uniforme maschile, si fermavano sopra al gomito.
Indossava, inoltre, un fiocco rosso avvolto nel polso sinistro.


<< Oh, non preoccuparti. Sospettavo fosse qualcosa del genere! >>
Le rispose Michael, facendo rapidamente capire alla sua compagna che non fosse offeso, sorridendole.


Subito dopo una voce femminile rieccheggiò per l'intera area, attirando l'attenzione di tutti i presenti.

<< L'esame di ammissione comincerà a breve. E, per cortesia, da ora vorrei sentire solamente la mia voce: quindi smettete di parlare tutti insieme.  >>
Disse quella voce.
Sembrava stesse parlando con un microfono.

Tutti i presenti quel giorno si avvicinarono lentamente davanti all'entrata dell'istituto, fermandosi proprio davanti alle scale in marmo che davano sul portone d'ingresso, davanti a quella donna.


<< Hey, hai visto? E' Ehra! >>
Disse qualcuno, a bassa voce.

<< Cosa ti aspettavi? E' la direttrice dell'istituto! >>
Rispose qualcun altro.


Sentendo quei bisbiglii, Michael si avvicinò lentamente alla sua compagna.

<< Comunque: cosa ci fai qui, oggi? L'esame per Chierici e Librarian non era ieri pomeriggio? >>
Domandò alla ragazza dai capelli rosa, incuriosito e confuso dalla sua presenza, parlandole sotto voce.

<< Si, infatti ho già partecipato all'esame, ieri, e sono passata a pieni voti. >>
Gli rispose Jessy, sorridendo e facendo il segno di vittoria con le dita.

<< Davvero?! Come mai sei qui allora? >>
Le domandò, sorpreso dalla sua risposta.

<< Sono venuta per fare il tifo per te! >>
Rispose la ragazza, sorridendogli.

<< Cosa?! P-Puoi fare davvero questa cosa? >>
Michael era sempre più sorpreso dalle risposte che Jessica gli dava.

<< Non lo so. Sono, tecnicamente, una studentessa, quindi dovrei poter entrare dentro l'istituto... In caso posso chiedere il permesso ad Ehra, non preoccuparti! >>
Rispose Jessica, dandogli una pacca nelle spalle.

Prima che Michael potesse risponderle qualcosa, Ehra si schiarì la voce, attirando l'attenzione dell'enorme folla davanti all'istituto.


<< Grazie a tutti per essere venuti qui, oggi. Non sprecherò il vostro tempo in discorsi lunghi e inutili per dirvi cose che già sapete, quindi la farò molto breve: siete troppi. Ci sono più di milleduecento partecipanti, oggi, il doppio di quelli presenti ieri all'esame per Chierici e Librarian, e non possiamo accettarvi tutti quanti come ben saprete. Mi dispiace essere così diretta, potrei anche farvi perdere le speranze che avete ma... Fra tutti voi, solamente trentadue studenti saranno presi.  Direi, circa, il cinque percento di voi. >>
Le parole di Ehra fecero cadere un silenzio tombale fra i partecipanti di quel giorno....

Michael abbassò lo sguardo, fissando intensamente il terreno con lo sguardo spalancato e stringendo i pugni: poteva sentire la pressione e l'ansia attanagliarlo.

<< Il cinque percento? Stiamo scherzando? ... >>
Disse, tra se e se, cominciando a disperarsi.

Subito dopo qualcuno gli posò una mano nella spalla.

<< Se può consolarti, trentadue studenti sono praticamente un quarto degli studenti totali del primo anno... La stragrande maggioranza degli iscritti ha preso parte a questa prova, le altre erano molto meno numerose... Quindi era ovvio che la percentuale di ammissione in questa prova sarebbe stata molto più bassa.. >>
Il tentativo di Jessica non ebbe l'effetto sperato.

<< Non... Credo mi abbia fatto sentire meglio... >>
Le rispose, il compagno, con un tono desolato.



A sua insaputa, però, il peggio doveva ancora arrivare.

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Fine del capitolo 1-1, alla prossima e grazie di seguirmi in questa nuova storia! Vi prometto che ho tante cose in mente, per cui non perdetevi i prossimi capitoli! 


 

   
 
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